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Ribadisco: sono d'accordo. Ma se a chiedere l'inciucio fosse il Presidente della Repubblica?

Se ne andasse a fanculo il signor presidente in quel caso

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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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Guest Nigma

Se ne andasse a fanculo il signor presidente in quel caso.

 

Eh, ok, ma gli elettori sarebbero in grado di distinguere fra "abbiamo dovuto farlo, nel senso che ci è stato chiesto di farlo" dal "l'abbiamo voluto fare"? Io penso di no.

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Non era quella la mia intenzione... per me Schifani non è uguale a Grasso... quello che intendevo far emergere è che il PD pur essendo stato al Governo (direttamente, governo politico, o indirettamente, governo tecnico) per oltre 3.000 giorni in 20 anni

Continui a dirlo ma è FALSO. Direttamente o indirettamente FALSO.

 

È stato al governo appena 2.000 giorni.

 

Continuiamo?

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Continui a dirlo ma è FALSO. Direttamente o indirettamente FALSO.

 

È stato al governo appena 2.000 giorni.

 

Continuiamo?

Ti passo i 2000 giorni...

bene... in 2000 giorni ha riformato la legge elettorale o lo stato in senso federale, ha risolto il conflitto d'interessi o... quel che ti pare?!? :smiley-angelic004:

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Ancora molto bene Il Fatto sul Movimento 5 Stelle.

D'accordissimo sostanzialmente su tutto.

 

La prossima volta che leggo che è un giornale di parte, mi incazzo. :ilsaggio

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Post di Scanzi in risposta ai commenti derivati dal suo articolo.

 

Il mio articolo "Cinque cose in cui i grillini sbagliano" ha avuto molta eco ed è stato uno degli editoriali più condivisi/commentati nella storia del Fatto online. Qualcuno, addirittura, ha parlato di Proposta Civati-Scanzi in merito all'eventualità di un governo a tempo Pd-M5S (dopo il fallimento di Bersani) fatto da nomi "esterni" alla politica tradizionale. Vi ringrazio. Ho notato però anche molti commenti di fenomeni piddì, gli stessi che fino a ieri mi ritenevano "un servo di Grillo", che hanno usato quell'articolo ai loro fini. A questi ultimi desidero rispondere con consueta nettezza. 1) "Scanzi si è pentito di aver votato M5S". Per nulla. Lo rivoterei. E di sicuro mai voterei Pd (potrei cominciare a farlo se in quel partito-sciagura dominassero figure come Civati, Emiliano o Marino: quindi mai). 2) "Alla fine ci è arrivato anche Scanzi". No, ragazzi. Io, queste cose sul M5S, le ho sempre scritte. Ci sono sempre "arrivato". Eravate voi, prima, a non leggerle (o non volerle leggere), perché troppo presi a ritenere i "grillini" dei fascisti nazisti eversivi dementi. 3) "Scanzi prende le distanze". Da chi? Da me stesso? Da Grillo? Io scrivo, molto semplicemente, quello che penso. Ieri come oggi. Sempre. L'articolo di due giorni fa non aveva nulla di inedito. Ho sempre sottolineato pregi e difetti del M5S. Se poi i fans di Scalfari tendono a ritenere "intelligente" solo ciò che da loro è condiviso, è un problema loro, che attiene alla stupida convinzione di essere i depositari di una verità che mai hanno avuto (anzi a dirla tutta ci arrivano sempre più tardi degli altri, alla "verità"). 4) "E' anche colpa di Scanzi se il M5S ha avuto questo successo". Vi ringrazio per darmi tutta questa importanza, il mio ego pasciuto ne è (sarebbe) felice, ma dubito che i miei pareri spostino 8 milioni e più di voti. 5) "Scanzi adesso vuole l'accordo con Bersani: perché allora non l'ha votato?". Perché Bersani è un incapace cronico (mai potrei votare una così, o uno come Boccia) e perché - soprattutto - non ho mai detto di volere l'accordo con Bersani. Lui deve fallire (una volta di più, l'ultima) e uscire per sempre di scena. A quel punto si elegge il nuovo Capo dello Stato. E il nuovo Capo dello Stato (mentre resta in carica Monti fino a maggio) dà l'incarico a una figura esterna (tipo Rodotà). E' allora che Pd e M5S dovrebbero accordarsi su un governo a temi (6 mesi-1 anno). Per poi tornare al voto, nemici come prima. Questa, a mio avviso, è l'UNICA possibilità attuabile con questo Senato. Qualsiasi altro scenario è da scongiurare. Se l'unica strada diventa l'inciucione, meglio il voto a ottobre.
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Detto dal leader del partito pirata tedesco!

 

Visto che Scanzi te gusta(va? :asd )...

“E’ tutta colpa dei grillini” - Andrea Scanzi

Il Fatto Quotidiano http://bit.ly/10f3Xza

 

In apparenza ce l’hanno fatta. Dopo essere stata in buona parte polverizzata dal Movimento 5 Stelle, la cosiddetta Casta sta facendo passare la vulgata secondo cui lo stallo attuale – e più ancora la devastazione politico-economica del paese – sia colpa dei grillini. Lo si legge ovunque: “Il M5S è irresponsabile”, “Sta salvando Berlusconi”, “Sa solo dire di no”, etc.

 

Parte di queste accuse sono giuste, per meglio dire comprensibili. L’ho scritto più volte anch’io. Però, al tempo stesso, siamo di fronte a due paradossi notevoli.

 

Paradosso Uno. Il M5S sarebbe responsabile, per buona parte di politica e media, di vent’anni di disastri. Un po’ come se Jovetic, dopo aver sbagliato due partite di fila, fosse accusato di non aver fatto vincere uno scudetto alla Fiorentina negli ultimi trent’anni. Il ragionamento non ha nulla di logico e ha molto di interessato. Pd e Pdl incolpano il M5S dei propri errori (e delle proprie connivenze), nella speranza che gli italiani – popolo di per sé senza memoria, come attesta il perdurante successo di Berlusconi – alle prossime elezioni voltino le spalle alla forza di Beppe Grillo. Ci riusciranno? E’ possibile.

 

Paradosso Due. Il M5S sta ricevendo accuse di ogni tipo, pur rispettando il suo programma. Anche questa è notevole: non è che il Movimento sia accusato di essere un voltagabbana, di avere tradito gli elettori, di avere barattato la propria natura in nome delle poltrone. No, qui è il contrario: il M5S ha la colpa – e in effetti in Italia lo è – di rispettare le parole date. E tra le parole date, anzi urlate, c’era il “niente fiducia, niente alleanze, devono andare tutti a casa”.

 

Quindi non stanno sbagliando? Non ho detto questo, e non l’ho scritto nei giorni precedenti. Purezza e coerenza devono sempre scendere a patti con la realtà delle cose: è inutile continuare a giocare a poker se nel frattempo gli altri giocano a briscola. Però è davvero intollerabile questa recita – anzitutto dei piddini – secondo cui loro sono santi e gli altri irresponsabili. Per esempio: ultimamente Bersani dice cose molto sensate e savie. Ma è lo stesso Bersani che fino al giorno prima delle elezioni smacchiava i giaguari e snobbava i fascisti del web. Bersani sta dando il meglio di sé ora che è un dead man walking della politica: ricorda l’attaccante che segna una strepitosa doppietta, ma dopo che l’arbitro ha già fischiato tre volte. Fuori tempo massimo.

Di chi è la colpa? Il disastro attuale non è colpa del M5S (chi lo sostiene asserisce il falso e sa di farlo), ma del peggiore centrodestra d’Europa e di un centrosinistra incapace, correo e comicamente arrogante. Nessuno al mondo sarebbe riuscito a perdere contro questo Berlusconi tramontante. Nessuno, tranne il Pd (e derivati). Se si cercano le colpe, si additino i Boccia e le Bindi. Sono loro che hanno tenuto in vita il Caimano. Mica Grillo. Se “Berlusconi c’è ancora”, le colpe sono delle Bicamerali, dei D’Alema, degli inciuci, dei Mastella, degli indulti, degli scudi fiscali, delle leggi vergogna (mai cancellate), dei conflitti d’interesse (non risolti). Eccetera eccetera.

Basta però con il passato. Sono d’accordo: inutile continuare a togliersi i sassolini dalle scarpe, non serve a nulla se non a rimpinguare l’ego (di Grillo e non solo). Però quei sassolini ci sono, ragazzi. E più che altro sono macigni. Caduti sui nostri zebedei a tutta velocità.

 

Il M5S sta perdendo voti. Probabile. Attenti però a confondere il parere (altamente negativo) di chi ha votato il Pd con quello di chi ha votato M5S. Ci sono dei delusi tra questi ultimi, ma sono una minoranza. E – soprattutto – è gente che ha votato Grillo senza sapere chi fosse Grillo. Stupirsi che il M5S non dia la fiducia a Bersani è come stupirsi di una battuta volgare di Enzo Salvi. E’ proprio l’abc del M5S. Il Movimento sta perdendo voti, ma pochi. E più che perderli per il no alla fiducia, li perderà se si andrà al voto a ottobre con questa stessa legge elettorale. A quel punto molti italiani, pur di non riavere il pareggio, si tureranno il naso e voteranno Berlusconi o Renzi (cioè Berlusconi o Berlusconi). Come in Grecia. Allo stato attuale, però, la “irresponsabilità” del M5S è criticata (in massima parte: un 10% di delusi dal M5S c’è) da chi già odiava il Movimento. E’ ovvio che i piddini lo accusino di non avere senso dello Stato (come se i Violante ce lo avessero avuto). Ed è ovvio che una Fiorella Mannoia scriva uno status Facebook (peraltro condivisibile) contro il lassismo di Grillo. Anche la Mannoia, però, non è un’elettrice del M5S, bensì una sostenitrice nobile di Rivoluzione Civile (al punto da donare una sua canzone). Sillogismo per sillogismo, un grillino potrebbe rispondere alla Mannoia che la colpa della situazione attuale è anche sua, perché ha disperso il voto e creduto in un progetto squisitamente confuso e aritmeticamente inutile, che ha “tolto” voti al centrosinistra non garantendo la maggioranza al Senato. Lo vedete? Ognuno tira la coperta dove e come vuole.

 

Quindi che si fa? L’ho già scritto. Per il M5S votare Bersani è impensabile. Non esiste. Nemmeno se dietro Bersani ci sono Gabanelli, Saviano e Mazinga. Se invece il nuovo capo dello Stato (votato con maggioranza centrosinistra e M5S) darà l’incarico a un’altra persona, ne potranno parlare. E’ vero che per il Movimento non conta il nome ma il programma, ma è anche vero che il programma lo fa il nome (anzi i nomi). Un governo a tema, e a tempo, di sei mesi-un anno è l’unica strada (auspicabile: in realtà ce ne sono altre, e vedrete che batteranno quei sentieri polverosi lì). La tregua Pd-M5S si può fare solo con un governo realmente nuovo e sganciato dalle logiche consuete (i Letta e i Franceschini, di grazia, si autoimpongano il silenzio per i prossimi mesi): se non è possibile, si vada al voto. Ma non si dica (sempre) no a prescindere: datti una calmata, Grillo. Allo stato attuale è molto meglio essere un po’ incoerenti ma vivi, che coerentissimi ma pressoché in coma.

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Scanzi stavolta non benissimo in alcuni punti.

 

Paradosso Uno. Il M5S sarebbe responsabile, per buona parte di politica e media, di vent’anni di disastri. Un po’ come se Jovetic, dopo aver sbagliato due partite di fila, fosse accusato di non aver fatto vincere uno scudetto alla Fiorentina negli ultimi trent’anni. Il ragionamento non ha nulla di logico e ha molto di interessato. Pd e Pdl incolpano il M5S dei propri errori (e delle proprie connivenze), nella speranza che gli italiani – popolo di per sé senza memoria, come attesta il perdurante successo di Berlusconi – alle prossime elezioni voltino le spalle alla forza di Beppe Grillo. Ci riusciranno? E’ possibile.

 

Trovatemi una persona che abbia detto la cosa in boldato. Io credo che neanche il più cretino del mondo possa credere o pensare una cazzata del genere.

 

Paradosso Due. Il M5S sta ricevendo accuse di ogni tipo, pur rispettando il suo programma. Anche questa è notevole: non è che il Movimento sia accusato di essere un voltagabbana, di avere tradito gli elettori, di avere barattato la propria natura in nome delle poltrone. No, qui è il contrario: il M5S ha la colpa – e in effetti in Italia lo è – di rispettare le parole date. E tra le parole date, anzi urlate, c’era il “niente fiducia, niente alleanze, devono andare tutti a casa”.

 

Peccato che il programma prevede anche tutta una serie di altre cose (tagli alla casta, legge elettorale, reddito di cittadinanza ecc ecc) che finché non c'è un governo non si possono fare. Quindi va bene, rispettiamo tre punti del programma precludendoci di fare tutti gli altri.

 

La politica è stata, è e sempre sarà prima di tutto COMPROMESSO. I duri e puri o non combinano nulla in politica o diventano dittatori. Infatti poi Scanzi dice:

 

Basta però con il passato. Sono d’accordo: inutile continuare a togliersi i sassolini dalle scarpe, non serve a nulla se non a rimpinguare l’ego (di Grillo e non solo). Però quei sassolini ci sono, ragazzi. E più che altro sono macigni. Caduti sui nostri zebedei a tutta velocità.

 

La conclusione infine:

 

Quindi che si fa? L’ho già scritto. Per il M5S votare Bersani è impensabile. Non esiste. Nemmeno se dietro Bersani ci sono Gabanelli, Saviano e Mazinga. Se invece il nuovo capo dello Stato (votato con maggioranza centrosinistra e M5S) darà l’incarico a un’altra persona, ne potranno parlare. E’ vero che per il Movimento non conta il nome ma il programma, ma è anche vero che il programma lo fa il nome (anzi i nomi). Un governo a tema, e a tempo, di sei mesi-un anno è l’unica strada (auspicabile: in realtà ce ne sono altre, e vedrete che batteranno quei sentieri polverosi lì). La tregua Pd-M5S si può fare solo con un governo realmente nuovo e sganciato dalle logiche consuete (i Letta e i Franceschini, di grazia, si autoimpongano il silenzio per i prossimi mesi): se non è possibile, si vada al voto. Ma non si dica (sempre) no a prescindere: datti una calmata, Grillo. Allo stato attuale è molto meglio essere un po’ incoerenti ma vivi, che coerentissimi ma pressoché in coma.

 

A parte che tutto sta enfasi sul fatto di non voler votare per Bersani a prescindere proprio non la capisco (ho capito vecchia politica, casta ecc ecc ma mica stiamo parlando di Hitler), sostanzialmente si chiede una di queste due cose:

A ) il premier sia scelto su indicazione del M5S, e che il PD lo debba accettare;

B ) il premier lo scelga il Presidente della Repubblica, ma che metta d'accordo PD e M5S invece che PD e PDL.

 

Riguardo ad A, siamo alla follia, non esiste in nessuna democrazia che il secondo partito per numero di voti proponga il premier. Eventualmente può essere il primo partito che sceglie un premier che vada bene anche al secondo, certamente non viceversa. Riguardo a B, a parte che non credo proprio Napolitano seguirà una strada del genere, non penso che il "governo del Presidente" come formula piaccia dalle parte del M5S.

 

Io continuo a pensare che se Bersani si presenta in Senato con una lista di ministri e un programma di alto livello e non ottiene la fiducia, la colpa non sia sua, e farsi sti problemi del sesso degli angeli su "fiducia si ma senza Bersani" nella situazione in cui siamo è da cretini.

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Guest Nigma

 

Nota che a Scanzi non va bene manco Renzi, comunque. Insomma, è colpa della sinistra se quasi 9 milioni di elettori continuano a votare Berlusconi, però qualunque nome la sinistra proponga o faccia scegliere al proprio elettorato non va bene. Tafazzismo radical-chic da piena Seconda Repubblica: se Scanzi è il nuovo che avanza, in fatto di giornalismo, ridatemi il vecchio (e l'ho visto tante di quelle volte in televisione che ormai ho maturato un'intolleranza da sovraesposizione, segno che il ragazzo ci sa fare).

 

Quando ci si renderà conto che, al di là degli innegabili errori commessi dal partito (che pure, a differenza di quello opposto, sono ormai 6 anni che cerca di innovarsi, pur con tutti i limiti del caso, e costituisce l'unica novità e realtà della politica italiana destinata a durare al di là del leader, a meno di 'cagate pazzesche' tipo un eventuale governissimo con Mr.B su richiesta del Presidente della Repubblica), in Italia esiste un'anima di centrodestra che vota convintamente Berlusconi perchè unico candidato in grado di reggere contro l'urto dei comunisti tassatori mangiabambini e che, contemporaneamente, esiste un elettorato di centrosinistra che ancora si masturba mentalmente innanzi alle foto di Berlinguer schifando sdegnosamente chiunque gli venga proposto da qui alla resurrezione del fu Enrico perchè "non veramente di sinistra" (e magari standosene pure a casetta sua perchè prima "il partito deve far scegliere agli elettori il candidato" poi però "il candidato scelto degli elettori non va bene, era il partito che doveva scegliere l'altro"), sarà sempre troppo tardi.

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Guest Nigma

Ma Renzi lo stesso che insiste con l'accordarsi col PDL?

 

Personalmente ne facevo un discorso di principio, comunque ho sentito anch'io che l'ala renziana del PD sarebbe favorevole ad un accordo col PDL: ecco, non so se e quanto sia vero, ma se lo fosse mi cadono istantaneamente braccia e Maroni e corro a imbottirmi di Maalox.

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Personalmente ne facevo un discorso di principio, comunque ho sentito anch'io che l'ala renziana del PD sarebbe favorevole ad un accordo col PDL: ecco, non so se e quanto sia vero, ma se lo fosse mi cadono istantaneamente braccia e Maroni e corro a imbottirmi di Maalox.

 

Purtroppo ho paura sia vero (le dichiarazioni di Graziano Delrio, renziano di ferro, non mi pare siano diversamente interpretabili) e vado anche io a imbottirmi di Maalox.

 

Non capisco il senso. Aspetto lumi da keitaro.

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RENZI NON HA MAI DETTO DI ACCORDARSI COL PDL.

 

Sta tenendo (purtroppo) il suo punto d'onore di essere postideologico e guardare a tutti i bacini elettorali. Come ogni volta che gli chiedono se ha sbagliato ad andare ad Arcore lui risponderà SEMPRE che lo rifarebbe. Vogliamo continuare vita natural durante con questa storia? Tiene il suo punto, come tutti mal consigliato da consulenti vecchia scuola che credono che sia fondamentale per un politico non dire mai le frasi "ho sbagliato" e "ho cambiato idea". Lui teoricamente sarebbe pure contro il governo di Bersani in prima persona, più volte ha lasciato intendere che Bersani dovrebbe fare un passo indietro o "di lato". Ovvio che dopo una campagna elettorale anche fin troppo corretta col partito lui adesso giochi al "suo" gioco e stia facendo di tutto per mantenere l'immagine "sganciata" nel caso di elezioni e quindi ha scelto questa linea di presenza-assenza.

 

Poi non capisco davvero: stiamo sostenendo che Renzi sia la scelta giusta per il centrosinistra o che Renzi non ha difetti?

Perchè a me sembra che si usi il solito metodo "affossa-sinistra" ovvero: ah tu pensi sia importante che voti/approvazione/consensi vadano a X? Guarda X ha fatto male qui. Ergo X non va bene.

Io preferisco tenere invece i conti delle cose che mi piaccono (e lì Renzi sta in cima) e di quelle che non mi piacciono (e lì Renzi sta in fondo). Tutto il resto è una banale conseguenza di ciò.

 

Io sostengo che con Renzi avremmo vinto le elezioni.

Io sostengo che sia da trinariciuti fare per Renzi le stesse obiezioni che si sono fatte per Prodi e Cofferati.

Io sostengo che Renzi sia ben più di sinistra di buona parte degli ex-PCI ammanicati che girano nel partito.

Io sostengo che se il cambio generazionale andrà in mano a gente come Fassina/Serracchiani/Civati-nuovo-corso o quei giovani D'Alemiani che girano adesso in tv il PD è MORTO.

 

Io NON sostengo che Renzi non abbia dei difetti personali o politici.

Io NON sostengo che le idee di Renzi siano esattamente le mie.

Io NON sostengo che Renzi non potrà mai fare niente di sbagliato o non condivisibile.

Io NON sostengo che Renzi dovrebbe rimanere alla guida del PD per sempre.

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Ammazza kei, che suscettibile che sei.

 

Nel merito;

 

Sta tenendo (purtroppo) il suo punto d'onore di essere postideologico e guardare a tutti i bacini elettorali. Come ogni volta che gli chiedono se ha sbagliato ad andare ad Arcore lui risponderà SEMPRE che lo rifarebbe. Vogliamo continuare vita natural durante con questa storia? Tiene il suo punto, come tutti mal consigliato da consulenti vecchia scuola che credono che sia fondamentale per un politico non dire mai le frasi "ho sbagliato" e "ho cambiato idea". Lui teoricamente sarebbe pure contro il governo di Bersani in prima persona, più volte ha lasciato intendere che Bersani dovrebbe fare un passo indietro o "di lato".

 

Qua secondo me ti sbagli. Gli elettori del PD non vogliono l'inciucio non per problemi di ideologia, ma perché al capo del PDL c'è Berlusconi. Possiamo discutere giorni se l'antiberlusconismo sia giusto o meno, ma sappiamo tutti che il problema dell'inciucio è quello, perché se ci fosse Monti al posto di Berlusconi non ci sarebbero gli stessi problemi.

 

Poi non capisco davvero: stiamo sostenendo che Renzi sia la scelta giusta per il centrosinistra o che Renzi non ha difetti?

Perchè a me sembra che si usi il solito metodo "affossa-sinistra" ovvero: ah tu pensi sia importante che voti/approvazione/consensi vadano a X? Guarda X ha fatto male qui. Ergo X non va bene.

Io preferisco tenere invece i conti delle cose che mi piaccono (e lì Renzi sta in cima) e di quelle che non mi piacciono (e lì Renzi sta in fondo). Tutto il resto è una banale conseguenza di ciò.

 

FERMATI! NON PARTIRE CON QUESTI PISTOLOTTI! Chi ha mai detto qualcosa del genere? Ora, non si può neanche criticare una presa di posizione di Renzi? Il fatto che si critichi Renzi SU UN ASPETTO mica significa che è meglio D'Alema o Bersani o Grillo o Berlusconi.

 

Io sostengo che con Renzi avremmo vinto le elezioni.

 

Io invece sono convinto che non sarebbe cambiato niente, visti i risultati. Resta comunque il fatto che mia nonna se aveva le ruote era una buona carriola e se mio nonno aveva tre palle era un flipper.

 

Io sostengo che sia da trinariciuti fare per Renzi le stesse obiezioni che si sono fatte per Prodi e Cofferati.

 

Scusami ma non ti ho sinceramente capito.

 

Io sostengo che Renzi sia ben più di sinistra di buona parte degli ex-PCI ammanicati che girano nel partito.

 

D'accordissimo.

 

Io sostengo che se il cambio generazionale andrà in mano a gente come Fassina/Serracchiani/Civati-nuovo-corso o quei giovani D'Alemiani che girano adesso in tv il PD è MORTO.

 

Accomuni persone che non centrano un tubo tra loro. Fassina è l'esempio perfetto di un D'Alema / Fassino in fasce, Civati invece lo vedo (nel giusto contesto) come una risorsa utile. Riguardo alla Serracchiani, ti faccio un discorso a parte visto che conosco perfettamente l'argomento essendo friulano. La Serracchiani non si è schierata apertamente alle primarie perché era segretario regionale del partito e adesso è candidata Presidente della Regione: appoggiare in maniera smaccata un candidato alle primarie avrebbe portato alla autodistruzione del partito in regione. Comunque le sua posizione è chiara secondo me: il suo braccio destro (Sergio Bolzonello, ex sindaco di Pordenone) è un renziano di ferro. Inoltre dopo le ultime parlamentarie la Serracchiani è l'UNICO segretario regionale che è riuscita a rifiutare i candidati catapultati da Roma e a mantenere tutti i vincitori delle parlamentarie, portando così 3 (o 4) renziani in parlamento su 7.

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No concept guarda che non è che se il mio post viene dopo il tuo mi sto riferendo direttamente a te. Per quello c'è il quote o il "^" stando a quello che mi hanno insegnato :D

 

Comunque non hai capito la mia spiegazione, io non ho detto cosa vuole l'elettore del PD, io ho spiegato quello che secondo me è il motivo che sta alla base di queste dichiarazioni "strane" che ogni tanto Renzi fa. Non sono le prime e non saranno le ultime. È andato ad Arcore da Berlusconi e continuerà a dire che bisogna dialogare con l'altro schieramento o che bisogna accettare anche bacini elettorali non coevi. Spingevo sulla non novità e sul non stupirsi/deprimersi. Sono il primo elettore del PD a non volere nemmeno un parlamentare di dx che voti un'ipotetica fiducia a noi perchè sarebbe la morte mediatico-numerica. E su questo atteggiamento ammiccante, che sia per forzata coerenza, cattivi consigli o per preciso piano politico non sono affatto d'accordo con Renzi.

 

Sul chi avrebbe vinto le elezioni con Renzi candidato i dati sono tutti lì e anche qui possiamo farla lunghissima mettendo tutti i puntini sulle "i" o appellarci un minimo al "sapere condiviso". Berlusconi con Renzi non si candidava e già questo toglie tipo un 6/7% al PDL. Calcola inoltre il gradimento che aveva Renzi e i sondaggi pro-PD poco prima delle primarie. Sono sicuro che, anche con la "statistica" del forum, almeno qualche elettore cinque stelle con Renzi avrebbe votato PD ed ecco una vittoria sicuramente più netta alla camera e forse anche qualche senatore in più.

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Governicchi e governacci

Economia e politica, le ragioni della crisi

 

http://bit.ly/14ny9gW

 

 

Mentre il parto del nuovo governo si ingarbuglia sempre più, il presidente di Confindustria, Squinzi, dichiara che «siamo alla fine, non c'è più tempo né ossigeno». Sembra anche a me. E per sostenere questa conclusione vorrei cominciare dal ricordare alcuni antefatti dei problemi che ci affliggono.

 

L'EUROPA E GLI IMPEGNI - Forse molti non sanno che l'Unione Europea (Ue) non comporta l'adozione di una moneta comune (l'euro). I Paesi Eu che hanno adottato l'euro sono 17, mentre i Paesi senza euro sono 10. A parte l'Inghilterra che mantiene la sterlina e che è il caso più importante, sono fuori euro Danimarca, Svezia, Polonia, Ungheria, Romania e altri piccoli Stati. L'Unione Europea nacque quando venne di moda (diciamo così) la «globalizzazione». S'intende che la globalizzazione finanziaria venne da sé, con la tecnologia che la rendeva non solo possibile ma anche ineluttabile. La globalizzazione economica è tutt'alta cosa, avendo in mente, per l'Europa, il modello Stati Uniti.

 

IL MODELLO USA - Il problema è che un sistema federale richiede un linguaggio comune. Gli Stati Uniti parlano l'inglese, la Germania il tedesco, l'India ha ereditato l'inglese, il Messico lo spagnolo, il Brasile il portoghese. L'Europa parla invece circa 22 lingue, che certo non possono alimentare una aggregazione federale. Invece l'Europa può diventare una comunità economica, che oggi è la comunità dell'euro. Ma purtroppo la messa in opera di questa unione è stata frettolosa e insufficientemente pensata. Tutti gli Stati del mondo controllano la propria moneta e si possono difendere, economicamente, con dazi, dogane, e anche svalutando o rivalutando la propria moneta. Così gli Stati Uniti tengono il dollaro «basso» per facilitare le proprie esportazioni. Invece l'Unione Europea è una comunità economica indifesa. I singoli Stati che la compongono non possono stampare moneta, né difendere le proprie industrie con barriere doganali, né impedire che le popolazioni più povere dell'Unione si trasferiscano dove lo Stato sociale paga meglio. Difatti quattro Paesi (Germania, Gran Bretagna, Austria e Olanda) chiedono di poter rifiutare il welfare agli immigrati comunitari.

 

LE NOSTRE COLPE - In questa vicenda tutti hanno le proprie colpe. Ma ne hanno di più i Paesi mediterranei, Italia inclusa, che si sono dati alla bella vita indebitandosi oltre il lecito. L'ora della verità è scoccata, ahimè, troppo tardi per i Paesi che sono riusciti ad accumulare un debito pubblico (Buoni del Tesoro) che supera abbondantemente il Pil, il Prodotto interno lordo. Come possono risalire la china nella quale sono colpevolmente precipitati? In Italia oramai la pressione fiscale è altissima, a livelli che soffocano la crescita. E l'evasione fiscale resta largamente impunita.

 

IL CARO EURO - Dovremmo esportare di più. Ma qui l'ostacolo è, come ho già accennato, che la nostra moneta, l'euro, è sopravvalutata rispetto al dollaro. In passato (nel 1972) avevamo escogitato il «serpente monetario» europeo che consentiva fluttuazioni delle monete entro una fascia del 2.25 per cento. L'esperimento fu utile, ma venne sostituito nel 1979 dal sistema monetario europeo (Sme) che venne a sua volta sostituito, da ultimo, dalla Banca centrale europea di Francoforte.

 

CRESCITA ZERO - Varrebbe la pena di risuscitare un nuovo «serpente» sotto il controllo, beninteso, di Francoforte? Non lo so. Ma varrebbe la pena di pensarci. Perché da 14 anni la crescita dell'Italia è vicina allo zero.Aggiungo che il nostro Paese è particolarmente a rischio anche per le ragioni che passo rapidamente a elencare. Primo, risultiamo, nelle graduatorie internazionali, tra i Paesi più corrotti al mondo. Tra l'altro siamo anche gli inventori della «onorata società», volgarmente mafia, e per essa un Paese forse più tassato dal pizzo che dallo Stato. Aggiungi una altissima inefficienza burocratico-amministrativa. A tal punto che i fornitori dello Stato vengono pagati con nove-dodici mesi di ritardo. Un vero scandalo. Tutto sommato, allora, non vedo proprio come gli investitori stranieri siano, in queste condizioni, tentati di investire in Italia.

 

Giovanni Sartori

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