Gli infortuni occorsi a Fisher e Barnes destano moderata preoccupazione, ma e’ finalmente vittoria contro la nemesi Charlotte.
Se la riduzione delle franchigie NBA diventerà mai realtà, non c’è dubbio quale delle altre 29 sia in cima alle preferenze dei Lakers.
Pur in una serata nella quale i campioni in carica riescono ad imporsi nonostante la rivedibile percentuale al tiro, la vittoria contro
i Bobcats non può essere celebrata a dovere, a causa dell’improvviso affollamento in infermeria.
A fine terzo periodo, Fisher subisce un colpo al gomito sinistro da Kwame Brown nel tentativo di far propria una palla vagante;
Matt Barnes, pronto al rientro, sente un fastidio durante il riscaldamento ed è costretto nuovamente a fare da spettatore.
Le condizioni del co-capitano verranno verificate in giornata, ma Phil Jackson è fiducioso sul poterlo avere nella sfida
contro San Antonio. Per L’ex UCLA non si tratta per fortuna di un problema al ginocchio operato, ma di un fastidio ad un nervo della gamba;
seguirà la squadra nell’imminente road-trip. Nel pomeriggio era invece arrivata la news della frattura da stress alla tibia sinistra per
Devin Ebanks, che dovrà osservare un periodo di riposo di circa tre settimane.
Si è anche giocata un partita: l’avvio è targato DJ Augustin, accreditato da molti come possibile vincitore del premio “segna anche tu il
career-high contro i Lakers” (per conoscerne la storia e l’albo d’oro, potete mandare un messaggio privato all’esimio Brando).
I gialloviola non hanno però dimenticato la recente disfatta in North Carolina, e guidati dalla premiata ditta Kobe&Gasol chiudono il
primo tempo avanti di 10. Come detto non una grande serata al tiro, ma all’intervallo è il 34% concesso agli uomini di Coach Silas a
far pendere la bilancia a favore di Los Angeles.
Il resto del match continua sulla stessa falsariga: il capitano chiuderà con 27 punti frutto di un orrido 10/25, mentre l’iperattivo Andrew
Bynum (17 rimbalzi e 6 stoppate) si dovrà accontentare di 4 miseri tiri dal campo. Uno in più di Mr. Triangolo, al secolo Luke Walton.
Imbattuti nel post All-Star Game, il calendario offre ora ai Lakers la possibilità di continuare la redenzione on the road: San Antonio,
Atlanta, Miami e Dallas le tappe del viaggio.
p.t.