Wild night ad Oakland.
Quello che per Steve Nash, ad inizio quarto periodo, si profilava come un amaro ritorno, si trasforma nella quarta W consecutiva, season high di questi primi 2 mesi del circo Lakers.
L’inizio del match è tutt’altro che entusiasmante, anche grazie al protagonismo degli arbitri: i fischi interrompono il flusso del gioco e a farne le spese, oltre allo spettacolo, sono Dwight, Morris, Curry già alle prese con il secondo fallo personale dopo pochi minuti. I lunghi gialloviola non paiono da subito in gran serata. Howard è poco ispirato e in preda al nervosismo; Festus Ezeli (non proprio Kareem Abdul-Jabbar) lo costringe a banali errori sotto canestro con la sua fisicità. Gasol, ben imbeccato in un paio di occasioni su p&r condotto da Nash, continua a trascinarsi su e giù per il parquet (al suo passo) con Jamison in panchina a guardare. Ci lamenteremmo meno, se lo stipendio fosse identico a quello dell’ex Cleveland…
L’andamento è sostanzialmente equilibrato fino all’ingresso di una delle note bestie nere dei Lakers, Jarrett Jack: per lui 18 punti in 15 minuti, 8/11 dal campo. La prima metà si chiude con 61 punti e +8 Warriors; da segnalare un ottimo Jordan Hill e un Kobe nuovamente in proprio: il tabellino recita 5-17. Il resto dei compagni?16-29.
L’avvio di ripresa non offre nulla di nuovo: il #24 tira pressochè tutto quello gli capiti tra le mani, Howard ci regala una breve apparizione prima di tornare a riposarsi a bordo campo dopo aver ricevuto il quarto fallo. Dall’altra parte l’energia non manca, nonostante Curry e compagni abbiano già faticato la sera precedente: Thompson, Lee e Landry mantengono stabilmente Golden State attorno alla doppia cifra di vantaggio.
Ad inizio quarto periodo Dwight ci riprova: dopo 12 secondi arriva il quinto fallo. A metà frazione, trascinata da Hill e Artest, Los Angeles riesce comunque a ridurre il deficit portandosi ad un possesso dai padroni di casa. Con 3:49 sul cronometro, una tripla di Jodie Meeks regala un inaspettato vantaggio: 87-97 Lakers. Harrison Barnes ed il solito Jarrett Jack sembrano rimettere le cose a posto, ma gli ultimi 2 minuti di gioco regalano un finale al cardiopalma. Una tripla di Artest porta i Lakers sul +2 con 24″ da giocare, Jack (manco a dirlo) pareggia i conti. L’ultimo tiro spetta a Kobe, il trentacinquesimo della sua serata…il ferro rimanda tutto all’OT.
Nel supplementare il capitano si alza al tiro altre trentordici volte, ma è in una situazione che potremmo vedere spesso da qui in avanti con Nash a guidare l’attacco: p&r alto con Dwight, scarico a Kobe nell’angolo.
E’ proprio un canestro del canadese a 16 secondi dalla sirena a decidere il match, con Curry che manderà sul ferro l’ultimo vano tentativo dei suoi.
Può essere davvero la svolta, il punto di partenza di una nuova stagione dei Lakers?
A Natale si attendono parziali risposte.
Tralasciamo ogni richiamo al tabellino citando una frase pronunciata durante il training camp da non altri che Kobe Bean Bryant, chiamato a presentare il nuovo duo in backcourt: “Steve likes to pass. I like to shoot.”
by snakepit