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Secondo me il giunslavorista si riferiva al solo privato e su quello potrebbe anche aver ragione. Tra PA, partecipate etc alla fine solo i grandi gruppi e le multinazionali superano la soglia e anche quelle sono dieci anni che tra esternalizzazioni a mini-aziende, scissioni pilotate e assunzioni con finte partite iva o altro di tempi indeterminati ne perdono giorno dopo giorno.

 

Il nostro tessuto aziendale sappiamo bene com'è fatto.

 

L'articolo di repubblica che ho postato dice questo.

 

 

Dal computo, effettuato sulla totalità degli addetti presenti in Italia - pari a poco più di 22 milioni - sono stati esclusi i lavoratori autonomi, quelli del pubblico impiego, i dipendenti dell'agricoltura e tutti quelli con un contratto a tempo determinato che, per legge, non sono "coperti" dalla norma che protegge dal licenziamenti senza giusta causa.

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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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Ora l'ho letto. Messo così o ci si crede o non ci si crede quindi per carità.

 

Penso che la cosa più rilevante per il giudizio politico sul jobs act sia comunque vedere le statistiche sui nuovi contratti degli ultimi dieci anni circa e lì tenderei a scommettere un testicolo che le percentuali sono quelle dell'avvocato.

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Però il dubbio che mi viene leggendo i dati della CGIA è che si riferiscano alla potenziale platea di lavoratori, non agli effettivi lavoratori a tempo indeterminato. Ma magari mi sbaglio.

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Secondo me il giunslavorista si riferiva al solo privato e su quello potrebbe anche aver ragione. Tra PA, partecipate etc alla fine solo i grandi gruppi e le multinazionali superano la soglia e anche quelle sono dieci anni che tra esternalizzazioni a mini-aziende, scissioni pilotate e assunzioni con finte partite iva o altro di tempi indeterminati ne perdono giorno dopo giorno.

 

Il nostro tessuto aziendale sappiamo bene com'è fatto.

In quel caso mi sembrerebbe una statistica alquanto "addomesticata"...
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In un tripudio di abbracci e di cinque, di tweet e Sms, la maggioranza di governo si è votata la legge numero 2613 A. Esulta la ministra Boschi, esulta con lei il regista della nuova Costituzione Denis Verdini. La dichiarazione di voto del Partito Democratico, fatta da Lorenzo Guerini è zeppa della più vieta propaganda con la quale Renzi pensa di aver venduto agli italiani la Costituzione del ’48. I deputati di SEL stringono in mano vecchie copie della Costituzione .

Più che a un momento solenne pare di assistere allo spettacolo di un circo, nel quale molti, i più, gioiscono e gli altri osservano attoniti le esibizioni di belve e pagliacci.

Cupe, cupissime le voci dei Pd dissenzienti che però votano ancora una volta, ma la prossima no se il testo (ma quale? Quello della legge elettorale o della riforma?) non cambia, se il governo non accetta di dialogare. Brunetta attacca il Parlamento delegittimato e accusa la maggioranza fatta di deputati eletti con un premio dichiarato illegittimo dalla Corte. Ma fino a stamani, dov’era? Incredibile ma vero, tanto per spiegare la buffonata che si è svolta in quell’ aula dove si è fatta la storia d’Italia, anche quella drammatica e violenta della dittatura, Brunetta cita condividendoli i severi giudizi di Stefano Rodotà e di Gustavo Zagrebelsky.

Il più interessante, nel gran circo di Montecitorio, è Danilo Toninelli dei 5 Stelle, unico rimasto in aula, tira fuori dagli stenografici della Camera un discorso del 20 ottobre del 2005. “Oggi voi del governo della maggioranza vi state facendo la vostra Costituzione, avete escluso di discutere con l’opposizione, siete andati avanti solo per non far cadere il governo, ma le istituzioni sono di tutti, della maggioranza e dell’opposizione.”

Un’accusa firmata Sergio Mattarella. Dieci anni fa. Contro il governo Berlusconi.

Ma questa legge 2613 A è molto peggio di quella di Calderoli. Nel salone della Regina alla vigilia del voto lo hanno detto e ripetuto costituzionalisti e politici dissidenti. Vannino Chiti definisce il  sistema introdotto dalla legge Boschi come un “premierato assoluto, senza contrappesi”. Dice che la rappresentanza è mortificata e che su questi temi c’è una responsabilità individuale. Nega che si possa scambiare la riforma con ritocchi alla legge elettorale: non c’entra nulla sono piani diversi. L’avvocato Bisostri, quello che fece il ricorso alla Corte e lo vinse, sostiene che si introduce l’elezione diretta del capo del governo e dice: Renzi non riforma ma deforma la Costituzione”. Gaetano Azzariti pensa già a come affrontare il referendum: non sulla difensiva, ma all’attacco, sulla concezione di democrazia e sui diritti dei cittadini. Raniero La Valle , storico ispiratore dei comitati Dossetti, afferma che “questa è la Costituzione più brutta del mondo”.

Ma eravamo nella Sala della Regina, tra gufi e professoroni. E la casta ha fatto in aula il suo dovere di obbedienza al potere occulto: quello a cui non andavano bene le Costituzioni nate dopo il fascismo e ha chiesto ai capi di Stato di cambiar verso. Questa era davvero la volta buona.

Non poteva che finire così questo primo tempo. Dopo si vedrà.

 

Sandra Bonsanti

Presidente di Libertà e Giustizia

 

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Io spero che quando questi saranno ufficialmente un partito (visto che ufficiosamente già lo sono) avrai la cortesia di non farci più la rassegna stampa.

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Io spero che quando questi saranno ufficialmente un partito (visto che ufficiosamente già lo sono) avrai la cortesia di non farci più la rassegna stampa.

Mi aspettavo un tuo commento sul fatto che un partito abbia rivoltato la Costituzione come un calzino...

partito che, giova ricordarlo, ha la maggioranza grazie ad un premio illegittimo (sentenza Corte Costituzionale)...

 

"La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l'assegnazione di un premio di maggioranza - sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica - alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione.

La Corte ha altresì dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali "bloccate", nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere una preferenza."

ma che vuoi che sia... 

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Papero dai non è stato un Partito a cambiare la costituzione......è stato Denis Verdini!

 

Denis è uno che se c'è uno scandalo in Toscana lui, in un modo o nell'altro, c'è!

 

Volevi non premiarlo?

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A me sembra che non ci sia proprio nulla di nuovo di cui discutere, tutti i punti di vista sono stati più volte espressi.

Qualcuno continua semplicemente a vendere le proprie opinioni come fatti.

 

Se c'è un'emergenza democratica pari alle leggi truffa di Mussolini chi lo urla è pregato di mollare le comodità e andare in montagna, oppure accettare che rientra nelle prerogartive delle costituzioni essere modificate anche vedendo cambiati (purtroppo o perfortuna) certe grosse impalcature per tentare di stare al passo coi tempi. Invece la rete ribolle di indignati col cocktail in mano (senza scontrino).

 

Di che vi preoccupate poi? Se è tutto così palesemente vero al referendum confermativo segano tutta la parte sull'ordinamento legislativo e la corte costituzionale dichiarerà illegittimo l'italicum.

O forse si fa tanto rumore perchè non si è poi così sicuri delle due cose?

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A me sembra che non ci sia proprio nulla di nuovo di cui discutere, tutti i punti di vista sono stati più volte espressi.

Qualcuno continua semplicemente a vendere le proprie opinioni come fatti.

Dell'abolizione del falso in bilancio se ne è parlato per anni e anni dopo la porcata, non vedo perché quest'altra portata dovrebbe ricevere un trattamento di favore.

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Innanzitutto un cambio di assetto costituzional-elettorale non è l'abolizione di un reato per quanto male si possa giudicarlo, ma vabbè come sempre vale tutto.

In secondo luogo uno ne parla quanto ne vuole ma poi non fa le pulci ad un altro che manifesta tedio per l'ennesima sbrodolata sempre uguale sull'armageddon democratico prossimo venturo copiaincollata dal feed di un movimento politico.

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Innanzitutto un cambio di assetto costituzional-elettorale non è l'abolizione di un reato per quanto male si possa giudicarlo, ma vabbè come sempre vale tutto.

In secondo luogo uno ne parla quanto ne vuole ma poi non fa le pulci ad un altro che manifesta tedio per l'ennesima sbrodolata sempre uguale sull'armageddon democratico prossimo venturo copiaincollata dal feed di un movimento politico.

No no infatti nella gerarchia delle fonti la costituzione sta sotto le leggi ordinarie...

 

Comunque boh, io le trovo interessanti perché portano sempre la discussione sul tecnico e in una politica fatta sempre più di slogan non è pOi così male.

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A me sembra che non ci sia proprio nulla di nuovo di cui discutere, tutti i punti di vista sono stati più volte espressi.

Qualcuno continua semplicemente a vendere le proprie opinioni come fatti.

 

Se c'è un'emergenza democratica pari alle leggi truffa di Mussolini chi lo urla è pregato di mollare le comodità e andare in montagna, oppure accettare che rientra nelle prerogartive delle costituzioni essere modificate anche vedendo cambiati (purtroppo o perfortuna) certe grosse impalcature per tentare di stare al passo coi tempi. Invece la rete ribolle di indignati col cocktail in mano (senza scontrino).

 

Di che vi preoccupate poi? Se è tutto così palesemente vero al referendum confermativo segano tutta la parte sull'ordinamento legislativo e la corte costituzionale dichiarerà illegittimo l'italicum.

O forse si fa tanto rumore perchè non si è poi così sicuri delle due cose?

Perdonami... cosa dovrei rispondere a questo post? 

Non porti mai un argomento "tecnico" ma solo vuote ciance.

W gli slogan... ma non criticavi la mancanza di contenuti dell'era berlusconiana? 

Poi la chiusa è fantastica... perché non facciamo un referendum sulle tasse? 

Forse che è incostituzionale? Ecchissene... Giusto, no?!?

Se porterai qualche argomento sarò ben felice di controbattere.

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Perdonami... cosa dovrei rispondere a questo post? 

Non porti mai un argomento "tecnico" ma solo vuote ciance.

W gli slogan... ma non criticavi la mancanza di contenuti dell'era berlusconiana? 

Se porterai qualche argomento sarò ben felice di controbattere.

 

Per te "argomento tecnico" significa un argomento che concorda con te e il tuo blocco culturale.  Mi sembra un filino facile in questo modo.

Potrei sparare che le vuole ciance sono al contrario questi articoli a ripetizione da studente secchione del primo anno di giurisprudenza che ripete a random "la più bella del mondo", ma mi limito a far notare che vengono sempre dalla stessa fonte e sono sempre uguali nei contenuti.

 

Per quanto riguarda il merito ci sono decine di post anche di altri utenti dove provano ad argomentare che queste riforme rispondono in modo seppur limitato a molte necessità costituzionali e che quindi è ingeneroso e limitativo bollarle in toto.

  • Il superamento del bicameralismo perfetto.
  • La riduzione del numero dei parlamentari.
  • Una legge elettorale che produca un vincitore chiaro e numericamente al riparo dai ribaltoni.
  • Il riconoscimento del rischio clientelare delle preferenze

I seri cambiamenti che ci sono nelle riforme su queste voci per alcuni sono un (appena) sufficiente (quindi migliorabile) punto di partenza, i cui limiti sono da imputare al parlamento ingestibile, al PD spaccato nelle sue vendette da cui ne è conseguito l'obbligo di trattativa con FI imposto anche dal M5S con i suoi continui rifiuti al dialogo. So che c'è chi non concorda con me e me ne faccio una ragione senza accusarlo di cianciare.

 

Ne abbiamo parlato a lungo proprio su questo topic, solo che semplicemente non c'è accordo sulle premesse, sul ragionamento e nemmeno sulle conclusioni. Perchè girare la frittata accusando gli altri?

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Per te "argomento tecnico" significa un argomento che concorda con te e il tuo blocco culturale.  Mi sembra un filino facile in questo modo.

Potrei sparare che le vuole ciance sono al contrario questi articoli a ripetizione da studente secchione del primo anno di giurisprudenza che ripete a random "la più bella del mondo", ma mi limito a far notare che vengono sempre dalla stessa fonte e sono sempre uguali nei contenuti.

 

Per quanto riguarda il merito ci sono decine di post anche di altri utenti dove provano ad argomentare che queste riforme rispondono in modo seppur limitato a molte necessità costituzionali e che quindi è ingeneroso e limitativo bollarle in toto.

  • Il superamento del bicameralismo perfetto.
  • La riduzione del numero dei parlamentari.
  • Una legge elettorale che produca un vincitore chiaro e numericamente al riparo dai ribaltoni.
  • Il riconoscimento del rischio clientelare delle preferenze

I seri cambiamenti che ci sono nelle riforme su queste voci per alcuni sono un (appena) sufficiente (quindi migliorabile) punto di partenza, i cui limiti sono da imputare al parlamento ingestibile, al PD spaccato nelle sue vendette da cui ne è conseguito l'obbligo di trattativa con FI imposto anche dal M5S con i suoi continui rifiuti al dialogo. So che c'è chi non concorda con me e me ne faccio una ragione senza accusarlo di cianciare.

 

Ne abbiamo parlato a lungo proprio su questo topic, solo che semplicemente non c'è accordo sulle premesse, sul ragionamento e nemmeno sulle conclusioni. Perchè girare la frittata accusando gli altri?

Un argomento tecnico è se puoi fare (e come) o non fare (e perché) una determinata cosa in diritto costituzionale...

tu hai elencato argomenti politici... e quando abbiamo discusso di tali argomenti ho spiegato le mie posizioni (diverse dalla tue).

 

Se vuoi ottenere i quattro punti da te citati devi seguire il percorso stabilito in Costituzione: ci sono delle regole e devi giocare con quelle... 

Se mi chiedi se sono pro o contro la modifica delle attribuzioni del Senato, ad esempio, ti dico che sono a favore... ma per modificare le attuali attribuzioni devo seguire il tracciato costituzionale, non fare il cazzo che mi pare...

 

Inoltre Il potere di revisione non può quindi essere impiegato per instaurare un nuovo ordine costituzionale, ma ha il solo fine di assestare determinati istituti e di adattare singole norme costituzionali alle nuove ed emergenti istanze della vita civile, politica e sociale della nazione.

Una riforma del Senato come quella che è stata votata eccede il potere di revisione costituzionale e sconfina nel potere costituente.

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Il fatto che "ecceda il potere di revisione" è una tua (rispettabile e di molti altri, non sto denigrando) opinione.

Devi ammettere che se fosse apoditticamente vero non si potrebbe nemmeno metterla ai voti. Quindi, come in ogni branca del diritto, andiamo nell'interpretazione e nell'opinione. Gli organi di controllo analizzeranno e decideranno.

 

É per questo motivo che ritengo gli argomenti tecnici interessanrti fino ad un certo punto e tentativi di gridare al golpe quando la situazione è molto tranquilla: innanzitutto c'è il presidente della repubblica che deve decidere se firmare, poi delibererà la corte costituzionale visto che ci sarà certamente un ricorso, e si passerà pure per un referendum confermativo.

 

Se le riforme passassero indenni tutti questi stadi significa che non "eccedeva" per niente.

Se non li passeranno si leggerà in merito perchè.

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Quando mai ho scritto golpe?
Sul Presidente voluto da Renzi ho poche speranze...
Aspettiamo di vedere la pronuncia della Corte Costituzionale che, immagino, verrà investita della questione.

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  • 2 weeks later...

Il bipolarismo è il sogno infranto della Seconda Repubblica. Nella Terza, rischia di diventare un incubo. Eppure i sistemi bipolari custodiscono molteplici virtù. Perché rafforzano il potere decisionale del governo. Favoriscono l’alternanza. Comprimono la spesa pubblica, insieme alla pressione fiscale. E soprattutto restituiscono lo scettro ai cittadini, permettendo l’investitura popolare dei governi.

 

E alle nostre latitudini? Nel 1994 il bipolarismo nasce zoppo. Sia per la presenza di terze forze (il Patto per l’Italia, che si presenta come un polo di centro). Sia perché Berlusconi costruisce due alleanze distinte: il Polo della Libertà (con la Lega) al nord, il Polo del Buon Governo al sud. Ma la creatura - diventando adulta - peggiora il suo difetto fisico, anziché attenuarlo. Diventa un bipolarismo muscolare. Prima conflitti nelle coalizioni, poi conflitti nei partiti, sicché al nemico esterno s’aggiunge il nemico interno (l’area Fitto in Forza Italia o la minoranza del Pd). E dalle forze politiche la contrapposizione s’allarga alle stesse istituzioni: guerre fra potere esecutivo e giudiziario, guerre fra lo Stato e le Regioni, che procurano un gran daffare alla Consulta. Senza dire del trasformismo: cominciò Bossi con il “ribaltone” del 1994, in questa legislatura sono già quasi 200 i parlamentari che hanno cambiato gruppo. Fenomeno sconosciuto, ai tempi della prima Repubblica; ed è un paradosso che si sia manifestato proprio mentre il bipolarismo prometteva di rafforzare il potere degli elettori sugli eletti.

 

Morale della favola: stavamo meglio quando stavamo peggio. E il bipolarismo funzionava quando non c’era ancora. Infatti dal 1946 al 1964 abbiamo registrato un bipolarismo tra Centro e Sinistra. Dal 1964 in poi l’ingresso del Psi al governo introdusse un bipolarismo tra Centro-Sinistra e Sinistra. Quindi con il proporzionale il sistema politico s’atteggiava in modo bipolare, con il maggioritario è diventato multipolare. Succede d’altronde anche in Germania, dove il bipolarismo fra Cdu e Spd non è mai stato frenato dal proporzionale. E all’inverso sta succedendo in Gran Bretagna, dove il maggioritario non impedisce la frammentazione, come ha documentato Philip Stephens nel numero scorso de “l’Espresso”.

 

Da qui tre conclusioni. Primo: può ben darsi un sistema bipolare pur in presenza di una legge elettorale proporzionale. Secondo: non è la legge elettorale che determina il sistema politico, bensì l’opposto. Terzo: noi italiani tendiamo a sopravvalutare le risorse dell’ingegneria istituzionale. Ma i congegni elettorali non possono plasmare la storia delle nazioni, la loro cultura. E la nostra storia è questa: possiamo accomodarci su un monopartitismo (ci è accaduto nel ventennio fascista), non accetteremo mai un sistema bipartitico. E un sistema davvero bipolare?

 

Dipenderà dalla riforma costituzionale, più che da quella elettorale. Fin qui abbiamo praticato un bipolarismo imperfetto con un bicameralismo perfetto. Ecco perché dobbiamo sbarazzarcene, se desideriamo un bipolarismo stabile. Non a caso sia i due governi Prodi, sia i vari governi Berlusconi, sia lo stesso esecutivo Renzi hanno sempre vissuto il Senato come una fossa dei leoni. Eliminando la doppia fiducia, s’eliminerebbe al contempo la principale minaccia che ha fin qui incontrato il sistema bipolare.

 

Tuttavia, se il bipolarismo è figlio legittimo della Costituzione più che della legge elettorale, c’è da aggiungere che quest’ultima è pur sempre in grado d’uccidere il bambino in culla. E l’ Italicum ? Quali effetti ne derivano sulle sorti del nostro bipolarismo claudicante? Il rischio è che alla fine della giostra sopravvivano un polo e una poltiglia. Perché la nuova legge premia la maggioranza, ma non incentiva la formazione d’una minoranza forte, né tantomeno coesa. Anzi: con una soglia di sbarramento al 3% la disincentiva. Sicché l’ Italicum alleva un sistema monopolare, se non monopartitico. Magari potremmo uscirne fuori confezionando un premio di minoranza (per il partito sconfitto al ballottaggio), oltre al premio di maggioranza. Altrimenti, senza bipolarismo, ci rimarrà soltanto un disturbo bipolare.

http://espresso.repubblica.it/opinioni/legge-e-liberta/2015/03/25/news/la-politica-italiana-ha-un-disturbo-bipolare-1.205595

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Bravo! la stavo per postare io: 

Scuola Diaz: “Blitz della polizia fu tortura”. Corte europea condanna l’Italia

tra le notizie "interessanti" aggiungiamoci anche... 

Expo 2015 Milano: l’informazione embedded
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