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No niente, figurati... Sono sicuro che l'improvvisa inversione a u su Morata sia del tutto scollegata dalla vicenda Suarez, che una mattina si è svegliato con addosso una sensazione di incomplete

avete pensato anche a cosa sarebbe la nazionale dell'impero romano? 

Quando si capirà che il calcio e lo sport, come tutti gli altri settori ha bisogno di evolvere e stare al passo con i tempi non sarà mai troppo tardi. Se continui a stare fermo in segno della storia,

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La mancata consacrazione di El Sharawy ai massimi livelli del calcio, se non mondiale, almeno italico resta un mistero per chi, come me, l'aveva potuto seguire nei suoi primissimi passi da professionista.

 

A Padova (dove era arrivato in B diciassettenne con la nomea di predestinato viste le prestazioni nelle giovanili del Genoa) ne ho potuti vedere di campionissimi da molto "vicino" (Del Piero e Albertini per citare i due più famosi) e vi assicuro che il Faraone aveva impressionato addirittura di più di Ale e almeno quanto Demetrio.

 

Ad ormai qualche anno di distanza inizio a temere che non possa trattarsi esclusivamente di sfortuna (infortuni, che ci sono effettivamente stati e/o contesti non favorevoli in cui esprimersi, tipo il declinante Milan con per di più l'ingombrante presenza e convivenza con Balo)

 

È evidente che il ragazzo è dotato di una classe e possiede dei "colpi" a repertorio che lo accomunano a pochi eletti (vedasi il tacco di ieri sera) ma è altrettanto chiaro che gli stia mancando qualcosa a livello dì personalità, tenuta psicologica e voglia di superare le immancabili difficoltà che prima o poi un professionista si trova ad affrontare lungo la carriera.

 

Spero che il Faraone, già a partire dalla sua avventura in giallorosso, mi possa smentire sotto questo aspetto (dopotutto è ancora giovane).

Sarebbe un bene per lui (che a Padova ha lasciato un ricordo strepitoso, avendoci trascinato ad un passo dalla serie A con intorno a lui dieci pipponi che non vi dico....) e per il calcio italiano.

Credetemi.

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È vero il contrario. Nel mondo anglosassone se bevi o sei Pippi e sei una personalità dello sport sei un problema non solo per la tua squadra ma per i valori che dovresti rappresentare, quindi ti bastonano ovunque, su tutti i media. Noi con gente tipo Adriano, cocatelli, carrozzieri ecc ci ridiamo su e basta invece.

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È vero il contrario. Nel mondo anglosassone se bevi o sei Pippi e sei una personalità dello sport sei un problema non solo per la tua squadra ma per i valori che dovresti rappresentare, quindi ti bastonano ovunque, su tutti i media. Noi con gente tipo Adriano, cocatelli, carrozzieri ecc ci ridiamo su e basta invece.

Tipo Gascoigne o Cantona o prima ancora Best, insomma. Per favore, smettiamola una volta per tutte con questa perenne glorificazione dello sport anglosassone tanto più dei loro media a partire dalla stampa, voyeuristica, spara-cazzate e volgare.

 

L'unica cosa che dovremmo imitare di loro sono gli impianti e la capacità di promuovere un calcio più vuoto, brutto e vecchio persino del nostro ma che frutta loro piogge di sterline ogni anno. Ma verrà anche per loro il momento in cui i rubinetti inizieranno ad intasarsi, verrà verrà.

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Tipo Gascoigne o Cantona o prima ancora Best, insomma. Per favore, smettiamola una volta per tutte con questa perenne glorificazione dello sport anglosassone tanto più dei loro media a partire dalla stampa, voyeuristica, spara-cazzate e volgare.

 

L'unica cosa che dovremmo imitare di loro sono gli impianti e la capacità di promuovere un calcio più vuoto, brutto e vecchio persino del nostro ma che frutta loro piogge di sterline ogni anno. Ma verrà anche per loro il momento in cui i rubinetti inizieranno ad intasarsi, verrà verrà.

Breaking Nigma :D

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Due relazioni della Guardia di finanza, che da tempo indaga sull’asta per i diritti tv della Serie A, mettono nero su bianco quello che tutti sanno, da sempre. E cioè che esiste “un vero e proprio “sistema” ruotante intorno a Infront (la società che fa da advisor alla Lega Calcio, ndr )”. E che questo sistema “è stato in grado di influenzare l’aggiudicazione dei diritti tv e di mascherare l’effettiva situazione di taluni club attraverso l’erogazione di finanziamenti ad hoc“.

 

A sostegno di questa affermazione, centinaia di intercettazioni telefoniche che descrivono un quadro inquietante, secondo il quale il calcio italiano sarebbe governato dalla triade Mediaset-Infront-Lega calcio. Una unica entità capace di sbaragliare qualunque resistenza, compresa quella di un colosso come Sky.

 

IL PACCHETTO C

 

L’inchiesta, avviata nella primavera 2015, ha da subito la “fortuna” di imbattersi su un minuscolo strascico della drammatica partita dei diritti della Serie A 2015-2018, la stessa per la quale il 17 febbraio prossimo le parti in questione sono convocate davanti all’Antitrust in un procedimento parallelo. Lo strascico in questione è quello relativo a un singolo pacchetto di diritti che era rimasto non assegnato dopo lo scontro Mediaset-Sky del 2014. Il pacchetto C. Quello, per capirsi, delle interviste del dopo partita. Lo vogliono – tiepidamente, a dire il vero – entrambe le emittenti, le quali si ritrovano, come in un déjà vu legale, di nuovo a combattere tra di loro.

 

Stavolta Mediaset ha presentato un’offerta (3,2 milioni) più generosa, che però gli avvocati della Lega ritengono “assolutamente non valida” perché condizionata a un accordo di sublicenza. Dunque il pacchetto dovrebbe andare a Sky, che aveva offerto 2,2 milioni. Da quello che si capisce dalle molte telefonate di Marco Bogarelli – presidente di Infront – quel pacchetto “doveva”, però, andare a Mediaset. Subito dopo l’apertura delle buste, infatti da Rti chiamano Bogarelli e gli ordinano: “Adesso devi convincerli tu a eseguire la sublicenza”.

 

Bogarelli obbedisce: “Va bene, va bene, va bene, va benissimo (…) date un colpo anche ad Adriano Galliani”.

 

IL RUOLO DI GALLIANI

 

Galliani è il personaggio chiave di questa vicenda. È ad del Milan, presidente di Lega, nonché vecchio maestro e amico di Bogarelli. Conosce tutto di tutti in Lega, e sa bene quale sia la chiave della poderosa macchina da lobbyng messa in piedi da Bogarelli negli ultimi sette anni di lavoro: Infront strapaga “a minimo garantito” i diritti di marketing delle singole squadre, controllandone le scelte politiche. Così, Galliani ha buon gioco a disporre: “Bisogna fare pressione sulle altre squadre… che abbiamo noi come diritto di marketing”.

 

Occorre a questo punto sapere che Infront è titolare dei diritti di marketing di tutte le squadre di serie A tranne Roma e Juventus. Alcuni di questi club – i cui presidenti, Preziosi (Genoa), Lotito (Lazio), Paparesta (Bari) sono indagati in questo procedimento – sopravvivono solamente grazie ai soldi che Bogarelli riesce a far avere loro. Dunque quando Infront decide di alzare la pressione riesce a far fare alla Lega Calcio, qualsiasi cosa.

 

JUVE, ROMA E SKY

 

Il problema, però, è che in Lega ci sono anche Juventus e Roma. L’opposizione. Le due società, un anno prima, erano state sconfitte, insieme con Sky, nella partita vera, l’asta per la fetta più rilevante della torta dei diritti tv (pacchetti A, B e D). Tre miliardi di euro in tre anni.

 

Dentro Infront, il timore è che stavolta gli uffici legali delle due squadre di opposizione siano pronti a tutto. È l’avvocato di Infront il più preoccupato: “Dopo il precedente dello scorso luglio, che abbiamo molto forzato la mano, io sconsiglierei di forzarla ancora”, dice Antonio D’Addio a Giuseppe Ciocchetti dg della società. “Lo ripeto: in un’asta pubblica – è l’opinione di Ciocchetti – ti ingabbiano se l’accettassi (l’offerta di Mediaset, ndr “. D’Addio: “Certo”. I finanzieri prendono nota: “Atteso il suo ruolo di advisor, Infront dovrebbe agire garantendo ai partecipanti assoluta equità, trasparenza e non discriminazione, garanzia che, dalla lettura delle intercettazioni, non è ravvisabile non solo per il pacchetto C ma anche per i pacchetti A, B, D, E”. Insomma, l’inchiesta riguarda tutta la vicenda. E i ruoli sono chiari: “Risulta significativo che nello stesso periodo non ci sono stati contatti con Sky”.

 

Silva e i Giochi pericolosi

 

Infront, in costante coordinamento con Mediaset e Lega, controlla la vita del calcio italiano attraverso l’articolazione di un doppio ruolo, quello di advisor della Lega e quello di munifico partner, nonché “banca informale”, per i club in crisi.

 

Ma dove li trova i soldi per strapagare il “minimo garantito” dei club amici? E qui, secondo la finanza, entra in ballo Riccardo Silva della Mp & Silva, la società, leader mondiale nel suo settore, che ha vinto l’asta per la commercializzazione all’estero del campionato di Serie A.

 

Secondo l’accusa Silva sarebbe una sorta di socio occulto di Bogarelli. Con cui è in costante contatto. La versione di Silva è nota: “Infront è un competitor con cui capita spesso di intrattenere normali rapporti economici. Che noi fatturiamo. Cosa poi loro facciano dei soldi che prendono da noi, non ci riguarda”.

 

Dalle intercettazioni telefoniche la cosa non sembra così lineare. Per spiegarlo gli investigatori prendono ad esempio la vicenda di Preziosi e di un prestito da 15 milioni (in tre tranche) garantito dalla coppia Bogarelli-Silva.

 

Preziosi era disperato, il suo Genoa rischiava una pesante penalizzazione in campionato, per motivi finanziari. Alla fine dell’operazione di salvataggio – “si ritiene che la provvista proveniente dalle disponibilità di Silva sia stata inizialmente accreditata presso un rapporto bancario estero riferibile a un veicolo Infront”, scrivono i finanzieri – Ciocchetti al telefono con Bogarelli, riassume così la portata del loro intervento: “Gli abbiamo salvato la vita perché non ha preso sei punti di penalizzazione, per quello che abbiamo fatto, ricordatelo”.

 

Marco Mensurati/Emilio Randacio (repubblica.it)

 

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«Qui ci mettono in galera». Se persino un dirigente Infront, Giuseppe Ciocchetti, sente puzza di bruciato per come il grande capo, Marco Bogarelli, sta gestendo i diritti tv della A, si capisce come l’inchiesta della Procura di Milano possa avere gli effetti di una Mani pulite del pallone e far crollare un sistema di potere abituato a cambiare le regole in base ai propri gusti e amicizie. Al centro un advisor (Infront) da sempre molto al di sotto dei sospetti, ma ora quel «si dice» non è una chiacchiera da bar, ma atti investigativi pesanti. Tremano in molti, i più potenti. E trema il calcio: da anni vive e spende al di sopra delle proprie possibilità, anche grazie ai soldi fatti arrivare da Bogarelli. Che infatti si comporta da padrone, cercando di favorire in tutti i modi quello che sembra un socio: Mediaset. Questo fanno intendere le due relazioni della Guardia di finanza: esiste un cartello in grado di condizionare le decisioni dei club di A, sfruttando il potere dei soldi. Infront e Mediaset alleate per ostacolare Sky; con la Lega, retta dall’asse Galliani-Lotito, in gran parte complice. C’è chi si oppone (Juve e Roma, ad esempio), ma non basta. Questo scenario ha portato i pm Roberto Pellicano, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi a ipotizzare i reati di turbativa d’asta, turbata libertà degli incanti e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza (la Covisoc). E le intercettazioni sembrano confermare questo terremoto che potrebbe avere risvolti anche politici: sullo sfondo to a trovare la mediazione per il bene del pallone. Almeno questa era l’impressione, ma le carte dicono altro. Secondo i magistrati la gestione Bogarelli nasconde complicate operazioni finanziarie all’estero mirate a far quadrare i conti di alcune società di A e B in difficoltà (eludendo i controlli Covisoc) e soprattutto l’assegnazione dei diritti gestita in modo irregolare. IL PACCHETTO C Da questo punto di vista sono eloquenti le intercettazioni di Bogarelli con Galliani («Bisogna fare pressione sulle altre squadre…», risponde quando il capo di Infront lo avvisa del possibile problema in assemblea dopo l’apertura delle buste) e quelle del presidente del Genoa, Preziosi. Il suo club rischia una penalizzazione in classifica, non ha i soldi per superare i controlli Covisoc e ha già perso il treno per la licenza Uefa. Gli servono 15 milioni e allora ottiene aiuto da Bogarelli. Il denaro arriva dalla Svizzera, secondo i finanzieri anche grazie all’intervento di Riccardo Silva, fondatore della MP&Silva che veicola all’estero i diritti tv della A. E Preziosi per sdebitarsi del salvataggio, a cose fatte, propone di dare in cambio ai suoi benefattori il 3% della Giochi Preziosi a un prezzo di favore, prima della quotazione in Borsa a Hong Kong della società, come viene spiegato a Silva in una intercettazione. Ma è solo uno dei mille rivoli dell’inchiesta. L’emblema è il «pacchetto C» dei diritti tv. Si tratta delle interviste del dopo partita. Sia Sky sia Mediaset presentano un’offerta, ma quella dei secondi è più alta (3,2 milioni). Tutto tranquillo se non fosse che il parere legale della Lega è tranciante: «assolutamente non valida», fanno sapere. Il motivo? I soldi sono condizionati a un accordo di sublicenza. In pratica il pacchetto dovrebbe andare a Sky, che aveva offerto 2,2 milioni. E qui entra in campo un advisor che tutto è tranne che super partes. Gli inquirenti fanno notare tutti i movimenti e le telefonate di Bogarelli (tirato per la giacca da Mediaset) per aggiustare la cosa. Nel menu ci sono anche le pressioni alle altre squadre, come da chiamata a Galliani, facendo leva sui soldi che Infront assicura ai club attraverso i vari contratti di consulenza. Quando la questione finisce nella mani di Bruno Ghirardi, avvocato della Lega, c’è un sussulto. Il legale s’impunta, fa notare al dirigente Infront Ciocchetti che non «può passare per scemo o in malafede» di fronte ai colleghi che difendono gli interessi delle società di A. I due interlocutori paventano gravi responsabilità («ci mettono in galera», dice Ciocchetti) e Ghirardi suggerisce la via di una trattativa privata perché quella prospettata da Bogarelli «sembra uscita dagli avvocati Mediaset». I finanzieri: «Atteso il suo ruolo di advisor, Infront dovrebbe agire garantendo assoluta equità, trasparenza e non discriminazione, garanzia che, dalla lettura delle intercettazioni, non è ravvisabile non solo per il pacchetto C ma anche per i pacchetti A, B, D, E». Come a dire, qui tutto è stato fatto stravolgendo le regole. ANCHE ABODI… L’inchiesta promette altre carte scottanti. Sembra molto rilevante lo scambio di telefonate tra Bogarelli e Andrea Abodi, presidente della Lega B. Il contendere è sempre lo stesso: i diritti tv con Infront che pretende d’inserire nel bando una clausola (canale con almeno il 3% di ascolto medio) cucita addosso a Mediaset, interessata a trasmettere la B anche in chiaro. La Lega prima accetta (e il bando appare sul sito), poi fa retromarcia per il disappunto di Bogarelli. E i diritti della B vanno a Sky”. Questo è quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

 

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Aveva iniziato un po' di merda Sandro...però bigfish basta dai, li sta gestendo benissimo, vinciamo da 12 partite mica può giocare sempre, è un terzino ed è molto dispendioso come ruolo. Cosa ti ha fatto il francese? :D

 

 

 

Che piallata comunque, risultato strettissimo..Pogba fa un altro sport

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Aveva iniziato un po' di merda Sandro...però bigfish basta dai, li sta gestendo benissimo, vinciamo da 12 partite mica può giocare sempre, è un terzino ed è molto dispendioso come ruolo. Cosa ti ha fatto il francese? :D

 

 

 

Che piallata comunque, risultato strettissimo..Pogba fa un altro sport

Non è vero che Sandro avesse iniziato male ed i suoi voti sono lì a dimostrarlo. Come non è vero che non sa difendere anche oggi 3 diagonali perfette. Come non è vero che usa il destro solo per camminare. Solo che nella foga di difendere allegri modello pravda si scrivono delle sciocchezze. Cmq si è tornati al 352 e sono tornate le vittorie . A qualcuno è passata la fenomenite, e si torna ad essere quello che si è. Queste non sono opinioni sono fatti. Evra non mi ha fatto niente è un buon giocatore ,semplicemente L altro è molto molto più forte. Ah io i pochi minuti dell eletto contro la capolista Inter a San Siro con zaza titolare non me li scordo!!!!
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Papero che dice la proiezione?

Che il Napoli continua ad essere avanti di due punti quindi... Ah... Qualcuno ora scommette per una vittoria scudetto sotto gli 80 punti?!? :asd
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Che il Napoli continua ad essere avanti di due punti quindi... Ah... Qualcuno ora scommette per una vittoria scudetto sotto gli 80 punti?!? :asd

Sono indeciso se sperare che lo scudetto vada all'inter o alla juve perché non ho ancora capito se preferirei fare gli ipse dixit tuoi o di keitaro.

Ma prenderò presto una decisione :asd

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