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Lazio meglio della Roma in attacco. Roma a centrocampo 6,5.

ah ah ah ah ah ah  ha ah ah ah ah ah ah 

 

Comunque il meglio è la Gazzetta di oggi che, accannato definitivamente il Milan, scrive "il Sarrismo al potere: Juve e Inter lo sfidano". Che schifosi. 

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No niente, figurati... Sono sicuro che l'improvvisa inversione a u su Morata sia del tutto scollegata dalla vicenda Suarez, che una mattina si è svegliato con addosso una sensazione di incomplete

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Quando si capirà che il calcio e lo sport, come tutti gli altri settori ha bisogno di evolvere e stare al passo con i tempi non sarà mai troppo tardi. Se continui a stare fermo in segno della storia,

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Tutto apparecchiato per il leggendario settimo, il più difficile di tutti. As usual.

 

:asd

Ma mica li ho dati io i voti...

Mediaset, Gazzetta, CorSport... chi più ne ha più ne metta...  :lookhere:

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Ma mica li ho dati io i voti...

Mediaset, Gazzetta, CorSport... chi più ne ha più ne metta... :lookhere:

Infatti il sensazionalismo attorno lo scudetto lo stanno preparando i media, mica tu.

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Infatti il sensazionalismo attorno lo scudetto lo stanno preparando i media, mica tu.

Non c'è un singolo (tolti i giornali di Torino) media che non spinga per lo scudetto a chiunque fuorché ad una...  :lookhere:

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Infatti il sensazionalismo attorno lo scudetto lo stanno preparando i media, mica tu.

 

"è il napoli più forte in cui abbia giocato, è arrivato il momento di vincere" firmato capitan hamsik...

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"è il napoli più forte in cui abbia giocato, è arrivato il momento di vincere" firmato capitan hamsik...

 

Certo, ma che proveranno a vincere lo scudetto non è mica un segreto.

Resta quel piccolissimo particolare che la Juve è più forte, ma nulla di rilevante.

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Ancora non avete capito? Mone è stato inviato a Torino per studiare il nemico da vicino e distruggerlo dall'interno.

 

Mi verrebbe da dire "Mone cavallo di Troia", ma non vorrei venire frainteso. Adatterò quindi la definizione al contesto: Mone ciuccio di Vinovo :asd

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Articolo un po' lungo sul VAR, ma con spunti interessanti.

 

 

In occasione del 130th Annual General Meeting of The International Football Association Board, tenutosi a Cardiff il 5 Marzo 2016, l’IFAB ha pubblicato un “bigino” contenente i principi cardine della sperimentazione del VAR, ed è a quello che mi atterrò per fare il punto della situazione. Questi gli estratti salienti.
The aim of the experiment is NOT to achieve 100% accuracy for all decisions as there is no desire to destroy the essential flow and emotions of football which result from the game’s almost non-stop action and the general absence of lengthy stoppages. The philosophy is: “minimum interference – maximum benefit”.
Il VAR non è nato per eliminare gli errori, né per puntare alla massima accuratezza: il VAR è nato per eliminare i pochi errori clamorosi. In tal senso si intende la frase “minimum interference – maximum benefit (nel testo è scritta proprio così, in rosso ndr): se il VAR interviene solo nelle rare occasioni in cui c’è un errore clamoroso si realizza la “minima interferenza” col gioco; se corregge l’errore clamoroso si ha al contempo il “massimo beneficio”. L'(ab)uso del VAR che è stato fatto in queste giornate, con il Video Assistant Referee che rivede la stragrande maggioranza delle decisioni prese sul terreno di gioco, sembra essere del tutto contrario allo spirito del protocollo. Cominciate a prendere in considerazione l’ipotesi che la maggior parte degli interventi sia stato quanto meno “arbitrario”, se non anche “abusivo”.
To ensure that the referee (not the VAR) is the key match official, the referee will ALWAYS make a decision (except a ‘missed’ usually ‘off the ball’ incident), including the decision that no offence has occurred. That decision will ONLY BE CHANGED if the video review shows a CLEAR ERROR i.e. not ‘was the decision correct?’ but: “was the decision clearly wrong?”
Uno dei cardini su cui si è basata l’introduzione del VAR è che l’arbitro deve continuare ad arbitrare, esattamente come se il VAR non ci fosse. “The referee will ALWAYS make a decision“; scritto proprio così, con la maiuscola, nel testo originale. La centralità dell’arbitro è stata più volte ribadita in tutti i modi, sia dalla IFAB che dallo stesso Rosetti, quando ne ha spiegato il funzionamento ai calciatori e addetti ai lavori: l’arbitro deve fare quello che faceva prima. Nei 12 principi su cui si fonda la sperimentazione del VAR, al punto 2, 4 e 6, in grassetto, si legge:
2. The final decision will always be taken by the referee.
4. The referee must always make a decision regardless of the existence of VARs i.e. the referee is not permitted to give ‘no decision’ and refer the situation to the VAR.
6.
 Only the referee can initiate a review; the VAR (and the other match officials) can only recommend a review to the referee.

Più avanti nel testo, si legge ancora:
Only the referee is permitted to initiate a review – other match officials (especially the VAR) may recommend a review but only the referee will decide whether to have a review and the outcome of that review. The referee may decide that the match officials have clearly seen the incident and therefore no review is needed.
E per concludere:
3. Video Assistant Referees (VARs) are match officials – any information the VARs provide to the referee will be treated by the referee in the same way as information received from an assistant referee, additional assistant referee or the fourth official.
If a ‘check’ indicates that an incident should be reviewed, the referee should be informed immediately. In addition, if the referee suspects that a major error may have occurred, or something serious has been missed, a review can be requested. Only the referee is permitted to initiate a review – other match officials (especially the VAR) may recommend a review but only the referee will decide whether to have a review and the outcome of that review. The referee may decide that the match officials have clearly seen the incident and therefore no review is needed.

Insomma, il quadro che emerge dal protocollo sembra essere il seguente: l’arbitro deve arbitrare come al solito; se gli viene il dubbio di aver sbagliato qualcosa può chiedere assistenza al VAR, dopo di che decide. Il VAR è uno degli assistenti dell’arbitro, esattamente come un guardalinee o il quarto uomo: non ha alcun potere speciale. Nessun arbitro lascerebbe mai una decisione di sua competenza al quarto uomo o al guardalinee, a meno che l’incident non gli sia sfuggito.
Tutte le volte che un arbitro ha demandato la decisione al VAR, pertanto, anche semplicemente aspettando l’imbeccata, probabilmente non ha rispettato il protocollo.

Once the review is initiated, the referee has the option to:

  • make a decision based only on the information received from the VAR or

  • review the footage directly before making a final decision (on-field review – OFR)

Notare la dicitura: “l’arbitro ha la possibilità di prendere una decisone basata solo sulle informazioni ricevute dal VAR oppure rivedere il filmato prima di prendere la decisione finale”. Di nuovo, si specifica che la decisione deve prenderla l’arbitro, magari basandosi sulle ulteriori informazioni che il VAR gli può mettere a disposizione guardando i filmati: da nessuna parte c’è scritto che il VAR decide e comunica la decisione all’arbitro. Ma con un’ulteriore precisazione:
OFRs(on-field reviews ndr) will be mainly for ‘subjective’ decisions or to assist match control or to ‘sell’ a decision. An OFR should not be needed for factual decisions such as the position of an offence or player (e.g. offside), point of contact on the body for handball or a foul etc.

L’arbitro sembra essere invitato a rivedere sempre le immagini e ad accettare il suggerimento del VAR solo su fatti oggettivi: il punto in cui avviene un fallo, se il pallone viene colpito con la mano o no, il fuorigioco etc. Ma se si inserisce un elemento che deve essere soggetto a valutazione, come ad esempio la “volontarietà” del fallo di mano…
The referee can watch footage in normal speed &/or in slow motion but, in general, slow motion replays should only be used for “point of contact” for physical offences and handball; normal speed should be used for the “intensity” of an offence or to decide if a handball was “deliberate”.”
Sempre il referee, non il VAR.

Tutta questa parte, che disciplina i doveri dell’arbitro, mi pare sia stata bellamente ignorata da tutti gli organi d’informazione. L’unica cosa su cui ci si è concentrati è: cosa può fare il VAR.

Il VAR in effetti può fare molto poco:
4. […] If the referee decides not stop play for an alleged offence, the decision (to allow play to continue) can be reviewed.
5. The original decision given by the referee will not be changed unless the video review clearly shows that 
the decision was clearly wrong.

The VAR, will automatically ‘check’ if a potential clear error has been made in a match-changing situation or if a serious incident/offence has been missed. If no review is needed then communication with the referee is not necessary – this is a ‘silent check’.

In estrema sintesi, il VAR deve tendenzialmente farsi gli affari suoi, senza disturbare l’arbitro, a meno che non si sia in presenza di una decisione “clamorosamente sbagliata”. Notare la dicitura: “Se non c’è bisogno di una revisione allora la comunicazione con l’arbitro non è necessaria”. Presa alla lettera sembrerebbe quasi che il VAR debba stare zitto del tutto, ossia non comunicare tout court con l’arbitro, che è cosa ben diversa dal comunicare all’arbitro che ha deciso correttamente. La differenza è sottile, ma se ci pensate bene, attendere l’ok del VAR significa subordinare la decisione presa dall’arbitro al giudizio del VAR, cosa che invece il protocollo esclude categoricamente.
Quindi, ai c.d. “fatti oggettivi”, aggiungiamo ora la “decisione clamorosamente sbagliata”. Questo significa che l’intervento del VAR deve portare SEMPRE a una revisione della decisione presa, in quanto “clamorosamente sbagliata” o “oggettivamente sbagliata”. Se la decisione non viene cambiata, pertanto, il VAR ha sbagliato a intervenire, perché si è inserito su una valutazione soggettiva che non è di sua competenza.

A questo punto però, dopo 7 giornate, a tutti è finalmente ben chiaro che IL VAR non è LA VAR. IL VAR infatti è un essere umano e come tale ogni sua decisione è “soggettiva”, mentre dire LA VAR dà l’idea di una tecnologia, oggettiva e infallibile: niente di più sbagliato. Il problema della “soggettività” del giudizio del VAR si sovrappone alla soggettività dell’arbitro, ma con una aggravante. L’arbitro è chiamato a prendere delle decisioni esprimendo un giudizio “qualitativo” (Rigore sì, rigore no. Espulsione sì, espulsione no, etc.); il VAR è chiamato invece a prendere una decisione quantitativa: la decisione è “chiaramente sbagliata” (intervengo) o è solo “probabilmente sbagliata” (non devo intervenire)? E quindi: quanto deve essere grave un errore perché il VAR intervenga? Qual è la scala con cui misuriamo la gravità dell’errore? L’arbitro ha il regolamento che lo può aiutare e indirizzare, ma il VAR che cos’ha, oltre alla sua sensibilità? Niente. Il VAR, di fatto, ha una libertà d’intervento praticamente illimitata. Tradotto for dummies: il VAR fa quello che gli pare. Per questo FIFA e IFAB hanno introdotto un limite molto stringente: la decisione clamorosamente sbagliata.

Un’ultima cosa.
7. Whatever the review process, there is no time pressure to review the decision quickly as accuracy is more important than speed. Il grassetto è nel testo originale, non è mio. Nel capitoletto intitolato “Referee education”, poi, si legge:
Considerable time and resources will be needed to educate referees and VARs to use the VAR system effectively, especially when under pressure in key match-changing situations. This education will be of fundamental importance to the VAR experiment.
The education will aim to develop an efficient review process to:

achieve a high level of accuracy:
o in determining whether a decision/incident will be reviewed
o in the ‘final’ (post-review) decision

minimise the time taken for the review, without sacrificing accuracy

“Un alto livello di accuratezza”, “senza scarificare l’accuratezza”; “l’accuratezza è più importante della velocità” Il protocollo mi pare inequivocabile: prendetevi il tempo che serve ma la decisone finale deve essere PERFETTA.

Se mettete insieme tutti i pezzi, il protocollo disegna un VAR che funzionerebbe più o meno così: l’arbitro arbitra normalmente; se ha dei dubbi si aiuta nella decisione riguardando le immagini; se proprio gli è sfuggito qualcosa di clamoroso o di oggettivo allora il VAR si fa vivo e glielo comunica. Il tempo richiesto non è un problema perché gli episodi “clamorosi” sarebbero comunque pochi, e in ogni caso rivedere le immagini serve all’arbitro per prendere “decisioni migliori”, non “decisioni più veloci”. Anche perché sarebbe impossibile: più veloce della decisione “live” non c’è nulla. “Minimo impatto, massimo beneficio” perché gli episodi clamorosi sono pochi e facili da decidere, non perché gli arbitri se li guardano tutti facendo il più rapidamente possibile.

In queste prime giornate il VAR è intervenuto molto spesso. Sicuramente l’asticella della “decisione clamorosamente sbagliata” è stata fissata a un livello molto basso; ma non sempre, solo in alcuni casi. Perché in alcuni casi sì e in altri no? Alla domanda non so dare risposta.

Badate che non faccio riferimento al fatto che l’arbitro abbia deciso su un episodio in un senso piuttosto che in un altro; quello non è un problema, perché rientra nei doveri e nei diritti dell’arbitro. Faccio riferimento al fatto che il VAR abbia deciso di suggerire o no all’arbitro di rivedere un episodio. Nel momento in cui un VAR decide di non segnalare un episodio dubbio a un arbitro, di fatto, impedisce che quell’episodio sia giudicato basandosi sulle immagini, creando un’evidente disparità di trattamento tra l’episodio revisionato e quello no.

Questo crea una serie di problemi. Come faccio a sapere se una decisione presa da un arbitro è “giusta”? Consultando il regolamento. Ma come faccio a sapere se una “omissione” del VAR è giusta? Boh. Nessun VAR sarà mai ritenuto responsabile per aver omesso una segnalazione. Questo a meno che la segnalazione non sia “clamorosamente sbagliata”. La qualifica di “decisione palesemente sbagliata” doveva probabilmente essere la garanzia di uniformità, affinché venissero revisionati dal VAR solo gli episodi che possedevano tale caratteristica. MA se l’asticella viene abbassata, allora per garantire l’uniformità il VAR deve segnalare all’arbitro TUTTI gli episodi dubbi, non solo alcuni.

[riduzione di una articolo apparso su j3s]

 

 

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^

 

speri davvero che questo post sia letto ?

Lo fa a posta, così nessuno lo legge e quando gli si chiederà "papero ma allora cosa dici di questa partita falsata dal var?" lui potrà rispondere:

"non ho visto la partita™, però ho già scritto come la penso sul var".

 

 

in realtà in quel post c'è il riassunto del signore degli anelli

 

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Ma perché tu vedi tutte le partite della tua squadra?  :handshake:

 

Di solito quando si vuole parlare di calcio si guardano la partite, non so come sei abituato tu, magari ti fai delle idee leggendo regolamenti e bilanci  :boh

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