Los Angeles Lakers vs San Antonio Spurs


Los Angeles Lakers vs San Antonio Spurs 88-89 L ( 34-16 )

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Sconfitta sul filo di lana che brucia tantissimo: Spurs avanti di 7.5 partite ad ovest

Allo Staples Center vanno in campo 9 degli ultimi 12 titoli di campioni NBA: Lakers contro Spurs una delle rivalità più accese della storia moderna della Lega. Dopo l’umiliazione subita contro i Celtics, i gialloviola vanno alla ricerca di un successo convincente contro una contender in questa stagione finora avara di soddisfazioni. L’avversario, standings alla mano, è il più complicato possibile: San Antonio si presenta a Figueroa Street nel bel mezzo del classico rodeo di metà stagione, 9 trasferte consecutive, che diranno se i neroargento sono veramente squadra da titolo, come il loro record attuale sembrerebbe affermare.

Torna in quintetto per i campioni in carica Andrew Bynum dopo una sola gara di assenza dovuta alla botta rimediata contro Boston domenica, con Lamar Odom che riprende il ruolo di sesto uomo di lusso. Due possessi di gioco e Dejuam Blair è costretto in panchina da due falli: iniziano bene i Lakers cercando i lunghi e trovando un canestro ciascuno di Andrew e Gasol, 6-4 il primo vantaggio. I neroargento però rispondo subito con un 12-6 di parziale, spinti da un avvio fenomenale di Jefferson, 4/5 dal campo nei primi 8′ con 2 bombe.
L.A. soffre la difesa degli avversari, troppe palle perse ed una circolazione di palla lenta, nonostante il vantaggio sotto canestro dei gialloviola sembri comunque palese. L’ultima azione del quarto premia Gary Neal: il rookie ex Treviso, infatti, realizza il buzzer improbabile che vale il 22-18 per gli ospiti dopo 12′. Dopo un quarto, 6 punti per Gasol e 6 assist per un Kobe in versione ecumenica.

Il tema del secondo periodo è subito chiaro, San Antonio prova a correre in transizione ed i Lakers faticano ancora in attacco, nonostante alcuni accoppiamenti favorevoli creati dai quintetti piccoli schierati da Popovich. Verso la metà del quarto si sveglia Odom, a bersaglio in due possessi consecutivi, Phil Jackson rimanda in campo Kobe e Gasol dopo un lungo riposo ed i padroni di casa provano un timido tentativo di allungo: 14-3 di parziale, ma soprattutto un Ron Artest finalmente attivo e presente sui due lati del campo, 7 punti e 5 rimbalzi per l’uomo da Queensbridge. Con i Lakers in vantaggio sul 40-33 e l’inerzia tutta dalla loro, Phil Jackson decide di mandare un messaggio ad Artest, mandandolo in panchina con 2′ circa da giocare per la pausa ed abbassando il quintetto con Kobe da ala piccola, Blake e Fisher in cabina di regia. Il risultato è tragico per i gialloviola che subiscono un parziale di 2-9 che fissa nuovamente il punteggio in parità prima dell’intervallo. Partita ancora tutta da interpretare. Bryant, per il momento, molto tranquillo chiude a quota 6 punti, 6 assist e 6 rimbalzi.

San Antonio ricomincia nei primi 2′ del terzo quarto da dove aveva lasciato: 5-0 in apertura con i Lakers che rischiano di sprofondare da un momento all’altro. Kobe, vedendo il momento di difficoltà forza un pochino 3/11 dal campo per lui, cercando di entrare in ritmo. L’atmosfera non è da notte di regular season. Pau Gasol ed Artest sono presenti a livello realizzativo, Bynum va bene a rimbalzo, catturando 5 rodmans nei primi 6′ della ripresa; gli avversari restano aggrappati all’imprevedibilità di Ginobili e Parker mista ad un paio di grandissime giocate difensive di Tim Duncan. Più 3 per gli ospiti al primo timeout con 6′ da giocare per chiudere il quarto. Dopo il minuto di sospensione prosegue lo show di Tony Parker: il francese infatti si dimostra un problema di difficile soluzione per la difesa gialloviola. L’ex signor Longoria, prima con un paio di pick and roll insieme a Duncan e poi con la sua velocità porta i suoi sul +8, costringendo Jackson nuovamente ad un t.o.: momento veramente difficile per i Lakers, 0-7 di parziale aperto. Timidi segnali di vita dopo il minuto con un 7-2 che riporta L.A. sul -3, segnali di vita anche da parte di Shannon Brown autore di un gioco da 3 punti. Il terzo quarto termina 63-66 con gli Spurs sopra di 3: partita ancora tutta da giocare, Bryant e Gasol guidano il tabellino con 14 punti a testa. San Antonio in stagione è 33 vinte ed una sola sconfitta dopo aver chiuso in vantaggio il terzo quarto.

Prima dell’inizio degli ultimi 12′, Jackson intervistato dalla signora Miller si lamenta dell’intensità dei suoi nel terzo quarto, dicendo che i Lakers non gli sono affatto piaciuti. L’inizio è buono, Brown ed Artest aprono con un 4-0 di parziale, prima che gli Spurs, sotto di 1, piazzino un 6-0 che vale il nuovo +5 e costringe Jackson al timeout con 9′ da giocare. Titolari ancora in panchina, si risveglia Jefferson che guida i suoi fino al +9, i Lakers in attacco letteralmente non sanno cosa fare e si affidano a soluzioni forzate tra le quali un paio di air balls clamorosi. Massimo svantaggio per i gialloviola e finalmente tornano in campo Kobe e Gasol. Un gioco da 3 punti di Odom da nuovo slancio ed inizia un parizale di 6-0 che vale nuovamente il -3, 76-79, costringendo questa volta Popovich al timeout, accortosi di una perdita momentanea di efficacia del pick and roll dei suoi. Artest dopo il minuto firma il -1 con un layup in contropiede dopo un buon recupero della difesa, poi però i Lakers concedono prima una tripla comoda a Jefferson ed infine un gioco da 3 punti a Parker. Odom e Gasol non mollano e danno confortanti segnali di vita: attivi a rimbalzo ed in attacco, -2 L.A. con 2 da giocare. Gli Spurs si affidano a Duncan che con un gancio dei suoi vince la battaglia in post con Gasol portando i suoi a +4. Dall’altra parte Kobe attira su di sé tutta la difesa avversaria lasciando metri di spazio per Lamar che realizza la tripla del -1. Gli Spurs attaccano ancora male ed i Lakers recuperano: -1 con 38 secondi da giocare. Kobe penetra e scarica per Pau, fallo della difesa e due liberi che valgono il +1 con 20” . Ginobili sbaglia la tripla, rimbalzo offensivo. Sbaglia ancora Parker, ma la carambola favorisce gli Spurs. Ancora un possesso offensivo dunque con circa 5 secondi da giocare per i neroargento. Sbaglia Duncan, ma i Lakers concedono il quarto rimbalzo in fila offensivo: questa volta McDyess firma il canestro che vale la vittoria per gli ospiti.

Che amarezza. Quattro extrapossessi consecutivi concessi negli ultimi 20 secondi.

( f. r. )


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