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Io spero in un tecnico straniero, anche se sarebbe distrutto dall'opinione pubblica al primo 4-2 (figuriamoci se possiamo abbandonare il caro catenaccio...)

 

In alternativa mi andrebbe bene un Giampaolo, uno che sa far giocare bene le sue squadre e che sa lavorare coi giovani. No alle mummie e no a Conte, che tra scuse preventive, 5-3-2, catenaccio e abbandono prematuro mi sembra abbia già mostrato tutto il repertorio.

Un allenatore straniero sulla panchina della nazionale italiana??? Giammai
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No niente, figurati... Sono sicuro che l'improvvisa inversione a u su Morata sia del tutto scollegata dalla vicenda Suarez, che una mattina si è svegliato con addosso una sensazione di incomplete

avete pensato anche a cosa sarebbe la nazionale dell'impero romano? 

Quando si capirà che il calcio e lo sport, come tutti gli altri settori ha bisogno di evolvere e stare al passo con i tempi non sarà mai troppo tardi. Se continui a stare fermo in segno della storia,

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Al bayern è stato cacciato perché agli allenamenti facevano torello, si allenavano in modo ridicolo.

Ancelotti negli ultimi 10 anni ha fatto solo il manager di grandi roster, gestendo le star a disposizione. Voglio vedere ad allenare darmian, de sciglio, parolo ed immobile.

 

 

Sì, il torello, certo. Caso strano, Rummenigge ha confermato la fronda interna, alcuni senatori hanno apertamente espresso il loro dissenso per le scelte di Ancelotti e l'esonero è arrivato dopo una sconfitta che vedeva tutti e 5 i "ribelli" sparpagliati fra panchina e tribuna. Ma sì, sarà stato sicuramente il torello.

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Vedo che siete già andati lunghi proiettandovi sull’identificazione del nuovo commissario tecnico e quindi sono off topic, comunque…

 

Il post di Dedo è uno degli interventi più sconclusionati che abbia mai letto, non me ne voglia lui che sicuramente è un marito e un padre formidabile (come ci ha più volte dimostrato) ma sto giudicando esclusivamente il contenuto. L’assioma “evento internazionale disputato dalla Nazionale > nascita di un figlio nell’economia di una vita” è una roba che non si può concepire, a maggior ragione da parte di un uomo maturo. Sono sicuro che lo stesso Dedo sia perfettamente consapevole di quali siano gli eventi spartiacque dalla vita (il momento in cui senti la parola “indeterminato”, per la mia generazione).

 

Io sono convinto ogni giorno di più che l’italiano del terzo millennio sia ormai irrimediabilmente destinato a soccombere, ormai è evidente e non c’è più niente da fare purtroppo; se provi a togliergli il calcio lui non se ne fa una ragione, perché gli verrebbe a mancare il palliativo col quale stordirsi e dimenticare tutti i fallimenti che ha messo in fila, in ambito individuale, sentimentale, professionale. Non c’è peggiore sordo di chi si mette i tappi per non sentire.

 

Il nostro italiano medio (Maccio è sempre stato avanti) è quello che magari non ha un lavoro (o guadagna una miseria) e poi esulta per i gol della Nazionale, cioè l’espressione sportiva dello Stato che lo affama e diffama. Già questo sarebbe sufficiente per dire tutto. Questa maglia azzurra viene sempre avvolta da un misticismo voodoo, come se potesse assorbire tutti i problemi del Paese minuscolo di cui parlavo ieri; il 99% delle persone poi nemmeno sa come mai il colore della maglia sia proprio l’azzurro, probabilmente pensa sia un vezzo della Federazione o del designer, ma non è il calcio l’ambito nel quale porsi delle domande, tutto va bene e sempre forza Italia.

 

Sempre l’italiano medio è quello che non sa mai come cazzo ci si comporta, in qualsiasi occasione. Fischia l’inno di un’altra Nazione (non capendo proprio che fischiare l’inno è come dire “la Svezia ci fa schifo come Stato, noi sulla vostra identità nazionale ci pisciamo”), applaude quando dovrebbe fare un minuto di silenzio (e silenzio vuol dire che si sta zitti muti, come succede in qualsiasi altro posto), quando va all’estero si fa sempre riconoscere in negativo, con addosso il suo bel completo in acrilico con su scritto ITALIA gigante.

 

Questo atteggiamento mi ricorda tanto quello che emerge ogni tanto nei discorsi che riguardano la figa, all’interno dei quali si distingue immancabilmente qualcuno che la mena con la storia che “le donne vere hanno le forme, meglio qualche chiletto in più”, parlando di una fantomatica bellezza “autentica e verace che non si può ridurre a un mero discorso estetico”. Io ho sempre pensato che quelli che fanno questi ragionamenti siano coloro che hanno bisogno di autoconvincersi che i cofani che si portano a letto siano in realtà migliori delle strafighe che non li considereranno mai, cercando di rivestire di qualche aulico significato la propria piccolezza, ma senza dubbio sono io che sono il tipico milanese nichilista che riduce tutto alla mera fatturazione non essendo capace di cogliere il surrealismo romantico nascosto in certe forme umane.

 

Comunque questo non è il luogo né tantomeno il topic adatto per fare certi discorsi, siamo e rimarremo per sempre un popolo di santi, poeti e navigatori (e di commissari tecnici, mafiosi, puttanieri, intrallazzoni, ignoranti, parassiti e vigliacchi), alla fine l’importante è che Candreva faccia gol.

 

Scusatemi per i toni secchi ma sono in pausa pranzo e non ho tempo per andare troppo per il sottile. Poi devo anche studiarmi attentamente come fare per prendermi la residenza a Lugano.

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Io sono convinto ogni giorno di più che l’italiano del terzo millennio sia ormai irrimediabilmente destinato a soccombere, ormai è evidente e non c’è più niente da fare purtroppo; se provi a togliergli il calcio lui non se ne fa una ragione, perché gli verrebbe a mancare il palliativo col quale stordirsi e dimenticare tutti i fallimenti che ha messo in fila, in ambito individuale, sentimentale, professionale. Non c’è peggiore sordo di chi si mette i tappi per non sentire.

 

Il nostro italiano medio (Maccio è sempre stato avanti) è quello che magari non ha un lavoro (o guadagna una miseria) e poi esulta per i gol della Nazionale, cioè l’espressione sportiva dello Stato che lo affama e diffama. Già questo sarebbe sufficiente per dire tutto. Questa maglia azzurra viene sempre avvolta da un misticismo voodoo, come se potesse assorbire tutti i problemi del Paese minuscolo di cui parlavo ieri; il 99% delle persone poi nemmeno sa come mai il colore della maglia sia proprio l’azzurro, probabilmente pensa sia un vezzo della Federazione o del designer, ma non è il calcio l’ambito nel quale porsi delle domande, tutto va bene e sempre forza Italia.

 

Sempre l’italiano medio è quello che non sa mai come cazzo ci si comporta, in qualsiasi occasione. Fischia l’inno di un’altra Nazione (non capendo proprio che fischiare l’inno è come dire “la Svezia ci fa schifo come Stato, noi sulla vostra identità nazionale ci pisciamo”), applaude quando dovrebbe fare un minuto di silenzio (e silenzio vuol dire che si sta zitti muti, come succede in qualsiasi altro posto), quando va all’estero si fa sempre riconoscere in negativo, con addosso il suo bel completo in acrilico con su scritto ITALIA gigante.

https://m.youtube.com/watch?v=mJJyvNJxx-s&feature=youtu.be
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Concordo col Dandi pensiero. E del resto l'intervista nel post partita di Buffon nella quale lui parla di risultato importante per impatto sociale è la dimostrazione di come i calciatori siano consapevoli di essere parte di un qualcosa che va al di la di un semplice sport per questo paese.

 

Io mi sono accorto di avere dei problemi con l'approccio alla Nazionale quando la débâcle con la Svezia mi ha dato fastidio 0 mentre il pareggio a Verona del Napoli mi ha lasciato il nervoso per l'intera settimana successiva.

 

:asd

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Concordo col Dandi pensiero. E del resto l'intervista nel post partita di Buffon nella quale lui parla di risultato importante per impatto sociale è la dimostrazione di come i calciatori siano consapevoli di essere parte di un qualcosa che va al di la di un semplice sport per questo paese.

A me più di tutto ha gelato il sangue proprio quello... per non parlare della beatificazione dell'uomo Buffon, cioè un ignorante, bestemmiatore, nazi-fascista, scorretto, scommettitore incallito, fedifrago... per tutti questi motivi lo vedo molto bene come futuro ministro dello sport.

 

P.s. mone lo hai sopravvalutato, non è che lui sa di essere parte di un errore, lui pensa di essere un eroe e che sia tutto giusto e normale così

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A me più di tutto ha gelato il sangue proprio quello... per non parlare della beatificazione dell'uomo Buffon, cioè un ignorante, bestemmiatore, nazi-fascista, scorretto, scommettitore incallito, fedifrago... per tutti questi motivi lo vedo molto bene come futuro ministro dello sport.

 

P.s. mone lo hai sopravvalutato, non è che lui sa di essere parte di un errore, lui pensa di essere un eroe e che sia tutto giusto e normale così

 

La "beatificazione" come dici tu è per il portiere più forte della storia del calcio, per il calciatore con più presenze in azzurro che è ai saluti in nazionale e avviato al ritiro fra pochi mesi.

Cosa c'entra la vita privata e le sue idee? Nessuno mi pare l'abbia incensato per quello.

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La "beatificazione" come dici tu è per il portiere più forte della storia del calcio, per il calciatore con più presenze in azzurro che è ai saluti in nazionale e avviato al ritiro fra pochi mesi.

Cosa c'entra la vita privata e le sue idee? Nessuno mi pare l'abbia incensato per quello.

E allora si parli del giocatore Buffon (mai stato il miglior portiere del mondo per due anni di fila tralaltro), non dell'uomo come invece ho letto ovunque. Posto che cmq molti di quegli aspetti (tutti tranne l'essere fedifrago) si ripercuotono completamente anche sul giocatore, visto che le scommesse sono vietate e le bestemmie pure.

 

Vi faccio presente che Totti (che invece è un grande uomo) è sempre stato crocifisso per episodi unicamente inerenti al campo e alla foga della partita, dicendo che è "un uomo di merda"...

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E allora si parli del giocatore Buffon (mai stato il miglior portiere del mondo per due anni di fila tralaltro), non dell'uomo come invece ho letto ovunque. Posto che cmq molti di quegli aspetti (tutti tranne l'essere fedifrago) si ripercuotono completamente anche sul giocatore, visto che le scommesse sono vietate e le bestemmie pure.

 

Vi faccio presente che Totti (che invece è un grande uomo) è sempre stato crocifisso per episodi unicamente inerenti al campo e alla foga della partita, dicendo che è "un uomo di merda"...

 

Posta i link di quello che hai letto...

 

Quando si parla di uomo, lo si dice riferendosi al pianto a fine partita, cioè ai sentimenti che uno può provare dopo un fallimento del genere.

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Mah, per me si sta facendo la solita confusione fra argomenti distanti senza andare mai al nocciolo della questioni. Per dirla come Keitaro, niente di più gattopardesco.

 

PS. Il post di Dandi è molto interessante, non fosse che 1) non è per nulla incompatibile con quello di Dedo (al contrario della premessa) 2) si conclude con un'invocazione alla fuga in Svizzera. Se questo è ciò che producono gli italiani illuminati, allora sì che per il nostro paese davvero non c'è speranza.

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Concordo col Dandi pensiero. E del resto l'intervista nel post partita di Buffon nella quale lui parla di risultato importante per impatto sociale è la dimostrazione di come i calciatori siano consapevoli di essere parte di un qualcosa che va al di la di un semplice sport per questo paese.

 

Io mi sono accorto di avere dei problemi con l'approccio alla Nazionale quando la débâcle con la Svezia mi ha dato fastidio 0 mentre il pareggio a Verona del Napoli mi ha lasciato il nervoso per l'intera settimana successiva.

 

:asd

Tu hai problemi con la Nazionale perché probabilmente hai problemi con la Nazione.

 

Abbiamo fatto l'Italia, ma non abbiamo ancora fatto gli italiani.

 

Ah, visto che concordi con Dandi: ci sono cose più importanti per cui essere nervoso del Napoli Calcio. Il solito italiano (cit.).

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Vedo che siete già andati lunghi proiettandovi sull’identificazione del nuovo commissario tecnico e quindi sono off topic, comunque…

 

Il post di Dedo è uno degli interventi più sconclusionati che abbia mai letto, non me ne voglia lui che sicuramente è un marito e un padre formidabile (come ci ha più volte dimostrato) ma sto giudicando esclusivamente il contenuto. L’assioma “evento internazionale disputato dalla Nazionale > nascita di un figlio nell’economia di una vita” è una roba che non si può concepire, a maggior ragione da parte di un uomo maturo. Sono sicuro che lo stesso Dedo sia perfettamente consapevole di quali siano gli eventi spartiacque dalla vita (il momento in cui senti la parola “indeterminato”, per la mia generazione).

 

Io sono convinto ogni giorno di più che l’italiano del terzo millennio sia ormai irrimediabilmente destinato a soccombere, ormai è evidente e non c’è più niente da fare purtroppo; se provi a togliergli il calcio lui non se ne fa una ragione, perché gli verrebbe a mancare il palliativo col quale stordirsi e dimenticare tutti i fallimenti che ha messo in fila, in ambito individuale, sentimentale, professionale. Non c’è peggiore sordo di chi si mette i tappi per non sentire.

 

Il nostro italiano medio (Maccio è sempre stato avanti) è quello che magari non ha un lavoro (o guadagna una miseria) e poi esulta per i gol della Nazionale, cioè l’espressione sportiva dello Stato che lo affama e diffama. Già questo sarebbe sufficiente per dire tutto. Questa maglia azzurra viene sempre avvolta da un misticismo voodoo, come se potesse assorbire tutti i problemi del Paese minuscolo di cui parlavo ieri; il 99% delle persone poi nemmeno sa come mai il colore della maglia sia proprio l’azzurro, probabilmente pensa sia un vezzo della Federazione o del designer, ma non è il calcio l’ambito nel quale porsi delle domande, tutto va bene e sempre forza Italia.

 

Sempre l’italiano medio è quello che non sa mai come cazzo ci si comporta, in qualsiasi occasione. Fischia l’inno di un’altra Nazione (non capendo proprio che fischiare l’inno è come dire “la Svezia ci fa schifo come Stato, noi sulla vostra identità nazionale ci pisciamo”), applaude quando dovrebbe fare un minuto di silenzio (e silenzio vuol dire che si sta zitti muti, come succede in qualsiasi altro posto), quando va all’estero si fa sempre riconoscere in negativo, con addosso il suo bel completo in acrilico con su scritto ITALIA gigante.

 

Questo atteggiamento mi ricorda tanto quello che emerge ogni tanto nei discorsi che riguardano la figa, all’interno dei quali si distingue immancabilmente qualcuno che la mena con la storia che “le donne vere hanno le forme, meglio qualche chiletto in più”, parlando di una fantomatica bellezza “autentica e verace che non si può ridurre a un mero discorso estetico”. Io ho sempre pensato che quelli che fanno questi ragionamenti siano coloro che hanno bisogno di autoconvincersi che i cofani che si portano a letto siano in realtà migliori delle strafighe che non li considereranno mai, cercando di rivestire di qualche aulico significato la propria piccolezza, ma senza dubbio sono io che sono il tipico milanese nichilista che riduce tutto alla mera fatturazione non essendo capace di cogliere il surrealismo romantico nascosto in certe forme umane.

 

Comunque questo non è il luogo né tantomeno il topic adatto per fare certi discorsi, siamo e rimarremo per sempre un popolo di santi, poeti e navigatori (e di commissari tecnici, mafiosi, puttanieri, intrallazzoni, ignoranti, parassiti e vigliacchi), alla fine l’importante è che Candreva faccia gol.

 

Scusatemi per i toni secchi ma sono in pausa pranzo e non ho tempo per andare troppo per il sottile. Poi devo anche studiarmi attentamente come fare per prendermi la residenza a Lugano.

 

:bowdown:.

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Tu hai problemi con la Nazionale perché probabilmente hai problemi con la Nazione.

 

Abbiamo fatto l'Italia, ma non abbiamo ancora fatto gli italiani.

 

Ah, visto che concordi con Dandi: ci sono cose più importanti per cui essere nervoso del Napoli Calcio. Il solito italiano (cit.).

Il mio nervosismo per il Napoli è un nervosismo genuino. Non preoccuparti che ho cose ben più importanti del calcio nella mia vita.

 

Fottesega della nazionale di calcio italiana, il Napoli genera sentimenti indescrivibili per me.

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E allora si parli del giocatore Buffon (mai stato il miglior portiere del mondo per due anni di fila tralaltro), non dell'uomo come invece ho letto ovunque. Posto che cmq molti di quegli aspetti (tutti tranne l'essere fedifrago) si ripercuotono completamente anche sul giocatore, visto che le scommesse sono vietate e le bestemmie pure.

 

Vi faccio presente che Totti (che invece è un grande uomo) è sempre stato crocifisso per episodi unicamente inerenti al campo e alla foga della partita, dicendo che è "un uomo di merda"...

 

Buffon forse non è stato il miglior portiere del mondo per 2 anni di fila, ma è da 18 anni SEMPRE tra i primi 3 al mondo o poco meno. E nel mentre sono arrivati e tramontati almeno altri 20 portieri che hanno fatto la loro capatina tra i migliori per poi sparire (qualche nome da quando lui è tra i primi 3: Barthez, Kahn, Chech, Dida, Julio Cesar, Casillas, Van der Sar, Lehmann, Victor Valdes, fino ad arrivare a Neuer - che è sull'Olimpo da 6 anni e vediamo se ci resterà un'altra dozzina come Buffon - Navas, Bravo).

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Campanilismo s. m. [der. di campanile]. – Attaccamento esagerato e gretto alle tradizioni e agli usi della propria città. (Vocabolario Treccani) 

 

Significato: da campanile, nell'architettura di una chiesa, torre che regge e contiene la campana; dal latino: (vasa) campana vasi di bronzo della Campania.
Il suono della campana è sempre stato fondamentale, nella vita di paese e di città - voce che scandisce e armonizza lo scorrere della giornata. Ed anche per questo, visivamente, è il campanile ad essere il punto di riferimento del centro abitato. Forse ci verrà in mente "L'Angelus" di Millet, la campagna, i contadini che al richiamo della campana interrompono il lavoro e si raccolgono in preghiera.
L'affezione devota per la campana, il campanile e per tutto ciò che è a loro collegato, fuor di poesia viene interpretata come un rozzo provincialismo, un esasperato attaccamento al proprio pezzo di terra e alle sue tradizioni, o magari alla propria identità cittadina o rionale, che si declina tipicamente con uno schietto senso di superiorità: il proprio pezzo di terra è il pezzo di terra migliore di tutti (specie di quelli vicini). Certo, non pare un atteggiamento dei più maturi, ma è uno dei colori dell'amore per casa.
Dopotutto, le realtà più internazionali, le città più centrali, illustri e globalizzate, i cui abitanti sono più adusi al confronto culturale con lo straniero, sono immuni dal campanilismo? Andate a Venezia, a Roma, a Napoli, venite a Firenze: il centro non esiste davvero, esistono solo campanili.

 

La realtà è che siamo rimasti al feudalesimo medievale con i vassalli, valvassori e valvassini, in Italia non c'è proprio stata l'integrazione fra di noi...

 

E nel calcio questo concetto è portato all'esasperazione.

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Buffon forse non è stato il miglior portiere del mondo per 2 anni di fila, ma è da 18 anni SEMPRE tra i primi 3 al mondo o poco meno. E nel mentre sono arrivati e tramontati almeno altri 20 portieri che hanno fatto la loro capatina tra i migliori per poi sparire (qualche nome da quando lui è tra i primi 3: Barthez, Kahn, Chech, Dida, Julio Cesar, Casillas, Van der Sar, Lehmann, Victor Valdes, fino ad arrivare a Neuer - che è sull'Olimpo da 6 anni e vediamo se ci resterà un'altra dozzina come Buffon - Navas, Bravo).

 

Sempre sempre no, però la considerazione è pertinente e corretta. Secondo me non è assolutamente "il miglior portiere della storia del calcio"*, però è innegabile che abbia scritto nel suo ruolo un pezzo di storia considerevole. 

 

*In generale sono allergico a queste etichette... Baresi è stato il miglior difensore centrale del mondo? Chi ha visto Beckhembauer dice di no... Io che non l'ho visto dico di sì. Ecc ecc.

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