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Ma perchè un gesto del genere? :chetristezza

 

 

Era molto depresso,lui era un tipo "da balotta",stava sempre in mezzo alla gente,organizzava feste con gli ultras del Bologna,lotterie per benificenze,ed era molto attivo sul territorio col Pd.Ultimamente non si vedeva più cosi spesso,l'ischemia lo ha letteralmente ucciso a livello psicologico.

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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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Guest Nigma

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Sapevo però che non aveva rimasto conseguenze fisiche o cerebrali da quell'episodio, gli avevano semplicemente suggerito di rallentare i propri ritmi e modificare il proprio stile di vita per evitare sovraccarichi di stress che avrebbero potuto scatenare nuovi attacchi. Sbaglio?

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Sapevo però che non aveva rimasto conseguenze fisiche o cerebrali da quell'episodio, gli avevano semplicemente suggerito di rallentare i propri ritmi e modificare il proprio stile di vita per evitare sovraccarichi di stress che avrebbero potuto scatenare nuovi attacchi. Sbaglio?

 

 

Esatto,anche mio padre ha avuto lo stesso attacco,e anche lui adesso ha dimezzato le sue mille attività.Ed è una cosa che ti deprime,perchè ti fa sentire vecchio e inutile.Posso capirlo

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Fatte le doverose condoglianze al povero Cevenini, volevo portarvi un esempio di politica pulita.

 

Un esempio che sta dando Zedda a Cagliari.

Il Sindaco di Sel appoggiato da Pd e Idv si è dimesso da consigliere regionale poche settimane prima di raggiungere il 'vitalizio', si è abbassato lo stipendio, ha ridotto il numero di assessori da 13 a 10, ha ridotto da 14 a 4 le auto blu per sindaco e assessori, ha rinunciato all'abbonamento gratuito al teatro lirico (per poi comprarselo di tasca sua) e anche all'abbonamento gratuito allo stadio.

 

Ho letto questa cosa in un gruppo su Fb dove parlava uno che abita a Cagliari e segue i Consigli Comunali. Sul gruppo nessuno ha confutato dicendo che era una bufala, anzi altri cittadini hanno confermato entusiasti. Quindi potrebbe essere molto vero.

Vista anche la trasparenza della persona, vado anch'io col crederci.

 

Fosse definitivamente vero, direi che un esempio da seguire c'è.

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Guest Nigma

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Molto, molto, molto bene.

 

Aggiungo 2 piccoli elementi su come si possa dimostrare di avere una coalizione forte, coesa e mutualmente onesta: il profilo di Massimo Zedda (SEL) sul sito del Partito Democratico;le parole di Antonello Cabras, candidato del Pd uscito sconfitto alle primarie di Cagliari: "Questo è quanto ha deciso il popolo del centrosinistra che ha partecipato al voto: Massimo Zedda sarà il candidato di tutto il centrosinistra alle prossime elezioni comunali".

 

A dimostrazione del fatto che non sono tutti uguali.

 

2 notizie di giornata:

1) Grillo ha disposto che i candidati grillini non partecipino ai dibattiti televisivi perchè il confronto con le mummie solidificate dei partiti produce omologazione quindi fa perdere voti e credibilità all'intero movimento (Articolo integrale su Corriere.it);

2) Bersani ha ufficialmente proposto, per la riforma elettorale (se e quando mai si farà), la formula del doppio turno.

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Ho appena sentito Grillo dire che in fondo in questo paese non cambierebbe niente se tutti pagassero le tasse, che non è poi così importante fare i controlli, che la guardia di finanza si "apposta sotto i tavoli". Che è quindi ben più importante far sparire i politici e rendere inutile il parlamento, superandolo con la democrazia diretta della rete (suppongo intenda la sua rete: quella dove cancellano i post di critica dal blog e le cricche dei meetup prendono tutto).

 

Chiunque dopo questa lo vota ancora per me o ci è o ci fa. E mi limito a lasciar intendere cosa ci è o cosa ci fa...

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Guest Nigma

Ho appena sentito Grillo dire che in fondo in questo paese non cambierebbe niente se tutti pagassero le tasse, che non è poi così importante fare i controlli, che la guardia di finanza si "apposta sotto i tavoli". Che è quindi ben più importante far sparire i politici e rendere inutile il parlamento, superandolo con la democrazia diretta della rete (suppongo intenda la sua rete: quella dove cancellano i post di critica dal blog e le cricche dei meetup prendono tutto).

 

Chiunque dopo questa lo vota ancora per me o ci è o ci fa. E mi limito a lasciar intendere cosa ci è o cosa ci fa...

 

Dove ha pronunciato simili parole? :shock:

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Dove ha pronunciato simili parole? :shock:

Registrazione di piazza pulita, non so di quanti giorni fa sia il comizio.

Devo ricordare che non è un virgolettato, è un riassunto perchè le cose le ha snocciolate in diverse frasi.

 

Probabilmente non farà notizia come la storia della mafia, ma per me è peggio questa.

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forza grillo

Dai, non posso credere che sei DAVVERO convinto che se pagassimo tutti le tasse questo paese non cambierebbe in due anni.

 

120 MILIARDI DI EURO L'ANNO!

 

Ne basterebbe un terzo l'anno per fare decine di manovre economiche, dare a tutti il doppio di pensione minima, tagliare del 30% il prezzo della benzina, far funzionare scuola e sanità e far rubare comunque i politici come rubano oggi.

Non che non dobbiamo cambiare ANCHE la classe politica, ma far pagare le tasse è L'UNICA VIA per cambiare questo paese in tempi ragionevoli.

 

Ripeto, non posso credere che non la pensi anche tu così.

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Guest Nigma

Dai, non posso credere che sei DAVVERO convinto che se pagassimo tutti le tasse questo paese non cambierebbe in due anni.

 

120 MILIARDI DI EURO L'ANNO!

 

Ne basterebbe un terzo l'anno per fare decine di manovre economiche, dare a tutti il doppio di pensione minima, tagliare del 30% il prezzo della benzina, far funzionare scuola e sanità e far rubare comunque i politici come rubano oggi.

Non che non dobbiamo cambiare ANCHE la classe politica, ma far pagare le tasse è L'UNICA VIA per cambiare questo paese in tempi ragionevoli.

 

Ripeto, non posso credere che non la pensi anche tu così.

 

Amen.

 

Nel frattempo Grillo,

 

in un'intervista a Bloomberg, rilancia la possibilità di tornare alla lira. «L'euro è un cappio al collo che si restringe di giorno in giorno». Per il leader del Movimento, con l'uscita dall'euro l'Italia potrà «svalutare la cara vecchia lira del 40-50%, e anche se ciò non risolverà tutti i problemi economici del Paese, renderà le nostre esportazioni più competitive».

 

Alè.

 

Dulcis in fundo, nella mia Emilia-Romagna in diversi comuni si andrà al ballottaggio fra candidati di centro-sinistra e candidati grillini. Ad appoggiare quest'ultimi però interverranno i candidati PDL, la maggior parte dei quali ha dato già dichiarazione di voto ai propri elettori, alcuni dei quali lo faranno nei prossimi giorni. L'obiettivo? Impedire la "restaurazione della sinistra".

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Devo ricordare che non è un virgolettato, è un riassunto perchè le cose le ha snocciolate in diverse frasi.

 

ti sei risposto da solo

 

chiaro che sparando di continuo dice parecchie cazzate e non sono d'accordo con molte di queste (adesso, nello specifico dovrei appunto capire cosa ha detto, in generale concordo sul 70%) ma è ciò che rappresenta lui e quello che rappresentano gli altri a farmi dire, ancora una volta, FORZA GRILLO

 

se vuoi almeno è uno stimolo per i partiti del cazzo di svegliarsi (l'esempio postato da Davi in Sardegna senza l'incentivo Grillo e "antipolitica" in generale non ci sarebbe stato)

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Guest Nigma

(l'esempio postato da Davi in Sardegna senza l'incentivo Grillo e "antipolitica" in generale non ci sarebbe stato)

 

Per quale motivo? Peraltro Zedda è antecedente all'esplosione del M5S.

 

Urlare FORZA GRILLO, cioè uno che invoca lo sciopero fiscale, uno che grida al complotto della finanza contro i partiti d'opposizione, uno che chiama vermi tutti i giornalisti italiani, uno che "lo Stato (nell'espressione del governo, suppongo - ndN) è peggio della mafia", uno che reclama l'uscita dall'euro, soltanto per quello che rappresenta (cosa rappresenti poi non si sa: parla di "democrazia della rete" ma nello specifico non entra mai, lui) è inconcepibile, imho.

 

Diverso è il caso dei candidati del M5S: sto parlando esclusivamente di Grillo.

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Ma alle elezioni si vota Grillo o il programma del M5s?

Perchè se mi dite 'se voti Grillo (con tutte le sue sparate, aggiungo) sei assurdo' sono d'accordo. Però alle eventuali elezioni NON VOTI Beppe Grillo, che ha più volte detto di non potersi candidare, voti QUEL programma portato avanti da ragazzi di 35 anni (pubblicizzati da Grillo).

E' tutta un'altra cosa.

 

Se vi lamentate della demagogia e poi ne fate voi, mi risulta difficile analizzare con oggettività i vostri post Keitaro e Nigma.

Leggetevelo il programma, perchè quel programma porterebbe fuori dal baratro questo Paese e lo rinnoverebbe. Leggetevelo, poi mi dite.

 

 

Ciò detto, ha ragione Sonato sul fatto che questo progetto stia dando esempio ai vecchi partiti del cazzo di svegliarsi.

Il progetto di Zedda è nato nelle elezioni del 2011, quando i grillini ebbero già un discreto boom (seppur nascosto giustamente dalle grandi vittorie di Pisapia, Zedda e gli altri). Il m5s non nasce il 5/6/7 maggio 2012, nasce tre anni fa. L'esempio l'avevano già dato da mo, basterebbe solo non girarsi dall'altra parte.

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Ah beh grazie, mi sembra cominci a somigliare sinistramente al berlusca se mi fai il discorso del tipo "ma lui fa le sparate, Gianni Letta è uno serio".

Grillo è il leader del movimento che comanda con il pugno di ferro.

 

@sonato: capisco il punto di vista. Però chiedere l'uscita dall'euro e dire che non è importate pagare le tasse no, dai. È onestamente troppo anche per un guastatore.

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Sul Movimento 5 stelle ORA, dico.

Grillo deve decidere cosa fare e come comportarsi. Perchè lui fa la campagna elettorale ma poi non porta personalmente avanti le politiche proposte dalla sua campagna. Chi le porta avanti sono quei ragazzi di 35 anni che hanno voglia di cambiare questo Paese con l'associazionismo dal basso e la politica low cost.

 

La fase 'promoter' è finita. Il M5s ora di spazio mediatico ne ha. Grillo ha l'ENORME merito di aver dato luce e palcoscenico a questo meraviglioso progetto.

Sapete quanti movimenti come questo ci sono in Italia?A decine, a livello locale.

Ma NESSUNO si apre al grande spazio su scala nazionale perchè non c'è NESSUNO che lo pubblicizza.

Quindi, fatto questo lavoro, Grillo deve decidere cosa fare. E' ciò che scrivevo tempo fa: ad oggi si deve capire qual'è il suo ruolo, perchè se non è chiaro cosa vuole fare e in che ruolo presentarsi alle politiche, io voto il partito del Sudtirol piuttosto.

 

La gente, pur di tapparsi il naso e votare Pd o Pdl, si tappa il naso e vota M5s anche se gli sta sulle palle Grillo (che sta sulle palle anche a me quando dalla satira passa alla politica, sia chiaro, perchè gli capita di dire cantonate clamorose). Proprio perchè capisce che a portare avanti il programma non è Grillo, ma la nuova faccia di turno.

 

Visto che la demagogia (vedi anche il confronto con Berlusconi e con Letta, ma che caspita c'entra Kei?! :unsure: ) è di casa anche su questo topic ne voglio fare anch'io per una provocazione.

Il Pd, a TORINO nel 2011, ha proposto FASSINO. Davvero vi chiedete perchè la gente preferisce il M5s in certi comuni, piuttosto che il candidato di centro-sinistra?

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Come cosa c'entra Davi?

Non era Forza Italia (e la Lega) il partito del "si ma il nostro leader fa le sparate ma in realtà il partito è ben più responsabile"? O io ho vissuto in un altro paese per tutti questi anni?

 

Grillo non è Berlusconi e nemmeno Bossi, sia chiaro. Però sta sicuramente adottando il loro metodo (di successo) di dire enormità a destra e a manca per sollazzare l'elettore bue che vuole il "napalm" e poi quando gliele rinfacciano fare il serio per catturare l'elettore più composto (come te) e dire che hanno i programmi, che lui non si candida tanto, di valutare i ragazzi etc... Sentiamo parlare i ragazzi allora, e BASTA! E chiediamogli anche chiaramente cosa pensano delle merdate di Grillo. Ma quelli non rispondono perchè se no li espelle. Saranno bravi e nuovi quanto vuoi, ma gestire un partito così è nel più classico stile seconda repubblica che si sia.

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Guest Nigma

Il Pd, a TORINO nel 2011, ha proposto FASSINO. Davvero vi chiedete perchè la gente preferisce il M5s in certi comuni, piuttosto che il candidato di centro-sinistra?

 

Oh ma che c**zo, adesso non dobbiamo più guardare se una persona è capace e competente ma solo se è giovane o immacolato? Ma che discorso è?

 

In ogni caso Fassino è stato eletto, toh mo'. :smiley-dance013:

 

@Kei: il confronto Berlusconi-Grillo è calzante, lo condivido in pieno: entrambi fanno sparate, entrambi vengono attaccati (giustamente) dalla stampa, entrambi accusano la stampa di essere m**da che travisa le loro uscite per farle risultare nella maniera che più aggrada loro (come se alla stampa fregasse qualcosa, ma no: complotto!). UGUALI.

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Guest Nigma

Come cosa c'entra Davi?

Non era Forza Italia (e la Lega) il partito del "si ma il nostro leader fa le sparate ma in realtà il partito è ben più responsabile"? O io ho vissuto in un altro paese per tutti questi anni?

 

Grillo non è Berlusconi e nemmeno Bossi, sia chiaro. Però sta sicuramente adottando il loro metodo (di successo) di dire enormità a destra e a manca per sollazzare l'elettore bue che vuole il "napalm" e poi quando gliele rinfacciano fare il serio per catturare l'elettore più composto (come te) e dire che hanno i programmi, che lui non si candida tanto, di valutare i ragazzi etc... Sentiamo parlare i ragazzi allora, e BASTA! E chiediamogli anche chiaramente cosa pensano delle merdate di Grillo. Ma quelli non rispondono perchè se no li espelle. Saranno bravi e nuovi quanto vuoi, ma gestire un partito così è nel più classico stile seconda repubblica che si sia.

 

Evvai, non sono l'unico a pensarlo. :lol

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Davi, però non facciamo confusione tra temi locali e nazionali. Perché il discorso M5S diverso da Grillo va bene a livello locale, ma non a livello nazionale. Perché a livello nazionale E' LUI il riferimento, non Pizzarotti o gli altri 35enni che si impegnano bene nei comuni.

 

Quindi, se mi dici che il programma M5S per le elezioni locali è fatto bene, allora posso essere d'accordo.

 

Ma il programma nazionale cosa prevede, a parte il tema della moralità della politica (che ricordiamolo, è stato introdotto da Berlinguer, non da Grillo)?

 

Energie rinnovabili? Certamente, giusto, ma si sta già facendo molto in questi ultimi anni. Per fare di più bisognerebbe incentivare la ricerca, ma ci vogliono molti soldi. Comunque SOLO con le energie rinnovabili l'Italia non si mantiene, ricordiamolo, non è un paese di pastori e agricoltori del 1700. Soprattutto considerando che Grillo e il M5S sono fautori delle ultime tecnologie.

Trasporto pulito? Ci vogliono una marea di soldi per creare un sistema ferroviario e di trasporto locale efficiente, rispetto alla chiavica che ci ritroviamo.

Wifi libero per tutti? Questo si che ci salva dalla crisi.

E qual è la posizione del M5S sul mercato del lavoro? Mi ricordo che Grillo ce l'aveva a morte con il precariato, ma non ho mai sentito niente di concreto su come risolvere la situazione.

E sul tema dell'immigrazione? Mandiamo a casa i romeni come diceva tempo fa?

E riguardo all'istruzione? Che cambiamenti si farebbero per migliorare le attuali inefficienze? Boh.

 

E i soldi per le iniziative da cui sopra, da dove li prendiamo? Dalle tasse no mi pare di capire. Dai risparmi della pubblica amministrazione? Certo, ottima cosa, ma quanti anni ci vogliono per vedere risultati concreti?

 

Uscita dall'euro? Vuol dire arrivare a livelli di terzo mondo in un paio di mesi. E NON STO SCHERZANDO. E non diciamo che le esportazioni andranno meglio, perché non ci sarà più niente da esportare (cosa produciamo se le materie prime e l'energia arrivano in larga parte dall'estero?) e nessuno a comprare (se dichiariamo default, andranno in difficoltà le economie di mezza Europa, e voglio vedere chi si compra la nostra roba).

 

Senza dimenticare una cosa: la concezione di democrazia di Grillo è assolutamente incompatibile con quella in cui credo io. Lo si è visto nelle recenti epurazioni di militanti emiliani, nella scelta di Mattia Calise a Milano l'anno scorso (se non sbaglio scelto da una folta assemblea di 20-30 persone), nei diktat di Grillo sulla non partecipazione ai talk-show.

 

Per me questo basta e avanza per diffidare.

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Davi, però non facciamo confusione tra temi locali e nazionali. Perché il discorso M5S diverso da Grillo va bene a livello locale, ma non a livello nazionale. Perché a livello nazionale E' LUI il riferimento, non Pizzarotti o gli altri 35enni che si impegnano bene nei comuni.

 

Quindi, se mi dici che il programma M5S per le elezioni locali è fatto bene, allora posso essere d'accordo.

 

Ma il programma nazionale cosa prevede, a parte il tema della moralità della politica (che ricordiamolo, è stato introdotto da Berlinguer, non da Grillo)?

 

Energie rinnovabili? Certamente, giusto, ma si sta già facendo molto in questi ultimi anni. Per fare di più bisognerebbe incentivare la ricerca, ma ci vogliono molti soldi. Comunque SOLO con le energie rinnovabili l'Italia non si mantiene, ricordiamolo, non è un paese di pastori e agricoltori del 1700. Soprattutto considerando che Grillo e il M5S sono fautori delle ultime tecnologie.

Trasporto pulito? Ci vogliono una marea di soldi per creare un sistema ferroviario e di trasporto locale efficiente, rispetto alla chiavica che ci ritroviamo.

Wifi libero per tutti? Questo si che ci salva dalla crisi.

E qual è la posizione del M5S sul mercato del lavoro? Mi ricordo che Grillo ce l'aveva a morte con il precariato, ma non ho mai sentito niente di concreto su come risolvere la situazione.

E sul tema dell'immigrazione? Mandiamo a casa i romeni come diceva tempo fa?

E riguardo all'istruzione? Che cambiamenti si farebbero per migliorare le attuali inefficienze? Boh.

 

E i soldi per le iniziative da cui sopra, da dove li prendiamo? Dalle tasse no mi pare di capire. Dai risparmi della pubblica amministrazione? Certo, ottima cosa, ma quanti anni ci vogliono per vedere risultati concreti?

 

Uscita dall'euro? Vuol dire arrivare a livelli di terzo mondo in un paio di mesi. E NON STO SCHERZANDO. E non diciamo che le esportazioni andranno meglio, perché non ci sarà più niente da esportare (cosa produciamo se le materie prime e l'energia arrivano in larga parte dall'estero?) e nessuno a comprare (se dichiariamo default, andranno in difficoltà le economie di mezza Europa, e voglio vedere chi si compra la nostra roba).

 

Senza dimenticare una cosa: la concezione di democrazia di Grillo è assolutamente incompatibile con quella in cui credo io. Lo si è visto nelle recenti epurazioni di militanti emiliani, nella scelta di Mattia Calise a Milano l'anno scorso (se non sbaglio scelto da una folta assemblea di 20-30 persone), nei diktat di Grillo sulla non partecipazione ai talk-show.

 

Per me questo basta e avanza per diffidare.

Guarda Concept io sono d'accordissimo con te sul fatto che a livello nazionale è tutta un'altra pasta. Infatti, è quello che dicevo: cioè, qual'è il ruolo di Grillo? Se è quello di promoter, perfetto, l'ha fatto da dio, ha lanciato il movimento, ora si deve ritirare pian piano pur continuando a dire la sua.

Se è quello di persona attiva che continuerà a mettere ombra sui personaggi che lui stesso lancia, allora non mi sta bene e a livello nazionale questo movimento si scioglie ancor prima di iniziare.

Però che mi si venga a dire che potrebbe espellere (!!!!) quelli del suo movimento se questi ultimi dovessero provare a dire qualcosa o che Grillo è uguale a Berlusconi non lo accetto.

Berlusconi ha fatto affari con la MAFIA, ha iniziato la sua carriera con un prestito dalla banca di Totò Riina tramite Dell'Utri e ha proseguito il sistema clientelare basato su tangenti, appalti e subappalti fantoccio etc etc che Grillo insultava trent'anni fa, quando tutti dicevano che non era vero (perchè tutti ci mangiavano).

STIAMO SCHERZANDO??

 

Comunque con te del resto sono d'accordo su altri due punti:

1)Uscire dall'euro è deleterio per davvero, sarebbe uno stravolgimento che avrebbe conseguenze peggiori di un colpo di stato. Non era da entrare nell'euro, piuttosto, ma questo è un altro discorso.

2)Certe scelte spiacevoli a livello locale dell'M5s, come quella di Calise, personaggio che ha provato a tirare testate per entrare in politica OVUNQUE e alla fine ha trovato il buco libero nell'M5s ci sono. Ci saranno sempre.

 

Quelle che lancia Grillo sono provocazioni per dare luce al movimento e se continuerà a farle di questo tipo finirà per distruggere la sua stessa creatura. Questo mi pare lapalissiano.

Però nel momento in cui dice cose sensate, viene dato per populista. Quando dice che basta mettere il tetto massimo ai pensionamenti dei più ricchi nella pubblica amministrazione, è populista e quindi non lo si ascolta. Quando dice che bisogna fare una base secondo cui tutti coloro che hanno lavorato devono avere una pensione minima è populista e nessuno lo ascolta. Quando parla di due legislature e a casa è un demagogico. Quando parla che gli stipendi e i rimborsi elettorali sono clamorosamente eccessivi è populista. Quando dice che i pregiudicati o coloro che hanno un'indagine non possono essere eletti è populista. E non lo si ascolta.

Il programma dell'M5s cancella queste cose.

 

Magari i soldi per le rinnovabili non li si trova tutti e subito e concordo con te.

Ma è ovvio che si tratta di politiche ed idee. Di politiche da applicare nel corso degli anni e da far maturare.

Una buona parte di ciò che c'è scritto lì si può applicare in tre mesi. Iniziando a cacciare tutti quegli accattoni che rubano soldi a me, a te, a Keitaro e a Nigma e a tutti coloro che vivono in questo Paese. Iniziando a cancellare i rimborsi elettorali così come sono concepiti (e se sono così è grazie alle leggine di D'Alema per lo più). Iniziando a cambiare una legge elettorale cosicchè ognuno possa votare chi vuole come parlamentare all'interno di un Parlamento che preveda la META' delle persone, a partire dal personale di lusso come il parrucchiere di turno.

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E arrivarono le cavallette

 

Da giorni il circo televisivo e giornalistico ripete che Grillo è l'antipolitica e Grillo è populista. Di conseguenza diverse persone - in quanto legate ancora alle tifoserie del centrodestra, e soprattutto del centrosinistra - ripetono migliaia di volte al giorno che Grillo è populista e che Grillo è l'antipolitica. Se a ciascuno venisse chiesto di spiegare il significato di questi termini, si accorgerebbe almeno in parte di averli utilizzati in base a un "senso comune" che è interamente frutto del martellamento dei mass-media, i quali ci portano sempre a ragionare secondo schemi logici distorti.

 

Con "antipolitica" si intende oggi definire tutto ciò che si contrappone alla politica ufficiale, all'attuale teatrino istituzionale-partitico con i suoi riti-farsa (che poi sarebbe in teoria la vera anti-politica, nel senso di ostacolo all'agire umano che fa l'interesse della comunità). Ed appena qualcuno si proclama contro i partiti e gli schieramenti (affermando che sono oramai tutti uguali - sacrosanta verità) viene saccentemente accusato da certi "impegnati", a prescindere dalla sua proposta programmatica, di antipolitica, cioè di essere qualunquista, reazionario e addirittura una "minaccia per la democrazia" (dando a intendere che il sistema liberaldemocratico in cui viviamo sia invece "democratico").

 

Con il termine "populista" viene definito qualsiasi leader o partito che si rivolga ai ceti sociali bassi e mediobassi della popolazione mediante un linguaggio semplice ed immediatamente comprensibile. Cosa che quindi sarebbe in se e per se positiva, soprattutto in un contesto di totale distacco fra politica al potere e gente comune disillusa. Come il nostro, in cui domina il "politicamente corretto", fatto di discorsi incomprensibili in politichese, di slogan conditi di parole astratte (democrazia, giustizia, eguaglianza, libertà), di antagonismi puramente di facciata riprodotti dalla televisione.

 

Nel caso specifico, quindi, impostare una critica del "grillismo" sulla base dell'"antipolitica" e del "populismo" è decisamente fuorviante. Il vero problema sta nei suoi fini reali e nella visione complessiva della realtà che esso propone. Come mai molti dei suoi detrattori - quelli interni al teatrino, specialmente i tifosi "di sinistra" - non lo attaccano su questi punti?

 

Perché la loro visione di fondo e i loro obiettivi sono proprio gli stessi di Beppe Grillo. Il grillismo è nato come versione "movimentista" e urlata dell'antiberlusconismo, la cultura politica dello schieramento del centrosinistra e dei suoi apparati di fiancheggiamento mediatico e culturale; quella forma mentis che ha distratto e rimbambito milioni di italiani con l'avversione per un ridicolo imprenditore milionario trovatosi a fare il primo ministro, mentre i suoi rivali politici nel frattempo portavano avanti un progetto criminale di smantellamento del welfare e di svendita dell'Italia ai potentati finanziari internazionali. I soliti "indignati", dai moderati agli estremisti, non possono perciò muovere una critica a tutto tondo al grillismo, visto che con esso hanno molto in comune, ma invece si agitano scandalizzati dall'allarme giornalistico e televisivo sul "vento d'antipolitica", che in realtà sta rendendo il leader del 5 stelle simpatico a tutti, facendogli una buona pubblicità. Quella cosa senza la quale adesso nessun panettiere, o pensionato, o giornalaia sarebbe tornato a parlare del sig. Beppe Grillo e tantomeno del suo "movimento di protesta". Per la cronaca, anche nei servizi del Tg3 e nei programmi in stile Servizio Pubblico Grillo ha avuto i suoi bravi minuti di visibilità assicurati.

 

In termini di bacino elettorale - esclusi i militanti osservanti, spesso provenienti dal "popolo di sinistra" - Grillo può piacere a quegli italiani che hanno da sempre due nemici principali. Da un lato, Berlusconi e il "berlusconismo". Dall'altro, specialmente adesso che il "fattore B." è in declino, la casta partitocratica. Queste persone sono ossessionate dalla corruzione e dai privilegi bipartisan della classe dirigente maneggiona, e perciò hanno bisogno di seguire un capo che "gliele canti" ai politici con villa abusiva, auto blu e vitalizio da nababbo. Dopo averlo cercato senza successo fra gli esponenti di centrosinistra (sono rimasti delusi anche da Di Pietro, precursore diretto del 5 Stelle) lo hanno trovato invece in Grillo, il cui solo obiettivo davvero certo è quello di "mandare a casa" i furbacchioni condannati, indagati, o eccessivamente stipendiati.

 

Tutto questo non c'entra nulla con un movimento anti-sistema. Infinitamente più della casta politica ci danneggiano le oligarchie finanziarie, bancarie ed industriali, che stanno togliendo al popolo italiano la sua sovranità e che sono poi i mandanti degli stessi politici. Il malessere anti-casta è l'arma di distrazione di massa con cui queste oligarchie impediscono ai cittadini di rendersene conto, e difatti (casomai non ce ne fossimo accorti!) il taglio alla casta oggi è una priorità per Confindustria e per i portavoce dei mercati finanziari, tema al centro dell'attenzione massmediatica ed editoriale, ed oggetto di iniziative sterili e ridondanti (il moltiplicarsi di petizioni per il taglio di stipendi e sprechi, rivolte in forma di patetici appelli a Monti perché ci ascolti!). Il grillismo fomenta appunto questo sdegno anticasta, e rappresenta quindi una tanica di benzina sull'incendio dell'inganno collettivo congeniale ai poteri forti.

 

Si dirà che Grillo ora sta criticando qua e là la finanza e le banche. Però ha iniziato a farlo solo poco tempo fa, per l'esattezza nei mesi in cui erano evidenti i segnali di un'imminente uscita di scena del "nano" di Arcore, che quindi non avrebbe potuto più fare da spauracchio agitabile in ogni occasione con l'incombere delle ricadute della crisi finanziaria sui cittadini. Mentre un piccolo ma nutrito manipolo di studiosi, movimenti e tendenze teorico-politiche sviluppava un vero pensiero critico del sistema e anticipava il grosso dei mutamenti nazionali e internazionali che sarebbero avvenuti, per Beppe Grillo le cause dei mali dell'Italia erano ancora gli inquisiti e condannati in parlamento ed il Cavaliere, con i suoi scherani analfabeti e ladroni, insieme a un centro-sinistra "influenzato dal berlusconismo" e "troppo moderato" per cancellare leggi-vergogna e conflitto d'interessi. Questo è sempre stato il nucleo centrale della visione grillina, le cui restanti posizioni sono solo posticce e sempre assunte tardivamente. Come mai? Ma per adeguarsi all'attualità giornalistica e alle polemiche quotidiane, e anteporsi senza ritegno a personalità e movimenti che non hanno la sua stessa visibilità, ma sono molto più coerenti e lungimiranti di lui (compreso Per il Bene Comune).

 

Grillo è una banderuola al vento, e mantiene spesso il piede in due scarpe. Va ricordato come alle scorse amministrative non prese mai provvedimenti contro i suoi rappresentanti locali che spingevano a votare per il centrosinistra nei vari ballottaggi, facendosi lui stesso sfuggire più volte fugaci apprezzamenti al candidato di turno (Emiliano, Vendola, De Magistris...) salvo poi dire di essere stato frainteso.

 

Va ricordato che il leader 5 Stelle, mentre tira frecciatine alle banche, contemporanemente auspica il maledetto risanamento del debito pubblico che è diventato la spada di Damocle sulle teste dei cittadini; e ultimamente parla di un referendum per uscire dall'euro, quando fino a ieri snobbava completamente la questione monetaria .

 

Ma il giravolta più recente e più grave di Beppe Grillo è stato quello sul governo tecnico: prima lo ha invocato (con Berlusconi ancora in carica) come soluzione per risanare il debito; poi, arrivato Monti, ha riposto fiducia in lui per il "compito ingrato" che avrebbe dovuto svolgere (sempre sanare il debito); infine, dopo alcuni mesi, si è scagliato contro di lui rientrando nelle vesti del duro e puro.

 

Del resto, l'ex-comico si era candidato a segretario del partito neoliberista, privatizzatore e filoamericano per eccellenza, cioè il PD (2009), una mossa che passò come una semplice provocazione, come se non si fosse mandato in realtà un segnale di legittimazione rivolto al centrosinistra e alla sua forza principale, fra l'altro assecondando il luogo comune cretino per cui gli ignavi del "popolo di sinistra", i buoni, hanno ancora bisogno di una vera guida che intervenga in loro soccorso a salvarli dai vecchi rappresentanti dirigenti, i cattivi, perché troppo morbidi con il nano.

 

Ciliegina sulla torta, l'assenza di un orientamento sulle questioni internazionali (si vedano ad es. i suoi post sulla guerra contro la Libia - non si capisce mai da che parte sta) e la visione d'impianto neoliberista in campo economico (nel suo programma figurano moneta elettronica obbligatoria e abolizione del valore legale del titolo di studio), condita da una critica moralista degli "eccessi" della finanza e dal refrain "facciamo come l'America", dove "la giustizia funziona".

 

Dato che le sue basi sono queste, si intuisce che il grillismo ha la funzione di mero parafulmine elettorale del malcontento che sta crescendo fra le persone comuni, per impedire che possa dare vita a un fronte di protesta contro governo dei mercati, UE e grande finanza. Il guaio è che già da ora sta intercettando consensi fra gli astensionisti e i delusi dalla Lega, sola forza parlamentare rimasta in opposizione a Monti e guardacaso colpita da uno scandalo mediatico-giudiziario per screditarla presso le categorie sottomesse che l'hanno da tempo sostenuta (operai, pensionati, piccoli imprenditori e commercianti). Del resto, si può ben immaginare che i voti conquistati vengano regalati, in un secondo momento, al centrosinistra. E c'è da aspettarsi che con l'exploit del leader genovese migliaia di trombati, finti agitatori, voltagabbana e opportunisti di ogni parte d'Italia si scoprano improvvisamente "movimentisti", e vadano a ingrossare le fila delle liste grilline sperando in una poltrona da consigliere.

 

In conclusione: siamo di fronte a un autentico movimento di protesta, che magari possa trasformarsi in una forza di liberazione del paese dalla globalizzazione finanziaria e dal dominio USA? Assolutamente NO, ed ora è tempo di smascherare seriamente l'ambiguità di questo ennesimo fenomeno funzionale al sistema. Finora ci si è limitati a citare il legame di Grillo con il gruppo mediatico-finanziario-multinazionale della Casaleggio, ma questo aspetto non dimostra da solo la disonestà del personaggio - anche perché i cinquestellati minimizzano in vari modi, affermando che lui è un comico e non vuol'essere un leader, che è un semplice "ispiratore" dei meetup e dei gruppi locali, in ogni caso autonomi da lui, e così via.

 

Adesso che bisogna far capire alla maggioranza degli italiani, ancora inferocita con i politici e i loro privilegi, quali sono i veri responsabili della situazione attuale, la menzogna anticasta e antiberlusconiana del grillismo costituisce un enorme incentivo alla menzogna, che rovina tutto il lavoro portato avanti dai veri critici del sistema per smuovere le coscienze dei cittadini ignari. È questa mistificazione che dobbiamo denunciare e combattere

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