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Guest Mr.Brightside

Ho votato Renzi e mi sono regalato la possibilità di sperare in una politica migliore, finalmente capace di rispondere alle problematiche del Paese.

Lo avevo già votato lo scorso anno e mi rammarico dell'opportunità sprecata.

 

Sinceramente non riesco a capire chi mette in gioco le varie ideologie per andare contro Renzi. Qui si tratta di votare la vecchia classe dirigente marcia, incompetente e corrotta oppure di "rischiare" votando una persona nuova che ha operato già discretamente bene come amministratore e che nelle parole non sbaglia un colpo.

Solo il tempo ci dirà se Renzi riuscirà in questa grande impresa o se è solo un'enorme "sola". Nel frattempo mi chiedo perché non rischiare.

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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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I concetti sono competenza mia se li conosco, e se pontifichi così dimostri di non conoscerli poi così approfonditamente.

Come ho già detto sul tema sono disposto a sfidare chiunque ogni giorno della settimana e due volte alla domenica.

 

Ovviamente divento io incompetente se dico che Renzi È quei concetti.

Invece io dico che Renzi, anche se non rappresenta completamente quei concetti, è una SPERANZA per quei concetti di sopravvivere ai mutamenti della società all'interno di un partito che oggi li può incarnare in parte, ma PROPRIO in virtù della vittoria di Renzi un domani potrebbe incarnarli maggiormente. Speranza che questa classe dirigente avrebbe soffocato nella notte mentre in pubblico di quei concetti se ne sarebbe riempita la bocca.

Ognuno è libero di sperare ciò che gli pare... ma se io sono liberale non voto Berlusconi solo perché si professa tale... anzi riconosco che un monopolista è tutto fuorché liberale. Cosa abbia Renzi di socialista-statalista-keynesiano mi sfugge... ma se tu sei contento, contenti tutti per la tua felicità...  :ok21te: 

Se poi pensi che il sindaco di Firenze non sia "incarnazione" del partito (a maggior ragione se il partito è il PD) ho idea che le personalità multiple non si riducano ad un paio... :asd

Ora torno a Oregon@Ole Miss che c'è un Henderson caldo come un ferro da stiro...  :asd

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Non capisco come tu faccia a parlare di statalismo e di Keynes.

 

Queste due parole sono agli antipodi rispetto alle idee Europee, rispetto ai vincoli di bilancio, rispetto al fatto che non si batte più moneta e quindi di Stato non si può parlare più.

 

Non capisco davvero dove collochi lo statalismo e keynes in tutto questo.

 

Ps: per come parli dell'Europa va bene votare Renzi, ma rimane quello di cui sopra.

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Io parlo di quello che voglio, soprattutto se lo conosco bene. A maggior ragione se mi presenti un'opposizione europa-stato davvero superficiale (keynes del battere moneta se ne (s)batteva bellamente, il socialismo moderno men che meno) continui solo a dare prova di aver preso CFU in economia e storia all'università di Grillo.

 

La pretestuosità di questi post si vede dal fatto che si continui il giochino appiccicando le mie dichiarazioni ideologiche a Renzi e ridendoci sopra come aver trovato chissà quale contraddizione. Io ho detto che alcune delle mie idee ne ritrovo in Renzi e altre no, MA CHE NON È QUESTO IL TERRENO SU CUI VALUTARE LA SITUAZIONE. E che quindi non accetto il buttarla in caciara sull'ideologia. Non mi sembra poi così complicato.

 

Sono state spiegate a più riprese sia quali siano queste idee che vengono ritrovate, sia quali siano quelle che non lo sono.

È stato spiegato come io veda in Renzi una speranza per la i valori di cui sopra ben oltre il suo incarnare o meno TUTTI i valori della sinistra, ma per l'idea di partito scalabile e primarizzato a tutti i livelli che porta definitivamente a livello ufficiale.

 

Renzi e Pisapia possono essere diversi su molte cose, ma condividono la loro esistenza in un modello di partito che questa classe dirigente non ci avrebbe mai concesso di rendere continuativo. Questo concetto andava difeso ad ogni livello: ogni tanto la bilancia penderà di più verso il moderatismo, ogni tanto di più verso il socialismo. Ma avremo un partito riformista che funziona, che parla un po' più chiaro e almeno che ci prende meno in giro.

 

Però evidentemente non interessa impostare il discorso in questo modo.

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Sommerso dallo studio per finire sta dannata triennale, sommerso dalla politica locale che seguo per lavoro e sommerso (soprattutto :asd ) dall'alcool, ammetto di aver scritto molto poco qui negli ultimi tempi.

Torno per commentare queste Primarie.

 

  • Prima constatazione. A me pare che sopra ogni cosa, prima di qualsiasi concetto o ragionamento, ci sia da fare una constatazione scontata, ma non banale: con il crollo di Cuperlo, è crollata la sfilza di vuoti protagonisti della sterile corrente ex Pci. Partita con Occhetto (già vecchia), si è "rinverdita" negli anni con i D'Alema, i Bersani, i Cuperlo (e gli Speranza, gli Orfino e così via, come ricordava Keitaro e potremmo andare avanti), promettendo un falso riformismo di Sinistra e una falsa ripresa di valori poi completamente dimenticati. O completamente rimasti nascosti all'interno di quello che era il simbolo di turno o la sigla di turno.
     
  • In generale. Con Renzi, è evidente che si modifichi molto all'interno dello scenario dei Democratici. Ma attenzione, molte correnti ai vertici della dirigenza hanno cambiato in corsa il pullman, vedendo che il loro stava andando schiantandosi a pieno: e parlo, per l'appunto, dei vertici (Franceschini, Fassina e compagnia, andiamo avanti?). Nelle basi (e io ne ho cinque sotto la mia lente d'ingrandimento diretta e molte altre sotto quella indiretta all'interno della Lombardia, per lavoro), la vecchia guardia è rimasta incollata all'ala bersaniana in modo molto più coerente di quanto le percentuali non dicano. Oppure, non convinta da Cuperlo, ha deciso di vertere su Civati (non su Renzi).
    Ora, il recente passato penso ci abbia fatto capire una questione: i vertici valgono molto più della base, anche nella realtà politica che nel bene o nel male ha saputo creare più di altre in Italia un'identità policentrica. Per questo, Renzi dovrà essere capace di far rispettare la propria maggioranza interna al partito, al contrario di quanto fatto da Bersani. Dovrà proteggerla e mostrare che la sua linea possa avere la capacità di vincere sulle altre. Non facile, visto anche il facile appiglio che molte correnti interne al Pd troveranno nel difendere il Governo Letta di Re Giorgio.
     
  • Renzi. Mi ritrovo fondamentalmente nelle parole di Kei, anche se cercando un orizzonte differente (e mi rifaccio al condivisibile discorso che hai fatto prima Kei, quello del "compromesso" da trovare per tracciare una strada iniziata in un altro mondo e che per proseguire deve affilarsi via, via, raffrontandosi con quello di oggi e di domani). Al contrario di Keitaro, io non sono socialista-statalista-keynesiano e non posso usare un gruppo di "valori" politico-ideologici come base di partenza per le mie valutazioni. Per una semplicissima ragione: non ne avrei gli strumenti per poterlo fare. La mia generazione è quella che più di altre si discosta dall'ideologia, dalla sua forma e dalla sua influenza. Coloro che, nati dal '90 in poi (grosso modo) si dicono socialisti, comunisti o chicchessia, lo dicono consci del fatto di aver comprato una veste in modo artificioso e posteriore, senza averla addosso sin dalle "origini" in modo naturale e vero. Quindi, io analizzo ogni cosa in base alle idee espresse e a ciò che è accaduto sin qui. Dunque, cosa penso e dico? Dico che Renzi non rappresenta l'idea perfetta di buona politica e che la sua scuola democristiana comunque dei dubbi me li fa provare: ma rimane comunque una speranza per il nostro futuro più prossimo, in virtù anche di quelle percentuali che Kei ha presentato. Certo, questa volta non voglio che la speranza faccia leva sull'illusione. Quindi non mi illudo, nè idolatro Renzi. Da osservatore, dico che rappresenta una svolta e secondo me in questo caso non saremo spettatori dell'ennesima puntata gattopardesca. Nel bene e nel male.
     
  • Civati. Persona squisita, l'ho anche conosciuto di persona e ho potuto constatare la sua semplicità e la sua schietta capacità di comunicare quanto crede, privo di ogni barriera o filtro. Incarna, a livello etico, quelle che sono le mie idee sui temi del matrimonio, dell'adozione, delle pari opportunità e così via. Dimostra di avere quella mente aperta e quella mentalità moderna, su questi temi, che "evidentemente il Paese e il Partito per il quale volevo lavorare in prima linea non è ancora pronto a considerare primari" (parole sue, due ore fa, nel discorso post-spoglio). Il punto è che nella situazione di oggi bisogna saper governare e gestire una squadra di partito, prima che di governo. E molti addetti ai lavori, anche suoi sostenitori - questi ultimi a bassissima voce -, ne riconoscevano la sua debolezza su questo, da ciò che ho potuto constatare.
     
  • Cuperlo. Beh, Cuperlo è la reincarnazione dell'ideale di politica espresso da D'Alema. Anni fa il baffo disse: "la politica è una funzione specialistica della classe intellettuale". Cuperlo ha rispecchiato a pieno quel concetto d'elite, quell'idea di superiorità dovuta e "comprata dalla storia" che la Sinistra si sente e dimostra di credere di avere in possesso. Per questo non è stato minimamente considerato dall'elettorato, stanco dai fallimenti della corrente che rappresentava (l'ultimo più degli altri, con il dannato fallimentare Bersani leader) e forse stufo di sentir parlare un "nobile" pensatore del 1960, nel corso dell'anno 2013.
     
  • In conclusione. Ora vedremo cosa accade, Renzi oltre ad aver appreso le tecniche dell'oratoria da Cicerone e Quintiliano, ha dimostrato di essere già in campagna elettorale. E' chiaro che è con lui che il Pd possa vincere a mani basse le elezioni. E' altrettanto chiaro che tutta la serie di correnti e correntine ex Pci/ex Margherita/ex veltroniani e così via, temendo di scomparire con un'eventuale schiacciante vittoria di Renzi, faranno il possibile per cercare il compromesso interno. Dunque attendiamoci che uscirà fuori l'opzione di un Letta-bis candidato Premier e via discorrendo. Lì si vedrà per quale ragione Matteo Renzi ha deciso di fare la "scalata del Pd". Lì si vedrà l'orizzonte della strada che ha voluto intraprendere.
    Fino a quando non prenderà decisioni vere per la vita del PD  e del centrosinistra, sarà legittimo parlarne in tutte le salse possibili. Magari straparlando di meno, come purtroppo ho visto fare assiduamente nel corso di questi mesi (non qui, chiaramente).
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Io parlo di quello che voglio, soprattutto se lo conosco bene. A maggior ragione se mi presenti un'opposizione europa-stato davvero superficiale (keynes del battere moneta se ne (s)batteva bellamente, il socialismo moderno men che meno) continui solo a dare prova di aver preso CFU in economia e storia all'università di Grillo.

 

 

 

"Secondo Keynes una fase di crescita economica non può prescindere dalla creazione automatica di inflazione. Sta poi allo Stato e alla sua capacità di intervenire in politica monetaria ( espandendo nelle fasi di recessione e restringendo nelle fasi d'espansione) affinchè l'equilibrio tra crescita e inflazione prosegua seguendo la retta via, senza alimentare distorsioni. "

 

Ora, mi spiegheresti dall'alto dei tuoi CFU renziani come dovremmo fare a inserire questo concetto Keynesiano di crescita nel nostro sistema? Senza una Banca Centrale, senza battere moneta e non controllando l'inflazione?

 

Ci fosse Keynes oggi ci direbbe che per risollevarci dalla crisi ogni Stato dovrebbe tornare a fare il finanziatore diretto e quindi andrebbe fatto un esborso a deficit di bilancio per rilanciare l'economia. E come lo fai se hai i vincoli europei? Il deficit per il rilancio varierebbe da stato a stato, quindi?

 

Ah, quello che farebbe Keynes oggi lo dicono i Keynesiani stessi, ad esempio Warren Mosler.

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ogni tanto la bilancia penderà di più verso il moderatismo, ogni tanto di più verso il socialismo. Ma avremo un partito riformista che funziona, che parla un po' più chiaro e almeno che ci prende meno in giro.

 

Però evidentemente non interessa impostare il discorso in questo modo.

Kei sembra una battuta (mentre, tragicamente, per la sinistra italiana è la realtà) ma... credo che il Papa (quello vestito di bianco che sta in Vaticano... ed incontra José Mujica) stia molto (ma molto) più a sinistra di Renzi (davvero associ a quel nome le parole "riformista" e "socialismo"?!? WOW :party time )

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Kei sembra una battuta (mentre, tragicamente, per la sinistra italiana è la realtà) ma... credo che il Papa (quello vestito di bianco che sta in Vaticano... ed incontra José Mujica) stia molto (ma molto) più a sinistra di Renzi (davvero associ a quel nome le parole "riformista" e "socialismo"?!? WOW :party time )

 

a leggere quelle righe mi sembrava stesse parlando di Veltroni :asd  un pò di qua, un pò di la...ammetta pacatamente e serenamente di essere un democristiano e smettiamola di parlare di socialismo, riformismo ecc...

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^

 

Sto ancora aspettando risposta sui contenuti.

Così magari capisco perchè sarebbe un democristiano e non un riformista o un socialista.

 

Altrimenti sono chiacchiere pure queste e quelle.

 

 

Riguardo ai famosi contenuti, la verità è che nessuno sa come risolvere i problemi enormi di oggi, al massimo si può abbozzare qualche piccola proposta. Ma è indubbiamente più comodo lamentarsi che tutti i politici fanno schifo, perché è la migliore giustificazione per se stessi.

 

Concordo. E aggiungo che fa esattamente il paio coi dialoghi sui massimi sistemi in cui puntualmente ci si perde (v. sopra).

 

 

Io parlo di quello che voglio, soprattutto se lo conosco bene. A maggior ragione se mi presenti un'opposizione europa-stato davvero superficiale (keynes del battere moneta se ne (s)batteva bellamente, il socialismo moderno men che meno) continui solo a dare prova di aver preso CFU in economia e storia all'università di Grillo.

 

La pretestuosità di questi post si vede dal fatto che si continui il giochino appiccicando le mie dichiarazioni ideologiche a Renzi e ridendoci sopra come aver trovato chissà quale contraddizione. Io ho detto che alcune delle mie idee ne ritrovo in Renzi e altre no, MA CHE NON È QUESTO IL TERRENO SU CUI VALUTARE LA SITUAZIONE. E che quindi non accetto il buttarla in caciara sull'ideologia. Non mi sembra poi così complicato.

 

Sono state spiegate a più riprese sia quali siano queste idee che vengono ritrovate, sia quali siano quelle che non lo sono.

È stato spiegato come io veda in Renzi una speranza per la i valori di cui sopra ben oltre il suo incarnare o meno TUTTI i valori della sinistra, ma per l'idea di partito scalabile e primarizzato a tutti i livelli che porta definitivamente a livello ufficiale.

 

Renzi e Pisapia possono essere diversi su molte cose, ma condividono la loro esistenza in un modello di partito che questa classe dirigente non ci avrebbe mai concesso di rendere continuativo. Questo concetto andava difeso ad ogni livello: ogni tanto la bilancia penderà di più verso il moderatismo, ogni tanto di più verso il socialismo. Ma avremo un partito riformista che funziona, che parla un po' più chiaro e almeno che ci prende meno in giro.

 

Però evidentemente non interessa impostare il discorso in questo modo.

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Che sia forse il caso di smettere di parlare di Comunisti, Democristiani e Socialisti nel 2013? Non perché sono tradizioni o ideologie da buttare, ma perché ormai non esistono più Italia da anni (e, sinceramente, in buona parte del mondo). Basti pensare che:

 

- l'ultimo leader comunista con un certo livello di consenso (Bertinotti) era ormai famoso più per i cachemire e per la vita mondana che per la lotta di classe;

- molti dei principali leader democristiani (tra i quali Casini) sono divorziati in barba alle direttive di Santa Romana Chiesa;

- i residui del partito Socialista sono andati in gran parte con Berlusconi che, di sicuro, con Pertini, Nenni e compagnia non ha molto da spartire ideologicamente (e anche moralmente, aggiungo io).

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Che sia forse il caso di smettere di parlare di Comunisti, Democristiani e Socialisti nel 2013? Non perché sono tradizioni o ideologie da buttare, ma perché ormai non esistono più Italia da anni (e, sinceramente, in buona parte del mondo). Basti pensare che:

 

- l'ultimo leader comunista con un certo livello di consenso (Bertinotti) era ormai famoso più per i cachemire e per la vita mondana che per la lotta di classe;

- molti dei principali leader democristiani (tra i quali Casini) sono divorziati in barba alle direttive di Santa Romana Chiesa;

- i residui del partito Socialista sono andati in gran parte con Berlusconi che, di sicuro, con Pertini, Nenni e compagnia non ha molto da spartire ideologicamente (e anche moralmente, aggiungo io).

 

Mi associo assolutamente, post di raro buon senso, ma Keitaro ha spiegato perfettamente il perchè: non interessa impostare il discorso in un modo che non sia idelogico. E diciamocelo: giusto o sbagliato che sia, questo capita quasi solo a sinistra...

 

A mio parere occorrerebbe distinguere fra i valori che presumono le ideologie e le attuazioni che comporterebbero. La sensibilità per l'ambiente, l'attenzione ai diritti civili, la lotta all'evasione, una certa limitazione alle privatizzazioni e al libero mercato inteso come legge della giungla per me sono una serie di esempi di idee e di valori di sinistra che, però, non ha senso etichettare con attribuzioni politiche anacronistiche. In sintesi, io credo che essere di sinistra o essere di destra sia ancora possibile, ma parlare di fascismo, comunismo, socialismo, così pure democristianesimo, equivalga a perdersi in discussioni che probabilmente non si hanno conoscenze sufficienti a supportare e che certamente non portano ad alcuna conclusione.

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Il punto che Renzi nei CONTENUTI non è assolutamente più a destra della media del PD. Basti pensare che veniva anche accusato da Fassina di copiare parti del suo programma economico...E anche a livello europeo, sicuramente Renzi non è più a destra di gente come Hollande (basti pensare ai recenti provvedimenti in tema di immigrazione) o della socialdemocrazia tedesca, grande amica del mondo industriale e della finanza.

 

Quello che invece lo fa percepire a destra sono i modi e lo stile. Perché:

 

A ) veniamo da 20 anni di Berlusconi, e se vediamo un personaggio eloquente e "magnetico" lo associamo subito a lui e quindi alla destra;

B ) la sinistra in Italia è abituata a un modo di fare "snob" dei suoi leader e attivisti, e l'arrivo di un personaggio nazional-popolare destabilizza molta gente.

C ) Renzi ha la possibilità di vincere, e questo spaventa molti a sinistra (cfr . mitica imitazione di Bertinotti fatta da Guzzanti durante il primo governo Prodi).

 

Vediamo adesso questo cambio di paradigma se sarà pervasivo e duraturo oppure solo un evento di breve durata e importanza. Bisogna dire anche che stiamo assistendo solo ora alla vera nascita del partito Democratico, cioè di un partito che non è né post-comunista né post-democristiano. Nessun politico aveva finora incarnato questa via, tranne forse Romano Prodi.

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http://www.youtube.com/watch?v=SzUoAfcyPsk

Quali contenuti? scusate la domanda... me li devo essere persi nel mare di slogan... 

no davvero... fatemi un sunto... un bignamino... qualcosa!!!

In modo che anche io...

http://www.youtube.com/watch?v=KllWZWyWxQM

fuffa-time!!! :loL2

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Segnalo anche questo articolo di Stefano Feltri:

 

www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/09/matteo-renzi-e-di-destra-o-di-sinistra/807127/

 

che dice sostanzialmente le stesse cose che ho detto io nel post precedente.

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http://www.youtube.com/watch?v=SzUoAfcyPsk

Quali contenuti? scusate la domanda... me li devo essere persi nel mare di slogan... 

no davvero... fatemi un sunto... un bignamino... qualcosa!!!

In modo che anche io...

http://www.youtube.com/watch?v=KllWZWyWxQM

fuffa-time!!! :loL2

 

Fuffa-time un pò come questo post, mi pare, con tutto il rispetto naturalmente. La mia domanda è chiara: cosa dovrebbe dire, oggi, un politico, per sentirsi dire che sì, lui sì che sta parlando di contenuti? Se uno non sa rispondere allora significa che manco lui sa cosa sono, 'sti benedetti contenuti: mi sembra semplicemente un passaggio logico. 

 

Perdonate se sembro aggressivo, non è davvero mia intenzione, ma dopo un pò trovo urticante e sostanzialmente demenziale continuare ad attaccare Renzi per il fatto che gli manchino contenuti senza aver definito antecedentemente cosa sarebbero, questi contenuti. Tutto qua.

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Renzi ha nominato segretario al welfare Davide Faraone. Costui è stato accusato di avere pagato gente per votarlo ai tempi delle primarie per l'elezione a sindaco di Palermo. Congratulazioni.

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Renzi ha nominato segretario al welfare Davide Faraone. Costui è stato accusato di avere pagato gente per votarlo ai tempi delle primarie per l'elezione a sindaco di Palermo. Congratulazioni.

 

Avviso di garanzia?

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Fuffa-time un pò come questo post, mi pare, con tutto il rispetto naturalmente. La mia domanda è chiara: cosa dovrebbe dire, oggi, un politico, per sentirsi dire che sì, lui sì che sta parlando di contenuti? Se uno non sa rispondere allora significa che manco lui sa cosa sono, 'sti benedetti contenuti: mi sembra semplicemente un passaggio logico. 

 

Perdonate se sembro aggressivo, non è davvero mia intenzione, ma dopo un pò trovo urticante e sostanzialmente demenziale continuare ad attaccare Renzi per il fatto che gli manchino contenuti senza aver definito antecedentemente cosa sarebbero, questi contenuti. Tutto qua.

Sei online in questo momento? Nel caso provo a spiegartelo... Mi serve solo un minuto del tuo tempo.

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Perfetto no concept (dalla prima all'ultima parola), condivido anche il punto di vista di Nigma e Kei (su Renzi).

E sinceramente fatico a capire chi renzi lo contesta a prescindere, senza che abbia messo piede a Roma nemmeno un giorno nella sua vita.

Ci siamo sorbiti d'Alema e Silvio per 20 anni, sarebbe cosi drammatico provare a vedere l'effetto che fa il Sindaco?

Morta (o in coma vigile) l'unica alternativa potenziale di innovazione, quale sarebbe la scelta migliore (non meno peggiore) di Renzi?

 

Il 70% degli elettori di sinistra, finalmente l'hanno capito - solo 7-8 mesi c'era un clima diverso intorno a Matteo, il Papero confermerà -, adesso ci manca solo che lo facciano tutti gli italiani (o almeno una maggioranza non risicata).

L'importante è che si cambi sta legge elettorale e si ponga fine all'aborto Letta-Alfano, ma veramente e non solo a parole.

Non ci credo finchè non lo vedo, ma forse (magari) ci siamo.....quasi  :asd

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Bene la decadenza di Silvio. Male che non porti, di fatto, a nulla.

FI prenderà i voti del PDL, Alfano qualche altra cosa e saremo di nuovo bloccati senza riforma elettorale.

 

Bene anche la vittoria di Renzi, purché la dirigenza del PD non la tramuti nell'ennesima sconfitta alle elezioni.

 

Poi direi che alcune etichette (statalismo, Keynes e altro ancora) non sono proprio applicabili alla nostra classe politica.

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Complimenti a Nuti del M5S che pubblica su facebook l'indirizzo di casa di Faraone e la foto della targa dell'auto della moglie. :nono

Bei metodi quelli dei grillini.

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