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Guest Nigma

la spagna di zapatero invece è stata un successo

 

Negli ultimi anni la Spagna è il paese che, nel mondo occidentale, è cresciuto più di tutti. Anch'essa sta pagando pesantemente la crisi e sicuramente Zapatero avrà commesso degli errori, ma ha anche avuto l'umiltà di dimettersi subito, non appena sembrava che questa potesse essere la soluzione - o una delle soluzioni - per far uscire il proprio paese dalle difficoltà.

 

Dimissioni che, puntualmente, non hanno cambiato niente, dal momento che i mercati si beffano della politica e guardano esclusivamente al proprio interesse.

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A me Berlusconi non piace, ma un minimo di persecuzione mi sa che c'è davvero... Se continuano così lo voto. Giuro.   Va bene che è un politico poco risolutivo e che non ha fatto tutto quello che g

Allora mettiamo qualche puntino sulle i perché sinceramente mi sono rotto di assistere a continui ribaltamenti della realtà.   La discussione è partita as usual tra me e Keitaro. Io dicevo di esse

Abbiamo smacchiato il giaguaro :D

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Guest Nigma

Socialmente si, economicamente in parte, finanziariamente non è colpa sua.

 

Sul socialmente dipende cosa intendi: se parliamo di occupazione giovanile non direi, se parliamo di riforme sociali come il matrimonio omosessuale avrei personalmente da ridire (per una pure questione terminologica, nei contenuti invece son d'accordo). Sono solo 2 esempi, è chiaro.

 

Economicamente concordo, ahimè anche la Spagna ha sofferto una bolla edilizia non indifferente e la sta pagando a carissimo prezzo ma la crescita è stata esponenziale e ci ha raggiunti se non superati.

 

Sul finanziariamente eh, difficile dirimere la questione, quando si parla di finanza per il sottoscritto è come entrare in un labirinto quasi senza uscita: odio i labirinti, odio la finanza.

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Sul socialmente dipende cosa intendi: se parliamo di occupazione giovanile non direi, se parliamo di riforme sociali come il matrimonio omosessuale avrei personalmente da ridire (per una pure questione terminologica, nei contenuti invece son d'accordo). Sono solo 2 esempi, è chiaro.

 

Economicamente concordo, ahimè anche la Spagna ha sofferto una bolla edilizia non indifferente e la sta pagando a carissimo prezzo ma la crescita è stata esponenziale e ci ha raggiunti se non superati.

 

Sul finanziariamente eh, difficile dirimere la questione, quando si parla di finanza per il sottoscritto è come entrare in un labirinto quasi senza uscita: odio i labirinti, odio la finanza.

L'unico governo europeo del vent'ennio che ha aumentato per legge i salari e le pensioni e tassato i patrimoni. PERIOD.

 

Socialmente fate un giro su wikipedia per vedere cos'ha fatto su: diritti, donne, anziani, ricerca, televisioni.

Ah, e ha tagliato la polita SERIAMENTE.

 

È stato inchiappetatto dalla finanza mondiale, ma i conti spagnoli erano dieci volte meglio dei nostri. Semplicemente era un paese più aggredibile finanziariamente. Discernere ogni aspetto è sicuramente labirintico ma la tendenza generale è piuttosto chiara, si sono colpiti con scientificità criminale i paesi europei in rigoroso ordine di peso nei mercati. Ognuno ha risposto a modo suo. E addirittura la spagna, grazie alla responsabilità di Zapatero ci aveva superato come risposte alla crisi e adesso è pari a noi, ma solo come occhio dei mercati. Perchè come conti, spese per la politica, corruzione, funzionamento della giustizia e via dicendo sono avanti.

 

Gli sfracelli li sta facendo, e con la scusa della crisi continuerà a farli, la destra. Come da quando esistono destra e sinistra: una fa i guai l'altra li risolve alienandosi il consenso.

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Nigma vuoi andare a votare subito? Mi sembrava dalle risposte che davi a me che bisognasse aspettare (chissà poi perchè) il 2013, tanto si sa già chi vince, se non è pronto adesso, lo sarà per la primavera 2013 Pierluigi? Speriamo non ci siano troppe macerie per sua maestà :smiley-angelic004:

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Guest FreshMagicKiller

Ora però cerchiamo di fare un passo in avanti.

Perchè la situazione italiana è figlia delle colpe di tutti, dirette ed indirette.

 

Il problema è adesso:

 

- affidarci a Monti (l'uomo delle banche, con tutti gli annessi e connessi che ne derivano)

- affidarsi ai politici attuali (destra o sinistra in effetti cambia gran poco allo stato attuale)

- affidarsi a Grillo ed al suo movimento che fa leva sul sentimento popolare (senza poi dare delle vere risposte politiche)

- andiamo giu/su con i forconi?

 

Monti è l'uomo delle banche, ma da buon tecnico e non politico non ha il problema di pararsi il culo con il popolo bue, quindi fa il suo lavoro senza guardare in faccia a nessuno...quando c'era berlusconi tutti a scandalizzarsi delle troie...si ok...il decoro è una cosa importante...ma, secondo me, pochi avevano ben presente dove ci stava trascinando berlusconi...la sera che dette le dimissioni rimasi sorpreso di vedere tutta quella gente festante al quirinale...la gente con le bandierine, "l'italia liberata" e tutte ste puttanate...quello era solo l'inizio!!! Ci doveva essere un gran silenzio a sottolineare, caso mai, che quello era il punto più basso toccato e che ora si poteva risalire e la salita, si sà, è sempre più lunga, lenta e faticosa della discesa...quindi io ora non capisco tutto questo scandalizzarsi...lo sapete quale è il problema? E' che siamo abituati troppo bene, e già io sono un po' più grande, ma soprattutto voi che avere 20,21,22 anni siete la generazione iPhone....c'è da tirare la cinghia, "ci han tolto le pareti e lasciato i quadri"...intanto non c'è più un lavoro ( mi spiace per voi che studiate ), la benzina per andare a cercarselo costa 20 iPhone.....Monti sarà l'uomo delle banche, ma se falliscono le banche con gli iPhone ci si compra la legna per cucinare......

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Monti è l'uomo delle banche, ma da buon tecnico e non politico non ha il problema di pararsi il culo con il popolo bue, quindi fa il suo lavoro senza guardare in faccia a nessuno...quando c'era berlusconi tutti a scandalizzarsi delle troie...si ok...il decoro è una cosa importante...ma, secondo me, pochi avevano ben presente dove ci stava trascinando berlusconi...la sera che dette le dimissioni rimasi sorpreso di vedere tutta quella gente festante al quirinale...la gente con le bandierine, "l'italia liberata" e tutte ste puttanate...quello era solo l'inizio!!! Ci doveva essere un gran silenzio a sottolineare, caso mai, che quello era il punto più basso toccato e che ora si poteva risalire e la salita, si sà, è sempre più lunga, lenta e faticosa della discesa...quindi io ora non capisco tutto questo scandalizzarsi...lo sapete quale è il problema? E' che siamo abituati troppo bene, e già io sono un po' più grande, ma soprattutto voi che avere 20,21,22 anni siete la generazione iPhone....c'è da tirare la cinghia, "ci han tolto le pareti e lasciato i quadri"...intanto non c'è più un lavoro ( mi spiace per voi che studiate ), la benzina per andare a cercarselo costa 20 iPhone.....Monti sarà l'uomo delle banche, ma se falliscono le banche con gli iPhone ci si compra la legna per cucinare......

 

Che le folle festanti per le dimissioni di Berlusconi siano state una discreta stupidaggine lo penso anch'io.

Berlusconi non l'ho direttamente votato ma l'ho appoggiato, un pò come mi pare faccia keitaro nella sua valutazione sulla sinistra, perchè pensavo fosse il male minore (correggimi se sbaglio).

A posteriori credo siamo tutti concordi nel dire che l'ultimo governo Berlusconi sia stato un discreto fallimento, in ogni campo.

In tutto questo ritengo la soluzione tecnica quella corretta, anche se non è espressione del volere di un popolo, perchè il popolo alle volte si lascia troppo indirizzare dalle promesse (vedi Berlusca).

Però il tecnico non può essere appoggiato da chicchessia, tantomeno delle banche (non italiane tra le altre cose) che invece che fare il loro vero lavoro, ovvero essere degli istituti di credito che finanziano l'impresa e la aiutano nei momenti di difficoltà, cercano di raggiungere il loro unico scopo (che poi è quello di ogni persona), cioè fare soldi a palate.

C'era una interessante intervista al proprietario di Luxottica proprio in questo senso che se trovo vi posto perchè mi trova abbastanza d'accordo.

 

Detto questo di anni ne ho 32 e fortunatamente lavoro per conto mio (al massimo mi tocca chiudere baracca e burattini se la crisi si fa sentire ancora di più).

 

P.S. Ho l'iPhone! :loL2

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Guest FreshMagicKiller

Che le folle festanti per le dimissioni di Berlusconi siano state una discreta stupidaggine lo penso anch'io.

Berlusconi non l'ho direttamente votato ma l'ho appoggiato, un pò come mi pare faccia keitaro nella sua valutazione sulla sinistra, perchè pensavo fosse il male minore (correggimi se sbaglio).

A posteriori credo siamo tutti concordi nel dire che l'ultimo governo Berlusconi sia stato un discreto fallimento, in ogni campo.

In tutto questo ritengo la soluzione tecnica quella corretta, anche se non è espressione del volere di un popolo, perchè il popolo alle volte si lascia troppo indirizzare dalle promesse (vedi Berlusca).

Però il tecnico non può essere appoggiato da chicchessia, tantomeno delle banche (non italiane tra le altre cose) che invece che fare il loro vero lavoro, ovvero essere degli istituti di credito che finanziano l'impresa e la aiutano nei momenti di difficoltà, cercano di raggiungere il loro unico scopo (che poi è quello di ogni persona), cioè fare soldi a palate.

C'era una interessante intervista al proprietario di Luxottica proprio in questo senso che se trovo vi posto perchè mi trova abbastanza d'accordo.

 

Detto questo di anni ne ho 32 e fortunatamente lavoro per conto mio (al massimo mi tocca chiudere baracca e burattini se la crisi si fa sentire ancora di più).

 

P.S. Ho l'iPhone! :loL2

 

 

Io sarei cauto a dire fortunatamente.....molti tuoi colleghi sto periodo si stanno impiccando....io che ho 30 anni...penso che quelli messi meglio sto periodo sai chi sono? Quelli con la terza media....quelli che quando finivamo le medie, e dicevano, io vado a lavorare...in silenzio e di nascosto venivano puntati col dito "poveri morti di fame...somari...non avranno niente dalla vita" ecco quelli, nella merda generale son quelli messi meno peggio...alcuni imprenditori falliscono e si suicidano, chi fa l'università.....ahahahhaha....porelli...giusto, noi siamo la generazione che ha studiato...ahah, manco il tempo di finire l'università e puf, non c'è lavoro manco come intrecciatore di canestri....vuoi fare l'ingegnere....cerrrto come no...l'assunzione per un laureato costa molto di più che per un diplomato, io imprenditore che fo? Prendo il mio perito migliore e gli fo fare un corso d'aggiornamento e fanculo gli ingegneri...sbam! Fregati. Nel frattempo le università sono diventati dei "diplomifici", laurea in "scaccolamento ad effetto ricurvo" così i genitori fanno studiare i figli fino a 25 anni perchè:

1) Lo fanno tutti...oramai è prassi....

2) Non hanno voglia di andare in fabbrica col capo che gli urla dietro perchè se no prende l'iphone e lo scrive su facebook

3) Si sta meglio a studiare e a baccagliare le fighe che a lavorare.

 

Il bello che poi dicono pure: "hei...io sono un laureato" come a dire....io voglio il lavoro che dico io, come lo voglio io, senza nessuno a scassarmi il cazzzo e possibilemente senza sporcarmi.

 

Chi dice ste cose è un laureato.

 

Ho visto gente venire in fabbrica e scappare dopo due ore...poverini....non potevano usare il telefono.

 

 

Detto questo...Berlusconi è stato il male estremo...un cancro per tutti, il centro sinistra ( la sinistra è un'altra cosa ) non sarebbe stata molto meglio, ma la faccia l'avrebbe salvata...un po' di decoro cazzo, con Berlusca siamo scesi proprio nel ridicolo....ma il problema più grande è che sotto il suo "dominio" c'è stata la berlusconizzazione della società italiana...li è stato il vero dramma. Figa, iPhone, Macchinetta del papi e sballo libero....mentre sotto c'era il "castoro" della crisi che rosicchiava il pavimento....ora metticeli sti bambocci a combattere con il lavoro che non c'è, la busta paga che non arriva, lo straordinario che va fatto perchè il pezzo deve uscire entro sera, il titolare che ti tratta come una merda ( per ovvi motivi anche giustificati eh ).....povera Italia.

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Io sarei cauto a dire fortunatamente.....molti tuoi colleghi sto periodo si stanno impiccando....io che ho 30 anni...penso che quelli messi meglio sto periodo sai chi sono? Quelli con la terza media....quelli che quando finivamo le medie, e dicevano, io vado a lavorare...in silenzio e di nascosto venivano puntati col dito "poveri morti di fame...somari...non avranno niente dalla vita" ecco quelli, nella merda generale son quelli messi meno peggio...alcuni imprenditori falliscono e si suicidano, chi fa l'università.....ahahahhaha....porelli...giusto, noi siamo la generazione che ha studiato...ahah, manco il tempo di finire l'università e puf, non c'è lavoro manco come intrecciatore di canestri....vuoi fare l'ingegnere....cerrrto come no...l'assunzione per un laureato costa molto di più che per un diplomato, io imprenditore che fo? Prendo il mio perito migliore e gli fo fare un corso d'aggiornamento e fanculo gli ingegneri...sbam! Fregati. Nel frattempo le università sono diventati dei "diplomifici", laurea in "scaccolamento ad effetto ricurvo" così i genitori fanno studiare i figli fino a 25 anni perchè:

1) Lo fanno tutti...oramai è prassi....

2) Non hanno voglia di andare in fabbrica col capo che gli urla dietro perchè se no prende l'iphone e lo scrive su facebook

3) Si sta meglio a studiare e a baccagliare le fighe che a lavorare.

 

Il bello che poi dicono pure: "hei...io sono un laureato" come a dire....io voglio il lavoro che dico io, come lo voglio io, senza nessuno a scassarmi il cazzzo e possibilemente senza sporcarmi.

 

Chi dice ste cose è un laureato.

 

Ho visto gente venire in fabbrica e scappare dopo due ore...poverini....non potevano usare il telefono.

 

 

Detto questo...Berlusconi è stato il male estremo...un cancro per tutti, il centro sinistra ( la sinistra è un'altra cosa ) non sarebbe stata molto meglio, ma la faccia l'avrebbe salvata...un po' di decoro cazzo, con Berlusca siamo scesi proprio nel ridicolo....ma il problema più grande è che sotto il suo "dominio" c'è stata la berlusconizzazione della società italiana...li è stato il vero dramma. Figa, iPhone, Macchinetta del papi e sballo libero....mentre sotto c'era il "castoro" della crisi che rosicchiava il pavimento....ora metticeli sti bambocci a combattere con il lavoro che non c'è, la busta paga che non arriva, lo straordinario che va fatto perchè il pezzo deve uscire entro sera, il titolare che ti tratta come una merda ( per ovvi motivi anche giustificati eh ).....povera Italia.

 

 

Il fortunatamente era legato al fatto che ho un lavoro, non che sia per conto mio (tra l'altro per farlo devo essere laureato, quindi la mia non era una scelta libera :smiley-angelic004: ).

Quelli che stanno meglio sono coloro che hanno voglia di lavorare, a prescindere dalla laurea o meno.

Puoi essere tutto quello che vuoi ma se non hai un lavoro ti devi adattare, invece qui vogliono tutti la pappa pronta. Non ne farei una questione di laurea o meno. Certo è che i "laureati" pretendono di più, a volte troppo, per quello che realmente sono.

Sono concorde con te che qui manca la forza lavoro che nello specifico è in questo momento data per la stragrande maggioranza dagli extracomunitari che si "abbassano" a fare un lavoro che il giovane italiano medio non guarda nemmeno di striscio.

Poi per carità non voglio generalizzare troppo, non sono tutti così ma quando faccio i colloqui di lavoro il buon 80% dei candidati che mi si presentano hanno queste caratteristiche.

 

Sul Berlusca? Beh, come ho detto ho fatto la cazzata. Da quella parte a meno di vedere dei cambiamenti sostanziali a livello di persone e di strategia politica, non vedranno mai più un mio voto.

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Il fortunatamente era legato al fatto che ho un lavoro, non che sia per conto mio (tra l'altro per farlo devo essere laureato, quindi la mia non era una scelta libera :smiley-angelic004: ).

Quelli che stanno meglio sono coloro che hanno voglia di lavorare, a prescindere dalla laurea o meno.

Puoi essere tutto quello che vuoi ma se non hai un lavoro ti devi adattare, invece qui vogliono tutti la pappa pronta. Non ne farei una questione di laurea o meno. Certo è che i "laureati" pretendono di più, a volte troppo, per quello che realmente sono.

Sono concorde con te che qui manca la forza lavoro che nello specifico è in questo momento data per la stragrande maggioranza dagli extracomunitari che si "abbassano" a fare un lavoro che il giovane italiano medio non guarda nemmeno di striscio.

Poi per carità non voglio generalizzare troppo, non sono tutti così ma quando faccio i colloqui di lavoro il buon 80% dei candidati che mi si presentano hanno queste caratteristiche.

 

Sul Berlusca? Beh, come ho detto ho fatto la cazzata. Da quella parte a meno di vedere dei cambiamenti sostanziali a livello di persone e di strategia politica, non vedranno mai più un mio voto.

 

Che dire, quoto tutto! Soprattutto la citazione della "pappa pronta" :asd "nota positiva" se così vogliamo chiamarla è che con il 35% di disoccupazione giovanile attuale ci saranno molti laureati in meno in futuro e quindi si spera che si torni alla qualità piuttosto che alla quantità

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Guest FreshMagicKiller

Il fortunatamente era legato al fatto che ho un lavoro, non che sia per conto mio (tra l'altro per farlo devo essere laureato, quindi la mia non era una scelta libera :smiley-angelic004: ).

Quelli che stanno meglio sono coloro che hanno voglia di lavorare, a prescindere dalla laurea o meno.

Puoi essere tutto quello che vuoi ma se non hai un lavoro ti devi adattare, invece qui vogliono tutti la pappa pronta. Non ne farei una questione di laurea o meno. Certo è che i "laureati" pretendono di più, a volte troppo, per quello che realmente sono.

Sono concorde con te che qui manca la forza lavoro che nello specifico è in questo momento data per la stragrande maggioranza dagli extracomunitari che si "abbassano" a fare un lavoro che il giovane italiano medio non guarda nemmeno di striscio.

Poi per carità non voglio generalizzare troppo, non sono tutti così ma quando faccio i colloqui di lavoro il buon 80% dei candidati che mi si presentano hanno queste caratteristiche.

 

Sul Berlusca? Beh, come ho detto ho fatto la cazzata. Da quella parte a meno di vedere dei cambiamenti sostanziali a livello di persone e di strategia politica, non vedranno mai più un mio voto.

 

E' piacevole colloquiare con te!

 

Non lo dire a me che sono passato dall'alloro al grasso e all'olio dei trasformatori elettrici sparso su tutto il corpo, mani bucati con i trapani, voli dai trasformatori da 15mila Watt altri 4 metri ( non so come la mia spina dorsale si sia salvata ) e lavoro fino alle 8 di sera tutti giorni con detrazione dallo stipendio per via della bellissima tassazione degli straordinari dopo le 20 ore.....

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Guest Nigma

State guardando il problema dei laureati - io lo sono e a 2 passi dalla magistrale - dalla prospettiva opposta a quella corretta, imho. A parte che non fate alcuna distinzione di categoria (se un letterato o un avvocato non trovano lavoro lo sapevano anche prima di iscriveri, visto che sono ambienti saturi, mentre se non lo trova un ingegnere o un chimico è molto diverso), il problema non è che "i laureati devono abbassarsi a fare i lavori che trovano" (non tutti, almeno) ma è la società deve trovare (e fare) posto per i laureati. Sono troppi? Vero. Troppe facoltà? Verissimo. Tante inutili? Certamente. Ma almeno i laureati che apportano un contributo fattivo alla crescita e allora sviluppo devono trovare un lavoro che permetta loro di valorizzarsi e di esprimere le proprie conoscenze e competenze.

 

Se cominciate ad accusare un medico o un ingegnere perchè non vogliono fare i camerieri o i magazzinieri, allora - con tutto il rispetto - state guardando ad un'Italia con prospettive da Tanzania.

 

PS: in automatico, peraltro, scatta la difesa dell'attuale classe dirigente: "Allora non è vero che lavoro non c'è, è che i giovani vogliono fare solo quello che pare a loro!" e di nuovo la colpa la si dà alla gente comune. No. Se un diplomato del liceo scientifico non va a fare l'università è ovvio che non possa pretendere il lavoro che pare a lui e debba adeguarsi, ma se un laureato da Ingegneria o Medicina pretende un lavoro che possa consentirgli di fare quello per cui ha studiato dai 6 ai 10 anni, ne ha tutti i diritti, per sè stesso e per il proprio paese.

 

Sul discorso qualità/quantità di studio/studenti ci sarebbe da aprire un capitolo a parte.

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State guardando il problema dei laureati - io lo sono e a 2 passi dalla magistrale - dalla prospettiva opposta a quella corretta, imho. A parte che non fate alcuna distinzione di categoria (se un letterato o un avvocato non trovano lavoro lo sapevano anche prima di iscriveri, visto che sono ambienti saturi, mentre se non lo trova un ingegnere o un chimico è molto diverso), il problema non è che "i laureati devono abbassarsi a fare i lavori che trovano" (non tutti, almeno) ma è la società deve trovare (e fare) posto per i laureati. Sono troppi? Vero. Troppe facoltà? Verissimo. Tante inutili? Certamente. Ma almeno i laureati che apportano un contributo fattivo alla crescita e allora sviluppo devono trovare un lavoro che permetta loro di valorizzarsi e di esprimere le proprie conoscenze e competenze.

 

Se cominciate ad accusare un medico o un ingegnere perchè non vogliono fare i camerieri o i magazzinieri, allora - con tutto il rispetto - state guardando ad un'Italia con prospettive da Tanzania.

 

PS: in automatico, peraltro, scatta la difesa dell'attuale classe dirigente: "Allora non è vero che lavoro non c'è, è che i giovani vogliono fare solo quello che pare a loro!" e di nuovo la colpa la si dà alla gente comune. No. Se un diplomato del liceo scientifico non va a fare l'università è ovvio che non possa pretendere il lavoro che pare a lui e debba adeguarsi, ma se un laureato da Ingegneria o Medicina pretende un lavoro che possa consentirgli di fare quello per cui ha studiato dai 6 ai 10 anni, ne ha tutti i diritti, per sè stesso e per il proprio paese.

 

Sul discorso qualità/quantità di studio/studenti ci sarebbe da aprire un capitolo a parte.

 

Io non accuso nessuno, ribadisco solo che è matematica spiccia il fatto che venendo da anni di "benessere" siano aumentati in maniera esponenziale i laureati (vuoi perchè chi ci crede veramente, vuoi perchè la famiglia non vuole che il figlio si sporchi le mani come hanno dovuto fare loro) fino alla saturazione del comparto, e ribadisco, al discapito della qualità, ora ci troviamo con tanti laureati che loro giustamente vogliono fare quello che il quale loro e le loro famiglie hanno sacrificato e una stagnazione di mercato per quella figura, perchè A MONTE non si sono messi dei paletti in CERTE facoltà, oppure non si sono fatte politiche di "possibilità" ai laureati veramente meritevoli (difatti quelli meritevoli sono costretti ad emigrare), ma per un certo periodo del tempo IL LAUREATO (non il film) faceva tendenza, era la terra promessa di tanti, e questi sono i risultati: "bassa manovalanza" estera per "coprire" mancanza di "mestieri" che a suo TEMPO ormai erano considerati solo per "sfigati".

 

PS: Se come scrivi tu se un letterato o un avvocato non trovano lavoro lo sapevano anche prima di iscriveri perchè si sono iscritti ugualmente?

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Guest Nigma

Io non accuso nessuno, ribadisco solo che è matematica spiccia il fatto che venendo da anni di "benessere" siano aumentati in maniera esponenziale i laureati (vuoi perchè chi ci crede veramente, vuoi perchè la famiglia non vuole che il figlio si sporchi le mani come hanno dovuto fare loro) fino alla saturazione del comparto, e ribadisco, al discapito della qualità, ora ci troviamo con tanti laureati che loro giustamente vogliono fare quello che il quale loro e le loro famiglie hanno sacrificato e una stagnazione di mercato per quella figura, perchè A MONTE non si sono messi dei paletti in CERTE facoltà, oppure non si sono fatte politiche di "possibilità" ai laureati veramente meritevoli (difatti quelli meritevoli sono costretti ad emigrare), ma per un certo periodo del tempo IL LAUREATO (non il film) faceva tendenza, era la terra promessa di tanti, e questi sono i risultati: "bassa manovalanza" estera per "coprire" mancanza di "mestieri" che a suo TEMPO ormai erano considerati solo per "sfigati".

 

Questo è molto vero, però bisogna fare MOLTA attenzione: far passare il concetto che oggi trova lavoro chi si prepara per i mestieri considerati "sfigati" mentre non trova lavoro chi si laurea è una deviazione patologica dovuta al contesto economico e quindi, di riflesso, sociale.

 

Il modello da seguire - quello peraltro dominante, oggi, in Europa - deve essere quello dei paesi nordici, ovvero incentivare lo studio in maniera tale da offrire e fornire una specializzazione così profonda e forte da non avere pressoché alcuna concorrenza sul mercato del lavoro. Una politica che nei paesi nordici attuano da oltre 30 anni ed i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti.

 

Il laureato che la società può permettersi non trovi lavoro, oggi, dovrebbe essere soltanto quello che non ha competenze e conoscenze tali che non possa essere assunto nessun altro capace di fare le stesse cose ad un minor costo economico e sociale o, più in generale, un laureato il cui posto sia già stato preso da un collega e quindi non sia assunto per una semplice questione di saturazione del mercato.

 

Un esempio? I laureati in lingue: la conoscenza delle lingue straniere non è più, oggi, una prerogativa esclusiva, anzi, è diventata quasi una condizione necessaria per qualunque mestiere, tanto più di un certo livello. Le alternative? Scrivere e insegnare. Per scrivere ci vuole un talento specifico riservato a pochi eletti: inutile illudersi. Quanto all'insegnamento, devo veramente aggiungere qualcosa? Ecco: questo è un caso di laureato senza strumenti di assunzione, qui occorrerebbe intervenire. E' solo un esempio, chiaramente, spero di essermi spiegato.

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Guest Nigma

PS: Se come scrivi tu se un letterato o un avvocato non trovano lavoro lo sapevano anche prima di iscriveri perchè si sono iscritti ugualmente?

 

Perchè è giusto che un ragazzo possa fare quello per cui si sente portato: questione di inclinazioni, di ambizioni, di motivazioni. E anche nei 2 esempi che ho fatto occorrerebbe fare un'ulteriore distinzione: dei letterati ho parlato pocanzi, degli avvocati inutile evidenziare il sistema lobbistico cui sono sottoposti già prima di terminare il proprio corso di studi.

 

La società non deve mortificare l'individualità in nome del posto di lavoro - peraltro non garantito nemmeno a professionisti dei settori più avanzati, come pocanzi dicevi tu stesso, quindi sarebbero un'illusione e una rinuncia ancor più dolorose - ma deve favorire la specificità dell'individuo in modo tale che possa offrire un contributo unico, con piena motivazione (perchè solo un lavoratore motivato dà il meglio), quindi totalmente competitivo.

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Perchè è giusto che un ragazzo possa fare quello per cui si sente portato: questione di inclinazioni, di ambizioni, di motivazioni. E anche nei 2 esempi che ho fatto occorrerebbe fare un'ulteriore distinzione: dei letterati ho parlato pocanzi, degli avvocati inutile evidenziare il sistema lobbistico cui sono sottoposti già prima di terminare il proprio corso di studi.

 

La società non deve mortificare l'individualità in nome del posto di lavoro - peraltro non garantito nemmeno a professionisti dei settori più avanzati, come pocanzi dicevi tu stesso, quindi sarebbero un'illusione e una rinuncia ancor più dolorose - ma deve favorire la specificità dell'individuo in modo tale che possa offrire un contributo unico, con piena motivazione (perchè solo un lavoratore motivato dà il meglio), quindi totalmente competitivo.

 

In un'unica parola che in Italia non esiste: MERITOCRAZIA

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Guest Nigma

In un'unica parola che in Italia non esiste: MERITOCRAZIA.

 

La meritocrazia - parola generata sulla base di un concetto astratto ben difficile da misurare o quantificare (ho colleghi usciti col 110 e lode che non saprebbero calcolare l'uscita di un amplificatore operazionale, argomento che si fa in 4a superiore all'ITIS, o che hanno fatto tesi su modelli cerebrali degli anni '70, che nessuna azienda utilizza) - è la conseguenza naturale di un seria politica dello studio che tenga conto 1) delle esigenze del mercato del lavoro 2) delle prospettive di crescita secondo progetti e programmazione 3) delle specificità locali (come fanno da anni in Germania).

 

E della distruzione totale delle lobby.

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Guest FreshMagicKiller

Ma il 110 e lode non ti deve dare molti diritti se non quello di avere più opportunità di colloqui, la meritocrazia da considerare è un'altra....gente che si fa il culo a tempo determinato finisce a casa a grattarsi quando c'è gente che lavora magari perchè ha giocato a pallone in serie c a tempo indeterminato cazzeggiando e facendo la vita del "calciatore" all'interno dell'azienda....cavilli sindacali qua e la......le istituzioni più grandi che dovrebbero essere quelle più snelle ed efficienti sono intasati per colpa di queste cose....è impossibile lavorare! Per non parlare poi dei figli dei figli dei parenti che acquissicono il diritto di lavoro per questioni genetiche pur dimostrando di avere le sinapsi interrotte.....

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Nigma, io non dico che i laureati non servono, valutavo, allo stato attuale delle cose, cosa dovrebbe fare un giovane laureato che non trova, MOMENTANEAMENTE (si spera), il lavoro per cui ha studiato.

In un mondo astratto (che è reale per altri paesi ma non per l'Italia per tutta una serie di cose) un paese che ha bassa manovalanza dovrebbe muoversi per incentivare la ricerca e l'innovazione e portare la propria economia ad espandersi verso quella direzione (l'ho abbreviata molto, se vogliamo discuterne più approfonditamente son qui :D ).

Un giovane laureato dovrebbe poter trovare, non dico subito ma nel giro di poco, un lavoro che sia giusto rispetto alle sue qualità.

Allora servirebbe una ristrutturazione profonda e seria della nostra istruzione che passa dall'eliminare parecchi corsi di laurea inutili (anche qui il discorso è ampio e valutabile).

 

A corollario di tutto ciò, sulla meritocrazia di cui accennavate, ho due amici (in realtà un amico e la mia ex) che con grande perseveranza e bravura hanno sfruttato al meglio le loro lauree e i loro voti, ed hanno entrambi un posto di lavoro ottimo, a tempo indeterminato, con ottima retribuzione.

Per dire che in Italia non tutto va male e non sempre ci sono "gli amici di" o "i parenti di" che prendono i posti migliori.

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Scrivo su questo topic solo per raccontarvi una curiosità che mi è capitata ieri.

 

A Buccinasco, Paese vicino al mio, ci saranno le elezioni il 6/7 maggio. Per l'occasione si è candidata una lista chiamata 'Politica Giovane'.

Scorri l'elenco dei candidati a Consigliere e trovi rappresentanti di Cl e basta. Tutti tra i 18 e i 30, figli di famiglia totalmente Cllina. Poi vedi chi ha creato la lista e trovi: 'Loris Cereda'. Il sindaco arrestato per tangenti l'anno scorso.

 

Uno di quelli in lista è una sorta di Renzo Bossi; veniva a scuola con me ed è un cazzaro di primo livello, che non si interessa minimamente al mondo politico. Mette su Facebook il suo faccione a mo di campagna elettorale.

Gli scrivo nei commenti all'immagine, assieme ad altri miei coetanei, dicendogli che essendo la sua lista alleata con il Pdl, difficilmente sarà un movimento "totalmente autonomo, da destra a sinistra", come amano spacciarsi.

Quando lui, assieme al capolista non ha più saputo cosa rispondere (perchè semplicemente non sanno un cazzo, per il semplice motivo che se ne fottono altamente e non seguono), chi ha iniziato ad intervenire? Loris Cereda in persona! :ahahah

 

Ha iniziato con la sua sparata alla Berlusconi, dicendo che i PM politicizzati stanno provando a distruggere il centrodestra a Buccinasco e aggiungendo (testuali parole) che "ci brucia" che i sondaggi parlano di una parità tra le liste.

Al che non ci ho visto più e gli ho risposto che gli indagati non dovrebbero fare politica e che negli altri Paesi spariscono anche solo per aver copiato mezza tesi universitaria.

 

Lui risponde tutto incazzato, dandomi del sostenitore di una dittatura e dicendomi di fargli orrore (anche qui, testuali parole). Poi la discussione si è tranquillizzata e lui, capendo di aver esagerato perchè ero riuscito a spiattellargli in faccia la verità senza insultarlo, ha abbassato le ali.

 

Il tutto ve l'ho detto per farvi capire quale sia la situazione a livello locale. Una persona così piccola, così insulsa, che insulta in maniera così gratuita, è riuscito a diventare sindaco di un Paese di 30.000 abitanti.

(se vi va di dare un'occhiata alla conversazione e riuscite ad aprire la pagina.. http://www.facebook.com/photo.php?fbid=3843301682441&set=a.3843301162428.303365.1275081771&type=3&theater )

 

 

 

 

 

Ah, si..ieri non avevo proprio un cazzo da fare comunque :asd

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Guest Nigma

Ho letto la conversazione e non mi trovo d'accordo su un punto: in Italia esiste ancora la presunzione d'innocenza e non si può "segregare" idologicamente un individuo soltanto perchè accusato. Mi spiego meglio: se se ne fa una questione di opportunità politica, nel senso che si ritenga incompatibile lo svolgimento di una funzione pubblica da parte di un soggetto sottoposto a giudizio (sia in termini di disponibilità nei confronti degli organi competenti, che sarebbe limitata o nulla in presenza di una carica, sia in termini di etica politica), posso essere perfettamente d'accordo; se ne fa una questione legale, ossia un vero e proprio divieto, allora non lo sono più. Chiunque può essere un criminale, in qualche termine, ma sta agli organi di giudizia dimostrare la colpevolezza, non sta all'individuo dimostrare la propria innocenza: fino a prova contraria, chiunque di noi è innocente e come tale ha tutto il diritto di esprimersi ed agire entro i termini di legge (chiaramente non può qualora ci siano rischi di inquinamento delle prove, reiterazione del reato, ecc.).

 

Privare un cittadino della libertà di espressione o partecipazione soltanto sulla base di accuse e non di condanne (almeno in primo grado, naturalmente) è eticamente e costituzionalmente abominevole, tanto quanto il fatto stesso che costui possa approfittarsi di una eventuale propria carica pubblica per sottrarsi volontariamente al giudizio della legge.

 

Se un funzionario pubblico finisce nelle maglie della giustizia non deve dimettersi in quanto colpevole automaticamente dei reati a lui ascritti, bensì deve dimettersi per senso di responsabilità, per coerenza e trasparenza nei confronti dei cittadini, per disponibilità nei confronti delle autorità giudiziarie, a beneficio delle quali possa dedicare il suo tempo velocizzando conseguentemente lo svelamento della verità (e dell'eventuale colpevolezza). Qualora risulti innocente, poi, ha tutto il diritto di essere risarcito e reintegrato nella vita pubblica, ove possibile anche nella stessa carica pubblica che ha dovuto abbandonare ma della quale era legittimamente 'proprietario'.

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Certo Nigma,sulla carta hai ragione.Però chissà perchè,ma tendo a non fidarmi di chi si definisce "vittima di un contropotere evidente a chi non ha le fette di salame sugli occhi" :ahahah

L'ho già sentita da uno più noto,e chi prima ancora di essere processato parla di complotto dei Pm per affidare alla sinistra il sontuoso e prestigiosissimo comune di Buccinasco(con tutto il rispetto),mi sa tanto di disonesto.

Occhio perchè questi sono i peggiori,accade anche da me in Basilicata,lista civica fasulla infarcita di giovani capre,che poi sarebbero i prestanome a chi ha creato o manovra la lista.Cose già tristemente viste

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