Prima trasferta nella Eastern Conference per i Los Angeles Lakers: si gioca a Cleveland contro i Cavaliers del rientrante Kyrie Irving. Nella prima di quattro partite ad Est, i gialloviola si presentano senza gli infortunati Gasol, Nash e Blake, mentre per i Cavs è fermo ai box Dion Waiters. C’è una variazione nel quintetto lacustre, con Jordan Hill ad occupare lo spot di PF al posto di Jamison; per quanto riguarda la lineup dei Cavaliers, al fianco di Irving c’è C.J. Miles al posto di Daniel Gibson.
Cavaliers che partono forte in difesa, soprattutto sugli esterni: l’attacco lacustre, già non fluido di suo, è messo in grossa difficoltà dalla pressione di Irving, Gee e Miles. Non a caso arrivano due palle perse nelle prime tre azioni, e nella terza siam costretti a tirare al ventiquattresimo secondo. I gialloviola giocano per numerose azioni (3-4 minuti) sull’uomo in post basso (spesso Howard, qualche volta Kobe): non è sicuramente la migliore ricezione per Howard, quella statica, ma le spaziature sono buone ed il risultato è spesso il canestro (o il fallo sull’uomo nel pitturato). Dall’altra parte del campo, la situazione non è rosea (eufemismo) per i lacustri: le rotazioni sui pick’n’roll e pick’n’pop di Cleveland sono orrende, e le guardie in giallo hanno vita facile. Il risultato rimane equilibrato fino quasi alla fine del quarto, seppur l’attacco dei gialloviola abbia, se possibile, peggiorato il suo livello di gioco (diverse azioni in cui Kobe gioca in isolamento ignorando il resto della squadra, e diverse palle perse). Negli ultimi minuti, arriva il parziale Cavs (propiziato dalla difesa) che li porta a condurre a fine primo quarto: 29-23 il risultato.
Un dato su tutti: sono già 15, nel solo primo quarto, i punti derivanti dalle palle perse dei gialloviola, ben OTTO.
Il secondo quarto si apre con una difesa Lakers più attenta, che obbliga Cleveland a diversi tiri forzati: il risultato è l’8-1 che porta i lacustri in vantaggio, dopo 4 minuti giocati. Darius Morris si fa notare per diverse giocate orrende, Howard sbaglia numerosi liberi, l’attacco torna nella sua (solita) versione asfittica e i Cavaliers ci mettono poco a piazzare l’ennesimo parziale: 14-2 in quattro minuti. Di colpo, i gialloviola sono sotto di 11 punti. Irving è in ritmo e infila punti a ripetizione, dall’altra parte Howard riceve in post basso diverse volte consecutivamente ma ha fortune alterne. E come se non bastasse, Kobe riparte con gli isolamenti, che certo non aiutano i compagni a rimanere in partita. Il vantaggio Cavs aumenta ancora negli ultimi minuti: tutto merito di altre palle perse dai lacustri.
Il punteggio a metà partita è 54-39 per i Cavaliers.
Ci sono già 13 palle perse per i Lakers, causa di ben 19 punti degli uomini in giallo.
I problemi del primo tempo sono i soliti: troppi liberi sbagliati (8-18 dalla lunetta), troppe perse come già detto, orribili transizioni difensive che lasciano triple wide open con continuità alle guardie di Cleveland.
All’inizio del secondo tempo la musica non cambia: Howard va sempre a bloccare ma non è mai servito sul taglio a canestro, Kobe cerca gli isolamenti ma produce palle perse, i liberi continuano a non entrare. La difesa è più attenta di quella di fine secondo quarto, ma non basta: a metà quarto, il vantaggio dei Cavs è ancora di 10 punti. Kobe si fa vedere con una ottima difesa su Irving che porta alla stoppata, nonché con 5 punti consecutivi che aiutano i lacustri a rifarsi sotto, fino al -7. I Lakers giocano meglio, ma lo svantaggio rimane in doppia cifra grazie alle triple di Gee. Bisogna aspettare gli ultimi minuti del quarto per rivedere i gialloviola a contatto, sul 62-65, prima che Irving segni sulla sirena del quarto regalando il +6 a Cleveland.
Il punteggio del terzo quarto è 23-14 per i Lakers: è bastato sostanzialmente difendere con più intensità (i Cavs han tirato 4/21 nel quarto) per tornare sotto nel punteggio.
Il quarto quarto si apre con la tripla di Kobe, già a quota 29, che riporta i lacustri sotto di 3 punti. Miles segna ripetutamente dall’altra parte, superando i 20 punti e riportando 6 punti di distanza tra le due squadre. Duhon porta i gialloviola fino al -2, ma è poi Irving a riprendere in mano la situazione e a riportare i suoi Cavs sul +7. Kobe, tornato in campo dopo qualche minuto in panchina, si mette in proprio e riporta i Lakers sul -3, ma anche questo vantaggio dura poco: è di nuovo Irving a portare Cleveland sul +7, con tre minuti e mezzo da giocare.
Metta World Peace infila il canestro del -5 ma sbaglia la tripla successiva; dall’altra parte, è Varejao a riportare i Cavs sul +7, con meno di un minuto da giocare, e a chiudere di fatto la partita.
C’è giusto il tempo di vedere l’ennesimo episodio dell’ ormai celebre “hack-a-Howard” e altri 5 punti di Kobe, utili solo ad aggiornare il suo tabellino: i Cavs segnano 6 liberi su 8 nell’ultimo minuto, e tanto basta per la vittoria.
Finisce 100-94 per i padroni di casa.
Per i Lakers ci sono 15 liberi sbagliati (9 da Howard) e 19 palle perse; Kobe chiude con 42 punti e 16/28 al tiro, mentre il resto della squadra tira col 32% (15/47).
Per i Cavaliers, Irving chiude con 28 punti e 11 assist, Miles con 28 punti e 5 rimbalzi, Varejao con 20 punti e 9 rimbalzi.
Per l’ennesima volta è arrivata la sconfitta, meritata, e per l’ennesima volta, pur notando i numerosi limiti odierni di questa squadra, si è visto quanto poco ci volesse per portare a casa la vittoria.
Prossima partita? Fra 48 ore in quel di New York, ospiti dei Knicks.
Go LAL!!
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