Southeast Division Preview


Eccoci arrivati al 4° appuntamento dei preview delle Division, oggi vi presentiamo la Southeast, dove i padroni incontrastati saranno ancora una volta i Miami Heat vista anche la perdita di stelle come Joe Johnson e Dwight Howard che ha tolto interesse per la lotta al titolo di division considerato che le altre 4 franchigie stanno attraversando un momento di ricostruzione.

 

CHARLOTTE BOBCATS

Squadra onestamente difficile da interpretare, il miglior giocatore della squadra pare essere Gerald Henderson, l’ex Blue Devil, dovrebbe avvicinare quota 18 di media senza molti problemi vista la pochezza del roster. Kemba Walker è atteso allo step decisivo per capire se potrà fare il play a certi livelli Nba, una sua bocciatura aprirebbe le porte a Ramon Sessions, l’ex laker, che ha fallito da starter ad LA ma fece faville entrando dalla panchina ai Cavs. Il backcourt, è la vera forza della squadra e l’unico a “livello” Nba, da Detroit (in cambio del contratto di Maggette) è inoltre arrivato l’ex sesto uomo dell’anno Ben Gordon, alla sua terza vita Nba, dopo i fasti di Chicago e i fallimenti di Detroit. Ultima chiamata anche per lui, probabilmente a questo punto della carriera sarebbe più adatto a fare il backup in una squadra da titolo.

In ala il rookie Michael Kidd-Gilchrist, fatto dal sarto per la Nba, ma con limiti tecnici offensivi ancora evidenti (mancanza di tiro e ball hadling) a dispetto di qualità atletiche e difensive di alto livello. E’ un prospetto, non ancora prontissimo ma che ha qualità per emergere e sicuramente in futuro si farà notare, ovviamente altrove. Ai Bobcats avrà responsabilità maggiori in attacco che magari lo faranno maturare prima ma con il rischio che possa naufragrare nella pochezza tecnica della squadra.

In ala Grande Bismack Biyondo, ennesima scelta azzardata di MJ che da GM continua a rivelarsi un disastro totale. Suo backup Tyrus Thomas altro talento atletico mai sbocciato e probabilmente pronto per la definitiva bocciatura a livello Nba.

Nel ruolo di centro Byron Mullens, una guardia nel corpo di un centro, che potrebbe essere molto utile partendo dalla panchina ma il fatto che sia il titolare del ruolo non pare essere un buon segnale.
Come riserva Brandan Haywood, altra eterna promessa mai sbocciata e pronto a scrivere i titoli di coda della sua onesta carriera.
Insomma niente di buono a pochi chilometri di distanza dalla grandiosa rivalità del college basket…In Carolina, anche per quest’anno, sarà meglio accende il canale della NCAA.

Starting Five: Walker, Henderson, Kidd-Glichrist, Boyondo, Mullens
Sesto uomo: Ramon Sessions

Preview: 15-67 Se siamo fortunati, a rischio il record da loro detenuto del 10,6% di vittorie in un anno (stagione 2011-12: 7 W – 59 L).

 

ORLANDO MAGIC

Passare da Dwight Howard e la finale Nba a Nikola Vucevic è un bel salto, quasi come quello di Felix Baumgartner. I Magic ci sono già passati, prima con Shaq e ora con Howard. Superman, entrambe le volte, ha scelto le luci di Los Angeles. Ad Orlando non si può vincere, nel sottosuolo c’è la Kriptonite. Una bella croce per il multimilionario Richard DeVos, patron della Awmay e 254esimo uomo più ricco del globo. Un uomo che ha sempre vinto nella vita, non lo può fare nello sport…Prima O’Neal e poi Dwight sono scappati volando sul loro mantello rosso. Una condanna a morte.
Ci sono voluti 10 anni per tornare in finale e non sempre capita un Howard al Draft, chissà quanti ce ne rivorranno per rimetterli sulla mappa.

La squadra riparte da Jameer Nelson, misteriosamente premiato col rinnovo di contratto, una guardia nel corpo di un play che ha fatto le sue fortune al fianco di Superman ma che senza il suo eroe finirà per perdersi non avendo né le qualità né il carattere per portare sulle proprie spalla una franchigia. In guardia Arron Afflalo, reduce dalla sua miglior stagione Nba, ma non adatto a fare la prima-seconda opzione. Tra l’altro Afflalo potrebbe levare minuti ad uno dei pochi giocatori in costante crescita dei Magic, JJ Reddick, eroe al college ma poco adatto alla Nba che ha invece smentito molti suoi detrattori. In ala piccola Brother Hedo che si porta appresso anni e un contratto mostruoso. Il Turkoglu delle Finals è un lontano ricordo, la valigia sarà sempre pronta visto che Orlando cercherà in ogni istante di dare via il suo pesante salario. In ala grande Ciccio Davis, uomo tutto cuore, energia e bava che però difetta di centimetri in alzetta ma non in larghezza…Giocatore utilissimo nella rotazione dei lunghi per provare a vincere un titolo Nba, il ruolo di titolare sembra stargli “largo”.
Al centro il grande motivo di interesse dei Magic: Nikola Vucevic, reduce da una ottima prima annata Nba ai 76ers e pronto ad assumere un ruolo più importante rispetto a quello che gli avevano ritagliato nella città dell’amore fraterno. Qualità, centimetri ed età sono dalla sua parte. Il suo sostituto sarà Gustavo Ayon, messicano di 27 anni e lieta sorpresa nella fallimentare stagione degli Hornets. La sua carriera non potrà essere altro che quella del backup e quindi sembra perfetto per questo ruolo ai Magic.

Starting Five: Nelson, Afflalo, Turkoglu, Davis, Vucevic
Sesto uomo: JJ Reddick

Preview: 18-64. Faranno a gara con i Bobcats a chi farà peggio e non è un bel segnale. Almeno ad Orlando sanno che lavorano per un futuro migliore, cosa che non succede alla corte di sua maestà Michael Jeffrey Jordan.

 

WASHINGTON WIZARDS

I nuovi Wizards sono sicuramente elettrizzanti, il reparto dietro è da far brillare gli occhi….Wall e Beal dovrebbero far sognare visto anche come si completano, uno tutto talento e inventiva ma senza un tiro decente, l’altro invece una combo guard con un tiro da fuori come da molti anni non si vedeva. La guardia ex Florida Gators potrebbe essere il primo candidato al ROY essendo un po’ più pronto della scelta numero 1 del draft, Davis. Inoltre la sua riserva, Jordan Crawford, sembra dare ottima garanzie dalla panchina, essendo un giovane in costante crescita. Il problema più grosso del reparto è l’infortunio di Wall, uno stiramento ai legamenti lo terrà fuori fino a fine Novembre, AJ Price dovrà fare le sue veci con ovvie difficoltà.

In ala piccola sono arrivati due giocatori in cerca di riscatto, Trevor Ariza e Martell Webster. Il primo dopo la grandiosa parentesi losangelina sembra essersi un po’ perso, le troppe responsabilità offensive hanno pian piano fatto disperdere le sue qualità difensive inficiando inoltre anche le sue percentuali in attacco, Trevor è alla stagione della verità. Webster dopo l’infortunio di 2 stagioni fa sembra essere in parabola discendente, il suo tiro farà molto comodo e dovrebbe egli stesso beneficiare degli scarichi di Wall, pare essere il giocatore giusto nel posto giusto, vediamo se si riprenderà.
In ala grande Nenè è una certezza, i suoi backup dovrebbero essere Seraphin e Vesely, vediamo chi tra i due la spunterà. E’ probabile anche l’utilizzo di uno di questi in quintetto con Nenè finto 6 uomo che farà sia il cambio sia dell’ala grande che del centro.

In mezzo all’area spazio ad Okafor, difesa e rimbalzi dovrebbero essere il suo pane non avendo particolari responsabilità offensive visto le qualità di gente come Wall, Beal e Hilario. Il suo back sarà probabilmente il brasiliano che si alternerà in entrambi i ruoli sotto le plance.

Starting Five: Wall, Beal, Ariza (Webster), Seraphin (Vesely), Okafor
Sesto uomo: Nenè

Preview: 35-47. L’assenza iniziale di Wall, unita all’incertezza di avere Nenè dall’inizio della stagione sono una vera disdetta. L’8-2 di fine stagione scorsa aveva aperto spiragli interessanti. Se recuperano tutti in fretta ci sarà da divertirsi, squadra giovane, tosta e di talento.

 

ATLANTA HAWKS

E’ finta l’era Joe Johnson, dopo il fantastico primo turno di playoff 2008 contro i Celtics, sembrava che la franchigia fosse ad svolta decisiva della propria storia ma di fatto da li in poi gli Hawks hanno vagato nella terra di mezzo per 3-4 anni senza fare mai il definitivo salto di qualità e dando, nell’ultima stagione, segnali di declino e di un ciclo ormai arrivato alla conclusione. Rebulding dunque, via il deludente Marvin Williams (soldi e talento sprecati) e per JJ non è arrivato in sostanza nessun elemento di valore ma l’obiettivo era il risparmio economico (veterani in scadenza), giovani (ci chiediamo quali?!?!) e scelte.
Teague è chiamato alla definitiva consacrazione dopo un anno positivo e a fargli da chioccia ci sarà Devin Harris, addirittura uomo da All Star qualche anno addietro, che però è stato provato anche al suo fianco in un starting five con il doppio play. Le altre due novità del reparto sono il tiratore Anthony Morrow (da NJ) e lo swingman Lou Williams, giocatore di fatto più adatto ad uscire dalla panchina dando punti immediati ma probabilmente in grado di essere la seconda opzione offensiva della squadra, altro elemento arrivato da NJ è l’eterno DeShawn Stevenson, unito al tiratore da Vanderbilt John Jenkins, una sorta di Morrow più giovane.

L’ala piccola sarà occupata da uno dei migliori tiratori del globo, Kyle Korver elemento molto utile in attacco ma troppo poco completo per essere uno starter in una squadra di buon livello. In ala forte Josh Smith (in scadenza di contratto), che è dichiaratamente la star della squadra e senza l’ombra di JJ potrebbe sfoderare una stagione mostruosa sempre che a Febbraio il mercato non lo porti altrove. Un’annata da oltre 20 punti, condita da 10 rimbalzi e 5 assist è nelle sue corde, se cresce nel tiro da 3 non ha limiti. Come cambio in ala il veterano Tolliver (lungo di energia con tiro da fuori) e Ivan Johnson, un 3-4 senza tiro da fuori che però ha margini di miglioramento.

Lo spot di centro tornerà ad essere coperto da Al Horford, ottimo giocatore anche se un po’ undersize per il ruolo che però dovrebbe essere chiamato ad un ruolo maggiore in attacco anche se le statistiche offensive sono in calo sospetto da ben 4 anni e questa sarà la stagione chiave della sua carriera per capire se rimarrà perennemente un giocatore di ruolo o qualcosa di più. Suo backup la bandiera della squadra Zaza Pachulia, giocatore da 7 anni ad Atlanta ed idolo della folla.

Starting Five: Teague, Harris (L. Williams). Korver, J. Smoove, Horford
Sesto uomo: Sweet Lou Williams

Preview: 43-39. Se Horford torna quello di qualche anno fa la squadra potrà navigare nelle zone di fine griglia playoff, la qualificazione in postseason non dovrebbe sfuggire.

 

MIAMI HEAT

Per analizzare i Miami Heat basterebbe dire due cose: campioni Nba e Lebron James. Nulla da togliere al monumentale Wade e Chris Bosh ma un LBJ sgravato del compito di dover vincere a tutti i costi potrebbe veramente spiccare ulteriormente il volo e dominare ancor di più l’Nba.
Una stagione a ridosso della tripla doppia non è fantasia, dopo Big O, solo Magic ci andò vicino ed LBJ sembra l’unico in grado di avvicinare tale traguardo.

Il reparto guardie è stato ulteriormente rinforzato con l’arrivo del miglior tiratore della lega da 15 anni a questa parte, Ray Allen che punirà grazie alle praterie che gli lasceranno a disposizione James e Wade. Chalmers sarà il titolare in play e in una squadra di questo tipo sembra essere il play giusto. Su Wade penso sia inutile anche parlarne, la sua classe, nonostante qualche problema fisico, rimane immutata.

In ala piccola Shane Battier dovrà garantire la solita difesa e qualità oltre l’arco, cosa che ha fatto magnificamente nella postseason passata. In ala grande Chris Bosh, il giocatore barometro, che con il suo rientro durante i playoff ha cambiato il destino di Miami aiutandoli in maniera decisiva alla conquista del titolo. E’ molto probabile, visti i risultati dello scorso anno, che Bosh venga spostato come 5 facendo giocare da 4 tattico LBJ, che ha dominato da finto lungo non andando mai sotto fisicamente contro le ali grandi avversarie. Altro acquisto degno di nota è Rashard Lewis, giocatore in tragico declino ma dotato di un tiro perimetrale ancora pericolossimo, al fianco dei Big 3 potrebbe dare un senso al suo finale di carriera. Da aggiungere al reparto Mike Miller, se sano, si ritaglierà qualche spazietto a secondo degli infortuni altrui.
I due lunghi di rotazione dovrebbero essere l’eterno Udonis Haslem e Joel Anthony.

E’ probabile, rispetto allo scorso anno, che nei finali si vada con Wade da play, Ray in guardia, Battier/Lewis in ala piccola, LBJ da 4 e Bosh da 5.

Starting Five: Chalmers, Wade, Battier, LBJ, Bosh
Sesto uomo: Ray Allen

Preview: 61-21. Con l’assenza di Rose, la conquista del record ad Est dovrebbe essere un compito abbastanza facile…Finale Nba, solo Kobe Bryant e Superman sulla strada del back to back.

 

by Magic


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