L’Nba non dà tregua e non accetta pause. Per i Los Angeles Lakers, dopo la vittoriosa gara7 contro i Nuggets, è già tempo di tornare sul parquet.
Semifinali di Conference. E la squadra da affrontare è quella che nel 2010 fu eliminata proprio dagli stessi gialloviola e che ora ha superato, nel primo turno, quei Mavericks che lo scorso anno mandarono prematuramente in vacanza i Lakers.
Parliamo ovviamente degli Oklahoma City Thunder, bravi a sconfiggere Dallas in 4 match e vera favorita ad Ovest.
Gli intrecci tra Lakers e Thunder sono due principalmente.
Quella serie del 2010, il primo turno che vide i gialloviola vincenti alla sesta gara grazie ad un tap-in di Gasol; Derek Fisher, il ‘Venerabile Maestro’ decisivo in tanti capitoli della storia recente dei Lakers e ora alla caccia del sesto anello personale, ad Oklahoma City.
Lakers ClubHouse
Sette partite per chiudere la serie contro i Nuggets sono state una sorpresa per la maggior parte degli addetti ai lavori, che prima dei Playoffs avevano previsto in coro una risoluzione della pratica, da parte dei gialloviola, in 5-6 partite.
Invece di difficoltà ce ne sono state in casa Lakers. Dopo il dominio di Gara1 e la vittoria più complessa nel secondo capitolo della serie, George Karl ha preso le contromisure con aggiustamenti mirati e azzeccati. I Nuggets hanno saputo gestire la propria pericolosità in transizione e hanno sfruttato le due partite positive di McGee per pareggiare incredibilmente la serie. La vittoria in Gara4 in Colorado da parte degli uomini di Mike Brown aveva dato la sensazione di essere arrivata tramite espedienti e casi isolati a favore: certo ci fu un’ottima gestione dei possessi decisivi, altrettanto certo era risultato chiaro che ad avere in mano i ritmi fossero comunque i Nuggets.
Alla fine, in un modo o nell’altro, dopo una settima partita sudatissima fino alla fine, Mike Brown ha portato a casa la sua prima serie da coach dei Lakers, sfruttando il gettone di Pau Gasol e il ritorno in campo del paladino della giustizia e della pace: Metta World Peace.
E Bryant? Beh, il 24 gialloviola non ha disputato una serie brillante, ma ha saputo gestire in maniera straordinaria la Gara7 che lo ha visto protagonista per la capacità di mettere in ritmo tutti, anche l’ultimo dei magazzinieri, dal perimetro.
L’alto minutaggio rimane un fattore per il leader emotivo, tecnico e spirituale dei Lakers, che ora per dare un minimo di possibilità ai suoi dovrà necessariamente alzare il proprio livello di gioco.
Thunder ClubHouse
La notte di sabato 5 maggio gli Oklahoma City Thunder hanno sconfitto per la quarta volta consecutiva i Campioni Nba uscenti dei Dallas Mavericks, chiudendo la serie del primo turno e attendendo la vincente tra Lakers e Nuggets. Un nome che però non è uscito fuori per ben sette giorni.
La schiacciante superiorità mostrata per molti momenti della serie contro i Mavs è certamente un bel segnale che i giovani uomini di Scott Brooks hanno mandato alla Lega. L’immaturità che Durant e compagni avevano mostrato sino alla scorsa stagione (proprio durante le WFC contro gli stessi Texani) per certi versi è scomparsa, lasciando spazio ad una concentrazione e ad una preparazione mentale mai vista prima.
C’è poco altro da dire di quella serie in fondo, visto il predominio totale. Due parole è giusto spenderle su James Harden: la guardia, colpita da Metta World Peace durante la penultima gara di Regular Season (un colpo che ha portato il n°15 gialloviola alla risaputa squalifica), ha deciso Gara4 a Dallas con un quarto quarto magistrale e ha saputo mostrarsi, sinora, all’altezza del suo ruolo.
Per concludere, una breve riflessione: avere sette giorni di pausa aiuta o non aiuta? Beh, difficile dirlo con esattezza; la maggiore lucidità sicuramente potrebbe pesare qualora la serie dovesse allungarsi, ma potrebbe essere un problema per gli uomini di Brooks, qualora avessero perso ritmo-partita.
Keys&Tactics
– Gestione della transizione
Nei match di Regular Season giocati, i Thunder hanno saputo mettere la freccia e piazzare il parziale decisivo quando hanno saputo alzare i ritmi. I Lakers non hanno un’arma per fermare la squadra di Oklahoma City qualora questa dovesse iniziare a sfruttare la transizione, sia primaria (con Westbrook e Durant), sia secondaria (e qui entrano in gioco anche Harden, Cook e Sefolosha). Una transizione spesso lanciata e partita dalla grandiosa presenza nel pitturato di Serge Ibaka, maestro della stoppata e della difesa.
D’altro canto, la squadra di coach Mike Brown ha fatto vedere contro i Nuggets di saper sfruttare e bene la propria di transizione solo a tratti e solo tra le mura amiche dello Staples Center.
– Mike Brown vs Scott Brooks
Non un confronto esaltante, quello che questa serie proporrà tra le due panchine. Mike Brown, coach che non ha capito nulla nel primo turno dei Playoffs e che ha nettamente perso il confronto con George Karl. Scott Brooks, bravo sì a sgrezzare un gruppo di ragazzi colmi di talento (1° turno nel 2010, Wfc nel 2011), ma allenatore dai chiari limiti offensivamente. Del resto, nella squadra di quest’ultimo, colpisce che gli assist di media di squadra in Regular Season siano stati appena 18.6 (ultima in Nba).
Questo confronto potrà essere importante: il coach che sbaglierà meno sarà sicuramente un fattore nella gestione della serie.
– Fattore lucidità
Parlavamo dei sette giorni di pausa che i Thunder hanno avuto. I Lakers, invece, giocano sostanzialmente ogni 48 ore da due settimane e ora iniziano subito questa serie, dopo appena un giorno di pausa (ma con in mezzo il viaggio verso Oklahoma City).
La serie prevede anche un back2back (!) per le partite casalinghe dei gialloviola (venerdì e sabato notte le Gare 3 e 4), il che non aiuta una squadra stanca e già meno scoppiettante fisicamente in generale come i gialloviola.
– Da Bryant a Durant: passaggio del testimone in vista?
Che i Thunder siano favoriti è palese, per tante motivazioni. Ma il fatto che Durant superi Bryant nella serie non è scontato, per nulla. Dovesse accadere potrebbe trattarsi del primo vero passaggio del testimone ad altissimi livelli, per il n°24 gialloviola.
Bryant arriva a questi Playoffs in condizioni fisiche davvero invidiabili per un 34enne. Ma Durant è maturato moltissimo dal loro ultimo scontro diretto nei Playoffs ed è pronto ad accogliere la sua eredità, almeno nella Western Conference.
Breaking News:
– I Lakers sono arrivati ad Oklahoma City nella giornata americana di domenica. Previste due sessioni di allenamento e lo shootaround prima della partita. Roster al completo, con Kobe Bryant che ha recuperato completamente e definitivamente dalla gastroenterite
– La settimana di stop per i Thunder è servita per dare giorni di riposo a Kendrick Perkins. Il centro ex Celtics, alle prese con problemi fisici.
– Scott Brooks è intervenuto sul tema della settimana di attesa: “Non è facile tenere alta la concentrazione con così tanti giorni di pausa. Stiamo lavorando bene e con serietà tutti i giorni e l’ambiente è molto sereno.”
Previous:
Tre i precedenti tra Los Angeles Lakers e Oklahoma City Thunder.
23/02/2012 | L.A. Lakers @ Okc Thunder 85-100
29/03/2012 | L.A. Lakers vs Okc Thunder 93-102
22/04/2012 | L.A. Lakers vs Okc Thunder 114-106 OT
Game-time:
La serie si apre la notte tra lunedì e martedì alle 3.30 italiane (9.30pm ET) per Gara1 alla Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City.
Lets go LAKERS!!!!!
D.M.