Los Angeles Lakers vs Miami Heat W 93-83 W (22-14)
Noche Latina allo Staples Center, anche se sarebbe meglio, chiamarla Matinee Latina visto l’orario. I Lakers, reduci da 7 successi nelle ultimi 9 giocate, ritrovano i Miami Heat dopo il netto K.O. in Florida dello scorso gennaio, terza sconfitta consecutiva contro il duo Wade-Lebron, con James che ha addirittura vinto gli ultimi 5 confronti consecutivi contro i giallo viola. Da segnalare l’assenza di Bosh fermo per problemi familiari.
L.A. parte subito forte, i primi 2 punti dell’incontro sono di Pau Gasol, prima dell’inizio del personalissimo show di Kobe: il Mamba è alla ricerca della sua personalissima vendetta nei confronti di Wade dopo il brutto fallo subito la scorsa settimana ad Orlando durante l’ASG. L’eroe mascherato con il numero 24 inizia la sua partita con una penetrazione degna dei bei tempi, lasciando sul posto proprio Flash. I primi 12’ sono un monologo di Bryant: giocate incredibili, giochi da 3 punti e inerzia tutta dalla parte dei ragazzi di Mike Brown, 7/7 dal campo e Heat quasi al tappeto. Miami, però, guidata da Lebron si riporta sul -2. Grande intensità in campo e molto positivo è l’impatto di Andrew Bynum, soprattutto in difesa, con 3 stoppate nel solo primo quarto che termina 28-20 per i Lakers, nel finale c’è anche tempo per un possesso difensivo spettacolare di Kobe che tiene senza andare sotto fisicamente Lebron.
Il secondo quarto inizia con la second unit in campo guidata da Bynum. I Lakers non sembrano risentire del lungo riposo concesso a Kobe, seduto nei primi 6’ del secondo periodo, e grazie anche a 7 punti di Andrew Goudelock, oltre che all’impatto devastante del loro centro titolare riescono a portare e mantenere il vantaggio in doppia cifra. Addirittura, sul finale, si vedono anche 5 rocamboleschi, per usare un eufemismo, punti di World ( 9 per lui all’intervallo) metta che portano il punteggio sul 50-34. Wade e Lebron però chiudono forte il quarto e danno un minimo di inerzia a Miami con un parziale di 4-0 che fissa il punteggio sul 50-38 all’intervallo.
Il terzo quarto si apre nel segno di Pau Gasol che segna i primi 4 punti dei Lakers e riporta il vantaggio sul +14. Spoelstra, però, ridisegna la sua squadra e va con Lebron da quattro. I Lakers soffrono tantissimo il quintetto piccolo, soprattutto negli accoppiamenti difensivi e Miami rientra con un 12-4 di parziale che vale il -6. L.A. sembra allo sbando e gli ospiti si riavvicinano ulteriormente fino al -2, prima di essere ricacciati indietro dalla tripla di MWP che vale il +5. Miami ritorna nuovamente sul -2 prima che Kobe, Blake e soprattutto Ron Artest riportino i Lakers sul 71-62 firmando un 7-0 di parziale che garantisce un discreto margine in vista degli ultimi 12’. Prima di andare all’ultima pausa c’è persino tempo per una mini rissa Gasol-James con quest’ultimo visibilmente nervoso per la difesa fisica di MWP.
Primo possesso del quarto quarto orrendo dei Lakers. Kobe in panchina in avvio ed ancora scintille nel duello Artest-Lebron. Si preannunciano 12’ di fuoco. Primi due del quarto di Bynum che schiaccia sull’alzata di Blake: 11 di vantaggio per i Lakers guidati dal clinic difensivo di Ron Ron, nonostante gli ospiti possano contare sull’uomo in più visto il Troy Murhpy imbarazzante che continua a ricevere minuti da Mike Brown. Lakers avanti di 9 con 8’ da giocare. Dopo un fallo in attacco di Wade, Ron Ron con un fadeaway incredibile riporta i Lakers a +11. Spoelstra decide di riaffidarsi al quintetto piccolo negli ultimi 7’: 79-70 L.A. . Momento molto fisico della partita: falli in attacco da ambedue le parti, prima Wade, poi Gasol. Con 5’ da giocare, però, arriva il sesto di Flash ( Karma is a bitch, really ?) che saluta la partita e regala “Hit the road Jack” allo Staples. Dopo il timeout Kobe segna in faccia al maiale con il numero 31 a.k.a. Battier, nonostante la difesa da codice penale dell’ex Duke fatta di continue manate in faccia al Mamba: 81-72. Magata di Lebron, risponde Kobe con un paio di canestri incredibili: +10 Lakers a 2’28 da giocare. L.A. , con la complicità di Fisher, comunque le prova tutte per rimettere in partita gli avversari che, grazie ai canestri da Chalmers spinto dalla forza del pensiero di Dan Peterson, si riportano fino al -6.
Dopo il timeout Kobe riporta i Lakers sul +8, ma c’è tempo, a distanza di una settimana dalla notte degli Oscar, per una sceneggiata di Lebron che precipita sul piede di una vecchia di 70 anni seduta in prima fila, uscendo quasi K.O. dal “temibile” contatto.
Fisher segna il +10 91-81 con 40’’ sul cronometro. Come dice il Da Coach “Mamma butta la pasta” anche perché questa sera, come non mai prima, c’è un Lebron che esce “very very hungry dallo Staples Center. Termina 93-83. Free tacoos per tutti.
( f. r. )