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Wilde4Soccer


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E comunque nel 2017 l'hai votato pure te Tavecchio quindi fai poco il simpatico !  :lookhere:

Quando parti da 18-2 devi prendere atto della realtà; si fossero sfilate almeno Napoli, Inter e Fiorentina potevi dare battaglia così era una lotta contro i mulini a vento.

Storicamente l'elezione di Tavecchio cade in un periodo di incertezza che caratterizza la Lega di A (che non ha espresso ancora il Presidente)

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No niente, figurati... Sono sicuro che l'improvvisa inversione a u su Morata sia del tutto scollegata dalla vicenda Suarez, che una mattina si è svegliato con addosso una sensazione di incomplete

avete pensato anche a cosa sarebbe la nazionale dell'impero romano? 

Quando si capirà che il calcio e lo sport, come tutti gli altri settori ha bisogno di evolvere e stare al passo con i tempi non sarà mai troppo tardi. Se continui a stare fermo in segno della storia,

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sentir parlare di Juventus fa piuttosto ridere, i giovani italiani che fanno panca alla juve fanno panca anche in nazionale.

 

se poi volete dirmi che la formazione l'hanno fatta gli juventini esco proprio dalla conversazione perchè è inutile.

 

Io ripeto, a me il problema sembra più grosso del semplice "allenatore". Questa nazionale è mediocre ma con un management normale arriva seconda dietro la spagna e batte agilmente questa svezia, che è poca cosa.

 

Papero, il discorso sulle squadre B è molto bello. ma è sostenibile? ho paura che facci comodo molto alla juve e poco a molte altre, e non credo possa passare.

La squadra B non è un obbligo ma credo che Roma, Napoli, Fiorentina, Milan, Inter... non abbiano problemi ad allestirne una; e comunque anche la serie C è più allenante di un campionato primavera. Fai partire le squadre B da quella serie tanto hai decine di squadre che sono in difficoltà economica (eufemismo). Il limite ovvio è che la squadra B non possa disputare la stessa serie di quella A.

Management... a livello federale? Ma dai... sarebbe interessante approfondire la questione ma lascio volentieri la palla ad altri... altrimenti rischio il ban. :asd

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ma secondo voi è una coincidenza che il movimento calcio, basket, nuoto e atletica siano ormai in crisi da anni?

 

leggo poi della "cosca" juventina lol, ma credete veramente in ciò che scrivete?

no, come dicevo: i ragazzi a 15 anni smettono di fare sport. non ci sono più giocatori.

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Papero

 

Il tuo discorso è interessante ma a mio modesto avviso cambierebbe ben poco.

Il problema quando non riesci a produrre campioni è a monte.

Ma quello che ho scritto è la punta dell'iceberg... un modello che sta sfornando campioni è quello francese, ma anche questo è solo uno degli aspetti: però, se per dare il via alle squadre B ci vuole veramente poco ad organizzare centri federali sul territorio non è esattamente una cosa realizzabile dall'oggi al domani.

Nel programma di Tavecchio (per il quadrienno 2016/2020) si parla sia di centri federali territoriali (punto 2.1) che di seconde squadre (punto 2.8)... a che punto siamo?  :lookhere:

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http://www.corriere.it/sport/17_novembre_14/italia-fuori-mondiali-vuoto-ragazzi-oggi-aee4b91e-c919-11e7-8a54-e86623f761be.shtml

 

Del resto sono questi i veri drammi, mica i giovani laureati a cui vengono offerti stage da 400€... Che Paese senza speranza.

Il giorno che riprenderemo a dare il giusto peso e la giusta gerarchia al gioco del calcio vedremo di nuovo venir fuori qualche campione...
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Ma almeno lo avete letto? A parte che è un racconto, l'unico concetto espresso è quello detto da Brando qualche tempo fa e ribadito oggi.

 

Poi boh, io non sottovaluterei il danno economico e di immagine, in un mondo che è tutto business e marketing. Specie contando che il calcio è una delle industrie più importanti del nostro paese.

 

Ma prego, chi vuole continui pure a credere che si tratti di "11 uomini in mutande che corrono dietro a un pallone", sicuramente è così che cambieranno le cose.

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Ma almeno lo avete letto? A parte che è un racconto, l'unico concetto espresso è quello detto da Brando qualche tempo fa e ribadito oggi.

 

Poi boh, io non sottovaluterei il danno economico e di immagine, in un mondo che è tutto business e marketing. Specie contando che il calcio è una delle industrie più importanti del nostro paese.

 

Ma prego, chi vuole continui pure a credere che si tratti di "11 uomini in mutande che corrono dietro a un pallone", sicuramente è così che cambieranno le cose.

 

Infatti ho trovato l'articolo "romantico", premettendo che Dandi pound per pound ha ragione dicendo che i problemi nella vita e nel paese sono altri, però trovo l'articolo gradevole e non c'entra con i commenti fatti.

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Ci avrei scommesso la casa che Nigma avrebbe fatto l'intervento che ha fatto.

 

Piadina, pallone, ragazze giunoniche e passa la paura.

Traffico, figa, nebbia, figa, stress, figa, e la paura ti si cuce addosso.

 

Boh, ma che risposta è?

 

Ribadisco: pensare al calcio come ad un passatempo per decerebrati, un'arma di distrazione di massa, ché tanto "le cose importanti della vita sono altre", è miopia. It's business, come la NBA che tanto si applaude, e come tale ha ricadute.

 

Poi oh, "finché c'è la salute c'è tutto", non dimentichiamocelo per carità.

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Parafrasando Marx allo spasimo, il calcio è l'oppio di questo piccolo Paese succube di una gerontocrazia dittatoriale e di un burocratismo ipertrofico finalizzato alla cristallizzazione delle cariche, un Paese dal quale tutti i migliori scappano.

 

Io sto con Keitaro tutta la vita quando parla di epica della maschera di Bonucci studiata a tavolino, apposta per fare dire all'italiano medio (quello che si dipinge le guance con la vernice tricolore e che ha la maglietta azzurra tarocca) "grandee Leooooo!!! Vaiiiii". Poi Leo anche se sta facendo orrore puro e semplice da mesi si porta a casa 8 pali all'anno, lui magari passa la mattina a grattarsi la panza a casa pesando sui genitori anziani, però fa niente.

 

"In Italia se fai i soldi la gente non ti sopporta, ti perdonano soltanto se segni tirando in porta" (cit.)

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Dandi magistrale, anche sulla cit.

 

Il calcio in questo paese viene vissuto come questioni di vita e di morte mentre cose più importanti passano sotto traccia... in questo paese dove a dettare usi e costumi sono il GFVip, Uomini e Donne... la tv spazzatura ci inquina, Barbara D'Urso, tombola (cit che a Dandi piacerà un po' meno)

 

P.s. Lo sport americano è sempre stato legato a doppio filo con problemi sociali, politica... eppure parliamo del paese degli american idiot, pensate noi e il nostro pallone cosa siamo allora

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Vabbè non facciamo passare anche il pensiero che bisogna seguire il calcio perché altrimenti si perdono soldi, perché è un attimo eh...

 

Saremmo anche liberi di sbattercene allegramente del calcio e della nazionale, oppure di seguirla come passatempo... Pur consci che sia un business. Peccato che ormai non c'è nulla che non lo sia, quindi...

 

 

Comunque allo stesso tempo, chi da peso per diverse ragioni al calcio non necessariamente non ha tempo anche per valutare problemi maggiori della Nazione. Ritengo l'essere umano un essere discretamente capace di pensare a più cose al giorno :asd

 

Visto che siamo in tema di citazioni: "è più complesso di così" :asd

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Niente oh, non mi passa...

 

Occhi sbarrati nel buio, come quella notte del luglio '94 dopo il rigore di Baggio alto sulla traversa.

 

Ma la sensazione è addirittura peggiore, perchè ha origine da qualcosa di più profondo di una disgraziata partita di calcio.

 

Certo è stato allucinante scendere in campo con il 5-3-2 contro una Svezia del genere (regalando di fatto un uomo), resta inspiegabile l'esclusione di Insigne e....vabbè ce ne sarebbero mille altre da dire rispetto alla schizofrenica gestione Ventura.

 

Tutto giusto, tutto vero, ma la questione è un'altra: ieri sera al triplice fischio dell'arbitro mi son sentito improvvisamente più vecchio.

Lo so, potrà sembrare esagerato ma è come se ieri intorno alle 22.40 si fosse chiusa un'epoca, la mia giovinezza 

 

Che, detto da uno nato poche settimane dopo che l'uomo aveva messo piede sulla Luna e un paio di mesi prima della Strage di Piazza Fontana, capisco possa suonare piuttosto ridicolo.

 

Solitamente si pensa che una sensazione del genere la si possa provare quando ti capita qualcosa di particolarmente significativo nel bene o nel male (un lutto, la nascita di un figlio) che segna una sorta di passaggio/spartiacque nella tua vita.

 

A me no, è successa ieri al termine della partita. 

 

Si è chiusa un'epoca, quella di una nazionale di calcio capace di regalarmi sempre e comunque emozioni fortissime: dall'Argentina '78 appena annusata attraverso i racconti di mio fratello maggiore cui era consentito star sveglio sino a tardi, passando per lo straordinario ed irripetibile Mundial di Spagna '82 di Pablito, le notti magiche di Totò Schillaci ad Italia '90, la torrida estate di USA '94 con il Divin Codino capace di portarci insieme alla leggendaria linea Tassotti-Costacurta-Baresi-Maldini  ad un passo dal sogno, sino al trionfo inaspettato di Berlino 2006 dopo aver ingoiato bocconi amari a Francia '98 (ancora una volta maledetti rigori!!!) e Corea '02. Amore e passione per questi colori capaci di andare oltre le cocenti delusioni degli ultimi due mondiali. 

Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani, un mantra che mi ha accompagnato per quasi 40 anni, dai poteri miracolosi e capace di guarire molte ferite (la rottura con la fidanzata, un esame andato storto all'Università, una finale di torneo persa ai supplementari etc).

 

Zoff, Gentile, Cabrini......nah, questa volta c'è qualcosa che non va, la magia non funziona.

 

La sensazione è che con la sconfitta di ieri sia davvero finita un'epoca; un' epoca lunga 40 anni cui io facevo corrispondere arbitrariamente e contro ogni legge e logica anagrafica la mia "giovinezza"

 

Un'epoca in cui l'Italia del calcio dominava il panorama mondiale ed era temutissima a tutte le latitudini.

Un periodo in cui le strade, i campetti, le piazze ed ogni angolo di città lungo tutto lo Stivale pullulava di ragazzi (senza distinzione di ceto sociale) che rincorrevano una palla.

Estati in spiaggia (dal litorale adriatico da ragazzini sino alle spiagge delle isole greche e spagnole ai tempi universitari) passate insieme ai compagni campani, liguri, lombardi, laziali, emiliani conosciuti in quelle settimane a sfidare il "resto del mondo" formato da inglesi, tedeschi&Co.

E immancabilmente, bastonarli

 

Oggi invece guardo mio figlio (11 anni) e i suoi amici che al mare fanno fatica ad organizzare un 3 vs 3 e quando per una coincidenza astrale irripetibile ci riescono, a parte giocare in modo raccapricciante, tempo 20 minuti li ritrovi al bar o sotto l'ombrellone a spararsi partite infinite sullo smartphone....

Ma dove cazzo vogliamo andare?!?

 

Ecco, ieri mi si sono accavallati tutti questi pensieri, con sullo sfondo il faccione di quella macchietta inadeguata ed improponibile di Tavecchio e taac mi è scesa la catena di brutto.

 

Anyway, scusate il post catartico, cui immagino vi freghi zero (giustamente), l'ho fatto per me stesso, per provare a scuotermi

 

E già che ci sono, sempre per accompagnare con una colonna sonora il tentativo di riscatto, chiudo con un paio di omaggi musicali (cui sono particolarmente affezionato, de gustibus) di incoraggiamento per il nostro Paese (di cui da un lato la nazionale azzurra spesso ha coperto le magagne e dall'altro in un certo senso è un po' specchio)

 

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjnrozx877XAhWEVhoKHZIoAqwQyCkIKTAA&url=https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DqFpcI_0p9Gc&usg=AOvVaw0wsZqw0Ii2VIStStezx6s0

 

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwi-svGt9L7XAhVIMBoKHbcWC7QQtwIIKzAB&url=https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DddFauCD_YlA&usg=AOvVaw2g1JPBJ7XCYSPxb3aiQcib

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