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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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Magari Sanders magari!

 

così vedremo un vero rompicoglioni alla Casa Bianca.

Speriamo che sti polli di americani lo vadano a votare in massa.

 

Sembra che i giovani americani siano dalla sua, bisogna vedere se riuscirà a conquistare anche i vecchi e i neri.

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Magari si, l'unico rischio forte è che perda contro un repubblicano moderato (tipo Bush o Kasich). Hillary credo che vincerebbe contro tutti.

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Magari si, l'unico rischio forte è che perda contro un repubblicano moderato (tipo Bush o Kasich). Hillary credo che vincerebbe contro tutti.

Kasich più che altro perché Bush è quarto nei repubblicani. Non ha chance di essere il candidato premier.

 

Io spero che facciano Trump, perché anche se è più rischioso (dio ce ne scampi) però lo vedo più come un modo per far votare in massa il democratico di turno.

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Si può dire che il Governo Renzi sta fallendo oppure no?

 

Il dato di crescita, attualizzato ai calendari, è dello 0,6% contro lo 0,9% previsto dallo statista Renzi.

 

Sotto Francia e Germania e comunque al di sotto della media Europea.

 

Tutto questo accade con il petrolio a prezzi stracciati, manovra in deficit e Draghi che ci ha sborsato liquidità in maniera ingente.

 

Allora? Sarà un caso che in questi giorni Renzi fa il ganassa con l'Europa?

 

Sarà mica invece che le sue politiche di mancia elettorale (80 euro prima,Job act con sgravi fiscali per le assunzioni, 500 euro agli insegnanti poi, 500 agli studenti dopo e ora 80 alle forze dell'ordine) siano quanto di più infruttuoso si potesse fare in questo momento storico?

 

Fallimento totale.

 

Investimenti è la parola chiave ma tanto sembra che in Italia sia sempre più importante cercare di sopravvivere che rialzare la testa.

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^

Si può dire tutto e il contrario di tutto come sempre. 

 

Se uno pensa che il Governo Renzi stia "fallendo" (ricordiamo che l'Italia è quello stesso paese che pre-crisi cresceva meno di tutti gli altri...) e un altro governo potrebbe fare meglio, alle prossime elezioni voti un'alternativa.

 

Personalmente, finché l'alternativa è costituita dal criptico duo Grillo-Casaleggio o dal magico trio Berlusconi-Salvini-Meloni, non credo potrebbero fare di meglio nemmeno se fossero commissariati dai cavalieri Jedi e gli alieni dei Simpson, ergo dico "avanti". 

 

Simple as that, per dirla a stelle e strisce, che in questi giorni va tanto di moda.

 

Da elettore di centrosinistra mi piacerebbe sinceramente che potesse esistere un'alternativa credibile, della quale evidentemente non potrei approvare tutte le proposte, ma alla quale poter comunque riconoscere un'autorevolezza e uno spessore politico, traducibile in figure di governo rispettabili e degne di alta considerazione. Ma, qualsiasi cosa si pensi del centrosinistra, semplicemente quell'alternativa credibile non esiste, e si passa dal burattinaio forzista allo strillone leghista all'uomo qualunque pentastellato. Ovviamente dal mio punto di vista. Punto di vista di una persona alla quale finora tutte le principali riforme renziane hanno recato soltanto benefici tra i quali l'assunzione a tempo indeterminato (motivata esattamente con il Jobs Act, e come me ne conosco parecchi). 

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Si può dire tutto e il contrario di tutto come sempre.

 

Se uno pensa che il Governo Renzi stia "fallendo" (ricordiamo che l'Italia è quello stesso paese che pre-crisi cresceva meno di tutti gli altri...) e un altro governo potrebbe fare meglio, alle prossime elezioni voti un'alternativa.

 

Personalmente, finché l'alternativa è costituita dal criptico duo Grillo-Casaleggio o dal magico trio Berlusconi-Salvini-Meloni, non credo potrebbero fare di meglio nemmeno se fossero commissariati dai cavalieri Jedi e gli alieni dei Simpson, ergo dico "avanti".

 

Simple as that, per dirla a stelle e strisce, che in questi giorni va tanto di moda.

 

Da elettore di centrosinistra mi piacerebbe sinceramente che potesse esistere un'alternativa credibile, della quale evidentemente non potrei approvare tutte le proposte, ma alla quale poter comunque riconoscere un'autorevolezza e uno spessore politico, traducibile in figure di governo rispettabili e degne di alta considerazione. Ma, qualsiasi cosa si pensi del centrosinistra, semplicemente quell'alternativa credibile non esiste, e si passa dal burattinaio forzista allo strillone leghista all'uomo qualunque pentastellato. Ovviamente dal mio punto di vista. Punto di vista di una persona alla quale finora tutte le principali riforme renziane hanno recato soltanto benefici tra i quali l'assunzione a tempo indeterminato (motivata esattamente con il Jobs Act, e come me ne conosco parecchi).

Sei stato assunto grazie ai soldi presi in deficit che sono serviti a dare gli sgravi fiscali alle imprese e non grazie al Job act.

 

Gli stessi sgravi in deficit sono una delle cause della mancata crescita del PIL. Guarda un po', ti do lo sgravio, tu assumi però di contro a livello macro io non cresco quindi a breve dovrò togliere lo sgravio e siamo punto e da capo.

 

Quindi spero per te che:

 

1. Il tuo datore di lavoro non sia troppo attaccato al soldo.

2. Gli sgravi fiscali tra 3 anni siano finiti. (Per chi deve ancora entrare sono una manna ma per chi è già dentro non tanto)

 

Perché altrimenti prima dello scadere del primo scaglione di diritti (fantastico contratto a tutele crescenti) potresti trovarti licenziato, anche ingiustamente tanto non hanno obbligo di reintegrarti, per assumere un nuovo ragazzo che faccia fruttare i nuovi sgravi fiscali.

 

Ma capisco bene che in tempi di crisi fare mancia elettorale e dare posti di lavoro temporanei invece che concentrarsi sugli investimenti e sulla creazione di posti stabili che non svaniscano dopo 3 anni è molto più interessante per l'italiano.

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Basta chiamare mancia elettorale gli 80 euro. Dimostra solo una malafede smisurata e la voglia di sparare slogan per far passare una verità personale.

 

Al di là di come la si pensi sulla scelta è una manovra prolungata nel tempo, quindi non può proprio essere linguisticamente chiamata mancia elettorale.

 

Ed è VERGOGNOSO fare le pulci sulle coperture e sul populismo di certe misure da chi sostiene un partito che vuole mettere il reddito di cittadinanza che costerebbe trenta volta tanto di jobs act e 80 euro e andrebbe anche a tutti quelli che lavorano in nero.

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Sei stato assunto grazie ai soldi presi in deficit che sono serviti a dare gli sgravi fiscali alle imprese e non grazie al Job act.

 

Gli stessi sgravi in deficit sono una delle cause della mancata crescita del PIL. Guarda un po', ti do lo sgravio, tu assumi però di contro a livello macro io non cresco quindi a breve dovrò togliere lo sgravio e siamo punto e da capo.

 

Quindi spero per te che:

 

1. Il tuo datore di lavoro non sia troppo attaccato al soldo.

2. Gli sgravi fiscali tra 3 anni siano finiti. (Per chi deve ancora entrare sono una manna ma per chi è già dentro non tanto)

 

Perché altrimenti prima dello scadere del primo scaglione di diritti (fantastico contratto a tutele crescenti) potresti trovarti licenziato, anche ingiustamente tanto non hanno obbligo di reintegrarti, per assumere un nuovo ragazzo che faccia fruttare i nuovi sgravi fiscali.

 

Ma capisco bene che in tempi di crisi fare mancia elettorale e dare posti di lavoro temporanei invece che concentrarsi sugli investimenti e sulla creazione di posti stabili che non svaniscano dopo 3 anni è molto più interessante per l'italiano.

Va bene tutto, ma dal non essere assunto a esserlo a tutele crescenti dimmi tu con che coraggio te ne staresti a casa perché "eh ma poi fra tre anni chi lo sa...".

In ogni caso è un miglioramento. Lieve, forse. Ma lo è.

Tanto alla favola del posto fisso io personalmente non ci credevo più da mo

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Sei stato assunto grazie ai soldi presi in deficit che sono serviti a dare gli sgravi fiscali alle imprese e non grazie al Job act.

 

Gli stessi sgravi in deficit sono una delle cause della mancata crescita del PIL. Guarda un po', ti do lo sgravio, tu assumi però di contro a livello macro io non cresco quindi a breve dovrò togliere lo sgravio e siamo punto e da capo.

 

Quindi spero per te che:

 

1. Il tuo datore di lavoro non sia troppo attaccato al soldo.

2. Gli sgravi fiscali tra 3 anni siano finiti. (Per chi deve ancora entrare sono una manna ma per chi è già dentro non tanto)

 

Perché altrimenti prima dello scadere del primo scaglione di diritti (fantastico contratto a tutele crescenti) potresti trovarti licenziato, anche ingiustamente tanto non hanno obbligo di reintegrarti, per assumere un nuovo ragazzo che faccia fruttare i nuovi sgravi fiscali.

 

Ma capisco bene che in tempi di crisi fare mancia elettorale e dare posti di lavoro temporanei invece che concentrarsi sugli investimenti e sulla creazione di posti stabili che non svaniscano dopo 3 anni è molto più interessante per l'italiano.

 

Ok, quindi devo considerarmi già licenziato nel 2018? Da ora in avanti TUTTI quelli assunti devo considerarsi licenziati dopo 3 anni Voglio dire: il posto fisso come lo intendevano i nostri genitori non esiste più e sta facendo danni inenarrabili, dobbiamo dunque rassegnarci all'idea di essere presi e gettati a scadenze di 3 anni? 

 

O magari possiamo uscire dall'idea che le aziende non pensino ad altro che licenziare? Possiamo uscire dall'idea che per i dirigenti i propri dipendenti siano soltanto pedoni da mandare al macello tanto fuori c'è la fila? Possiamo, invece, abbracciare l'idea che un'azienda è prima di tutto una squadra costituita da persone e come tali meritevoli di considerazioni anche umane? Possiamo abbracciare l'idea che licenziare è anche un costo, in termini di produttività e formazione? 

 

Possiamo trasmettere ai più giovani l'importanza della specializzazione accademica e delle esperienze professionalizzanti (penso allo scandalo vergognoso che suscitò la sacrosanta proposta del Ministro dell'Istruzione di rendere obbligatori gli stage estivi), che sono l'unica vera arma per essere attraenti sul mercato del lavoro prima e insostituibili nell'organismo aziendale poi? Possiamo abbandonare l'immaginario collettivo secondo il quale IL lavoratore è solo la tuta blu 50enne e IL giovane disoccupato il ragazzino neodiplomato con 60/100, poverini? 

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@ Keitaro

 

Si definisce mancia elettorale una misura che non porta alcun beneficio all'economia se non quello di dare un contentino ad una categoria sociale. In questo caso insegnanti, forze dell'ordine e studenti (che guardacaso poi dovranno votare quindi 500 euro wooooow votiamo Renzieeeee).

 

@ Nigma

 

Se dobbiamo valutare una manovra o una legge in base a quello che ci porta individualmente non se ne esce più però.

Si dovrebbero valutare le cose nella loro interezza.

 

Gli sgravi abbinati ai nuovi contratti fanno sì che ci sarà un boom di licenziamenti per sostituire i vecchi contratti che non saranno più a basso costo con nuovi che invece potranno usufruire degli sgravi.

 

Quindi si, se hai un titolare testa di cazzo, tra 3 anni ti lascia a piedi e ti tocca riniziare da capo.

 

In pratica stavi per raggiungere maggiori tutele ma avendoti mandato via rinizi da capo.

 

Addirittura ci sono stati lavoratori che hanno subito questo trattamento già adesso. Licenziati e rimpiazzati da gente nuova senza tutele.

 

Bella legge. Una figata. Però tu hai trovato lavoro quindi apposto.

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Possiamo, invece, abbracciare l'idea che un'azienda è prima di tutto una squadra costituita da persone e come tali meritevoli di considerazioni anche umane? Possiamo abbracciare l'idea che licenziare è anche un costo, in termini di produttività e formazione?

 

 

Dove succede questo?

Da me si chiamano risorse: se la risorsa X guadagna un tot (anche senza aumenti ci sono gli scatti di anzianità) verrà al più presto rimpiazzata dalle risorse Y e Z che sommate guadagnano meno di lui.

 

Real life

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@ Keitaro

 

Si definisce mancia elettorale una misura che non porta alcun beneficio all'economia se non quello di dare un contentino ad una categoria sociale. In questo caso insegnanti, forze dell'ordine e studenti (che guardacaso poi dovranno votare quindi 500 euro wooooow votiamo Renzieeeee).

 

@ Nigma

 

Se dobbiamo valutare una manovra o una legge in base a quello che ci porta individualmente non se ne esce più però.

Si dovrebbero valutare le cose nella loro interezza.

 

Gli sgravi abbinati ai nuovi contratti fanno sì che ci sarà un boom di licenziamenti per sostituire i vecchi contratti che non saranno più a basso costo con nuovi che invece potranno usufruire degli sgravi.

 

Quindi si, se hai un titolare testa di cazzo, tra 3 anni ti lascia a piedi e ti tocca riniziare da capo.

 

In pratica stavi per raggiungere maggiori tutele ma avendoti mandato via rinizi da capo.

 

Addirittura ci sono stati lavoratori che hanno subito questo trattamento già adesso. Licenziati e rimpiazzati da gente nuova senza tutele.

 

Bella legge. Una figata. Però tu hai trovato lavoro quindi apposto.

 

Questi lavoratori erano evidentemente a tempo indeterminato secondo il vecchio modello. Che prevede licenziamento per giusta causa o reintegro. Come diavolo hanno fatto a licenziarli se il solo motivo era rimpiazzarli con contratti a tempo indeterminato di 3 anni (LOL solo a scriverlo)? 

 

Ora, se giudichiamo una legge in base ai principi, non va bene in quanto bisogna vedere in che modo incide concretamente sulla società. Se guardiamo in che modo una legge incide concretamente sulla società non va bene perché bisogna vedere i principi. Insomma, limitiamoci ai gusti personali e via, tanto non mi pare se ne esca. 

 

Ah, ovviamente ci risentiamo nel 2018 per constatare il boom di licenziamenti (tutti da spiegare, v. sopra) che non ci sarà. 

 

Al resto delle mie considerazioni comunque non hai risposto. Ma d'altronde è più semplice immaginare aziende e imprenditori come neo-schiavisti disposti a tutto pur di licenziare a piacere e assumere a basso costo, fregandosene delle competenze, delle esperienze e anche delle relazioni. Una visione che nemmeno Diliberto e Rizzo del (demenziale) "Anche i ricchi piangano". 

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Dove succede questo?

Da me si chiamano risorse: se la risorsa X guadagna un tot (anche senza aumenti ci sono gli scatti di anzianità) verrà al più presto rimpiazzata dalle risorse Y e Z che sommate guadagnano meno di lui.

 

Real life

 

Chiaro, se l'imprenditore è soltanto colui che licenzia per risparmiare, ok, sarà sicuramente così. Ma un'azienda non cresce mai in questo modo. Si chiama capitale umano, e va al di là della somma algebrica degli stipendi. 

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Chiaro, se l'imprenditore è soltanto colui che licenzia per risparmiare, ok, sarà sicuramente così. Ma un'azienda non cresce mai in questo modo. Si chiama capitale umano, e va al di là della somma algebrica degli stipendi.

Cresce perchè due/tre persone producono più di uno

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Cresce perchè due/tre persone producono più di uno

 

Non condivido questa visione semplicistica e robotizzata, esistono qualità immateriali che non si compensano né si superano mediante la somma di più individualità. 

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Chiaro, se l'imprenditore è soltanto colui che licenzia per risparmiare, ok, sarà sicuramente così. Ma un'azienda non cresce mai in questo modo. Si chiama capitale umano, e va al di là della somma algebrica degli stipendi.

Per le piccole imprese si.

Le grosse aziende, gdo in primis, se ne fregano del capitale umano

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Per le piccole imprese si.

Le grosse aziende, gdo in primis, se ne fregano del capitale umano

 

Sono le prime ad interessarsene, avendo organigrammi multilivello e multiarea. 

 

E' l'opinione pubblica a focalizzarsi esclusivamente sui livelli laddove le qualità immateriali non trovano espressione, vale a dire la vecchia "classe operaia" e forme collaterali. In quel caso il lavoratore si espone egli stesso in prima persona ad essere sostituito, perché non ha nulla di unico da offrire: è una rotella in un ingranaggio che fa cose che potrebbe fare anche l'uomo della strada. 

 

Per questo io sottolineo sempre e comunque ancora oggi l'importanza dei titoli di studio e delle esperienze professionalizzanti, perché consentono di inserirsi in livelli superiori e di costituire un capitale umano difficilmente rimpiazzabile e quindi tanto più appetibile e non sostituibili. 

 

Per questo, e concludo, mi incazzo quando i media sembrano preoccuparsi della disoccupazione dei 16enni o dei neo-diplomati, e se ne fregano invece dei neolaureati, ad esempio, che davanti a loro hanno quasi sempre il vuoto. 

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Sono le prime ad interessarsene, avendo organigrammi multilivello e multiarea.

 

E' l'opinione pubblica a focalizzarsi esclusivamente sui livelli laddove le qualità immateriali non trovano espressione, vale a dire la vecchia "classe operaia" e forme collaterali. In quel caso il lavoratore si espone egli stesso in prima persona ad essere sostituito, perché non ha nulla di unico da offrire: è una rotella in un ingranaggio.

 

Per questo io sottolineo sempre e comunque ancora oggi l'importanza dei titoli di studio e delle esperienze professionalizzanti, perché consentono di inserirsi in livelli superiori e di costituire un capitale umano difficilmente rimpiazzabile e quindi tanto più appetibile e non sostituibili.

 

Per questo, e concludo, mi incazzo quando i media sembrano preoccuparsi della disoccupazione dei 16enni o dei neo-diplomati, e se ne fregano invece dei neolaureati, ad esempi, che davanti a loro hanno quasi sempre il vuoto.

Purtroppo però il vuoto lo hanno di fronte anche i non laureati.

E non sempre chi non si laurea non ha studiato perché "senza voglia di studiare", per dire.

Insomma... A mio modo di vedere si è sempre nella stessa barca a prescindere

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Purtroppo però il vuoto lo hanno di fronte anche i non laureati.

E non sempre chi non si laurea non ha studiato perché "senza voglia di studiare", per dire.

Insomma... A mio modo di vedere si è sempre nella stessa barca a prescindere

 

Chi non si laurea perché non può è una grave mancanza dello Stato: la tua è un'osservazione giustissima. 

 

Chi non si laurea pur potendo fa una scelta. E dev'essere consapevole delle conseguenze.

 

Io, in qualità di Stato che deve pensare al progresso economico e culturale, devo investire su chi ha voglia di studiare e formarsi e dunque può perseguire quell'obiettivo. Quindi devo prendermi più cura di chi lo fa rispetto a chi PER SCELTA non lo fa. 

 

Se un neo-diplomato sceglie di non proseguire gli studi, deve sapere che, a maggior ragione se viene da un liceo, sul mercato del lavoro vale quanto un umile barbone, quindi deve 1) adattarsi a ciò che gli viene offerto 2) essere consapevole della sua scarsa competitività. 

 

Invece ancora oggi gli spazi mediatici riservati a chi ha una preparazione di alto livello ma non trova opportunità professionali ed è magari costretto a cercare all'estero sono pressoché inesistenti. Salvo rimpiangere i "cervelli in fuga" quando producono per altri paesi. Economicamente e culturalmente. 

 

E rimaniamo indietro a sfamare caproni. 

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Visto il tessuto imprenditoriale che vive di amicizie e favori in Italia, la produttività e la competenza non contano NULLA.

A patto che uno non sia completamente dannoso e incapace i lavoratori (quelli non legati da rapporti personali) sono considerati assolutamente intercambiabili.

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Chi non si laurea perché non può è una grave mancanza dello Stato: la tua è un'osservazione giustissima.

 

Chi non si laurea pur potendo fa una scelta. E dev'essere consapevole delle conseguenze.

 

Io, in qualità di Stato che deve pensare al progresso economico e culturale, devo investire su chi ha voglia di studiare e formarsi e dunque può perseguire quell'obiettivo. Quindi devo prendermi più cura di chi lo fa rispetto a chi PER SCELTA non lo fa.

 

Se un neo-diplomato sceglie di non proseguire gli studi, deve sapere che, a maggior ragione se viene da un liceo, sul mercato del lavoro vale quanto un umile barbone, quindi deve 1) adattarsi a ciò che gli viene offerto 2) essere consapevole della sua scarsa competitività.

 

Invece ancora oggi gli spazi mediatici riservati a chi ha una preparazione di alto livello ma non trova opportunità professionali ed è magari costretto a cercare all'estero sono pressoché inesistenti. Salvo rimpiangere i "cervelli in fuga" quando producono per altri paesi. Economicamente e culturalmente.

 

E rimaniamo indietro a sfamare caproni.

La risposta a questo post sarebbe:

Rendere veramente disponibile lo studio a tutti (tipo come avviene in Argentina).

Tutelare di più i giovani laureati e investire su di loro, magari puntando su ditte create ad hoc e che si occupino quasi di tutto, come in korea con lg e Samsung, che sono cresciute grazie a forti sovvenzioni statali che incanalavano li tutti i laureati del paese (e li la Samsung fa anche vesti, per dire).

 

 

Quante "finanziarie" ci vorrebbero? Purtroppo bisogna sempre tornare a pensare che siamo in Italia.

 

P.s: chi non riesce a andare avanti con gli studi non è certo una minoranza di questi tempi, dove ci sono anche casi di padri perdono lavoro a causa della crisi.

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