Los Angeles Lakers (37-16) @ Boston Celtics (38-14) W 92-86
Dopo aver perso 6 Big Match su 7 giocati, i Los Angeles Lakers di coach Phil Jackson sbancano il Td BankNorth Garden nella serata che doveva essere di Ray Allen, sconfiggendo i Celtics grazie ad un secondo tempo sostanzialmente perfetto.
Kobe Bryant e compagni si presentano in quel di Boston per iniziare un tour ad Est che li vedrà impegnati per 5 partite in 7 giorni e che potrebbe rappresentare la svolta di una Regular Season aspra e priva di felicitazioni.
I Celtics, dall’altra parte, leader nella Eastern Conference e autori di una stagione sin qui quasi perfetta, riaprono le porte del proprio parquet ai gialloviola dopo le Finals 2010, in fermento per l’imminente pagina di storia scritta da Ray Allen.
Dopo un inizio equilibrato tra le due compagini, come da sceneggiatura, è l’ex Sonics a prendere il proscenio; con due triple, prima raggiunge Reggie Miller per tiri da tre punti segnati in carriera, poi lo sorpassa, facendo esplodere di gioia tutto il Garden, in particolare sua madre, seduta dietro il canestro e fomentata dalla prestazione del figliul prodigo. Così, sospinti da Allen (a proposito, Chapeau, giocatore davvero meraviglioso), i padroni di casa prendono coraggio e rompono la situazione di equilibrio dei primi 6-7 minuti.
I vice-Campioni NBA, prima chiudono il periodo iniziale sopra di 7 (20-27), poi prendono il largo nel secondo quarto; Glen Davis, il riesumato Von Wafer e Perkins sono i principali protagonisti del parziale che permette ai Celtics di raggiungere il massimo vantaggio dell’incontro (+15 a 5 minuti dall’intervallo); Doc Rivers questo match l’ha preparato bene e i padroni di casa riescono ad imbrigliare con un game-plan ordinato le confuse giocate dei gialloviola, dando la sensazione di poter vincere agevolmente.
I Lakers giocano male, eseguono peggio e difendono in maniera molle, con la solita apatìa che ha contraddistinto tutta la Regular Season sin qui; inoltre, Kobe prende solo 3 tiri per 3 punti e i lacustri non cadono nel baratro solo grazie ad un mini-parziale in chiusura di primo tempo, che permette loro di ricucire lo strappo sino al -8 (45-53).
La sensazione all’intervallo è che i Celtics abbiano totalmente in mano i ritmi e le redini del match; ma l’inizio di secondo tempo smentisce tutti.
Fisher, Bryant e Gasol partono forte e impacchettano un fondamentale 10-0 di parziale, chiuso da una schiacciata di un fantastico Andrew Bynum (dominante nel pitturato ad inizio secondo tempo), che porta i gialloviola al primo vero vantaggio del match (63-60 a 5 dalla fine del terzo quarto). I Lakers, come d’incanto trovano finalmente fiducia e assieme ad essa arrivano anche fluidità in attacco e intensità in difesa; è un’altra squadra insomma e lo si denota dalle facce diverse, dal body language opposto e da un’inerzia che cambia e che segnerà poi la nuova falsariga dell’incontro.
Chiusa la terza frazione con la testa avanti 72-68, i gialloviola ad inizio quarto quarto trovano un imperiale Lamar Odom; con i titolari in panchina 7 minuti e con un Bynum in evidente calo, è lui il grande protagonista della prima metà di periodo: 7 minuti di basket TOTALE, con le solite svariate soluzioni in attacco e con la solidità difensiva che sta contraddistinguendo questa sua stagione.
Con 5 minuti da giocare e con i Celtics ancora alle calcagna (82-79), LO passa il testimone; Bryant rientra in campo, infatti.
Il Mamba domina totalmente i suoi avversari, mette assieme 8 punti con 4 tiri e quando la difesa dei Celtics riesce a chiuderlo, dà via un bell’assist per Pau. E’ il 24 il vero dominatore del finale, nonchè il trascinatore di questa squadra, nel secondo tempo; per lui nei due quarti conclusivi, 20 punti con 8-14 dal campo: perfetto, molto semplicemente.
I Celtics vanno totalmente fuori giri; Allen sparisce, Pierce non riesce a dare continuità, Garnett è cancellato da Odom, Rondo imbrigliato dal nostro sistema difensivo finalmente attivo. In queste condizioni, è impossibile per i leader ad Est riprendere un match scivolato via via dalle loro mani tra terzo e quarto quarto.
Al TD BankNorth Garden, sono i gialloviola a passare, 92-86 al termine di un match importante, dal quale si può denotare una cosa: una faccia della medaglia buona, i Los Angeles Lakers ce l’hanno ancora. Alla faccia di chi parla di trade.
by Davi91