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Dopo qualche mese di sensato silenzio sulle faccende serie, Carlo Tavecchio è tornato vittima della tentazione: parlare di faccende serie. Che lo faccia per piacere o per dovere, per narcisismo o per ruolo non è dato sapere. Si sa, invece, quanto ha dichiarato all'agenzia Ansa che lo intervistava a proposito dell'inchiesta sulla gestione dei diritti tv del calcio, aperta dalla procura di Milano: "Noi come Federcalcio siamo rispettosi dell'Autorità e dell'Antitrust, ma intervenire sull'unica fonte di denaro nel nostro calcio sarebbe come crearsi in casa il problema più importante". Non bastasse a rendere l'idea, Tavecchio ha poi concluso a modo suo, sagacemente: "Inutile girarci intorno: se viene a mancare il miliardo e duecentomila euro proveniente dai diritti tv qui salta il banco".

 

Come possa il presidente di una federazione sportiva, finanziata anche con soldi pubblici, lasciarsi andare a un messaggio del genere è facilmente spiegabile con il personaggio Tavecchio e i suoi robusti precedenti in materia di gaffistica, l'unica scienza in cui davvero si è sempre dimostrato il numero 1. Ma se si perde un minuto a riflettere sulle sue parole  -  non smentite e dunque da considerare come ufficiali  -  su una materia così delicata come un'inchiesta giudiziaria appena cominciata, si capisce che dietro la gaffe c'è ben altro. Nessuno sa cosa abbiano in mano i magistrati milanesi, innescati forse dall'istruttoria con cui l'Antitrust ha scoperchiato il problema delle troppe ombre che da anni affliggono la materia calcio e tv, tra sospetti di posizioni dominanti e cartelli illeciti nella spartizione della torta. Non lo sa neppure Tavecchio, naturalmente, che però è preoccupato solo da una cosa: che le indagini scoprano qualcosa che possa far venire meno i soldi. Il presidente non è dunque turbato dalla possibile illegalità, l'ennesima, che avrebbe inquinato lo sport che governa. Teme piuttosto che facendola venire alla luce i magistrati rompano il giocattolo.

 

Facciano saltare il banco, dice, come in una roulette dove al verde resterebbero i club che hanno puntato tutte le fiches al tavolo sbagliato. Il cuore del pensiero del presidente è tutto in quell'avversativo, il "ma" con cui raccorda il dovuto rispetto "per l'Autorità" e il giudizio sul suo operato: se toccano i diritti tv ci rovinano, anzi, "creano in casa" i presupposti della rovina. Come se un magistrato, di fronte all'ipotesi di un reato, possa porsi il problema di cosa succederà quando scoprirà i delinquenti. Tavecchio, invece, si pone quel problema, e solo quello. Di come vengano spartiti quei mille e duecento milioni di euro, di chi abbia favorito l'ascesa irresistibile di operatori e mediatori, di come si siano comportati i grandi club, di chi e come abbia guadagnato cifre enormi sui contratti, del rispetto delle regole civili e penali, a Tavecchio evidentemente importa poco. "Oh, qui salta tutto", dice l'uomo che promette di riformare il pallone. Forse pensando: oh, ma non è stavolta salto pure io?

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No niente, figurati... Sono sicuro che l'improvvisa inversione a u su Morata sia del tutto scollegata dalla vicenda Suarez, che una mattina si è svegliato con addosso una sensazione di incomplete

avete pensato anche a cosa sarebbe la nazionale dell'impero romano? 

Quando si capirà che il calcio e lo sport, come tutti gli altri settori ha bisogno di evolvere e stare al passo con i tempi non sarà mai troppo tardi. Se continui a stare fermo in segno della storia,

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Il punto è che non avendo la Roma un gioco d'attacco lo scorso anno ( non che in questa stagione i meccanismi vadano tanto meglio, semplicemente il talento è superiore ) a Doumbia non arrivava nessun pallone giocabile.

Lui comunque non è un martire perchè non era idoneo fisicamente a fare attività sportiva. 

 

E sono d'accordo. Non si può mettere Doumbia (come Dzeko, secondo me) lì davanti sperando che si crei da solo dei buoni tiri o faccia il lavoro fatto da Totti nel 4-3-3 di Garcia.

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Però cosa vuol dire non sa giocare a calcio ?

Che nell'1 vs 1 non è capace ? Io ho visto segnare Doumbia in mille modi in Champions, è un giocatore che vede benissimo la porta.

Il problema a Roma era che non si reggeva in piedi ma doveva tenere a galla la baracca offensiva di una squadra che mirava al titolo.

 

Secondo me non segni tutti quei gol in Champions se sei una pippa.

 

Vuol dire fondamentalmente che non sa muoversi in relazione ai suoi compagni, al pallone e allo sviluppo dell'azione di gioco. (senza andare a cercare la parte di tecnica individuale)

Ripeto, ha buoni istinti, mi riferisco al fatto che sappia attaccare bene la profondità (grazie alla velocità e non alla tecnica) e ha una buona freddezza sotto porta.

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Dopo qualche mese di sensato silenzio sulle faccende serie, Carlo Tavecchio è tornato vittima della tentazione: parlare di faccende serie. Che lo faccia per piacere o per dovere, per narcisismo o per ruolo non è dato sapere. Si sa, invece, quanto ha dichiarato all'agenzia Ansa che lo intervistava a proposito dell'inchiesta sulla gestione dei diritti tv del calcio, aperta dalla procura di Milano: "Noi come Federcalcio siamo rispettosi dell'Autorità e dell'Antitrust, ma intervenire sull'unica fonte di denaro nel nostro calcio sarebbe come crearsi in casa il problema più importante". Non bastasse a rendere l'idea, Tavecchio ha poi concluso a modo suo, sagacemente: "Inutile girarci intorno: se viene a mancare il miliardo e duecentomila euro proveniente dai diritti tv qui salta il banco".

 

Come possa il presidente di una federazione sportiva, finanziata anche con soldi pubblici, lasciarsi andare a un messaggio del genere è facilmente spiegabile con il personaggio Tavecchio e i suoi robusti precedenti in materia di gaffistica, l'unica scienza in cui davvero si è sempre dimostrato il numero 1. Ma se si perde un minuto a riflettere sulle sue parole - non smentite e dunque da considerare come ufficiali - su una materia così delicata come un'inchiesta giudiziaria appena cominciata, si capisce che dietro la gaffe c'è ben altro. Nessuno sa cosa abbiano in mano i magistrati milanesi, innescati forse dall'istruttoria con cui l'Antitrust ha scoperchiato il problema delle troppe ombre che da anni affliggono la materia calcio e tv, tra sospetti di posizioni dominanti e cartelli illeciti nella spartizione della torta. Non lo sa neppure Tavecchio, naturalmente, che però è preoccupato solo da una cosa: che le indagini scoprano qualcosa che possa far venire meno i soldi. Il presidente non è dunque turbato dalla possibile illegalità, l'ennesima, che avrebbe inquinato lo sport che governa. Teme piuttosto che facendola venire alla luce i magistrati rompano il giocattolo.

 

Facciano saltare il banco, dice, come in una roulette dove al verde resterebbero i club che hanno puntato tutte le fiches al tavolo sbagliato. Il cuore del pensiero del presidente è tutto in quell'avversativo, il "ma" con cui raccorda il dovuto rispetto "per l'Autorità" e il giudizio sul suo operato: se toccano i diritti tv ci rovinano, anzi, "creano in casa" i presupposti della rovina. Come se un magistrato, di fronte all'ipotesi di un reato, possa porsi il problema di cosa succederà quando scoprirà i delinquenti. Tavecchio, invece, si pone quel problema, e solo quello. Di come vengano spartiti quei mille e duecento milioni di euro, di chi abbia favorito l'ascesa irresistibile di operatori e mediatori, di come si siano comportati i grandi club, di chi e come abbia guadagnato cifre enormi sui contratti, del rispetto delle regole civili e penali, a Tavecchio evidentemente importa poco. "Oh, qui salta tutto", dice l'uomo che promette di riformare il pallone. Forse pensando: oh, ma non è stavolta salto pure io?

Poi, ogni tanto, qualcuno mi chiede come mai io non seguo più (o perché abbia smesso di seguire) il calcio..

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Terrorizzato dal giudizio di LakersLand... Lo immagino! :asd

Spero che Khedira non parta titolare per poi riproporlo a pieno regime dopo la sosta per le nazionali.

Se Lemina ha recuperato dentro lui e Pereyra (all'ala).

Detto di Alex Sandro sono curioso di vedere quali 11 schiererà (e come) Allegri, visto che ha tanti acciaccati o reduci da infortuni lunghi. Dopo la sosta spero possa veramente schierare le formazioni che vuole più che quelle a cui è obbligato... Li non avrà più margine d'errore né alibi.

Si khedira è da mettere in una teca e tirarlo fuori a San Siro

È anche vero che domenica puoi solo vincere perciò allegri deve mettere in campo una squadra semplicemente sensata ...perché col Bologna è sufficiente per portare a casa 3pt

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In realtà per me non è mai stato il problema dei rigori il vero problema di Higuain, piuttosto l'atteggiamento nel corso dei 90 minuti e la scarsa applicazione di squadra in fase di non possesso. Forse è presto per giudicare, ma non ho mai visto Higuain giocare così quando non ha la palla e soprattutto sorridere così. Pare poco, ma per un giocatore talmente emotivo e talmente forte, è tanto.

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Perchè solo l'inter non riesce a inventarsi infortuni o minacciare querele per tenersi a casa i giocatori dalle nazionali?

 

Sia mai si stancano, già avete tutte quelle partite durante la settimana..

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Ma no Tony, è una mia opinione.

 

In questo momento il Chelsea fa schifo, ed è il momento in cui mi aspetto qualcosa in più da colui che credo essere il più forte.

Se invece quest'ultimo rende peggio dei suoi compagni, allora, almeno sul piano psicologico, non è un leader, non è un fenomeno.

 

Se la squadra gira benissimo e vince ogni partita è facile fare il fenomeno. Nei momenti di difficoltà escono fuori i veri fenomeni.

Per dire, tu hai citato Messi su Twitter: nell'ultimo mondiale mi pare che ha vinto lui qualche partita che l'Argentina non sbloccava (Iran, forse anche Nigeria, ora non ricordo).

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Che scarso il Siviglia...

Pensa quanto è scarso il Barça che col Siviglia ha perso oggi...

I giocatori fanno la fortuna degli allenatori... No Messi, no party. Invece Aguero oggi ne ha messi 5 e il city ha vinto... Strano.

Per la UCL fondamentali le prossime due contro una squadra che dal cambio di allenatore in Bundes ha solo vinto.

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Ma no Tony, è una mia opinione.

 

In questo momento il Chelsea fa schifo, ed è il momento in cui mi aspetto qualcosa in più da colui che credo essere il più forte.

Se invece quest'ultimo rende peggio dei suoi compagni, allora, almeno sul piano psicologico, non è un leader, non è un fenomeno.

 

Se la squadra gira benissimo e vince ogni partita è facile fare il fenomeno. Nei momenti di difficoltà escono fuori i veri fenomeni.

Per dire, tu hai citato Messi su Twitter: nell'ultimo mondiale mi pare che ha vinto lui qualche partita che l'Argentina non sbloccava (Iran, forse anche Nigeria, ora non ricordo).

ah be', m'hai detto cazzi.

 

a parte questo io contesto il giudicare un giocatore, del genere poi, da un singolo momento di una singola stagione. perché sono capitati a tutti i giocatori della storia. applicando il tuo metro nel momento giusto, potremmo bocciarli tutti quanti.

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Si però il Barcellona ha preso ben 3 pali... Oggi è stato il culo a fare la (s)fortuna dell'allenatore

Mercoledì però la fortuna dell'allenatore l'ha fatta un super-mega-fanta gol di Suarez...

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