Lo Staples Center si gremisce in ogni ordine di posto per quella che fino a dieci giorni fa era annunciata come la sfida decisiva, la partita che avrebbe potuto decretare il definitivo sorpasso dei Lakers ai danni degli Spurs come detentori del miglior record ad Ovest. In dieci giorni è cambiato lo scenario, e i campioni del mondo vedono lo spettro del quarto posto in caso di doppia L nell’ultimo back-to-back stagionale. Popovich dal canto suo decide di far riposare contemporaneamente Duncan, Parker e Ginobili in vista dell’incontro di domani con i Suns, mentre Jackson deve fare a meno di Blake, fermato dalla varicella e fuori fino al secondo turno di playoff e di Barnes, ai box per colpa del ginocchio.
Il quintetto neroargento non brilla nei primi 12 minuti. Prova a giocare di sistema, ad eseguire gli schemi, a giocare pick and roll ma la mancanza di talento e di creatività blocca un attacco che segna solo 15 punti nei primi dodici minuti di gioco. Dall’altra parte i Lakers alternano ordinate giocate di Tpo in cui si cerca di coinvolgere prima Gasol e poi Bynum, a interpretazioni singole di Kobe che parte con il piglio di chi vuole strappare la vittoria senza se e senza ma. L’ingresso della second unit lascia invariato il trend della partita e consente ai campioni del mondo di chiudere in vantaggio la prima frazione sul 24-15.
Ma le future vicissitudini sono ben lungi dall’essere favorevoli per L.A. Al minuto 8:11 Bynum mette il piede destro sul piede di Blair e ci scivola sopra. Il ginocchio destro, quello fasciato da una vistosa protezione, va in iperestensione. Bynum resta un minuto per terra, sofferente, si tiene il ginocchio; quindi si alza da solo e si dirige direttamente verso gli spogliatoi insieme a Gary Vitti. Lo Staples è ammutolito, anche perchè nel frattempo i Lakers sbagliano otto tiri consecutivi e rimettono in corsa gli avversari; ci vuole il primo canestro di Walton dal campo per riaccendere l’entusiasmo del pubblico. Ma la voce di Cheryl Miller, l’inviata della TNT negli spogliatoi dello Staples, preannuncia toni ferali. “Bynum ovviamente è fuori per la gara di stanotte, una risonanza magnetica è programmata nella mattinata di domani”. Impossibile dire quali possano essere le conseguenze cliniche della caduta, i precedenti non ci suggeriscono molto ottimismo riguardo i tempi di recupero, ma per ora è azzardato fare qualsiasi tipo di previsione.
Nel frattempo c’è anche una gara da giocare. Joe Smith risponde “presente” all’appello di coach Jackson e si fa sentire sotto le plance, ma gli Spurs hanno la capacità di restare a contatto grazie al solito Bonner e riescono a chiudere il primo tempo in perfetta parità a quota 45. L’equilibrio viene rotto all’inizio del terzo quarto quando Kobe e Lamar decidono di ingranare la marcia e cambiare ritmo alla partita, ma ancora una volta il tabellone del punteggio fa l’elastico. Il tecnico fischiato a Bryant a metà periodo riapre la partita, nonostante Odom e Gasol si prendano le loro responsabilità in attacco con discreti risultati. I Lakers non riescono proprio a decollare.
“We’ve been awful” dice Jackson all’inizio del quarto quarto. Mind games, senz’altro, ma c’è un abbondante fondo di verità: la sua squadra accende e spegne troppo spesso, il che pare inaccettabile sopratutto contro le riserve di San Antonio. Il maestro Zen chiama timeout dopo appena un minuto di gioco per svegliare i suoi, ma riesce solo parzialmente nel suo intento. San Antonio, con la sua batteria di tiratori, ha il merito di provarci fino alla fine. I Lakers però restano concentrati, continuano ad eseguire la TPO per tutto il quarto quarto e riescono a garantire un perfetto bilanciamento di un attacco in cui svetta un sontuoso Lamar ODom, autore di una prestazione complessiva che recita 23,7 rimbalzi e 4 assist. Il parziale di 19-5, propiziato sopratutto da lui, schianta gli Spurs e chiude la gara.
I Lakers restano padroni del proprio destino. Nell’ultimo match stagionale contro i Kings ci si gioca il secondo posto della Conference, consapevoli che questo arriverà in caso di W indipendentemente dai risutati delle altre. Sarà fondamentale restare uniti e concentrati e rimboccarsi le maniche in vista dei playoff, sperando di riuscire a recuperare gli elementi come Blake, Barnes e Bynum, il cui apporto è cruciale per superare le prove che ci aspettano.
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Gandalf aka Giuseppe Magnifico