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Almeno informarsi su come si svolgono le indagini gioverebbe.

 

È assolutamente insopportabile che a ogni post tu rispondi dando agli altri degli ignoranti. Ma chi cavolo ti credi di essere?

 

Di farmi dare dell'ignorante da uno che crede nei missili del Pentagono proprio non ci sto.

 

Per me questo topic ha chiuso. Addio.

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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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È assolutamente insopportabile che a ogni post tu rispondi dando agli altri degli ignoranti. Ma chi cavolo ti credi di essere?

 

Di farmi dare dell'ignorante da uno che crede nei missili del Pentagono proprio non ci sto.

 

Per me questo topic ha chiuso. Addio.

Prima fai un post ridicolo, senza capo ne coda e poi ti meravigli se uno te lo dice?

Uno che fa la battuta sulla Consob che non indaga sulla Boschi vuol dire che non sa manco cosa siano dei fondi d'investimento e come si faccia a fare le indagini su questi.

 

Poi, la differenza tra te che pensi che io sia ridicolo perché penso certe cose ma non me lo dici e anzi fingi discussioni interessate quando in realtà pensi il contrario, e io che invece te lo dico qual è?

 

Te lo dico io:

 

Io son sincero e rispetto la discussione e le persone tanto basta da scrivere quello che penso sempre.

Tu, come molti nella società, sei solo ipocrita.

 

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Comunque altro regalo di Renzi alle Banche.

 

Da domani l'anatocismo sarà di nuovo legale con buona pace delle sentenze della Cassazione che ne stabilivano l'iniquità sociale.

 

Il cittadino che versa in uno stato di crisi o di bisogno si vedrà calcolati anche gli interessi sugli interessi.

Una roba da terzo mondo.

 

Stiamo tornando indietro di 60 anni con questo "ce lo chiede l'Europa".

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E se non bastassero le ragioni del no... Renzi ne aggiunge un'altra

Chi glielo spiega che per l'equilibrio dei poteri non è esattamente indifferente avere una legge elettorale piuttosto che un'altra? Voti tra due mesi e pensi di modificare la legge elettorale (già penosa) a ridosso del referendum? Dilettanti (costitiuenti) allo sbaraglio.

 

non li definirei affatto "dilettanti"

 

è una manovra molto precisa, molto dettagliata, con passi che prendono le mosse da lontano

 

io penso che questo referendum abbia una ragione sola, che è quella di rendere l'esecutivo sostanzialmente blindato e inattaccabile (oltre che dotato, in modo quanto mai univoco, del potere legislativo).

La legge elettorale ne è un corollario, anche perché, definendo un sostanziale monocameralismo, tutto dipende da quella.

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Appalti sui treni per Malpensa

una tangentopoli milionaria

di imprenditori e ’ndrangheta

 

Fabio Poletti

(IMAGOECONOMICA) - L’interno dell’aeroporto di Malpensa Dici appalti e spuntano tangenti. Non si salva neanche il trenino che collega il Terminal 1 di Malpensa con il Terminal 2, quello low cost, dall’ennesimo mangia mangia in salsa ambrosiana. Gli ordini di arresto sono 14, tre ai domiciliari. In un giro infinito di appalti e subappalti la Guardia di Finanza ha calcolato che negli ultimi 6 anni le violazioni penali e tributarie erano arrivate a oltre 20 milioni di euro.

Ma quello che è più grave - hanno scoperto i magistrati milanesi della Dda, Bruna Albertini e Ilda Boccassini - è il contesto criminale in cui venivano divise le tangenti e moltiplicati gli appalti. Scrive il giudice Alessandra Simion nella sua ordinanza che le indagini hanno fatto emergere un giro di «imprenditori con una continuità a un contesto criminale di ’ndrangheta». Un contesto talmente collaudato da riuscire pure a eludere i controlli. Diverse società riconducibili a imprenditori bergamaschi e calabresi vicini alle cosche avevano messo in piedi un raffinato piano per alternarsi nei subappalti «con cadenza tendenzialmente biennale, al preciso scopo di eludere eventuali controlli di natura fiscale».

Politici direttamente coinvolti non ce ne sono. Anche se le indagini si stanno allargando perché ai vertici della cupola degli affari c’era il faccendiere bresciano Alessandro Rainieri, a libro paga degli imprenditori per «tenere contatti romani». Il capofila degli appalti e del giro di tangenti era però l’imprenditore bergamasco Pierino Zanga. Nei libri contabili delle aziende risultava come semplice dipendente, ma secondo gli investigatori era «il vero dominus di un circuito di società aggiudicatrici di vari subappalti per la realizzazione delle opere pubbliche». Determinante nel controllo degli appalti anche Davide Lonardoni che per Nord Ing, società controllata dal Gruppo Ferrovie Nord, si occupava dei cantieri della società specializzata nell’ammodernamento della rete ferroviaria.

Il coinvolgimento dell’importante manager pubblico - figlio dell’ex direttore generale di Ferrovie Nord oggi assessore ai Lavori pubblici nel Comune di Saronno guidato dal centrodestra - ha provocato un terremoto a Palazzo Pirelli sede del Consiglio regionale. La commissione Antimafia regionale ha deciso di convocare i vertici di Fnm per «capire fino a che grado il controllo viene attuato». Ma intanto, mentre in questi anni ai dirigenti di cantiere coinvolti arrivavano «dazioni in denaro, beni e utilità varie», il trenino tra Malpensa 1 e Malpensa 2 che doveva essere finito per l’estate rimane imbullonato al binario.

 

Articolo apparso oggi su La Stampa

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Standing ovation... 

Referendum. Dopo il tempo delle favole
4 ottobre 2016.
Nando dalla Chiesa

Bene, vedo che i “no” sono attualmente in vantaggio. E penso allora che bisognerà affilare i ragionamenti per affrontare la schiacciante superiorità di mezzi (pubblici!) su cui può contare lo schieramento del sì. Il quale, incredibilmente, proprio mentre esibisce la sua voglia di travolgere ogni par condicio ci vorrebbe pure convincere della cultura intimamente e sinceramente democratica che ha ispirato la nuova Costituzione. Dicevano così anche dell’Italicum, ovvero del sistema elettorale escogitato per mettere il Paese nelle mani del 30 per cento del 60 per cento dei votanti (ovvero del 20 per cento degli elettori). Era frutto di una cultura democratica messa al servizio del Paese. Solo “certa sinistra” non lo capiva. Finché i 5Stelle non hanno vinto a Torino e Roma. Allora magicamente, come se fosse una concessione al popolo, ci si è dichiarati disposti a cambiare la legge elettorale. Ecco, se c’è un tornante storico in cui non ci si può fare prendere per fessi è proprio questo. Italicum e Costituzione sono stati pensati insieme e animati dalle stesse intenzioni, come un tutto organico. L’Italicum era necessario, ma proprio tanto necessario, basta con la polverizzazione e le incertezze parlamentari. Democrazia governante. Eccola la democrazia governante: purché sia la nostra….

Mi ingegnerò nelle prossime settimane di proporre argomenti per chi voglia riflettere; ben sapendo che oltre al qualunquismo plebeo c’è anche il qualunquismo istruito: quello di chi ama presentarsi come responsabilmente partecipe della vita pubblica, dotato di elevata preparazione teorica e non ha un’idea sparata di come funzioni davvero il parlamento. A proposito: ma come ha fatto Renzi in un parlamento dove -dice lui- non si riescono a fare le leggi, a fare rifare addirittura la Costituzione? Camera più Senato, subendo la celebre e terribile “navetta”? Allora si può…Perché nessuno glielo obietta? Perché nessuno ricorda che quando i partiti vogliono davvero una legge la fanno passare in una settimana o quindici giorni, si tratti di cose nobili come la legge La Torre dopo l’omicidio del prefetto di Palermo o di cose ignobili come la legge Cirami per provare a salvare Previti dai giudici milanesi? Perché non incominciamo a misurarci sui fatti concreti anziché sulle favole per gonzi? In questo dovrebbe consistere la campagna di informazione e demistificazione…
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Che vincerà il no, è fuori discussione.

 

Che vincerà per ragioni che esulano completamente dal quesito referendario (che nessuno leggerà), lo è altrettanto. 

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Che vincerà il no, è fuori discussione.

 

Che vincerà per ragioni che esulano completamente dal quesito referendario (che nessuno leggerà), lo è altrettanto.

Tu intanto leggiti l'articolo 70 e vedi se riesci a capire quanti procedimenti legislativi ci saranno...

 

Io ne ho contati 10.

 

Il problema è che costituzionalisti dicono 7, altri 8, altri 10 come me, altri 12, alcuni 13.

 

E alla fine della fiera resta ancora da capire di chi sarà la competenza se una legge comprenderà materie di esclusiva competenza di una o dell'altra camera.

 

Immagino che se questa è la chiarezza ci saranno pochissimi conflitti d'attribuzione...della serie "snellire il processo legislativo per evitare il ping pong"

 

Ps: Prenditi almeno 1 giorno perché per capire solo le linee generali dell'articolo quello sarà il tempo necessario. Poi fammi sapere secondo te quanti saranno i procedimenti.

 

In bocca al lupo ai ragazzi che dovranno fare diritto costituzionale in futuro...😂

"L'art 70 no prof la prego"

"Non l'ho capito manco io, tranquillo"

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Matteo Renzi’s reforms are a constitutional bridge to nowhere

What Italy needs is not more laws more rapidly passed but rather fewer and better laws

Tony Barber

 

 

Matteo Renzi, Italy’s prime minister, raised eyebrows last week when he suggested reviving a project to link the mainland with Sicily by building the world’s longest suspension bridge across the Strait of Messina. This multibillion-euro project is associated with Silvio Berlusconi, who promoted it during his several spells as prime minister between 1994 and 2011. The plan was dropped in 2013 on account of its cost, the strait’s vulnerability to earthquakes and the danger that mafia clans would fatten themselves on construction contracts.

Why does Mr Renzi, who criticised the bridge in 2012 as a waste of money, claim now to see its merits? One answer lies in the risks to his premiership from a referendum on constitutional reforms to be held on December 4. By hinting at the relaunch of a project dear to Mr Berlusconi’s heart, the centre-left Mr Renzi aims to reduce the incentive of Berlusconi loyalists and other centre-right forces to topple him in the event that he should lose the referendum.

Whether it makes sense to build a bridge above the waves where, 3,000 years ago, Homer imagined the monsters Scylla and Charybdis attacking Odysseus is a matter for debate. The larger point is that, contrary to Mr Renzi’s assertions, the proposed constitutional reforms would do little to im­prove the quality of government, lawmaking and politics. The powers of the Senate, the upper house of parliament, would be drastically curtailed in favour of the lower house. The Senate would no longer be elected by direct, popular vote but would consist mainly of regional councillors and mayors. Its membership would be cut from 315 to 100.

Mr Renzi contends that the system of government set out in Italy’s 1948 constitution is a dog’s breakfast that generates recurrent instability. At present, parliament’s two chambers have identical powers. No bill becomes law until they agree on a common text. According to the premier, this results in pointless delays that hobble well-intentioned governments, such as his own, that want to pass modernising reforms. Yet the record of postwar governments, including Mr Renzi’s, disproves his argument. Italian parliaments pass more laws year by year than those in France, Germany, the UK and the US. Despite lacking a Senate majority, Mr Renzi’s Democratic party has passed tax cuts and a labour market reform that are centrepieces of his programme.

Neither are the Senate’s powers the reason there have been more than 60 governments in the past 70 years. The chief explanation is the fragmented nature of Italy’s political parties. This reflects the fragmentation of Italian society. Every party, and each faction of every party, stands for a distinctive set of economic, geographical, ideological, religious or social interests — or even for the self-interest of its leader, as when Mr Berlusconi’s Forza Italia ruled Italy.

Pace Mr Renzi what Italy needs is not more laws more rapidly passed, but fewer and better laws. They must be written with care, and actually en­forced, rather than blocked or circumvented by Italy’s public administration, special interests and the public. The reforms are bound up with an electoral law that will award bonus lower house seats to the winning party, handing it a majority for a five-year term. Cooked up in 2014 by Mr Renzi and Mr Berlusconi, this is a thoroughly bad reform, too.

In EU capitals, there is a feeling that Mr Renzi deserves support. A rudderless Italy, vulnerable to a banking crisis and to the anti-establishment Five Star Movement, would spell trouble. Yet a referendum defeat for Mr Renzi need not destabilise Italy. A victory, on the other hand, might expose the folly of putting the tactical objective of Mr Renzi’s survival ahead of the strategic need for a healthy democracy in Italy.

tony.barber@ft.com

The Financial Times

 

 

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Che vincerà il no, è fuori discussione.

 

Che vincerà per ragioni che esulano completamente dal quesito referendario (che nessuno leggerà), lo è altrettanto. 

 

dipende

un conto è mettersi a chiedere "ma tu cosa ne pensi dell'art.70, spiegami perché voti sì/no a questa modifica", un conto è guardare la ratio complessiva della modifica costituzionale e scegliere sì/no in base a quella.

 

come ho già scritto, a mio parere il senso intimo di questa riforma è uno e il resto sono orpelli, buoni per far propaganda per il sì.

 

poi, sì, ci saranno quelli che penseranno "no perché Renzi buuu", ma non credo siano così tanti, probabilmente pareggiati da quelli che "sì perché Renzi yeee"

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Che vincerà per ragioni che esulano completamente dal quesito referendario (che nessuno leggerà), lo è altrettanto. 

Anche no...

Che ne pensi della nuova formulazione dell'Art. 117?

Sparisce la legislazione concorrente e si passa da un 

Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato.

secco ad avere pure un

Su proposta del Governo, la legge dello Stato può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale 
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dipende

un conto è mettersi a chiedere "ma tu cosa ne pensi dell'art.70, spiegami perché voti sì/no a questa modifica", un conto è guardare la ratio complessiva della modifica costituzionale e scegliere sì/no in base a quella.

 

come ho già scritto, a mio parere il senso intimo di questa riforma è uno e il resto sono orpelli, buoni per far propaganda per il sì.

 

poi, sì, ci saranno quelli che penseranno "no perché Renzi buuu", ma non credo siano così tanti, probabilmente pareggiati da quelli che "sì perché Renzi yeee"

Non è assolutamente così e basta confrontare i "contenuti" delle 2 diverse campagne.

 

Io sto chiedendo in giro e le risposte di chi vota no sono "perché deve andare a casa Renzi" "perché se poi torna la dittatura" "perché la Costituzione non si tocca".

 

Siamo pur sempre un popolo che al referendum del 46 votò per la monarchia in oltre 10000000 di unità, cioè il 45% circa: ho smesso di illudermi che il patrimonio genetico evolvere.

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Non è assolutamente così e basta confrontare i "contenuti" delle 2 diverse campagne.

 

Io sto chiedendo in giro

Beh dove lavoro io votano Sì i duri e puri... perché è una buona riforma: alla domanda in cosa è buona? La risposta non arriva... o... si tagliano i costi della politica; quando replichi che sarebbe bastato ridurre il numero dei parlamentari (di Camera e Senato) il buio! :asd

Il problema è che un quesito referendario su una riforma tanto articolata (e maldestra) è una minchiata; quello che gli italiani sono chiamati a votare doveva essere il prodotto finale di una Assemblea Costituente...

certo è che per un Governo bloccato dalle lungaggini parlamentari portare in fondo una riforma della Costituzione (che non sarebbe sua materia, ma tanto...) sarà impossibile... ah... già... il 4 dicembre votiamo. :lookhere:

 

Spero che l'ultima considerazione ti sia... Sfuggita di mano.

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Non è assolutamente così e basta confrontare i "contenuti" delle 2 diverse campagne.

 

Io sto chiedendo in giro e le risposte di chi vota no sono "perché deve andare a casa Renzi" "perché se poi torna la dittatura" "perché la Costituzione non si tocca".

 

Di queste tre risposte, la seconda e la terza io le ritengo "nel merito", per quanto semplicistiche.

Se vuoi uno può dire "perché l'art. 94, con la riformulazione del Titolo V e l'attuale legge elettorale, determina un riscontro di potere verso l'esecutivo privo di un reale controllo da parte di altri soggetti istituzionali o di corpi intermedi" ma mentre questa risposta tu le puoi considerare "nel merito" mentre la seconda che tu citi no, in realtà sono due modi (il secondo brutale) di definire lo stesso concetto.

Oppure uno può dire "l'assemblea Costituente, che ha portato alla definizione di una Costituzione ritenuta tra le meglio riuscite del mondo occidentale, è nata e ha operato in un contesto di cooperazione tra i mondi usciti dalla guerra e dalla lotta antifascista, mantenendosi a distanza concreta dai flussi che, negli stessi mesi, portarono alla nascita e caduta di governi diversi, dimostrando così la necessaria e giusta divisione tra il potere legislativo e quello esecutivo, mentre questa riforma costituzionale nasce interamente in seno al governo, tra l'altro votato da un Parlamento espressione di una legge elettorale ritenuta incostituzionale, tradendo interamente i principi stessi della carta costituzionale" e, anche in questo caso, avresti una risposta nel merito (il merito di chi dice "potevi anche scrivere una riforma che dice che siamo tutti ricchi e felici ma per me il discorso non cambia") che ha il medesimo concetto di fondo di "la Costituzione non si tocca". E' nel merito, perché il contesto fa parte del merito.

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Non entro mai in questi dicorsi, ma un parere lo do... essendo vecchio... 

A me basta, per votare NO questo:

ART. 67 ATTUALE

Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato

ART. 67 NUOVO

I membri del Parlamento esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato

 

Questo è il punto fondamentale... Il Parlamento ha la funzione di ratificare le dcisioni prese dalla UE.

Cosa che a me NON STA ASSOLUTAMENTE BENE.

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Quella della incostituzionalità del porcellum è un punto che sinceramente capisco poco, anche se vedo che molti ne sbandierano a volontà la sostanza da mesi. Nel senso, capisco la nota delegittimante che a maggior ragione rende ancora più infelice legiferare a livello costituzionale, ma allora, fossimo stati così ortodossi, avremmo dovuto da quel dì invalidare l'intera legislatura, abrogando qualsiasi atto emanato dal parlamento, derivato da quel vizio e inevitabilmente contagiato. E questo sciogliendo immediatamente le Camere. Per poi fare cosa esattamente?

Se volevi procedere con una revisione costituzionale dovevi eleggere una Assemblea Costituente (col proporzionale puro); prima dello scioglimento delle Camere

 

è giusto il caso di ricordare l'ultimo punto della sentenza, perché non vorrei passasse un messaggio distorto

È evidente, infine, che la decisione che si assume, di annullamento delle norme censurate, avendo modificato in parte qua la normativa che disciplina le elezioni per la Camera e per il Senato, produrrà i suoi effetti esclusivamente in occasione di una nuova consultazione elettorale, consultazione che si dovrà effettuare o secondo le regole contenute nella normativa che resta in vigore a seguito della presente decisione, ovvero secondo la nuova normativa elettorale eventualmente adottata dalle Camere.

Essa, pertanto, non tocca in alcun modo gli atti posti in essere in conseguenza di quanto stabilito durante il vigore delle norme annullate, compresi gli esiti delle elezioni svoltesi e gli atti adottati dal Parlamento eletto. Vale appena ricordare che il principio secondo il quale gli effetti delle sentenze di accoglimento di questa Corte, alla stregua dell’art. 136 Cost. e dell’art. 30 della legge n. 87 del 1953, risalgono fino al momento di entrata in vigore della norma annullata, principio «che suole essere enunciato con il ricorso alla formula della c.d. “retroattività” di dette sentenze, vale però soltanto per i rapporti tuttora pendenti, con conseguente esclusione di quelli esauriti, i quali rimangono regolati dalla legge dichiarata invalida» (sentenza n. 139 del 1984).

Le elezioni che si sono svolte in applicazione anche delle norme elettorali dichiarate costituzionalmente illegittime costituiscono, in definitiva, e con ogni evidenza, un fatto concluso, posto che il processo di composizione delle Camere si compie con la proclamazione degli eletti.

Del pari, non sono riguardati gli atti che le Camere adotteranno prima che si svolgano nuove consultazioni elettorali.

Rileva nella specie il principio fondamentale della continuità dello Stato, che non è un’astrazione e dunque si realizza in concreto attraverso la continuità in particolare dei suoi organi costituzionali: di tutti gli organi costituzionali, a cominciare dal Parlamento. È pertanto fuori di ogni ragionevole dubbio – è appena il caso di ribadirlo – che nessuna incidenza è in grado di spiegare la presente decisione neppure con riferimento agli atti che le Camere adotteranno prima di nuove consultazioni elettorali: le Camere sono organi costituzionalmente necessari ed indefettibili e non possono in alcun momento cessare di esistere o perdere la capacità di deliberare. Tanto ciò è vero che, proprio al fine di assicurare la continuità dello Stato, è la stessa Costituzione a prevedere, ad esempio, a seguito delle elezioni, la prorogatio dei poteri delle Camere precedenti «finchè non siano riunite le nuove Camere» (art. 61 Cost.), come anche a prescrivere che le Camere, «anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni» per la conversione in legge di decreti-legge adottati dal Governo (art. 77, secondo comma, Cost.).

 

si trattava di sensibilità istituzionale... ma in questo Governo (e nel Presidente della Repubblica precedente) ce n'è (stata) veramente poca

queste avrebbero dovuto votare una nuova legge elettorale che, magari, non risultasse "manifestamente irragionevole"

Non c’è, in altri termini, un modello di sistema elettorale imposto dalla Carta costituzionale, in quanto quest’ultima lascia alla discrezionalità del legislatore la scelta del sistema che ritenga più idoneo ed efficace in considerazione del contesto storico.

Il sistema elettorale, tuttavia, pur costituendo espressione dell’ampia discrezionalità legislativa, non è esente da controllo, essendo sempre censurabile in sede di giudizio di costituzionalità quando risulti manifestamente irragionevole (sentenze n. 242 del 2012 e n. 107 del 1996; ordinanza n. 260 del 2002).

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E che deve fare? Andare incontro ad una procedura di infrazione? Che li stipuliamo a fare i trattati, per non osservarli? Ormai il concetto di nazione è superato, anacronistico, volenti o nolenti. Per inciso, non piace neanche a me. Ripeterlo sarebbe un refuso da dichiarazione dei diritti del 1789. E' la realtà attuale, conseguenza degli obblighi che ci siamo presi e dell'ordinamento sovranazionale di cui facciamo parte. Io lo dico sempre di uscire :)

Che il concetto di Nazione sia superato è tutto da vedere.

I popoli non sembrano essere di questo avviso stando ai sondaggi...

 

Che ce lo vogliano fare superare è un'altra questione.

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