Secondo giorno di preview, proseguiamo con la Pacific Division, ricordando che i Lakers saranno trattati in un articolo a parte al termine di tutte le division.
Los Angeles Clippers
Di gran lunga la squadra che ha vinto l’anello come migliore squadra della pre-season, i Los Angeles Clippers si presentano alla palla a due quest’anno competitivi come non mai. Il movimento principale che sono riusciti a finalizzare è tristemente noto ai tifosi dei Lakers: Chris Paul, arrivato in cambio di Gordon, Aminu e Kaman, un prezzo oneroso ma più che auspicabile vista la ricompensa. Quello che da buona parte degli addetti ai lavori è considerato il miglior play della lega avrà la possibilità di formare insieme a Blake Griffin una combo atleticamente temibile che attenterà al record di alley-oop alzati da un piccolo per un lungo in una stagione. Ma non solo Paul giunge alla corte di Vinny Del Negro: Caron Butler è reduce da un infortunio grave ma ha le qualità per essere un complemento ideale in attacco alla combo di cui sopra; Chauncey Billups è arrivato un po’ a sorpresa prima dello stesso Paul e darà un importante contributo alla causa, garantendo tiro da fuori, gestione dei palloni decisivi e intelligenza su entrambi i lati del campo, anche quello difensivo dove però non ha più il passo di un tempo.
Ed è proprio la metà campo difensiva la principale incognita della stagione, dal momento che Billups da SG sarà chiamato a matchup complicati e che l’area dei 3 secondi sarà presidiata solo da Griffin, il rampante Jordan e l’accoppiata Ryan Gomes-Brian Cook: si è visto di più solido. Altra incognita è l’allenatore: riuscirà Del Negro a costruire un sistema credibile in cui far esprimere al meglio le potenzialità del gruppo? La pressione su di lui è alta, le aspettative alimentate da pubblico e stampa sono clamorose e in caso di una serie di L sarà lui il primo nome ad essere messo sul banco degli imputati.
Starting Five: Paul, Billups, Butler, Griffin, Jordan
Preview: 42-24. La stagione si preannuncia elettrizzante, i playoff non sembrano in discussione ed è opinione diffusa che per la prima volta dal 2006 i Clippers saranno la squadra con il miglior record della città di Los Angeles
Sacramento Kings
Agli ordini di Paul Westphal scende in campo una delle squadre più giovani ed interessanti della lega, i Sacramento Kings di quel Tyreke Evans che per poche ore il mese scorso era stato un giocatore della Virtus Roma. Trovate pubblicitarie a parte, i Kings sono stati piuttosto attivi sul mercato dei free agent, (ri)firmando sia Marcus Thornton sia Chuck Hayes e rinunciando a Dalembert. Proprio quest’ultimo è il segnale che tanto spazio verrà dato a Demarcus Cousins, centro di incredibile talento e mezzi fisici ma con una testa molto particolare.
Il destino di Sacramento quest’anno passerà molto dal tipo di chimica che Westphal riuscirà a creare all’interno di una squadra in cui giovani talenti, scommesse e veterani si mescolano costringendo anche a scelte difficili di formazione. Ad oggi i titolari dovrebbero essere, oltre ad Evans e Cousins, Thornton Hayes e Salmons, ma la concorrenza in panchina è agguerrita. Fredette vuole dare ragione ai tanti tifosi che si sono entusiasmati vedendone le gesta con la maglia di BYU e promette di essere uno dei più elettrizzanti rookies dell’annata; J.J. Hickson e Jason Thompson battaglieranno per la posizione di power forward dietro Hayes e renderanno arduo il compito del coach, visto che entrambi possiedono i numeri e le capacità per guadagnarsi un posto da titolare.
Il quadro è quello di una squadra che con un trio Evans-Thornton-Cousins di talento offensivo notevole, lunghi che si muovono bene senza palla come Hickson ed Hayes e tiratori piazzati come Salmons e Garcia può costruire un attacco frizzante e che può far levare alla squadra diverse soddisfazioni in singola serata contro squadre più corazzate, sopratutto in casa dove l’anno scorso i Kings vinsero solo 9 partite su 41. Le incognite però sono tante, sopratutto da un punto di vista di maturità mentale e unità dello spogliatoio, senza contare che sia Evans, sia Cousins, sia Hayes per motivi diversi sono candidati ad avere problemi fisici piuttosto spesso.
Starting Five: Evans, Thornton, Salmons, Hayes/Thompson, Cousins
Preview: 22-44 Siamo ancora lontani dal raggiungimento di un record vincente, ma la speranza per la franchigia è quella di migliorare il misero record dell’anno scorso e magari battere qualche contender in casa approfittando di serate in cui il loro talento offensivo si esprime al massimo.
Phoenix Suns
Piuttosto tranquila la preseason dei Phoenix Suns che, guidati dal sempreverde Steve Nash, si apprestano ad affrontare la nuova stagione con un interessante mix di giocatori giovani ed atletici da una parte, esperti e più affidabili dall’altra. Del primo gruppo fa certamente parte Shannon Brown che da backup di Kobe nelle passate stagioni arriva in Arizona con l’intento di battagliare per il posto da SG titolare contro uno Jared Dudley segnalato in grandi condizioni durante i primi allenamenti della squadra. I due non faranno sentire la mancanza di Carter, partito per quel di Dallas. Phoenix ha anche aggiunto un paio di alternative a Nash in playmaking, Sebastian Telfair e sopratutto Ronnie Price. Nash infatti, come Grant Hill, dovrà essere necessariamente centellinato da coach Gentry all’interno di una stagione molto intensa e fitta di partite e sarà quindi importante inserire uno dei due giovani acquisti, tenendo conto che Brooks sarà in Cina fino a Marzo. Il piano dichiarato è quello di tenerli a riposo almeno una sera in occasione del back-to-back-to-back, ma la sensazione è che difficilmente giocheranno più di 55-60 partite, infortuni a parte.
La stagione dei Soli dipenderà molto da come i due veterani, ancora decisivi l’anno scorso in tante delle W conseguite, riusciranno a reggere i ritmi dei numerosi back-to-back e come i loro backup saranno in grado di supplire, restando sempre fedeli alla filosofia di gioco di Alvin Gentry.
Starting Five: Nash, Brown/Dudley, Hill, Frye, Gortat
Preview: 29-37
L’anno scorso i playoff non furono raggiunti per 6 W, quest’anno l’ottavo posto sembra ancora un traguardo proibitivo, ma chissà che non sia questo mix di giocatori molto esperti e molto atletici a rappresentare una delle sorprese della division.
Golden State Warriors
Le due novità principali con le quali i Golden State Warriors si presentano in questa nuova annata sono Mark Jackson, il nuovo head coach, e Kwame Brown, firmato dalla free agency per un totale di 7 milioni di presidenti ispirati. La filosofia del nuovo coach è: difesa, rimbalzi, attenzione alle palle perse e corsa. Per l’ultima questione non ci sono problemi, per le prime tre invece sarà interessante come la squadra risponderà e se riuscirà finalmente a scrollarsi di dosso la nomea di peggiore difesa della lega. In questo senso va letta l’acquisizione di Brown, giocatore discutibile da tanti punti di vista ma fisicamente in grado di aumentare il livello di intensità difensiva e la presenza a rimbalzo. E’ evidente però come la firma a quelle cifre, nonostante la buona volontà del GM Larry Riley, appaia sproporzionata al valore effettivo del giocatore. Per lo stesso motivo per cui è stato preso Brown c’è chi si aspetta di rivedere più spesso Biedrins, reduce da due stagioni a dir poco disastrate. Ad ogni modo l’attenzione di stampa e tifosi sarà rivolta sopratutto al dinamico duo Curry-Ellis, duo che ha rischiato di dividersi causa trade durante la pre-season ma che a questo punto quasi certamente si ripresenterà come principale attrazione sul parquet dell’arena di Oakland. Curry ha lavorato in estate per aumentare sensibilmente la sua massa muscolare sopratutto nella parte superiore del corpo per aumentare la resistenza ai contatti fisici in penetrazione, uno dei pochi talloni d’Achille (offensivamente parlando) del giocatore originario di Akron. Anche Ellis ha lavorato tanto, sopratutto da un punto di vista mentale, sulla sua attitudine in campo: “Ci sono probabilmente molte cose che avete visto dal Monta Ellis degli ultimi sei anni che non vedrete quest’anno, per il bene della squadra” ha dichiarato; possiamo fidarci?
Starting Five: Curry, Ellis, Wright, Lee, Biedrins
Preview. 27-39. Le premesse sono buone, l’ambiente sembra cambiato e i pezzi più importanti del roster sono rimasti. I playoff sono ancora lontani, ma se mai la squadra riuscisse davvero a fare quel cambio di mentalità in difesa e Mark Jackson si dimostrasse all’altezza del suo primo incarico da head coach di una squadra NBA, il traguardo delle 30 W può essere alla portata.
Appuntamento a domani con la Southwest Division!