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Official topic: Ciclismo


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Ho visto la prima parte.

 

Non ho mai visto in vita mia un uomo più freddo, distaccato e pacato di lui. Non ha mai dato cenno di nervosismo ed ha gestito Oprah come gli pareva.

 

Un carisma incredibile unito ad una saldezza di nervi strepitosa: con quel cervello ci vuole poco a barare.

 

Armstrong non è pentito e come ha detto il suo grande nemico LeMond "In Lance non ho visto il bisogno di redimersi, il rimorso di una persona realmente dispiaciuta. Armstrong è un tipo di ghiaccio e forte, non piangerebbe di fronte a nessuno, figuriamoci davanti a una telecamera".

 

Ho amato Lance ed ero un suo tifoso: sono deluso ma lo schifo maggiore deriva dal suo autocontrollo, dalla sua freddezza.

 

Intervista utile solo al portafoglio della Winfrey.

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Passato il weekend a Livigno, sabato acqua quindi giretto breve, ieri invece giornata splendida, 8 ore e mezza pedalate, ho fatto il "giro della morte" di livigno, 175x4200dsl. Partenza da Livigno,

^ Diciamo che con nuove informazioni riesco a valutare più correttamente, se ascolti il podcast o vedi l'intervista trovi un lance super rilassato, l'intervistatore è chiaramente un appassionato di ci

Lance, di cuore e dallo stomaco: ma vaffanculo va.

Tu avanti e tutto il sistema / carrozzone dietro, davanti e di fianco a te.

Togliamo anche i due giri a Savoldelli?

 

C H E S C H I F O.

 

EDIT: scusate la parolaccia, ma da fan del ciclismo fino a quell'era non potevo esimermi.

Edited by odino
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Alcuni estratti interessanti:

 

Vincere senza doping nella mia generazione non era possibile. Non avevo accesso a cose che altri corridori non potessero prendere

 

Grande cerchiobottismo, anche se non stento a credere che fosse vero. E che lo sia ancora, sinceramente.

 

La cultura in quel momento era quella che era, senza doping non si vincono 7 Tour... Qualcuno dice che c’erano 200 corridori al Tour e forse 5 non si dopavano... penso che aveva ragione. L’idea che qualcuno dei mie compagni fosse stato forzato o costretto a doparsi non è vera. Non è facile per uno come me chiamare qualcun altro bugiardo, ma non ho obbligato nessuno a farlo

 

Quando vorrei che si scoprisse chi erano veramente questi metaforici 5, per dargli tutte le medaglie d'oro, i mondialim Tour e Giri degli ultimi vent'anni.

 

Due cose sono cambiate: il passaporto biologico, che secondo me funziona, e i test al di fuori delle competizioni. L’accusa che mi sono dopato dopo il mio ritorno non è vero, mi sono dopato l’ultima volta nel 2005. Nel 2009 e 2010 non mi sono dopato e non ho fatto transfusioni, è così.

 

Speriamo che almeno queste parole siano vere.

 

Per tutta la mia vita quando qualcuno diceva qualcosa che non mi piaceva la mia reazione era di attaccarlo". Questa la risposta sul doping prima della malattia. "Mi dopavo prima del cancro ma non ero un bullo, lo sono diventato dopo

 

Il pensiero va a Simeoni, che non era pure lui uno stinco di santo, ma almeno aveva le palle.

 

Ci sono persone in questa storia che non sono assolutamente dei mostri, Michele Ferrari è una brava persona, una persona intelligente". Oprah chiede: "Ferrari è il gran capo, la mente del vostro doping di squadra?" "No", risponde Armstrong. "Non sono a mio agio a parlare del comportamento di altre persone

 

Qui non la racconta giusta, ci potrei scommettere.

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Probabilmente sono l'unico ma, dal momento che ho sempre ritenuto che lui assumesse qualche prodotto in grado di alterarne le prestazioni positivamente, non stupiscono nè la sua condanna nè le sue presunte confessioni a posteriori. Non mi fa per niente arrabbiare, non mi fa per niente pietà e le sue parole sono esattamente quelle che mi aspettavo. Secondo il mio parere il passo-chiave dell'intervista è quello in cui sottolinea che, per lui, le pratiche dopanti erano come "gonfiare una ruota o riempire una borraccia", cioè una procedura appartenente alla quotidianità, e puntualizza che era così per tutti: non so se sia vero, ma se così fosse non capisco per quale motivo lui dovrebbe sentirsi veramente pentito o dispiaciuto.

 

Mi spiego meglio: mi rendo conto che i suoi trionfi e la sua figura abbiano prodotto un effetto mediatico di sostegno e ammirazione senza precedenti che ora crolla miseramente sotto i colpi dello svelamento della menzogna, però, se lui è certo o in qualche modo convinto che questa stessa menzogna la pronunciassero tutti (mi riferisco al doping, appunto), per quale motivo dovrebbe sentirsi pentito o dispiaciuto? Certo, nei confronti dei familiari è inevitabile che possa avere rimorsi insostenibili, dal momento che si parla di bugie e sotterfugi umani e privati, ma nei confronti dell'opinione pubblica secondo me è perfettamente naturale che lui sia non dico sereno ma nemmeno profondamente scosso: secondo quanto racconta, chiunque faceva le stesse cose, non è lui ad essere stato la "grande illusione" bensì l'intero movimento sportivo ciclistico, del quale lui evidentemente costituiva la figura di punta. Anzi, paradossalmente le sue dichiarazioni - cerchiobottiste quanto volete - potrebbero nascondere 2 ulteriori convinzioni personali di Armstrong:

1) se tutti lo facevano, ma ho vinto io, significa che comunque sono io il più forte (della mia epoca sportiva);

2) è proprio grazie al fatto che io abbia vinto così tanto che ho avvicinato tanti giovani al ciclismo, che ho potuto avere una cassa di risonanza mediatica per raccontare la mia storia personale e dar coraggio a tante persone che stanno affrontando la loro o l'affronteranno, che ho potuto creare una fondazione benefica importante come la Livestrong.

 

Probabilmente vi sembrerò cinico, me ne rendo conto, ma, assumendo che davvero si trattassero di procedure comuni ed ineludibili per poter competere ad alti livelli, se vi scoprissero sareste pentiti del fatto di averle adottate o del fatto di esservi fatti scoprire? Secondo me la risposta decisiva è quando gli viene chiesto: "ti sentivi di barare?" "No". Non puoi essere pentito se non provi intimamente la consapevolezza di aver truffato, tanto meno ove tu sia assolutamente certo del fatto che, se anche fosse una truffa, era collettiva e non individuale.

 

Per questo mi aspettavo esattamente un'intervista di questo tipo, perchè dal suo punto di vista non ha niente di cui pentirsi - a livello mediatico, diversamente a livello privato sì - quindi non gli è così difficile, in fondo, restare freddo o persino impassibile di fronte a tutte le domande che non riguardino la sua sfera familiare.

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Io non riesco ad essere altro che schifato.

Già questo sport era quasi morto.

Ma il danno che ha fatto Lance è clamoroso, anche per i risvolti LiveStrong, ecc. ecc.

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Lance, di cuore e dallo stomaco: ma vaffanculo va.

Tu avanti e tutto il sistema / carrozzone dietro, davanti e di fianco a te.

Togliamo anche i due giri a Savoldelli?

 

C H E S C H I F O.

 

EDIT: scusate la parolaccia, ma da fan del ciclismo fino a quell'era non potevo esimermi.

 

Ho appena sentito su radio Deejay Savoldelli da Zazzeroni e Caressa commentare le parole di Armstrong. All'inizio diceva che per giustificare che lo statunitense andasse anche forte in salita, nonostante fosse nato velocista, i ciclisti davano il merito ai 10 kg di peso persi dopo la malattia. Ma con il passare dei tour vinti si erano accorti che lui addirittura andava con il freno a mano tirato per non dare nell'occhio anche se aveva qualche problema fisico e la cosa non era possibile

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Ma veramente esiste qualcuno che ancora dubitava del fatto che le Roi Americain facesse uso di pratiche illegali? L'ha detto anche lui: "7 Tour non si vincono per caso". Se si corre solo la Grande Boucle, poi...

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Probabilmente sono l'unico ma, dal momento che ho sempre ritenuto che lui assumesse qualche prodotto in grado di alterarne le prestazioni positivamente, non stupiscono nè la sua condanna nè le sue presunte confessioni a posteriori. Non mi fa per niente arrabbiare, non mi fa per niente pietà e le sue parole sono esattamente quelle che mi aspettavo. Secondo il mio parere il passo-chiave dell'intervista è quello in cui sottolinea che, per lui, le pratiche dopanti erano come "gonfiare una ruota o riempire una borraccia", cioè una procedura appartenente alla quotidianità, e puntualizza che era così per tutti: non so se sia vero, ma se così fosse non capisco per quale motivo lui dovrebbe sentirsi veramente pentito o dispiaciuto.

 

Mi spiego meglio: mi rendo conto che i suoi trionfi e la sua figura abbiano prodotto un effetto mediatico di sostegno e ammirazione senza precedenti che ora crolla miseramente sotto i colpi dello svelamento della menzogna, però, se lui è certo o in qualche modo convinto che questa stessa menzogna la pronunciassero tutti (mi riferisco al doping, appunto), per quale motivo dovrebbe sentirsi pentito o dispiaciuto? Certo, nei confronti dei familiari è inevitabile che possa avere rimorsi insostenibili, dal momento che si parla di bugie e sotterfugi umani e privati, ma nei confronti dell'opinione pubblica secondo me è perfettamente naturale che lui sia non dico sereno ma nemmeno profondamente scosso: secondo quanto racconta, chiunque faceva le stesse cose, non è lui ad essere stato la "grande illusione" bensì l'intero movimento sportivo ciclistico, del quale lui evidentemente costituiva la figura di punta. Anzi, paradossalmente le sue dichiarazioni - cerchiobottiste quanto volete - potrebbero nascondere 2 ulteriori convinzioni personali di Armstrong:

1) se tutti lo facevano, ma ho vinto io, significa che comunque sono io il più forte (della mia epoca sportiva);

2) è proprio grazie al fatto che io abbia vinto così tanto che ho avvicinato tanti giovani al ciclismo, che ho potuto avere una cassa di risonanza mediatica per raccontare la mia storia personale e dar coraggio a tante persone che stanno affrontando la loro o l'affronteranno, che ho potuto creare una fondazione benefica importante come la Livestrong.

 

Probabilmente vi sembrerò cinico, me ne rendo conto, ma, assumendo che davvero si trattassero di procedure comuni ed ineludibili per poter competere ad alti livelli, se vi scoprissero sareste pentiti del fatto di averle adottate o del fatto di esservi fatti scoprire? Secondo me la risposta decisiva è quando gli viene chiesto: "ti sentivi di barare?" "No". Non puoi essere pentito se non provi intimamente la consapevolezza di aver truffato, tanto meno ove tu sia assolutamente certo del fatto che, se anche fosse una truffa, era collettiva e non individuale.

 

Per questo mi aspettavo esattamente un'intervista di questo tipo, perchè dal suo punto di vista non ha niente di cui pentirsi - a livello mediatico, diversamente a livello privato sì - quindi non gli è così difficile, in fondo, restare freddo o persino impassibile di fronte a tutte le domande che non riguardino la sua sfera familiare.

perfetto, è esattamente il mio pensiero.

mi aspettavo esattamente queste dichiarazioni, è stato il + forte nell'epoca del doping. sempre stato convinto che in quel periodo si drogassero dal primo all'ultimo, purtroppo savoldelli compreso.

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Armstrong, il tuo unico ricordo nei secoli sarà quello del dopato. La tua sconfitta più grande.

 

Ennesimo buco nero del ciclismo.

 

Ma chi bara - in ogni sport - va combattuto, contrastato e sportivamente nullificato con la massima durezza.

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Lance, di cuore e dallo stomaco: ma vaffanculo va.

Tu avanti e tutto il sistema / carrozzone dietro, davanti e di fianco a te.

Togliamo anche i due giri a Savoldelli?

 

C H E S C H I F O.

 

EDIT: scusate la parolaccia, ma da fan del ciclismo fino a quell'era non potevo esimermi.

 

headbang.gifheadbang.gifheadbang.gif

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Speriamo che almeno queste parole siano vere.

 

Tygart: Armstrong ha mentito anche sul 2009-10

«Una possibilità su un milione che non fosse dopato»

 

«Esaminati i suoi test del 2009 e 2010 c’è una possibilità su un milione che quei valori siano dovuti a qualcosa che non sia doping».

Sono pesantissime le nuove dichiarazioni del direttore della Usada, Travis Tygart, rilasciate CGS News, nella trasmissione 60 minuti che sarà trasmessa domani.

«Le parole di Armstrong tradiscono la verità dei dati che sono stati esaminati da esperti. Sono loro che dicono che c’è una possibilità su un milione che non si tratti di doping. Per non parlare delle email tra Armstrong e Michele Ferrari scambiate proprio in quei due anni».

Non solo, Tygart aggiunge anche che «Armstrong ha assunto tanta Epo: i suoi valori del Tour de France del 1999 sono i più alti che io abbia mai visti. E lui era il capo della banda, le prove sono chiare. Le azioni sue e dei suoi complici hanno sottratto milioni di dollari ai contribuenti, lui ha mentito a milioni di persone e ha barato nei confronti dei suoi rivali».

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  • 2 weeks later...

non dopati nel senso che non prendono assolutamente niente e vanno a pane e acqua assolutamente no, non dopati nel senso che si dopano meno senza mettere a rischio la loro vita probabilmente si, e sono quelli da cercare sul fondo delle classifiche.

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escono solo nomi di corridori ma lo sanno anche i bambini dell'asilo che molte di quelle sacche appartengono a calciatori, tennisti ecc..., aspettiamo con ansia quando verranno fuori questi nomi ma ho come la sensazione che questo momento non arriverà mai

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