Los Angeles Lakers – Houston Rockets 99-95ot (45-37)


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mettitele nel culo, James!

Non c’è niente di meglio di un bel recap da scrivere alle 7.30 del mattino, con gli occhi gonfi e la testa che ti scoppia reclamando del sonno. Ma non è neanche male svegliarsi alle 4.15 e finire di vedere i Grizzlies che battono i Jazz, per potersi mettere a vedere i Lakers con leggerezza, senza l’ansia di una gara7.

Una leggerezza forse eccessiva, soprattutto da parte di chi è sceso in campo, fa sì che i gialloviola rincorrano per tutto il primo tempo le scorribande di Harden, con i Rockets che fanno contropiede anche da canestro subito. A far rimanere gli uomini di D’Antoni attaccati al match ci pensa il solito Blake, mentre Nash ci fa sapere che forse torna per gara1, probabilmente per la 2. Contro chi, ancora non si sa.
Il secondo tempo è il classico turbinio di emozioni: Kupchack fa sapere al mondo che il coach ha fatto un grande lavoro ed è confermatissimo per la prossima stagione; i ragazzi allora si gasano e iniziano a difendere più forte, togliendo molte transizioni ai Rockets e aggrappandosi a Howard ispirato più che mai nella metà campo difensiva. In attacco ci si arrangia: Blake fa un po’ di caciara, Gasol gli dà una mano da play aggiunto, Meeks non prende una casa, Howard ha sempre tre uomini davanti e Jamison gioca da tre. Questi cinque giocheranno praticamente tutto il secondo tempo, con il solo Morris (!) a dare minuti di cambio. Insomma tra qualche canestro trovato qua e là, e soprattutto una grande difesa, i Lakers si mettono al comando della partita nell’ultimo periodo, conducendo sempre con pochi punti, ma smettendo totalmente di segnare negli ultimi minuti. I Rockets non fanno molto meglio, ma sculano una tripla di Parsons all’ultimo secondo dopo molteplici rimpalli che manda tutti all’ot. Bryant fa il fenomeno su twitter e ci fa notare che c’era un fallo da spendere, ma non mi pare si sia premurato di commetterlo in gara6 con i Suns nel 2006 quando Tim Thomas (che Dio t’accolga presto) mise la tripla della fine della stagione.
I cinque minuti del supplementare ricalcano gli ultimi tre dei regolamentari: sembra il quindicesimo round di Rocky, pugili stanchissimi che non stanno in piedi e vanno avanti per inerzia. Di canestri dal campo non se ne vedono, vince che riesce a tenere più con la testa e a segnare i liberi. A spuntarla è ancora una volta il cuore di Howard e compagni. Il numero 12 infila una serie di difese ancora più irreali che nell’ultimo quarto, facendo sembrare Harden un bimbo scemo che continua a buttarsi contro il muro; inoltre segna il gancio del +3 dal quale i Lakers prendono il via per la vittoria, ben servito da Gasol al quale, tra tanti errori, va comunque dato atto dell’ennesima tripla doppia (17, 20 e 11 assist). È settimo posto.

Si inizia domenica, a San Antonio, orario ancora da definire. Speriamo che la merda canadese decida di presentarsi e che D’Antoni decida di non far giocare tutti i titolari sopra i 40 minuti.

p.s.
esordio stagionale per G-Lock; un po’, freddino e molto emozionato. Ma non può fare peggio del Meeks visto stanotte.


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