Los Angeles Lakers @ Sacramento Kings L 97-113 (6-6)


I Lakers tornano sulla terra. In maniera talmente paradossale che si fa fatica a riconoscere la squadra che viene da tre – convincenti – vittorie consecutive, e che avrebbe dovuto fare un sol boccone dei Kings. I quali erano ultimi negli assist per partita e non avevano mai segnato 100 punti in questa stagione. Fino ad ora.


L’inizio non offre niente di speciale, ma visto come andrà poi a finire, una sana mediocrità sarebbe stata ben accetta. Il canovaccio che si ripeterà per tutta la partita comincia a palesarsi subito: giochiamo una partita perimeter-oriented, diamo poco (se non mai) la palla sotto e questa scelta (o necessità?) sarà quella che ci condannerà alla fine dei giochi.

Inizialmente riusciamo a difendere di squadra (20-13, massimo vantaggio della partita), e anche se in attacco creiamo ben poco, l’impressione iniziale è che possiamo farcela anche in una serata non perfetta. Impressione che viene subito spazzata via da una delle note negative della serata (con un’eccezione): la panchina. L’inizio della fine comincia qui: parziale di 9-0 e attacco possibilmente ancora meno ispirato.

Visto che questa strategia non paga, da qui fino al termine chiameremo spesso il “gioco twenty four”: il Mamba ci riporta a galla con una sua sfuriata, ma la nostra inabilità a cambiare stile di gioco e le innumerevoli palle perse, tratto caratteristico della precedente gestione, ci lasciano sotto di un punto all’intervallo, che recita le seguenti cifre: 41 punti segnati, 44% dal campo, 6-15 ai liberi, 13 palle perse. E pesantemente in svantaggio nei punti in area, con Gasol e Howard in campo e Cousins fuori per falli.

La logica ora direbbe: che ci vuole? basta entrare in campo con un pò più di intensità e la partita la si porta a casa. L’intensità ce la mettono gli altri: Thornton (23 dalla panchina), Aaron Brooks (un incubo per noi), l’inossidabile Chuck Hayes…non facciamo in tempo a rendercene conto che già siamo sotto in doppia cifra, e siamo costretti anzitempo, fino alla fine del 3°quarto, a chiamare il 24 in causa.

E lui risponde presente, ancora una volta. Incommensurabile per tutta la partita, segna 16 punti nel solo 3° quarto ed è paradossale come debba essere sempre LUI a dare l’esempio, dopo 17 stagioni NBA sulle spalle, e non chi è più giovane (e in teoria più affamato) di lui.

Una sola eccezione alla regola: Jodie Meeks, finalmente. A inizio quarto quarto prende alla lettera il Kobe-system, segna 12 punti in un amen e ci riporta anche a -1, che sarà il punto più vicino alla vittoria a cui arriveremo, fino alla fine della partita. Almeno lui ha dimostrato che non solo può starci in questo sistema, ma che può anche eccellere. Lui e Kobe segnano 26 punti consecutivi, ma con le armi inutilizzate che abbiamo nel pitturato la partita ormai è segnata: i Kings ci segnano a ripetizione con wide-open 3s, layup di una facilità disarmante, grazie alle nostre sospette rotazioni e alla nostra intensità scesa sottozero. Il resto è solo il nulla, una standing ovation per la squadra di casa, ma anche per i Lakers, ancora una volta benefattori dei più deboli.

Next up: @Memphis, venerdì notte, ore 2:30

Cosa ci è piaciuto:

  • Kobe: Il nostro demiurgo. Non è possibile prescindere dalla sua competitività. A volte diamo troppo per scontate le sue prestazioni, ma lui dà ogni volta il 101%. Un esempio. (38p, 11-20 fg, 5-9 da tre, 11-13 ft)
  • Jodie Meeks: A briglie sciolte fa vedere di che cosa è capace. Unica luce in fondo al tunnel della panchina. 15 punti.

Cosa non ci è piaciuto:

  • Gasol & Howard: Prestazione inaccettabile. 15 punti (in due) con 14 tiri, intensità nulla sui due lati del campo, difesa incommentabile. Scuse per il back-to-back per me infondate…la prestazione è stata pessima dall’inizio alla fine. E i Kings hanno vinto la battaglia dei punti in area.
  • La panchina (except Meeks): Non è una novità, ma nelle cause della sconfitta va indubbiamente citata: Il quintetto Morris-Duhon-Jamison-Hill-Howard del 2°quarto sarà l’inizio della fine.
  • Taking care of the ball: Torniamo al trend di quando allenava quello lì. 20 palle perse, alcune in maniera davvero inspiegabile, dopo che ne avevamo commesse 11.3 nelle precedenti 3 partite.

l.s.



Lakersland.it © 2006-2024