Il terremoto tanto atteso, the Big One è arrivato…perchè a 2 giorni dalla deadline, a trattative in corso, mandare via Jim Buss, Mitch Kupchak e John Black è stato un vero è proprio terremoto sportivo. Bisogna però prima capire il perché di tanto rumore, mandare via un uomo che ha speso una carriera in Purple&Gold ed allontanare uno dei proprietari da un ruolo operativo, ha bisogno di una spiegazione, è un atto dovuto.
Anno 2014. Jim Buss in una intervista dichiara che si farà da parte nell’estate del 2017 se i Lakers non saranno una “championship contender”.
Estate 2016. Deng e Mozgov. Rappresentano il punto di non ritorno di una situazione non più sostenibile. Dopo un’incapacità totale nel non riuscire ad attrarre free agent, tant’è che questa estate nessun giocatore di prima e seconda fascia ha voluto sedersi al tavolo “solo” a parlare, il duo Jim&Mitch bussa un secondo dopo la scoccare della mezzanotte a Timofey Mozgov, una carriera nelle retrovie, autore di un playoff da sogno ed un anello al dito con 13 presenze, 8 DNP, 1.2 punti, 1,6 rimbalzi in 5,8 minuti di utilizzo. Un campione nello sventolare asciugami. Si parte da lui: 64 milioni in 4 anni a 30 anni suonati, forse nemmeno lui credeva a cosa i Lakers gli stavano proponendo. Ed invece era tutto vero, tremendamente vero.
Non contenta la premiata ditta si impegna in una cosa che non sembrava possibile, con la seconda chiamata assoluta hanno già in mano Brandon Ingram, l’ala piccola del futuro e Julius Randle da sviluppare come 4 dopo il primi vero anno da cookie, ma il veterano di esperienza è un obbligo e allora per convincere un ex All Star a vestire i nostri colori, offriamo quello che nessuno osava fare, neanche un coach come Tom Thibodeau, che lo aveva allenato ed apprezzato ai Bulls: 4 anni a 72 milioni, chapeau. Game Over. Deng è nostro. 31 anni e 4 di contratto ad un giocatore in parabola discendente che il meglio lo ha già dato ed è riuscito a rivitalizzarsi un un po’ come stretch 4 in quel di Miami. Alcuni erano anche mediamente soddisfatti, a parte la lunghezza, ma la storia girerà le spalle per l’ultima volta al duo.
Da lì tutto comincia, dopo 2 anni ad aspettare di “pulire” il cap dopo aver accompagnato Kobe Bryant al glorioso ritiro, Mitch&Jim lo bruciano in 2 giorni, e per 4 anni, di fatto riducendo enormemente lo spazio di manovra nel futuro. Jeanie va su tutte le furie, ma la buona partenza (10-10) aiuta a spegnere il fuoco fino a quando, complici gli infortuni, la squadra crolla con un successivo record di 9-29. A gennaio allora, l’ormai ex fidanzata di Phil Jackson comincia a lavorare per riassettare i Lakers del futuro.
Magic Johnson. Un pranzo a gennaio con l’ex 32 gialloviola è l’inizio della nuova era, probabilmente già li si cominciano a porre le basi per i nuovi Lakers. Magic viene eletto consigliere di Jeanie Buss e comincia a fare interviste su interviste facendo capire che a fine stagione ci sarà un cambiamento, ma nessuno pensava a stagione in corso.
Demarcus Cousins. Il pomo della discordia. Il duo prova a salvarsi in corner, all’ultimo minuto. Intavolano una trattativa per l’All Star dei Kings. Vlade Divac chiede Ingram, il duo non accetta e il tutto naufraga. Il 20 Febbraio Cousins passa ai Pelikans per una prima scelta, Bobby Hield e contratti in scadenza.
21 Febbraio 2017. “Today I took a series of actions I believe will return the Lakers to the heights Dr. Jerry Buss demanded and our fans rightly expect” … “It was probably so hard for me to make that I probably waited too long. And for that, I apologize to Lakers fans. But now with clarity and direction, and talking to with Ervin, really knowing a change was needed, and that’s why we’re here today.”
Jeanie&Magic venuti a conoscenza della situazione (pare che della trattativa DMC non fossero state informati), ritengono che il limite sia stato raggiunto. Non è chiaro se arrabbiati perché una All Star è andata via per così poco e noi ce lo siamo lasciati sfuggire oppure perché loro erano disposti a cedere Brandon pur di arrivare ad una All Star. Le voci pendono decisamente per la seconda ipotesi perché la filosofia di Jerry Buss era sempre stata chiara: se puoi prendere una All Star lo devi fare. Senza se e ma.
La mattina del 21 di Febbraio è uno di quei giorni che si ricorderanno nella storia gialloviola: Jeanie con pieni poteri detronizza il fratello Jim da un ruolo operativo e licenza Mitch Kupchak dopo 30 anni nella dirigenza losangelina assime John Black, di fatto l’uomo più vicino al duo.
Magic Johnson viene nominato President of Basketball Operations.
Iniziano festeggiamenti sui social dalla maggior parte dei tifosi che non sopportavano più l’immobilismo e le difficoltà in free agency del duo ma dall’altra alcuni temono che i Lakers senza un GM ed una guida vera siano ancora più vulnerabili viste anche alcuni uscite passate del 32 sui social. Ma la chiarezza delle parole di Jeanie e Magic nelle ore successive rassicurano i fans che ricevono una ulteriore conferma appena arrivano news sul nuovo GM…Rob Pelinka, uno dei più importanti agenti della Nba, nonché manager di Kobe Bryant. I piani sembrano chiari, l’entusiasmo ed il carisma di Magic già si fanno sentire.
Pelinka pare una scelta chiara e ben accettata da tutti, grande agente e conoscitore delle regole CBA, stimato da giocatori, GM ed Nba. E’ tempo che i giocatori si tornino ad innamorare di Los Angeles ed i Lakers. Il resto è storia, o meglio, sarà tutta da costruire, ma la Magia è tornata.
Have no fear, Magic is here!
by Magic