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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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qualunque voto in democrazia è un voto giusto.

altrimenti non siamo più in democrazia.

 

Poi chi sarebbe così elevato e superpartes da dirmi qual'è il "voto giusto"? per piacere ragazzi.

 

 

 

 

Benga quella frase era inserita in un contesto ben preciso e non era da leggere in senso assoluto ma limitatamente a quel contesto.

 

Ognuno vota chi vuole e ci mancherebbe, facevo solo notare una certa mancanza di vergogna di fronte a comportamenti che contrastano con lo spirito e gli ideali per i quali si è arrivati a votare un certo schieramento politico. That's all.

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Ok, in effetti mi sembrava strano come commento, preso così a solo  

 

 

 

Poi, se proprio devo fare il Freud di me stesso, credo di avere il carbone bagnato su tale argomento per aver votato in passato due volte berlusconi :asd

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Decreto Bankitalia, 7 luoghi comuni da sfatare

di Lucio Di Gaetano 
 
Era l’8 novembre dello scorso anno quando Piero Ricca, venendo a conoscenza del mio oscuro passato professionale, mi fece la fatidica domanda: “Ma che è ‘sta storia del capitale della Banca d’Italia? Non è che me la spiegheresti?”. Piero, da buon segugio,  aveva intuito che sotto c’era una bella “sola”: udite le spiegazioni, ebbe la conferma dei suoi sospetti e mi chiese subito di farci un video da mandare sul blog di Beppe Grillo. 
Da allora non mi sono più occupato del tema (se si esclude il piccolo aiuto che, assieme ai ragazzi di Economia 5 Stelle, ho dato a un gruppo di senatori nei giorni della presentazione del decreto): d’altra parte ho continuato a nutrire la speranza che comunque i cittadini italiani decidessero di scuotersi e fare qualcosa per impedire che il sonno della ragione generasse un altro mostro.
Devo dire che quest’ultima speranza non è stata affatto vana e anzi gli eventi delle ultime due settimane hanno dimostrato che non tutti sono proni innanzi alle balle somministrate per cloroformizzare l’opinione pubblica; che – e credo che questa sia la vera lezione – se non si abbassa la testa si riesce quanto meno a dimostrare l’assurda determinazione di un assetto di potere decrepito, il quale, davanti alla necessità di portare a casa i soldi, abbandona il sonnolento pantano delle larghe intese per mostrarsi ferocemente decisionista e pronto a tutto, anche a far strame della democrazia parlamentare.
Dunque missione compiuta? Ancora no.
Ancora no perché negli ultimi giorni mi è capitato più volte di osservare diversi commentatori intenti nel poco utile passatempo di ristabilire il galateo parlamentare e non, come avrei voluto, nel giudicare duramente una delle pagine più miseramente goffe e disoneste dell’era dei governi pseudo-tecnici (che, prendete nota, è cominciata nel 1992 e non nel 2011).
E dunque ho sentito il bisogno di tornare sul tema al solo scopo di smentire alcune delle idiozie più diffuse.
1) La Banca d’Italia non è mai stata statale, ma proprietà degli istituti bancari e assicurativi.
Nel 1936, a seguito della Grande Depressione, il grosso del sistema bancario era stato nazionalizzato attraverso l’IRI; quell’anno il Governo procedette all’esproprio degli azionisti della Banca d’Italia – privi dei mezzi necessari a sostenerne il funzionamento – conferendo le quote alle banche già nazionalizzate e ad altri soggetti pubblici. Quindi, per quasi 60 anni e fino al 1992, la Banca d’Italia è stata pubblica.  
2)  A seguito delle privatizzazioni degli anni ’90, gli azionisti della Banca d’Italia sono privati, per cui per nazionalizzare la banca centrale bisognerebbe procedere a un esproprio pagando un notevole indennizzo che non possiamo permetterci.
Privatizzazioni, appunto. Con il termine privatizzazione si indica, solitamente, la vendita sul mercato di beni di proprietà pubblica. Nel ’92 l’impagabile Giuliano Amato diede il meglio di sé proprio con le banche: creò le invereconde Fondazioni Bancarie – naturalmente controllate dai partiti – alle quali fu “regalato” (il termine non è casuale né iperbolico) il pacchetto di controllo delle principali banche pubbliche e, con esso, le quote detenute nella Banca d’Italia. Certo il buon Amato avrebbe potuto sottrarre al cadeau proprio il capitale della banca centrale, ma non lo fece e per di più lo computò al valore nominale. Capito? Quando nel ’92 lo Stato le regalava, le preziosissime quote valevano solo 156.000 euro: ora che qualche fascista prova a ipotizzarne la nazionalizzazione dovremmo tirare fuori i fanta-miliardi!
3) La rivalutazione non comporta uscite di danaro pubblico, ma è una mera operazione contabile.
Si tratta di un’operazione contabile, ma con conseguenze assai concrete: il dividendo distribuibile passa da 50-70 mln annui (ciò che fino ad oggi per prassi si distribuiva) a 450 mln, utilizzando sostanze che altrimenti sarebbero rimaste alla Banca d’Italia o andate al Tesoro: questa è o non è un “uscita di danaro pubblico”?  E, ancora, se quelle quote che dovrebbero essere patrimonio dello Stato (e, come spiegavo prima, solo per un inopportuno regalo non lo sono) potranno essere vendute da altri ad un prezzo stimato appunto in 7,5 miliardi di Euro, non si determina un rilevantissimo danno per l’Erario almeno in termini di mancato guadagno?
4) I 7,5 miliardi derivanti dalla rivalutazione rafforzano il patrimonio del sistema bancario e attenuano il credit-crunch.
Secondo le statistiche della Banca d’Italia le sofferenze del sistema ammontano a circa 140 miliardi di Euro. Che dite, con i 7,5 miliardi della rivalutazione supereremo l’ostacolo? E poi perché fare una manovra che favorisce in maniera indiretta e opaca le sole banche presenti nel capitale della Banca d’Italia e non tutto il sistema?
5) La rivalutazione non tocca le riserve auree né il reddito da signoraggio.
La rivalutazione giungendo a 7,5 miliardi è ben lontana dal valore reale del patrimonio della Banca d’Italia. Mi faccio e vi faccio però alcune domande: questi 7,5 miliardi sono o non sono anch’essi il frutto di decenni di monopolio dell’emissione e dei cambi? Se così è, a che titolo dei privati se ne avvantaggiano in danno di tutti gli italiani? E, ancora, se passa il concetto delirante che la Banca d’Italia è un soggetto di emanazione privata, cosa impedirà ai suoi soci, un domani, di chiedere che si proceda ad una rivalutazione da altri 7,5, 20, o 100 miliardi per appropriarsi anche di ciò che residua? E cosa gli impedirà di appellarsi, in caso di rifiuto, alla Corte di Giustizia dell’Unione? 
6) Potranno detenere azioni di Banca d’Italia, oltre a banche e assicurazioni, anche le Fondazioni ex bancarie e i fondi pensione, con la limitazione che deve trattarsi di società aventi sede legale in Italia.
Sapranno i tecnici che una norma del genere può essere oggetto di procedura d’infrazione perché discriminatoria nei confronti dei cittadini dell’Unione Europea? Sapranno i tecnici che Deutsche Bank Italia, BNL-BNP Paribas e UBS Italia sono – tanto per fare solo qualche esempio – società a tutti gli effetti italiane? Insomma delle due l’una: o la norma a tutela dell’ “italianità” non funziona (perché non esclude le società italiane detenute da stranieri, anche extracomunitari) o se funziona è incompatibile con il diritto comunitario.
7) Se si trattasse di una manovra sbagliata la Banca d’Italia si opporrebbe.
Questa è una domanda che mi sono ripetuto spesso: perché la Banca d’Italia non prende posizione contro questo obbrobrio? Francamente non so darmi una risposta. Mi viene solo il dubbio che, in tempi di tagli alla spesa pubblica e polemiche contro la casta, far parte della Pubblica Amministrazione non sia più così conveniente per chi ha molto da perdere.
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In questa situazione lei non può restare inerte. Lei ha il diritto-dovere di

nominare un nuovo presidente del Consiglio al posto di quello attuale. Una

figura di profilo istituzionale, non legata ai partiti, con un l'unico mandato di

evitare la catastrofe economica e di incidere sulla carne viva degli sprechi.

Indovinate chi lo ha scritto, quando e a chi :asd
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Indovinate chi lo ha scritto, quando e a chi :asd

Dalle parole, si capiva che si trattava di "Grillo to/vs Napolitano".....una novità, insomma  :D

Secondo google, estate 2011..... ho vinto qualcheccosa? Che so, una tessera onoraria dei cinque stelle, con connessione gratuita vitalizia alla rete?  :asd

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^

 

Era giusto per segnalare che il colpo di stato è partito con questa richiesta di Grillo :asd

Ma apparte l'ottima discussione ma inutile sul colpo di stato,

 

vi sembra normale che un PDR decida 2 governi su 2?

 

Vi sembra normale che parteggi per la maggioranza? La minoranza chi la tutela?

 

Vi sembra normale che interferisca con la magistratura decidendo quali prove siano ammissibili e quali no?

 

La nostra democrazia è stata accoltellata e non lo hanno di certo quei fascisti dei grillini.

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Quindi avere previsto una situazione di merda 3 mesi prima e essersi portato avanti nel trovare una soluzione che poi ci ha portato a non fallire sarebbe un colpo di stato?

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Che Napolitano stia "forzando" i poteri del suo mandato (pur rimanendo nella legalità), mi sembra palese.

 

Ma parlare di colpo di stato mi sembra veramente risibile.

 

Poi la chicca della lettera di Grillo che gli chiedeva esattamente di fare quello per cui adesso viene accusato fa un po' ridere :asd

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Che Napolitano stia "forzando" i poteri del suo mandato (pur rimanendo nella legalità), mi sembra palese.

 

Ma parlare di colpo di stato mi sembra veramente risibile.

 

Poi la chicca della lettera di Grillo che gli chiedeva esattamente di fare quello per cui adesso viene accusato fa un po' ridere :asd

Allora, che stia forzando è palese e non mi piace. Che non dovesse essere rieletto è evidente e concordo. Che però si renda conto che tanti là dentro non vogliano fare un cazzo per il paese e lui cerchi di mettere pezze è lapalissiano.

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Impeachment Napolitano "il comitato parlamentare vota l'archiviazione della richiesta presentata dal M5S"

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Non è suo compito mettere le pezze. Non cosi. Non facendo il politico e di fatto governando il paese. Tra l'altro sta fallendo clamorosamente.

 

Oggi non ci sono più le garanzie democratiche.

 

Il colpo di Stato si può intendere anche come passaggio da democrazia parlamentare a presidenzialismo senza che nessuno abbia votato niente. Anche questi sono colpi di stato eh.

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Benga uno fa (quasi) di tutto per non giudicare o essere tranciante, ma... silvietto ancora? Cioè, come posso dire...

 

:byesconsolato

 

Ci sto pensando seriamente (dopo la parentesi M5S forse voterò FI, o Udc se sarà nella coazlione).

Ma non perchè ho voglia di votare di nuovo a destra, ma perchè ci sono cose che mi fanno molto più schifo e paura, come gli avvisi di garanzia e processi politicizzati, lo spread pilotato, il cambiare le regole in senato solo per Berlusconi e non ultimo i complotti di palazzo.

 

Quando è troppo è troppo. Quà pare che solo perchè si chiama Silvio si può calpestare a piacimento, andare contro le regole e fare le peggiori porcare...tanto è Silvio.

 

Ma non fraintendetemi, se tutto questo fosse stato al contrario e ci fosse stata la sinistra (o qualunque suo leader) avrei salvaguardato lui e tale schieramento politico, solo e soltanto per protesta verso tali metodi "fascisti" (altra parola abusata :asd  ). 

 

Sentite, il discorso è uno:

I poteri forti, usati a fine politico, sono da debellare. E fin quando questo paese si fonderà su queste macchinazioni non potremo mai andare avanti e diventare moderni e veramente democratici. 

 

 

Cmq, adesso voglio vedere come procedono le cose, ma mettere Monti prima, Letta poi e tutti gli ultimi sviluppi extrademocratici, hanno solo avuto l'effetto di riavvicinarmi a destra. Che ci posso fare? :boh  io non volevo, giuro  :asd  

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Ma vota nulla piuttosto. Berlusconi usa i poteri forti a uso politico personale, se non è da debellare lui...

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Che Napolitano stia "forzando" i poteri del suo mandato (pur rimanendo nella legalità), mi sembra palese.

 

Ma parlare di colpo di stato mi sembra veramente risibile.

 

Poi la chicca della lettera di Grillo che gli chiedeva esattamente di fare quello per cui adesso viene accusato fa un po' ridere :asd

L'Italia è diventata una Repubblica extraparlamentare?

No perché... ormai viene deciso tutto al di fuori del Parlamento...

la legge elettorale la scrivono un decaduto ed uno mai entrato...

Se versare miliardi nelle casse delle banche non si può discutere in Parlamento...

ma aboliamolo... tanto abbiamo Renzie...

ma che ce frega... ma che ce importa...  :party time

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La legge elettorale posso anche scriverla io, l'importante è che venga votata dal Parlamento e così è.

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Ci sto pensando seriamente (dopo la parentesi M5S forse voterò FI, o Udc se sarà nella coazlione).

Ma non perchè ho voglia di votare di nuovo a destra, ma perchè ci sono cose che mi fanno molto più schifo e paura, come gli avvisi di garanzia e processi politicizzati, lo spread pilotato, il cambiare le regole in senato solo per Berlusconi e non ultimo i complotti di palazzo.

 

Quando è troppo è troppo. Quà pare che solo perchè si chiama Silvio si può calpestare a piacimento, andare contro le regole e fare le peggiori porcare...tanto è Silvio.

 

Ma non fraintendetemi, se tutto questo fosse stato al contrario e ci fosse stata la sinistra (o qualunque suo leader) avrei salvaguardato lui e tale schieramento politico, solo e soltanto per protesta verso tali metodi "fascisti" (altra parola abusata :asd  ). 

 

Sentite, il discorso è uno:

I poteri forti, usati a fine politico, sono da debellare. E fin quando questo paese si fonderà su queste macchinazioni non potremo mai andare avanti e diventare moderni e veramente democratici. 

 

 

Cmq, adesso voglio vedere come procedono le cose, ma mettere Monti prima, Letta poi e tutti gli ultimi sviluppi extrademocratici, hanno solo avuto l'effetto di riavvicinarmi a destra. Che ci posso fare? :boh  io non volevo, giuro  :asd  

 

Uno che pensa quelle cose evidenziate in rosso (e dico 'cose' per non essere offensivo) è già berlusconiano, non è di destra nè di sinistra, è berlusconiano e basta. Succede. Quindi non si tratta di tornare a votare a destra o riavvicinarsi a destra, semplicemente significa ricominciare da dove si era lasciato: votare Berlusconi. Capita. Ti sei preso un caffè a 5 stelle, come dicevi, ora riprendi la tua normale dieta.

 

Però, relativamente alla parte evidenziata in verde, dopo 3 governi e la più ampia maggioranza della storia della Repubblica, crederci ancora...

 

ma vabbè, del resto "l'Italia è il paese che am(iam)o"...

 

 

 

 

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Poi, cazzarola Benga, io e tu lo sappiamo che UDC in Sicilia = Mafia, ancora più che gli altri partiti. Come cazzo si fa a votare per i mafiosi?

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