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La Scuola Di Atene...


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Di cosa stanno parlando i due grandi filosofi? Su quale sempiterno dilemma stanno scontrando le loro menti? Per quale conquista intellettuale lanciano i loro spiriti speculativi "di là delle fiammeggianti porte del mondo"?
La tradizione ci insegnerebbe che stiano marcando il primigenio e più grande bivio ontologico della riflessione occidentale: l'origine, l'ἀρχή (archè) della natura o Φύσις (physis) è accessibile (ma trascendente e superiore) all'uomo; oppure esso risiede nel mondano e tutta l'Essenza di cui abbisognamo risiede nella materia in cui vi è solo una gradualità di accidenti?
Quale astrazione! Quale fonte di dottrina sgorgherebbe dalla cattura di una tale Verità! Secondo la tradizione culturale tutto, in una scintillante cascata di deduzioni, può essere riletto alla luce di questa radice.

Ma la tradizione mente...
O meglio... nasconde qualcosa.

C'è un mistero ancora più arcano del dilemma ontologico, c'è un dubbio ancora più atavico che azzera in un respiro lo iato tra infinitamente grande e infinitamente piccolo: ed è su questo punto che in realtà Platone e Aristotele hanno sempre discettato. Un eroico storico contemporaneo ce lo svela eseguendo una analisi comparata tra le SACRE FONTI e il ritrovamento accidentale di una precedente versione del dipinto.

 

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Dunque ora è tutto chiaro! Ecco su cosa DAVVERO si stavano interrogando i due maestri greci, ecco la grande origine di ogni dicotomia possibile.
Se la natura s'ingenera per copula, il quod nihil cogitare maius è senza dubbio scoprire se lo svuotamento delle gonadi può essere effettuato anche in assenza di una qualche transazione. Tutto discende da questo. Come direbbe Durkheim è un "fatto sociale" e quindi degno della più grande attenzione: la transumanza del proprio seme in recipienti opportunamente invoglianti può essere FREE o è connaturato all'essere umano che sia PAY. E in quale misura? Con quali limitazioni?

Solo considerando questa sfaccettatura acquistano ancor più significato le produzioni filosofiche della nostra storia; così differenti ma sinistramente convergenti...
Plotino: che predicando la sola esistenza dell'Uno irradiante nel vuoto e degradante perfezione, voleva in realtà sostenere l'esistenza di un solo possibile vero FREE per ogni vita umana. Tutto il resto sarebbe stato invece solo sfumatura del PAY.
Cartesio: che nella separazione tra la res coitans e la res extensa sperava di trovare un modo per conciliare le due posizioni.
Leibniz: che per uscire dall'empasse proponeva un'approccio razionalista. Un consesso di saggi si sarebbe riunito al grido di "calculemus!": dove la risposta sarebbe venuta solo con un accurato confronto aritmetico tra un tariffario vulvico forfettario PAY e una sommatoria di micropayments FREE-like Σi(cenai + fiorii + shoppingi + benzinai + n-varie!) valutata caso per caso.
I tempi erano ormai maturi per il secolo dei lumi e i pensatori francesi e inglesi. Hume, su tutti, dopo aver smontato senza pietà qualsiasi coerenza logica nelle grandi idee metafisiche come Sostanza, Causa e FREE, ci ricorda però che sarebbe quasi impossibile vivere nel mondo con un esito così scettico e allora bisogna comportarsi quotidianamente "come se" il FREE potesse esistere, riservando la dura consapevolezza della sola esistenza del PAY per i momenti di riflessione.
Una sorta di restaurazione dell'ideale platonico avvenne a fine illuminismo con Kant e la sua massima "il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me" iconica scelta di una posizione compromissoria per cui senza abbandonare l'affermazione dell'esistenza del FREE ci si "addentra" comunque in quante più PAY possibili, mantenendo un certo contegno morale.
Ma com'è noto questo aprì la strada all'idealismo tedesco e a Hegel: che con la metafora dello Spirito Assoluto nella Storia ci stava in realtà suggerendo la singolarità relativa del FREE. Esistente, ma in momenti temporali non coincidenti, mettendoci in guardia da tutti quegli altri PAY che si sarebbero spacciati per FREE. Dove il movimento TESI-ANTITESI-SINTESI viene applicato alla frustrante ricerca del FREE che si muta in PAY per giungere alla sintesi del SEMIPAY.

E che dire delle suggestioni più contemporanee?
Schopenhauer e gli "infiniti veli di Māyā", ognuno dei quali palesemente PAY, nella vana speranza di arrivare al FREE. Heidegger che dopo aver trapanato la Harendt per anni convinto che fosse FREE dovette trovarle una cattedra universitaria e sconvolto da questo PAY si ritirò dalla vita pubblica tuonando contro la modernità e asserendo che "oramai solo un Dio-FREE ci può salvare". E poi la psicanalisi, Freud, il comportamentismo di Skinner che studiò condizionamento operante stimolo-risposta o più precisamente stimolo-PAY-risposta. E infine la concezione della natura suggerita dalle moderne teorie fisiche come la relatività (potrebbero esistere particolari sistemi inerziali nei quali la causa PAY viene osservata dopo l'effetto dando la suggestione del FREE) o la meccanica quantistica (per cui se consideriamo alcune coppie di proprietà fisiche è addirittura epistemologicamente impossibile determinare con certezza assoluta il valore di entrambe: ad un'accurata misura del PAY corrisponderà una misura completamente incerta sul FREE di una data particella vulvica)...

Ma stiamo andando troppo in là in questo uggioso pomeriggio d'inverno... In fondo dopo più di duemila anni siamo ancora immobili come nel dipinto di Raffaello: divisi tra chi indica il cielo e chi si rivolge alla terra.

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Mi inquino a suoi piedi, maestro. :inchino

 

la risposta sarebbe venuta solo con un accurato confronto aritmetico tra un tariffario vulvico forfettario PAY e una sommatoria di micropayments FREE-like Σi(cenai + fiorii + shoppingi + benzinai + n-varie!) valutata caso per caso

 

 

Questa, poi, mi ha piegato in due dal ridere.

 

Il FREE esiste, ma vi si accede solo con determinati status sociali (leggi VIP), altrimenti c'è solo il PAY che si manifesta in una moltitudine di forme, siano queste date dai mazzi di fiori, oppure dalle mastercards.

 

:asd

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Il free esiste, bisona avere un certo savoir fair e tanti contatti.

Aturalmente non si devono creare più aspettative di quelle che si possono mantenere, altrimenti la connessione crolla..

 

fammi un esempio

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Di base secondo me bisogna fare un distinguo fra le molteplici situazioni, che però si possono riassumere in alcune classi:

-andare con la ragazza inarrivabile

-andare con una ragazza alla propria portata

 

Nel primo caso, se Madre Natura è stata "scortese" (in primo luogo per aspetto fisico, in secondo per attitudine/savoir faire), non ci sono $-fiori-cene-auto-possedimenti che tengano. La ragazza non si concederà nemmeno con un bonifico.

 

Nel secondo caso entrano in gioco mille variabili ma secondo me, vale l'assunto che il dispendio di fondi ($,) si fa sempre più esiguo in modo inversamente proporzionale ai doni di Madre Natura.

 

 

Tutto ciò per dire che secondo me, se uno è bello (aggettivo che non mi piace tanto ma rende bene l'idea), non ha la necessità di entrare nel mondo del PAY.

 

 

Gli esempi sono molteplici ma non credo sia il caso di fare "il grosso da tastiera" perché effettivamente avrebbe valenza pressoché nulla perché non sarebbero avvalorati dalla conferma di prove tangibili, se non la buona fede.

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Il free è esistito anche qui, fintanto che la donna non ha iniziato ad emanciparsi...

 

Di fatto la prima forma di pay risale al primo caso di emancipazione femminile: la prostituta.

 

Ora che le forme di emancipazione si sono moltiplicate troviamo anche diversi tipi di pay, a seconda per esempio se cerchiamo un approccio diretto o indiretto.

 

Insomma qui il free non esiste più.

 

Prima addirittura oltre al free beccavi pure la dote!

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