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[Official Topic] Cinema


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The Town per me è stato invece una graditissima conferma, perchè Ben Affleck dietro la macchina da presa mi aveva letteralmente stupito già al suo esordio col sottovalutatissimo Gon Baby Gone.

No, ma anche a me è piaciuto. Però nella seconda ora è un pò calato a mio modo di vedere.

Sul Ben Affleck regista non posso che confermare, Gone Baby Gone lo consigliai anche io due anni orsono. Gran bel film.

 

Warrior e The fighter non sviscerano argomenti che riscuotano il mio interesse, al contrario di Drive, che dovrò recuperare anche io insieme a Le Idi di Marzo.

Anche io non amo la boxe ed i combattimenti in generale, però meritano entrambi.

 

Appena sufficiente Hereafter, imho sabbioso e piuttosto vuoto anche se dovrei rivederlo; entusiasmante Sherlock Holmes 2, anche se, nel complesso, ho preferito il primo, decisamente più dark e sottile, seppur di pochissimo.

Il primo lo guarderò ugualmente perchè con Clint vado a prescindere.

Il secondo idem, anche perchè Guy è uno dei miei registi preferiti... Li ho visti tutti i suoi film, anche quella cagata con la moglie ed il figlio di Giannini.

 

Se prendiamo la fantascienza, negli ultimi 5-6 ci sono 4 titoli assolutamente imperdibili: Sunshine di Danny Boyle, Moon di Duncan Jones, Star Trek e Super 8 di JJ Abrams.

Sunshine l'ho visto, perchè ero rimasto affascinato dalla colonna sonora. Mezza delusione però, mi aspettavo qualcosa in più.

Moon non l'ho mai sentito, mi aggiorno subito.

Star Trek non lo guardo a prescindere, mai attirato dall'argomento sin da bambino. Non ho mai visto nè Stark TrekStar Wars. E mai lo farò :asd

Super 8 me l'ha sconsigliato un amico con cui ho la stessa visione dei film... Tendo a fidarmi.

 

Dal punto di vista dell'action adrenalinico, genere che non riscuote solitamente il mio apprezzamento, segnalo Salt di Phillip Noyce (già regista de Il collezionista di ossa) e Unstoppable di Tony Scott, che NON ha fatto praticamente uso di CGI (la trama pare assolutamente ovvia ma non concede un minuto di tregua: superbo, nel suo genere).

Salt ho deciso di passare. Non perchè disprezzi la Jolie, anzì... Ma non vorrei prendere un'altra inculata come con Wanted, anche se ripeto, dalla Jolie mi farei fare di tutto fc4

Unstoppable l'avevo già adocchiato, però per via dei voti bassi su IMDB non l'avevo ancora messo in lista. Però dopo aver ricordato che c'è Tony che dirige Denzel, l'ho messo in download senza rimpianti. Hanno credito infinito 'sti due col sottoscritto.

 

Tra gli storici/biografici metto, oltre a J.Edgar (da vedere a prescindere), Milk di Gus Van Sant, Nemico Pubblico di Michael Mann e i 2 di Rachid Bouchareb dedicati alla storia dell'Algeria, ovvero Days of Glory e Uomini senza legge (con gli stessi attori, peraltro).

Milk non mi attira per storia, non amo particolarmente la biografie.

Nemico pubblico visto, e mi è piaciuto. Gran regia.

Gli altri due mai sentiti, devo informarmi.

 

Potrei segnalare anche un paio di produzioni spagnole veramente ben riuscite, come The orphanage, con una stupefacente Belen Rueda, e Buried, di Rodrigo Cortes, apprezzabile più per l'idea che per la sua effettiva realizzazione, imho.

Primo mai sentito, secondo che me l'hanno spoilerato quindi mi tocca passare.

 

Tra i comic e affini s'è fatto strada Matthew Vaughn con l'egregio X-Men First Class e soprattutto il sottovalutatissimo Kick-Ass, sul quale riponevo pochissime aspettative e che invece si è rivelato essere un piccolo-grande gioiello di genere.

I film tratti da fumetti li passo quasi sempre. Pochi strappi alla regola :D

 

Lasciando da parte le filmografie di Scorsese o Eastwood o Nolan, che andrebbero visti sempre e comunque, a me hanno molto sorpreso The Road di John Hillcoat (trasposizione del libro di Cormac McCarthy), Il concerto di Radu Mihaileanu, Il maledetto United di Tom Hooper (il regista dello stupendo Il discorso del Re) che tratta del Nottingham Forest vincitore della Coppa dei Campioni nei primi anni '70, Rocknrolla di Guy Ritchie, Into the wild di Sean Penn, Machete di Robert Rodriguez e The social network di David Fincher.

The Road visto. E merita.

Il concerto non lo conosco.

Il maledetto United lo vedrò al più presto.

Rocknrolla visto 5 o 6 volte, e non scherzo.

Into The Wild evito di vederlo perchè ho già dato a lacrime alla fine del libro.

Machete visto ovviamente.

The social network non mi ispira la storia... Boh, magari più avanti.

 

Dimenticavo Persepolis di Marjane Satrapi, un cartone tratto da una graphic novel della medesima autrice che, autobiografico, tratta con ironia e divertimento liberatori la difficile storia di una donna iraniana in fuga dal proprio paese.

Come sopra per quanto riguarda i comics :asd

 

Aggiungo infine Frost/Nixon di Ron Howard e, fra gli italiani, una trilogia di film storici: Vincere di Marco Bellocchio (il monologo di Filippo Timi è delirante e straziante al contempo, pari all'interpretazione sublime di Giovanna Mezzogiorno), Vallanzasca di Michele Placido (esempio perfetto di cinema esportabile anche all'estero, molto poco "italiano") e Il divo di Paolo Sorrentino, senza dimenticare La nostra vita di Daniele Luchetti (imho inferiore al precedente Mio fratello è figlio unico).

Frost/Nixon molto bello, e sui film Italiani sono un pò razzista devo dire il vero.

L'ultimo che ho visto è A testa alta, che dopo una mezzora favolosa m'ha fatto incazzare come pochi altri film.

 

 

 

Grazie per il messaggio Nigma.

Utilissimo :smiley-greet025:

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Genere che andrebbe soppresso.

Inception è il Blake Griffin dei film. Se non ne capisci puoi anche pensare che sia un gran giocatore.

Ancora,ma basta non se ne può più di questi film

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^

 

Di nulla, figurati, un piacere davvero. ;-)

 

Comunque ti dico: Kick-Ass e Persepolis non metterli nel calderone dei comics, sono decisamente atipici e considerevolmente sopra la media. yesss

 

The social network non ispirava nemmeno me ma mi son dovuto ricredere perchè Fincher (che mi aveva deluso in maniera invereconda con Benjamin Button) l'ha impostato come thriller giudiziario ed è veramente ben fatto.

 

Ultima cosa: io ho letteralmente adorato Wanted. :love[1]: :asd

 

Visto che la boxe non mi piace, mi consigli di partire con The fighter o con Warrior? Visto che me ne parli bene affronterò la questione prontamente. :D

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Clint Eastwood generalmente NON sbaglia un colpo, anche se Hereafter era un filo sotto tono. In ogni caso storicamente per J. Edgar se non si fa capire che era gay e drogato mi indignerò molto più che se fosse "assolutorio" sui suoi metodi.

 

PS: dio quanto vuole l'oscar Di Caprio :fiskio

trovi? pareva un film di mel gibson...

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Sherlock Holmes 2 : molto molto deludente rispetto al primo. :chetristezza

 

Motivo? E' meno dark e più action, ma come sequel è fatto veramente bene, imho.

 

Peraltro se penso ai sequel di tanti altri franchise, è decisamente superiore alla media.

 

Transformers 2 :loL2

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Bravo Nigma su Tree of Life: uno dei film più sopravalutati di sempre.

 

Riguardo Sherlock 2: molto godibile, ottimo per essere un sequel, ovviamente zeppo di assurdità nella trama ma fa niente :ahahah

 

Ieri ho visto Le Idi di Marzo: bello, mi è piaciuto molto.

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Bravo Nigma su Tree of Life: uno dei film più sopravalutati di sempre.

 

Riguardo Sherlock 2: molto godibile, ottimo per essere un sequel, ovviamente zeppo di assurdità nella trama ma fa niente :ahahah

 

Ieri ho visto Le Idi di Marzo: bello, mi è piaciuto molto.

Anche io ho trovato godibile Sherlock Holmes - Gioco di ombre

Il finale era congegnato bene... ecco come appunto direi che l'ultima scena ("?") l'avrei messa nel terzo episodio...

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Anche io ho trovato godibile Sherlock Holmes - Gioco di ombre

Il finale era congegnato bene... ecco come appunto direi che l'ultima scena ("?") l'avrei messa nel terzo episodio...

 

Io spero non ci sia un terzo episodio :boh

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Non per continuare su Drive ma per spiegare sempre meglio cosa intendo quando parlo di cose tecniche per valutare se usare certe parole in un giudizio che vuole essere un poco oltre che personale vi incollo la recensione breve di Drive fatta da Alberto Pezzotta sul Corriere della Sera:

DRIVE

I cinefili italiani si accorgono, all’ottavo film, che è nato un nuovo autore? Non è l’occasione migliore per festeggiarlo. Un noir fuori dal tempo, manierato, con una violenza calcolata e un romanticismo improbabile come il taciturno protagonista. Certo, c’è mestiere. Ma i modelli (Mann e Friedkin) restano lontani. (a.p.)

DISCRETO ½ - PER TARANTINIANI

Ripeto la mia visione: si può non essere d'accordo col giudizio (e io in primis lo sono perchè per me il film è bello, ma niente di più, nonostante io sia un tarantiniano di ferro), ma per poter dire "non è vero" di questo commento (o a una qualunque opinione di addetti ai lavori) bisogna innanzitutto comprendere PROFONDAMENTE la frase "i modelli (Mann e Friedkin) restano lontani" sennò è solo espressione del proprio gusto. Perchè quella frase è verissima, così come il rilevamento del manierismo. Ci vuole una certa cultura cinematografica non per andare al cinema, quello sarebbe elitarismo, ma solamente per evitare di sovrastimare film dignitosissimi ma non capolavori in quanto si è fatto molto di meglio, usato le stesse tematiche o le stesse idee filmiche e semplicemente non lo si sa.

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E nel momento in cui cozzano le recensioni di due addetti ai lavori che facciamo, diamo ragione ad entrambi o tiriamo la monetina? :asd

 

Più semplicemente sono delle opinioni. Ed in quanto tali sono personali. E soggettive.

Se hai una certa familiarità con le recensioni/critiche/storie del cinema noti che in rari casi divergono significativamente sui fattori tecnici di cui sopra, perchè c'è un certo standard condiviso di valutazione. Divergono invece, come le opinioni di tutti sul lato, "emozionale" e sulle parti del giudizio che riguardano l'importanza delle tematiche, il coinvolgimento emotivo etc.

 

Se ci pensi davvero è quello che succede praticamente in ogni campo dallo sport alla letteratura: a parte casi limite sulle linee generali si concorda spesso quando si raggiunge una certa competenza.

_ Si può anche dire che Dante annoia e aveva una morale cattolica irritante: ma non che non sa scrivere in italiano

_ Si può anche dire che Einstein toppò clamorosamente nel valutare la meccanica quantistica e che sia stato molto aiutato da Minkowski e Levi-Civita nel trovare la matematica della relatività generale, ma non che non sia uno dei più grandi fisici di tutti i tempi

La lista di esempi può continuare all'infinito torno al cinema e torno alla valutazione su drive dicendo che alcuni appunti che si fanno a quel GODIBILISSIMO film sono incontestabili, semplicemente questo e per l'altra diatriba che Terrence Malik fa cinema a un livello sconosciuto al 90% dei registi, anche col suo film più estetizzante e meno coinvolgente.

 

Semplicemente il fatto che il cinema non è ancora, e forse non lo sarà mai, una vera "materia" accademica con un sapere condiviso, induce una certa libertà nello spendere opinioni tecniche con più sicurezza rispetto ad argomenti socialmente riconosciuti come "specialistici".

Ad esempio se tu leggessi uno che spara scemenze sull'uscire dall'euro o sul liberalizzare i mercati over the counter tu giustamente lo correggeresti brutalmente e non ti aspetti che la sua risposta sia "vabbè ma sono opinioni". Anche se sicuramente esiste qualche economista di nicchia che con quelle castronerie sarebbe daccordo. Il "sapere condiviso" della materia ti "tutela" in qualche modo nell'affermare determinate opinioni che sono ben più stabilizzate nella comunità degli addetti ai lavori. E anche in un ipotetico, legittimo, discostarcisi bisogna partire dalla conoscenza di questo sapere condiviso e dalla conoscenza della sua maggiorità.

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Sul cinema si può dire quel che si vuole, però per definizione è nato per raccontare una storia. Dentro la storia ci possono essere dialoghi più o meno brillanti, inquadrature più o meno significative, fotografie più o meno affascinanti, luci e trucchi e costumi più o meno azzeccati, ma resta il fatto che il cinema è prima di tutto una storia.

 

Un racconto.

 

Il film di Terrence Malik, per quanto possa essere perfetto in termini di dialoghi, inquadrature, fotografie, luci, trucchi e costumi, semplicemente non racconta nessuna storia, quindi non è cinema.

 

O, peggio, è cinema fatto male.

 

Peraltro, tornando un momento ad un livello più astratto, il cinema non potrà mai essere materia per "specialisti" da trattarsi secondo profondità e rigore quasi scientifici. Il cinema ha una fortissima componente artistica che si pone a giustificazione di qualunque scelta tecnica anche palesemente sbagliata.

 

Un regista, come un pittore, potrà sempre giustificare un obbrobrio tecnico dicendo "Lo volevo così". Giustificazione irritante, magari, ma per nulla inaccettabile.

 

Proprio per questo, come nella pittura (perchè anche la pittura, pur senza suoni, racconta una storia), una quadro tecnicamente mal fatto ma che sappia raccontare qualcosa sarà sempre più apprezzato di un quadro tecnicamente impeccabile ma incapace di esprimersi.

 

Pittori come Raffaello, che io venero, possedevano una tecnica pittorica infinitamente superiore a pittori moderni quali Picasso, che io a fatica digerisco, ma Picasso aveva la capacità innata di saper trasmettere qualcosa anche con forme tutt'altro che impeccabili, dal punto di vista tecnico.

 

Nel cinema, un film amatoriale girato con mezzi tecnici scadenti e imperizia registica può raccontare una storia coinvolgente e suscitare emozioni più forti di un film ad altissimo budget diretto da un luminare della regia.

 

Quel che conta nel cinema non è il come ma il cosa. E il film di Terrence Malik, paradigmatico, illustra un immaginifico come senza dare alcun contenuto al cosa.

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Pittori come Raffaello, che io venero, possedevano una tecnica pittorica infinitamente superiore a pittori moderni quali Picasso, che io a fatica digerisco, ma Picasso aveva la capacità innata di saper trasmettere qualcosa anche con forme tutt'altro che impeccabili, dal punto di vista tecnico.

 

D'accordo su tutto tranne su questo. Se vedessi ad esempio certi quadri che Modigliani ha fatto prima del periodo metafisico, ti stupiresti alquanto.

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D'accordo su tutto tranne su questo. Se vedessi ad esempio certi quadri che Modigliani ha fatto prima del periodo metafisico, ti stupiresti alquanto.

 

Infatti non ho citato Modigliani. :leggi qua :asd

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Nigma te lo dico con il massimo rispetto possibile: sei sicuramente una persona di cultura, piena di interessi e dall'intelligenza vivace; ma la disquisizione/definizione sul/del cinema che hai presentato evidenza nella migliore delle ipotesi una posizione MOLTO talebana e assolutamente minoritaria o (e temo sia questo il caso) una significativa mancanza di nozioni sull'argomento perchè di definizioni di cinema ne esisteranno anche tante e non del tutto coincidenti ma proprio NESSUNO con un MINIMO di cultura cinematografica spiattellerebbe il tuo "[(cinema=racconto)↔(no-racconto=no-cinema)]→(TM-no-racconto=TM-no-cinema)" così come nessuno un minimo conscio della storia della letteratura identificherebbe la letteratura con la narrativa (se no l'Ulisse di Joyce non sarebbe letteratura). Tra l'altro hai confermato questa supposizione pochi post fa riassumento la tua storia di cinefilo.

 

Io non vorrei andare avanti ancora in questa cosa, ho cercato di spiegare prima come essendo un campo che ha il suo gergo tecnico il suo sapere condiviso e il suo background storico e storiografico sarebbe utile cercare di apprendere prima il tutto se si vuole riuscire a dare una certa interpersonalità alle proprie opinioni, seppur legittime e spesso interessanti. Se no si può benissimo continuare a fare il gioco dei commenti fermandosi a concordare o dissentire, più o meno amabilmente o più o meno utilmente.

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No, non sono d'accordo.

Così come non penso che la tua posizione sia talebana, era chiaramente un'iperbole per la retorica, non penso che la mia posizione sia oligarchica. Non nego a nessuno le sue opinioni nè le relego in un "regno" inferiore a seconda di quanti nomi di sequenze sanno riconoscere.

 

Se uno venisse qui e dicesse una cosa di Basket difficilmente sostenibile (ad esempio: "PJ ha avuto solo il culo di avere in squadra i migliori di sempre") come fosse un dato di fatto e qualche post prima avesse scritto "seguo il basket da qualche anno" come credi che gli si risponderebbe? Al netto della caterva di insulti che riceverebbe, intendo. Le persone non aggressive, tra i quali ti metto al 100%, gli farebbero semplicemente e gentilmente notare che nonostante la sua opinione sia legittima è considerazione abbastanza condivisa che non sia per niente vero, e che quindi venirlo a spiattellare in una riga come certezza è quantomeno singolare.

Se vale quindi qualcosa la "cultura" del basket phil jaxon è il più grande allenatore di tutti i tempi, con il sistema di gioco più vincente e complesso di tutti i tempi, e questo anche se ha avuto in squadra i più forti di sempre, che (probabilmente) proprio per questo si sono lasciati istruire e (parzialmente) sottomettere solo da lui. Gli ricorderemmo che quantomeno per intavolare una discussione bisognerebbe partire dal saperlo. POI, avendolo ben presente, si può, nel caso, con prudenza, argomentare anche il contrario. Ma con coscienza della cosa.

 

Saremmo quindi tutti tecnocrati e oligarchi nel caso?

Non capisco perchè per il cinema debba valere un discorso diverso, o perchè sostenerlo sia da oligarchi e tecnocrati.

 

Sociologicamente temo che sia per il famoso principio della "tolleranza inversamente proporzionale alla competenza": io sono contro questo principio, ma anche contro il "sono tutte opinioni". E vi imploro di pensarci onestamente: nella vostra vita non applicate a tutti i campi quella massima, ANZI!

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Un po' sprecato Seymour Hoffman in quel ruolo, dice 3 parole...per il resto uno dei miei film sportivi preferiti.

Celebrato anche nelle recensioni dei tifosi degli A's...

 

 

E poi Robin Wright.

Compare manco un minuto in totale ma illumina tutto quanto :oops:

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