I Los Angeles Lakers escono sconfitti dall’American Airlines Arena di Miami contro gli Heat, vedendo così fermarsi a quota 8, la striscia di vittorie consecutive dopo l’All Star Break.
1:40 dalla fine del match, 88 pari. Kobe Bryant, dopo aver segnato due triple consecutive senza ritmo e senza senso e aver dato ai suoi la possibilità di giocarsela negli ultimi minuti, ha in mano un possesso fondamentale e sfida Dwayne Wade in palleggio. Va male, perchè il n°3 MVp delle Finals 2006 lo ferma con una velocità davvero straordinaria, rubandogli palla e lanciando in contropiede Lebron James, che in solitario schiaccia il +2 Miami (88-90), facendo esplodere di gioia tutti i tifosi.
E’ decisamente questa l’azione decisiva, che ha spezzato il match dell’American Airlines Arena, ponendo fine al grande equilibrio e dando la vittoria agli Heat.
Beh, in realtà, la possibilità di ribaltare la situazione generata da questa giocata, i Lakers l’avrebbero anche avuta; ma Kobe, con tutto un minuto da giocare, decide di prendersi una tripla senza alcun tipo di significato con ancora 23” sul cronometro dei 24 e viene stoppato (ancora da Wade, che vince in maniera evidente il confronto diretto), mentre Ron Artest, trovatasi in mano la palla stoppata a Kobe, sbaglia il più facile, semplice e limpido dei lay-up. Un lay-up che avrebbe potuto dire pareggio e, magari, OT.
Prima di tutto questo, Los Angeles e Miami, sotto gli occhi vigili di Pat Riley e Magic Johnson, in tribuna d’onore fianco a fianco a godersi il match, avevano dato vita a 46′ di serrata battaglia cestistica, dettata dall’enorme equilibrio tra le forze in campo.
15 cambi di leadership, massimo vantaggio fermo a 6 punti (per i Lakers, 68-62, e per gli Heat nel finale), botte&risposte costanti in tutti i reparti.
Nel primo tempo, da evidenziare è la meravigliosa prova di Kobe Bryant (segna i primi 10 punti dei suoi, registrando un 5/6 al tiro degno di nota e gioca un basket essenziale, vicino alla perfezione), così come la grande predominanza degli Heat nel pitturato; Mike Miller e Bosh scherzano letteralmente con un Pau principesco in attacco, ma pessimo in difesa e un Lamar Odom totalmente fuori partita nella sua area. Sono proprio i rimbalzi offensivi (12, un’enormità) e i punti derivati dalle seconde opportunità (15) a concedere a Miami di terminare sopra all’intervallo (55-53), nonostante l’opaca serata al tiro del duo Wade-Lebron (6-18 dopo i primi 24′, 16-40 a fine incontro).
Il terzo quarto è l’esatta fotocopia del primo tempo, con la differenza che le due difese stringono parecchie viti in difesa e i canestri segnati diminuiscono drasticamente; a farla da padrone in questo quarto è Bynum da una parte, che dopo i primi 24′ appena sufficienti, mostra alcune delle belle sequenze difensive degne delle ultime partite e un redivivo James dall’altra, che chiude il terzo quarto con un bel buzzer in faccia a Barnes.
Quando la partita sembra prendere i binari di L.A., però, la squadra di Jackson pasticcia troppo in attacco, perde palloni su palloni e sporca la propria percentuale. Kobe e compagni, infatti, tirano 6-24 nell’ultimo periodo, senza riuscire a segnare negli ultimi 2:26 da giocare.
Miami sospinta, come detto, da un favoloso Wade nel finale e da due triple in fila di Mike Bibby e sfruttando un paio di ottime azioni difensive nell’ultimo minuto, riesce finalmente a portare a casa l’incontro e a chiudere quella striscia di 5 sconfitte consecutive, che tanto aveva fatto piangere i bad boys della Florida.
All’American Airlines Arena, ad essere sconfitti sono i Lakers, 88-94, meritatamente.
Next stop: Dallas.
by Davi91