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BASKET ITALIANO


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Nicholas, si fa avanti il Barcellona

14/03/2008 11:29

Drew Nicholas è al centro di una vera e propria asta di mercato: dopo l'interessamento palesato dalla Benetton (e da altri club iberici), si fa sotto prepotentemente il club catalano guidato da Xavi Pasqual. I blaugrana, insoddisfatti per il rendimento alterno del proprio pacchetto esterni, troverebbero in Nicholas un elemento di assoluto livello a cui affidare la rincorsa al titolo nazionale. Nelle prossime ore si attendono gli sviluppi decisivi. (d.m.)

Fonte: Redazione Basket Central

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Pazzesca gara ad osaka tra il pana e siena.

Vince il pana di 1 in un finale falsato dalla storia del doppio confronto.

Siena grande impressione specie difensiva: ma come cacchio difende stnoreook e eze e la leadship di mcntyre???Complimenti a lroo, mina vagante dell'eurolega, anche se pana e cska son + forti nel complesso.

Sul pana, alti e bassi ma sempre grande squadra, anche se stasera diamantidis non ha fatto il suo solito immenso lavoro, mi fa sbavare sempre jasi, dio mio, assurdo che non abbai trovato una collocazione che merita in nba.

 

Be sai Phil ci ha provato ma d'altronde quando il Pana ti offre 7 milioni per due anni è dura rinunciare...mamma mia che giocatore!

Ps: Siena ha cercato di trattare Drew Nicholas....

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Pazzesca gara ad osaka tra il pana e siena.

Vince il pana di 1 in un finale falsato dalla storia del doppio confronto.

Siena grande impressione specie difensiva: ma come cacchio difende stnoreook e eze e la leadship di mcntyre???Complimenti a lroo, mina vagante dell'eurolega, anche se pana e cska son + forti nel complesso.

Sul pana, alti e bassi ma sempre grande squadra, anche se stasera diamantidis non ha fatto il suo solito immenso lavoro, mi fa sbavare sempre jasi, dio mio, assurdo che non abbai trovato una collocazione che merita in nba.

che era la coppa intercontinentale?

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Siena ha dimostrato di giocarsela con tutti, secondo me in una partita secca può giocarsela con tutti, forse l'unica che non puo battere e il Cska Mosca anche perchè batterebbe cn quel roster batterebbe molte squadre della NBA!

 

Miami e i Sonics e i TWolves non contano eh

 

con quelle anche la polisportiva Inculailupi se la giocherebbe in una partita secca :lol:

 

Comunque che amarezza vedere la mia Benetton cosi in fondo :piantoacatinelle :piantoacatinelle :piantoacatinelle

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Gabini show: il finale è di Roma

16/03/2008 - Dario Marra • Commenti (0)

 

Con una sofferta vittoria (80-70) Roma raggiunge Montegranaro a quota 36 e tiene viva la corsa per il secondo posto. Nulla da fare per Milano, che gioca una partita gagliarda, ma è costretta alla resa dallo show finale del diabolico Roberto Gabini.

 

L'avvio di gara è all'insegna degli attacchi: Lorbek parte con il piglio giusto e crea sia per sè che per i compagni, ma dall'altro lato la Lottomatica fatica a tenere a bada le scorribande di Booker e compagnia, precisi dall'arco ed in grado di rimanere a contatto (23-23), malgrado un Gallinari opaco e limitato dai 2 falli precocemente spesi e da un Hawkins in versione deluxe.

 

La rotazione più profonda a disposizione di coach Repesa agevola l'allungo di Roma, che alza il ritmo della gara e sfrutta al meglio la produzione della propria panchina (21-10 il computo finale), mettendo in difficoltà una Milano che deve aggrapparsi alle giocate di un positivissimo Dusan Vukcevic (18 con 3/6 dall'arco). Il secondo parziale si chiude sul 45-39 per i capitolini, che proprio slla sirena del secondo quarto trovano un'importante tripla con un efficacissimo De La Fuente (13, 5/6 dal campo).

 

La seconda metà procede su ritmi decisamente più blandi, soprattutto a causa della zona 2-3 schierata opportunamente (ma forse tenuta troppo a lungo) da Caja per limitare l'attacco romano: lo sviluppo offensivo della Lottomatica diviene più farraginoso e l'Armani ne approfitta per rimanere a contatto (61-55). La zona meneghina brucia a fuoco lento l'attacco romano, che senza Lorbek (gravato di 4 falli) al centro dell'area e con un Ukic spaesato, rimane troppo ancorato ad uno sviluppo perimetrale. Gallinari, lentamente entrato in partita, ed un positivo Casey Shaw lanciano il parziale degli ospiti, che a 5' dalla fine trovano il vantaggio sul 66-65. Proprio nel momento di massima difficoltà Roma esce dalle secche aggrappandosi a Roberto Gabini, reduce da una prestazione da 0/7 dall'arco, ma capace di caricarsi la squadra sulle spalle piazzando un incredibile 13-0 di parziale, che consegna, di fatto, la vittoria ai romani.

 

 

 

Vittoria importante per i capitolini, che non pagano dazio nonostante le prove sottotono di Ukic e Stefansson e chiudono la settima con 3 vittorie di grande rilievo. Milano, nonostante la sconfitta, conferma il buon momento collettivo e legittima le ambizioni playoff palesate di recente.

 

MVP: Roberto Gabini. Difficile raccapezzarsi nella stagione dell'argentino, che alterna prestazioni da brividi ad altre da lustrarsi gli occhi. Una volta di più conferma di non avere difficoltà a prendersi responsabilità nei momenti più caldi, rispedendo al mittente, con 5' minuti di esaltante follia cestistica, le ambizioni dei milanesi.

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Arriva una buona notizia per la Lottomatica per quanto riguarda la partita di Eurolega contro l'Unicaja Malaga:

Nuovo infortunio per Cabezas

17/03/2008 13:11

Carlos Cabezas non ha terminato l'incontro disputato dall'Unicaja contro l'Alta Gestion Fuenlabrada: il play di Malaga, prossimo avversario della Lottomatica nella decisiva partita di giovedì, si è infortunato nell'ultima giocata del tempo regolamentare (si sono disputati infatti due supplementari), scontrandosi con il compagno di squadra Jiri Welsch; mentre il ceco ha subito un forte colpo, Cabezas ha avuto bisogno dell'aiuto per abbandonare il campo. Dopo gli esami di questa mattina, sarà possibile valutare l'entità della lesione, localizzata nel vasto mediano della gamba destra. (a.v.)

Fonte: Redazione Basket Central

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Altre due buone notizie x roma x la gara importantissima di giovedì in eurolega contro Malaga:

Malaga perde i pezzi: out anche Jimenez

18/03/2008 16:32

Giorni travagliati per l'Unicaja Malaga che, dopo Carlos Cabezas, rischia di perdere a lungo anche un altro nazionale spagnolo: nell'allenamento odierno, infatti, Carlos Jimenez ha patito un colpo alla gamba destra e, ad una prima analisi, si sospetta la rottura delle fibre del vasto esterno; come se non bastasse, Santiago ha continuato a svolgere allenamento leggero e differenziato, per un torcicollo che lo tormenta da ieri. (a.v.)

Fonte: Redazione Basket Central

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Recupero lampo per Jimenez?

19/03/2008 15:42

Sembrava destinato ad una lunga assenza ed invece, dopo la risponanza magnetica di questa mattina, Carlos Jimenez potrebbe stringere i denti e scendere in campo giovedì alle 19.00 contro la Lottomatica: la diagnosi è di una microrottura delle fibre alla gamba destra; per un suo impiego, saranno decisive le prossime ore. Sembrano recuperati, invece, nonostante acciacchi vari, Berni Rodriguez, Jiri Welsh e Daniel Santiago. (a.v.)

Fonte: Redazione Basket Central

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Il Panathinaikos saluta la compagnia, avanti anche il Fenerbache

19/03/2008 - Alan Di Forte • Commenti (0)

Si giocava a Belgrado la partita più importante del mercoledì dal momento che la gara del Pionir poteva sancire una clamorosa eliminazione dei campioni d’Europa in carica se sconfitti dal Partizan, che hanno ancora una volta sfruttato al meglio il fattore campo per portare a termine la più grande sorpresa dell’Eurolega di quest’anno. Gli uomini di Vujosevic hanno giocato una partita perfetta, conducendo dall’inizio alla fine per poi trionfare 82-73, portando sugli scudi un grande Milt Palacio (24) e un incredibile Dusan Kecman, da 16 punti e 13 rimbalzi(!!!). Al Pana non basta la prova d’orgoglio di Sarunas Jasikevicius (20) per salvarsi, cosa sia successo dalla debacle di Roma nella prima fase (prima sconfitta stagionale per Obradovic) è impossibile da spiegare, ma andando avanti nel tempo il Panathinaikos ha cominciato a convincere sempre di meno, finendo con il non qualificarsi neanche ai quarti di finale.

 

 

Altro verdetto di giornata: è il Fenerbache Ulker di Boscia Tanjevic la seconda classificata del gruppo E, ovvero sia l’avversaria nei quarti di finale del Montepaschi Siena, che a questo punto ha la strada in discesa verso la Final Four. I turchi hanno vinto in casa 74-59 contro un Tau piuttosto demotivato dal primo posto oramai acquisito, grazie alla grande prova di Willie Solomon (28), mentre dall’altra parte a salvarsi è il solo Tiago Splitter da 21 punti e 7 rimbalzi. Contemporanea alla vittoria del Fenerbache, c’è la caduta del Lietuvos Rytas, che cede 83-74 a Salonicco sul campo dell’Aris. Protagonista ancora una volta Jeremiah Massey con 28 punti e 12 rimbalzi, mentre i lituani mandano tre uomini in doppia cifra (Vroman, Eidson e Bajramovic).

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Siena vince e arriva prima

19/03/2008 - Stefano Picozzi • Commenti (0)

L’impresa c’era stata la settimana scorsa ad Oaka, quando i ragazzi di Pianigiani attuando un piano tattico perfetto uscirono sconfitti di un solo punto. Quest’oggi doveva essere una mera formalità e così è stato. Siena arriva prima sbaragliando la concorrenza di avversari temibili come Pana (incredibile la sua eliminazione, è pesata e molto la sconfitta di Istanbul con i ragazzi di Blatt ancora al completo), Partizan (eliminati a sorpresa i campioni in carica) e l’Efes (che Siena ha battuto in Turchia quando erano ancora presenti tutti gli effettivi). Tutto ciò fa comprendere meglio cos’è diventata Siena: una delle squadre più forti e rodate del continente.

 

 

Si potrebbe parlare dell’incontro, che in realtà non è mai iniziato, in quanto la resistenza ospite dura a malapena il primo quarto, prima che Sato (25 con 4/5 da tre) e Thornton (10) propizino un parziale di 13-1 nel secondo quarto, tramite cui i toscani chiudono i primi 20’ già con 14 punti di vantaggio. La ripresa non è altro che un amministrare il vantaggio costruito senza la minima fatica; l’Efes prova anche con la zona che non regala i frutti sperati. Il massimo riavvicinamento si tocca sul 64-53 a 6’ dalla fine, ci pensa subito McIntyre (14 e 7 assist) a placare le flebili velleità ospiti. Si chiuderà sull’80-67.

 

MVP. Il team intero lo meriterebbe, ma la scelta ricade su una persona, magnifico protagonista di questa cavalcata senese: Simone Pianigiani. In campionato non ci sono da due anni grosse difficoltà, ma riuscire anche in questo modo in Europa non era del tutto preventivabile. Il gruppo è eccezionale e non sembra aver troppo risentito l‘infortunio del suo terminale principe: quel Rimantas Kaukenas che in questi giorni ha ricominciato i primi esercizi dopo il lungo infortunio.

 

 

Ora non resta che affrontare i quarti di finale con il vantaggio del campo per Stonerook e compagni. Gli avversari saranno i turchi del Fenerbache, squadra formata da molti giovani prospetti, di cui il leader e miglior marcatore è Willie Solomon. In panchina quella vecchia volpe di Boscia Tanjevic, che ha già imbrigiato nel primo turno la Lottomatica di Repesa, costringendola ad una duplice sconfitta. Siena parte con i favori del pronostico per arrivare a Madrid tra le prime quattro e poi giocarsela… Ma andiamo con calma, un passo alla volta, un passo verso un sogno.

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mamma mia quanto è bella siena, quanto è forte. e ora ha il fenerbache!!!passa sicuro, è già alla final four!!! era proprio tanto che mancava una italiana alle final four... :sbrilluccico:sbrilluccico:sbrilluccico:sbrilluccico:sbrilluccico:sbrilluccico:sbrilluccico

forza siena allora dai, facci sognare, il pana è anche uscito, chissà che non ci scappi qualcosa di più di una semplice partecipazione alla final four... :ponpon:ponpon:ponpon:ponpon:ponpon:ponpon:ponpon:xsuonato:xsuonato:xsuonato:xsuonato:xsuonato:xsuonato:xsuonato:xsuonato

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Roma perde a Malaga e saluta l'Eurolega

20/03/2008 - Dario Diofebi • Commenti (0)

Finisce a Malaga la stagione europea della Virtus Roma, con il duplice verdetto dei campi spagnoli su cui si è giocato stasera: vincono Unicaja e, soprattutto, Barcellona; si qualificano ai playoffs dell’Eurolega la formazione catalana e la corazzata moscovita del CSKA di Ettore Messina. Per Roma è tempo di fare bilanci e valutazioni su un cammino pieno di rumore e furore, luci entusiasmanti e pesanti ombre il cui significato non va comunque sottostimato: una stagione che lascia alla storia del basket romano le vittorie di prestigio (Panathinaikos, Real Madrid, due volte Barcellona, Partizan, Malaga), ma anche le tante domande e gli interrogativi sulla continuità di una squadra che, per qualità della pallacanestro espressa, ha dato più volte l’impressione di potersela giocare alla pari con tutte le grandi. Troppo facile dire che ora occorre far tesoro dell’esperienza e concentrarsi sul campionato, troppo facile non pensare neanche per un attimo alle tante, troppe situazioni occorse durante l’anno che avrebbero potuto dare un volto completamente diverso a questa serata. Ma presto o tardi sarà bene dimenticare tutto questo e, per quanto facile sia, tornare a guardare avanti ad un finale di campionato nel quale Roma può e deve dire la sua.

 

A Malaga, nella cornice di un palazzo gremito e vestito a festa, i padroni di casa iniziano la partita con l’idea ben chiara di dare il pallone in post basso ad Haislip e Santiago, un piano partita che non subisce modifiche neanche quando il centro sudamericano è costretto alla panchina per il secondo fallo commesso in attacco. Roma spende in soli quattro minuti il proprio bonus, costringendo Repesa a ricorrere molto presto alla zona per limitare i danni, scelta immediatamente punita da una gran tripla di Jimenez (in forse alla vigilia), per il 17-6. All’altro lato del campo la Virtus sembra molto più preoccupata di eseguire che di segnare, aggrappandosi agli schemi come l’ubriaco di Bernard Shaw ai lampioni; scelte offensive scolastiche, anche forzate dall’ottima difesa degli uomini di Scariolo che lasciano sostanzialmente agli avversari il controllo della partita (a fine quarto il parziale è 19-12).

 

Con le confortanti notizie che arrivano da Barcellona, dove la partita è in sostanziale equilibrio, gli uomini di Repesa ripartono nel secondo quarto con una grinta tutta nuova, prima con una splendida tripla di Stefansson, poi con tre entusiasmanti sequenze difensive di Tonolli (uno scivolamento su Welsch e due stoppate) che danno il vita ad un parziale importante: con il risveglio di Ukic che prima risponde a tono alla tripla di Castle, poi inventa per i compagni, Roma trova l’aggancio sul 29-29 con un canestro di un ottimo De La Fuente in contropiede. Nel finale di quarto entrambi gli attacchi sembrano faticare, con la Lottomatica che non riesce a coronare la rimonta con un primo, meritato vantaggio, e finisce col subire una buona reazione dei padroni di casa che chiudono la prima frazione sul 33-29.

 

Il terzo quarto, che è poi sostanzialmente l’ultimo in cui si giochi a basket come vedremo, pare somigliare tremendamente al primo: il duo Haislip/Santiago riceve molto in post basso sin dal primo possesso (un gioco da tre punti del lungo americano) e Roma appare nel pallone in attacco. Malaga prova a scappare con cinque punti in fila di Popovic ed una tripla di Welsch (15 alla fine per lui) portandosi sul 44-32, ma, dopo che su un fallo antisportivo di Ukic la situazione era parsa davvero volgere al peggio, gli uomini di coach Repesa ritrovano l’energia per un altro parziale, guidati dalle triple di De La Fuente e Gabini, che li riporta fino al 46-43. Eppure è ancora nel segno della discontinuità che prosegue la partita di Roma, che concede un gran finale di quarto agli avversari con le triple di Jimenez e Castle (quest’ultima veramente circense), per il 54-46 che chiude il periodo.

 

Chiude il periodo, già, ma sostanzialmente chiude anche la partita, perché mentre le due squadre riaprono le ostilità per l’inizio del quarto quarto arriva nel palazzo la notizia che la tripla di JR Holden in quel di Barcellona è uscita, che i catalani hanno vinto, che, insomma, Malaga e Roma sono entrambe eliminate a prescindere dal risultato di quella che ormai diventa una mera formalità sportiva. E così, in un clima di silenzio surreale, gli uomini di Scariolo scavano definitivamente il solco a suon di triple (saranno 10/19 alla fine) contro avversari ormai chiaramente fuori mentalmente da un incontro privo di significato. Il punteggio finale è 79-58 in favore dei padroni di casa, un punteggio che elimina Roma ed elimina Malaga, come detto, entrambe già fuori dopo il rocambolesco finale di Barcellona.

 

 

Tempo di valutazioni dicevamo, luci ed ombre: Roma ha giocato una partita che riassume alla perfezione l’andamento della sua stagione, momenti di grande pallacanestro e momenti di scoraggiante amnesia, grinta da campioni e mollezza inopinata. Ora si apra il dibattito, pur dando atto agli uomini di Repesa che, a cinque minuti dal concludersi della Top16, nel bene o nel male, loro erano lì a giocarsi la qualificazione.

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Roma perde a Malaga e saluta l'Eurolega

20/03/2008 - Dario Diofebi • Commenti (0)

Finisce a Malaga la stagione europea della Virtus Roma, con il duplice verdetto dei campi spagnoli su cui si è giocato stasera: vincono Unicaja e, soprattutto, Barcellona; si qualificano ai playoffs dell’Eurolega la formazione catalana e la corazzata moscovita del CSKA di Ettore Messina. Per Roma è tempo di fare bilanci e valutazioni su un cammino pieno di rumore e furore, luci entusiasmanti e pesanti ombre il cui significato non va comunque sottostimato: una stagione che lascia alla storia del basket romano le vittorie di prestigio (Panathinaikos, Real Madrid, due volte Barcellona, Partizan, Malaga), ma anche le tante domande e gli interrogativi sulla continuità di una squadra che, per qualità della pallacanestro espressa, ha dato più volte l’impressione di potersela giocare alla pari con tutte le grandi. Troppo facile dire che ora occorre far tesoro dell’esperienza e concentrarsi sul campionato, troppo facile non pensare neanche per un attimo alle tante, troppe situazioni occorse durante l’anno che avrebbero potuto dare un volto completamente diverso a questa serata. Ma presto o tardi sarà bene dimenticare tutto questo e, per quanto facile sia, tornare a guardare avanti ad un finale di campionato nel quale Roma può e deve dire la sua.

 

A Malaga, nella cornice di un palazzo gremito e vestito a festa, i padroni di casa iniziano la partita con l’idea ben chiara di dare il pallone in post basso ad Haislip e Santiago, un piano partita che non subisce modifiche neanche quando il centro sudamericano è costretto alla panchina per il secondo fallo commesso in attacco. Roma spende in soli quattro minuti il proprio bonus, costringendo Repesa a ricorrere molto presto alla zona per limitare i danni, scelta immediatamente punita da una gran tripla di Jimenez (in forse alla vigilia), per il 17-6. All’altro lato del campo la Virtus sembra molto più preoccupata di eseguire che di segnare, aggrappandosi agli schemi come l’ubriaco di Bernard Shaw ai lampioni; scelte offensive scolastiche, anche forzate dall’ottima difesa degli uomini di Scariolo che lasciano sostanzialmente agli avversari il controllo della partita (a fine quarto il parziale è 19-12).

 

Con le confortanti notizie che arrivano da Barcellona, dove la partita è in sostanziale equilibrio, gli uomini di Repesa ripartono nel secondo quarto con una grinta tutta nuova, prima con una splendida tripla di Stefansson, poi con tre entusiasmanti sequenze difensive di Tonolli (uno scivolamento su Welsch e due stoppate) che danno il vita ad un parziale importante: con il risveglio di Ukic che prima risponde a tono alla tripla di Castle, poi inventa per i compagni, Roma trova l’aggancio sul 29-29 con un canestro di un ottimo De La Fuente in contropiede. Nel finale di quarto entrambi gli attacchi sembrano faticare, con la Lottomatica che non riesce a coronare la rimonta con un primo, meritato vantaggio, e finisce col subire una buona reazione dei padroni di casa che chiudono la prima frazione sul 33-29.

 

Il terzo quarto, che è poi sostanzialmente l’ultimo in cui si giochi a basket come vedremo, pare somigliare tremendamente al primo: il duo Haislip/Santiago riceve molto in post basso sin dal primo possesso (un gioco da tre punti del lungo americano) e Roma appare nel pallone in attacco. Malaga prova a scappare con cinque punti in fila di Popovic ed una tripla di Welsch (15 alla fine per lui) portandosi sul 44-32, ma, dopo che su un fallo antisportivo di Ukic la situazione era parsa davvero volgere al peggio, gli uomini di coach Repesa ritrovano l’energia per un altro parziale, guidati dalle triple di De La Fuente e Gabini, che li riporta fino al 46-43. Eppure è ancora nel segno della discontinuità che prosegue la partita di Roma, che concede un gran finale di quarto agli avversari con le triple di Jimenez e Castle (quest’ultima veramente circense), per il 54-46 che chiude il periodo.

 

Chiude il periodo, già, ma sostanzialmente chiude anche la partita, perché mentre le due squadre riaprono le ostilità per l’inizio del quarto quarto arriva nel palazzo la notizia che la tripla di JR Holden in quel di Barcellona è uscita, che i catalani hanno vinto, che, insomma, Malaga e Roma sono entrambe eliminate a prescindere dal risultato di quella che ormai diventa una mera formalità sportiva. E così, in un clima di silenzio surreale, gli uomini di Scariolo scavano definitivamente il solco a suon di triple (saranno 10/19 alla fine) contro avversari ormai chiaramente fuori mentalmente da un incontro privo di significato. Il punteggio finale è 79-58 in favore dei padroni di casa, un punteggio che elimina Roma ed elimina Malaga, come detto, entrambe già fuori dopo il rocambolesco finale di Barcellona.

 

 

Tempo di valutazioni dicevamo, luci ed ombre: Roma ha giocato una partita che riassume alla perfezione l’andamento della sua stagione, momenti di grande pallacanestro e momenti di scoraggiante amnesia, grinta da campioni e mollezza inopinata. Ora si apra il dibattito, pur dando atto agli uomini di Repesa che, a cinque minuti dal concludersi della Top16, nel bene o nel male, loro erano lì a giocarsi la qualificazione.

 

Peccato tifavo per la Virtus :chetristezza

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Ne resterà soltanto una....

21/03/2008 - Aljosa Vella • Commenti (0)

 

Eccoci qua. Dopo 14 partite di regular season e 6 di Top 16, si completa il quadro delle otto regine che si contenderanno i 4 posti per le Final Four di Madrid. Non ci sarà la squadra anfitrione, il Real di Joan Plaza, sconfitto dal redivivo Olimpiakos di Yannakis; mancheranno anche i detentori del titolo, i greci del Panathinaikos, usciti anzitempo dopo la sconfitta nell'inferno del Pionir. Dicono sia maleducazione parlare male degli assenti; così, quest'oggi, osserveremo con occhio attento e vigile chi il traguardo l'ha raggiunto.

 

 

 

1) CSKA- Ancora qui. Passano gli anni, ma la corazzata russa non fallisce l'appunatmento al grande ballo, centrando la sesta qualificazione consecutiva dal 2003; se avessimo un doblone da spendere, lo punteremmo decisamente sulla squadra di Coach Messina.

 

2) TAU Ceramica- Altri volti noti. I ragazzi di Spahija, nonostante le dolorose partenze, sono sempre riusciti a rinnovarsi e a rimanere nell'elite cestistica; miglior team delle Top 16 con una sola sconfitta al passivo, i baschi tenteranno di agguantare quel trofeo che con Luis Scola hanno solo lontanamente sfiorato.

 

3) Montepaschi Siena- Non è più possibile nascondersi: Siena è la nostra terza candidata alla vittoria finale; compagine solida, ha tenuto testa ad ogni squadra su ogni campo. Unico punto debole, l'inesperienza di Pianigiani il quale, dal canto suo, ha già provveduto a zittire i suoi detrattori portando a casa il campionato italiano nell'anno del debutto.

 

4) Maccabi Elite Tel Aviv- Non si può certo dire che per i canarini sia una sorpresa la qualificazione, ma le numerose difficoltà incontrate ad inizio stagione non deponevano totalmente a favore degli israeliani: con il ritorno di Vujcic ed un Morris stellare, l'assalto all'Europa è tutt'altro che utopia.

 

5) Olimpiakos- Se non è un'impresa, poco ci manca: sconfitto nelle due partite iniziali, Yannakis piazza 4 colpi in serie e prova a mettere paura all'armata rossa; scontro affascinante, dall'esito probabilmente scontato. Ma se recuperasse un certo Macijauskas...

 

6) Fenerbache- Entriamo un po' nella terra di nessuno. Ma, a Tanjevic, va dato atto di aver compiuto un mezzo miracolo portando Omer Asyk e compagni tra le migliori 8 d'Europa, rispedendo a casa la squadra rivelazione della regular season, ovvero il Lyetuvos Rytas; Sebbene, con Siena, sarà tutta un'altra storia...

 

7) Axa Barcellona- Roster di primo livello, il Barcellona raggiunge i quarti abbastanza fortunosamente e, forse, immeritatamente. Li attende una battaglia con il Maccabi ma la sensazione, ad oggi, è che la squadra di Xavi Pascual si trovi sperduta come Alice nel paese delle Meraviglie.

 

8) Partizan Belgrado- I carnefici del Panathinaikos dovrebbero guadagnarsi maggiore rispetto nella nostra classifica ma, perdonateci, non possiamo non pensare che l'Efes Pilsen abbia falsato il girone, cacciando gli americani ed evitando, di fatto, una tasferta insidiosa proprio ai serbi. Allora onore al Pionir e onore a Vujosevic, in viaggio verso Baskonia per disputare il quarto di finale dall'esito più probabile degli ultimi anni.

 

Immancabili, al termine del nostro viaggio, le note che hanno suscitato interesse nell'ultima giornata di Top 16.

 

 

APPUNTI

 

Maccabi Tel aviv- Probabilmente ci ripeteremo, ma questa volta vogliamo rendere merito all'efficienza dei canarini, piuttosto che all'elogio del singolo; gli israeliani si sono infatti rivelati, al termine delle Top 16, la squadra con il miglior ranking dell'Eurolega. Spulciando tra i dati, risulta infatti che i gialli comandano la classifica del tiro da 3 con un ottimo 48 %, nonchè quella degli assist con 115 passaggi letali. Come se non bastasse, un solo pallone li divide dal Tau nella classifica delle palle perse. Punti deboli cercansi.

 

Montepaschi Siena- Citazione d'obbligo, per aver riportato una squadra italiana ai quarti dal 2005 e, probabilmente, alle Final Four proprio dall'anno della sfida persa con la Skipper di Repesa: Minucci, Bechi e Pianigiani hanno indicato la strada da seguire per conquistare l'Europa.

 

 

 

DISAPPUNTI

 

Gli arbitri- Se c'è una cosa che non vorremmo mai vedere su un campo di pallacanestro, è una partita (peggio, una qualificazione) decisa dai grigi; dicono che se sei più forte, vinci nonostante tutto e che, difficilmente, un arbitro sentenzia o è responsabile di un risultato. Ci permettiamo di dissentire, ricordando i finali di Real Madrid-Zalgiris e Real Madrid-Olympiacos, solo per citarne un paio, mestamente decisi da falli antisportivi e, come aggiunta a supporto della nostra tesi, la scandalosa gestione del finale di Barcellona: prima la terna omette di fischiare le mannaiate con cui i giocatori del Cska tentano di commettere fallo tattico, fischiando però un fallo su Ilyasova in schiacciata che porta la squadra di casa avanti di 3; sul susseguente e logico fallo subito da Siskauskas, con primo libero segnato, annullano il canestro di Holden tra lo stupore generale. Pare, infatti, che Smodis e Fran Vazquez si siano presi a sportellate nella rincorsa al rimbalzo, finendo per essere sanzionati con un doppio fallo: annullato il canestro, palla in mano al Cska, errore sulla sirena di Holden e Malaga eliminata a scapito del team catalano. Una competizione così importante, necessita di regole chiare e univocamente interpretabili, non di discrezionalità e arbitrarietà totale.

 

Panathinaikos- Fallimento, Obradovic e Verdi sono nomi che difficilmente si accostano ma che, alla luce di una prematura eliminazione che non subivano dal 2004, è impossibile non tenere in considerazione; sono venuti fuori i limiti di una squadra probabilmente costruita male, strabordante di talento ma difficilmente assimilabile. Con il solo Batiste a fare la voce grossa sotto i tabelloni, non a caso gli ateniesi ripartiranno il prossimo anno da Nikola Pekovic. Fino ad allora, però, guarderanno l'Eurolega dal salotto all'ombra del Partenone.

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