Preview: Los Angeles Lakers


Eccoci arrivati all’ultimo appuntamento sui PREVIEW stagionali. Ovviamente l’ultimo riguarda da sempre i nostri amati LAKERS e quest’anno l’attesa per l’inizio della stagione è altissimo, Kobe Bryant parte alla conquista del suo 6° titolo…una missione non impossibile, anche se difficile, che porterebbe il nostro 24 a sorpassare Magic Johnson e ad eguagliare sua maestà Michael Jordan.

La franchigia losangelina ha fatto le cose per bene quest’anno, abbandonati i propositi di austery la dirigenza ha fatto di tutto per accontentare Kobe e staff tecnico mettendo a disposizione di coach Brown una formazione con pochi eguali nella recente storia Nba. Purtroppo non sempre la somma del talento è sufficiente per vincere, tanti altri fattori sono indispensabili per la scalata al titolo.

 

REPARTO GUARDIE:

L’arrivo di Steve Nash rappresenta qualcosa di unico, dai tempi di Magic Johnson non c’era a roster un play di questo livello, seppure con limiti anagrafici, Steve potrà ancora farà la differenza in una squadra da titolo. Le sue capacità di condurre una squadra, di far giocare i compagni unita alla sua pericolosità al tiro sono una garanzia. Il suo tallone d’achille è e rimarrà la difesa, dove neanche il 24 sembra avere più tanti minuti da spendere con una certa intensità. La speranza è che le sue lacune vengano in parte arginate dal sistema e in parte da Howard. Ma solo da Aprile inoltrato capiremo realmente se il mix è riuscito.
Al suo fianco ovviamente Mr. Kobe Bryant, alla sua 17esima stagione in maglia gialloviola. Il Black Mamba, dopo le cure tedesche dello scorso anno, pare rinato. Ora il problema sarà riuscire far coesistere le sue qualità individuali assieme ad altri 3 giocatori con enorme talento offensivo. Lo vedremo un po’ più utilizzato sugli scarichi e probabilmente dovrà saper giocare al fianco di un play puro che gli leverà la palla dalle mani. Interessante sarà capire come verranno gestiti gli ultimi 5 minuti dei finali “tirati”. Ha una missione da portare a termine e questa sua voglia di vincere potrebbe essere sufficiente per fargli capire cosa sarà meglio fare per vincere.
Il backup in play sarà Steve Blake, che dovrebbe garantire circa 18-20 minuti in regular season e una quindicina nei playoff. Uscito malino dalla scorsa regular season si è riscattato con una discreta postseason. Non è un giocatore “complementare” a Nash nel senso che sarebbe servito di più un play di riserva che mettesse il lucchetto al diretto avversario, al compito sembrerebbe più adatto Duhon che però appare in parabola fin troppo discendente. Darius Morris farà bene, in D-League.
La riserva del 24 sarà Jodie Meeks preso con il solo compito di punire i raddoppi con conclusioni a ripetizione dall’arco. Le caratteristiche le ha, vediamo quanto pptrà pesare la palla nei momenti decisivi in cui sarà chiamato a metterla con continuità. Il suo utilizzo da 2 assieme a Kobe, spostato da 3, non è fantasia, anzi, se Ebanks non dovesse dare garanzie e probabile che nei playoff la rotazione si riduca con più minuti per l’ex 76ers. Ultimo arrivato il rookie Johnson-Odom che farà faville nei D-Fenders.

 

REPARTO ALI:

Metta World Peace sarà la SF titolare, in una squadra con oggettive lacune difensive la sua presenza sarà determinante anche perchè dovrebbe essere proprio lui l’antidoto a Lebron James, sempre che lo si riesca a trovare. Verrà ridotto ulteriormente il suo gioco in post e con tutto questo talento e un vero play in squadra dovrà dare una mano soprattutto punendo i raddoppi. In postseason aveva tirato con il 38,9% dall’arco, in preseason ha cominciato con un incoraggiante 37%. Se tiene queste medie sarà un tassello fondamentale per la conquista del titolo, sempre che la sua bizzarra testa regga tutta la stagione.
In ala grande confermato Pau Gasol, troppo poco appetibile sul mercato e decisamente troppo intrigante da provare nella Princeton Offense, sistema ideale per le sue caratteristiche. E’ la sua ultima chiamata a Los Angeles, dopo due postseason deludenti. Offensivamente l’utilizzo di un sistema dovrebbe avvantaggiarlo anche se con Howard avrà lo stesso spazio in post che aveva con Bynum. Il fatto che debba comunque passare i finali di partita a difendere sui 4 avversari non lascia dormire sonni tranquilli, soprattutto vengono i brividi se l’avversario in finale dovesse essere Miami, visto che LBJ non dovrebbe andare sotto fisicamente, anzi. Le sue qualità paiono decisamente poco sfruttate in questo contesto, dove forse vengo messe in risalto più i difetti che i pregi, soprattutto nella Nba moderna fa troppo fatica con i 4 e non viene sfruttato in post come si dovrebbe. E’ l’unico elemento del quintetto che dovrebbe “rischiare” una cessione prima della deadline. La speranza è che si vada fino in fondo con lui, il dubbio è che la coesistenza con Howard sia difficilmente praticabile, come lo era quella con Bynum.
Il backup in ala piccola sarà, almeno all’inizio, Devin Ebanks che in prestagione ha mandato segnali confortanti con un tiro da 3 decisamente migliorato. Se dovesse continuare a progredire offensivamente si ritaglierà il suo spazio anche perchè dietro può dare sicuramente di più di Meeks (con Kobe da 3) o Jamison (che Brown ha dichiarato di voler utilizzare anche da SF). In power forward agirà Antwan Jamison, giocatore ideale da affiancare offensivamente ad Howard ma anche importantissimo con un regista come l’ex Suns. Il suo ruolo dovrebbe essere fondamentale per portare punti e tiro dalla panchina e soprattutto se il catalano non dovesse funzionare al fianco di Superman. L’idea di provarlo da 3 mi pare un po’ sorpassata, ad inizio carriera visto da SF aveva un senso, a 36 anni suonati molto meno.

 

REPARTO CENTRI:

La ragione per cui i Lakers sono i favoriti ad Ovest (e forse di tutta la Nba), ovvero Dwight Howard, per gli amici Superman. E’ come passare dallo stare assieme alla ragazza più carina della classe e poi andare con la più bella della scuola. Rimbalzi, intimidazione, potenza e agilità, tutto questo mixato nel corpo da extraterrestre. Tra l’altro la sorte ha voluto che lui fosse già in campo per le ultime di preseason mentre l’ex titolare del ruolo sia ancora alle prese con i noti problemi al ginocchio in quel di Philadelphia. E’ la sua stagione, è la ragione per la quale i Lakers possono costruire un’altra dinastia nel dopo-Kobe. E’ necessario farlo contento, in tutti i modi. E se questo deve passare per meno palle a Kobe e il sacrificio di Gasol per un giocatore a lui più funzionale deve essere fatto. Avrà finalmente un play a servirgli caramelle e la miglior ala grande passatrice della lega, senza dimenticare Kobe Bryant. Non ha mai avuto così tanti passatori di qualità al suo servizio. La prima in maglia lacustre, considerando la lunga assenza dai campi, è stata ben augurante. L’unico dubbio è se lui riuscirà, assieme al solo Artest, ad arginare le sortite offensive avversarie. Suo backup sarà Jordan Hill, rifirmato con un contratto troppo alto per non aver un ruolo in questa squadra e anche questo segnale fa capire come Gasol possa essere a termine. Inoltre il suo finale di stagione e la postseason sono stati positivi, come riserva è perfetto. Nel caso in cui lo spagnolo dovesse rimanere è probabile che con Howard in panchina, parte (o tutti) i minuti da centro vengano presi dal catalano anche perchè sarebbe un delitto non vederlo mai nel suo ruolo. Infine per Robert Sacre previsti tanti minuti alla corte di coach Reggie Theus.

 

COACHING STAFF:

Se la squadra sembra “quasi” perfetta, coach Mike Brown pare essere un punto interrogativo enorme. Sicuramente sarà utile per nascondere alcuni difetti difensivi ma non sembra essere in grado di gestire uno spogliatoio con tutte queste personalità, la mancanza di leadership e carisma potrebbe farlo affondare in uno spogliatoio così ingombrante. Inoltre offensivamente è troppo carente e nemmeno Messina lo scorso anno fu ascoltato. La speranza è che l’arrivo di Eddie Jordan, autentico maestro della Princeton Offense, possa aiutare la fluidità offensiva. Le dichiarazioni estive sono andate in quella direzione ma sul campo vedremo come sarà la reale situazione. Nash in cabina di regia dovrebbe essere comunque una garanzia. Jeff Van Gundy (affiancato da Eddie Jordan) sarebbe perfetto per questa squadra, non è il caso di aggiungere altro.

PREVIEW: 60-22

Squadra con troppo talento per non arrivare a 60W anche se l’approccio lacustre alla regular season è sempre troppo soft. L’arrivo da Howard e l’ultima chiamata Nba per Brown dovrebbero tenere il livello di guardia alto. Decisamente convinto che questa non sia la squadra che vedremo a giugno, alla prima occasione “buona” Gasol potrebbe fare le valigie per un 4 più funzionale alla squadra, del resto un Gasol che a fine anno entrerebbe nell’ultimo anno di contratto potrebbe fare gola, sia per caratteristiche tecniche sia per lunghezza del contratto.
L’approdo alla Finale Nba è l’obiettivo minimo, ma anche una sconfitta potrebbe essere un fallimento. Sei All Star a roster non penso si siano mai viste.

Ora prepariamoci al countdown per il season opener, i Lakers sono in missione e che sia SHOWTIME!

By Magic

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