Los Angeles Lakers vs Miami Heat L 90-99 (17-22)
Si interrompe, come facilmente pronosticabile, la breve striscia di vittoria dei Lakers sconfitti nella notte in casa dai campioni in carica. La partita, comunque, lascia l’amaro in bocca a tifosi e giocatori perché il risultato finale, secondo l’impressione generale, sarebbe potuto essere diverso se si fossero evitati i soliti errori di questa incredibile stagione. Il dato significativo ed al tempo stesso inaccettabile, come al solito, riguarda le palle perse: 6 per gli ospiti contro le 20 dei padroni di casa.
Il primo tempo è molto equilibrato. Howard ed il rientrante Gasol mettono in difficoltà Miami, dimostrando che sottocanestro non ci sarebbe storia. Peccato ricevano troppo poco e peccato che i Lakers perdano ben 10 palloni nei primi 13’ dell’incontro. Il secondo quarto illude lo Staples: il ritmo si abbassa e Miami segna solo 15 punti: il punteggio all’intervallo dice 43-41 per L.A. .
Dagli spogliatoi, però, escono degli Heat più concentrati che, guidati da Lebron e DWade provano a piazzare l’allungo decisivo. Kobe, dopo le parole provocatorie della vigilia, delude e litiga con il canestro (8/25 al tiro). Gli ospiti chiudono sul +7 la terza frazione.
Nel terzo quarto esce tutto l’orgoglio del Black Mamba che finalmente trova ritmo e firma la rimonta fino al 90 pari con 2’12’’ sul cronometro. Con l’inerzia tutta per i Lakers, però, ancora Wade e James piazzano il 9-0 che vale la W. L.A. attacca malissimo e sbaglia l’impossibile. C’è tempo persino per un air ball di Howard ai liberi.
James vince ampiamente il duello con tutte le altre stelle in campo chiudendo con 39 punti ( con lo stesso numero di tiri dal campo di Bryant ), 8 assist e 7 rimbalzi.
Resta l’amaro in bocca per una sconfitta preventivabile alla vigilia, ma evitabile per quanto visto in campo. Next stop Toronto, inizia il minitour di 3 trasferte da concludere necessariamente con almeno 2 vittorie.
(f.r.)