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BELLE FIGLIOLE....


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ma lisa ann non è il caso si ritiri oramai? avrà 45 anni, su.

Stiamo aspettando ardentemente che si svuotino le tue. 

A me Dua Lipa sa tantissimo di quelle zozze che frequentano l'Orientale, un po' tossiche, con qualche malattia venerea pregressa e che nei weekend si sfondano di Tennets e poi fingono di essere ubriac

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non è poraccia, è malata.

Sarà che, magari, da non romano, potrei aver travisato il significato dell'espressione: "poraccia" non può valere come "poverina, mi fa pena"? Perchè se non è così, ok, hai ragione, ma se può essere inteso con questo significato non colgo molto la tua precisazione (anche perchè, se non specialmente,una malata può farti pena, o no?) :boh

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Sarà che, magari, da non romano, potrei aver travisato il significato dell'espressione: "poraccia" non può valere come "poverina, mi fa pena"? Perchè se non è così, ok, hai ragione, ma se può essere inteso con questo significato non colgo molto la tua precisazione (anche perchè, se non specialmente,una malata può farti pena, o no?) :boh

no ok l'importante è che sia chiaro che è una malata psichiatrica, non è che sia sfortunata o semplicemente stupida, ecco.

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no ok l'importante è che sia chiaro che è una malata psichiatrica, non è che sia sfortunata o semplicemente stupida, ecco.

 

Parecchio malata anche.

E' chiaro che vi siano dei disturbi psicologici dietro perchè per far parlare di se va bene che in Italia si vede e sente di tutto e gli si da credito ma qui siamo troppo oltre.

Come sempre in questi casi sarebbe opportuno che non se ne parlasse.

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sai come si chiama sua mamma?

 

Tramonto

 

aahahahahaaaaaaaaaaaaaasashahsahdhsfhdsafhasfashfasdfhd

 

mi farei pure lei

Pessima :asd

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Per Keitaro...

:asd :asd

 

Il porno di Sara Tommasi: una recensione tecnica

Argomento: Sara Tommasi, è un po’ che non ne parlavamo. Notizia: ha fatto un film porno intitolato “La mia prima volta”.

 

Mettiamoci subito d’accordo: questo non è quel che si dice un blog per famiglie, ma neanche a luci rosse. Gentili donzelle sono solite leggerlo, gentili bambini potrebbero capitarci ma, soprattutto, gentili possessori di diritti potrebbero denunciarmi e farmi il mazzo a tarallo. Ergo, qui non troverete nè il video nè foto hard, solo qualche screenshot “casto” che sono pronto a rimuovere tranquillamente dietro richiesta. Ora, però, addentriamoci dentro questa pellicola surrealista, descrivendola scena per scena.

 

Il cartello iniziale

 

Il film si apre con una scritta gialla su sfondo nero che recita “Voglio avere una vita intensa come Marilyn – Sara”. E’ un’evidente dichiarazione di intenti della Tommasi che fa capire di volersi rendere ridicola dal primo all’ultimo secondo della pellicola.

 

Potrebbe però anche essere letta come un buon augurio, visto che la Monroe è deceduta a 36 anni e lei ne ha 31: “Tranquilli, altri cinque anni e mi tolgo dalle palle”. Ma veniamo a noi.

 

Trucco e capello

 

Dopo la scritta c’è qualche secondo che ci mostra l’ambitissimo backstage del film. Compare la Tommasi, a cui hanno messo una parrucca da prostituta di serie C/1 girone B per farla sembrare un’assatanata. Ci sarebbe un piccolo dettaglio: mettere una parrucca alla Tommasi per farla sembrare maiala è come mettere un perizoma a Bud Spencer per farlo sembrare grasso. Semplicemente geniale.

 

Il set fotografico

 

Dopo il trucco finalmente compare la Tommasi nuda, in piedi, vicino a una ragazza venti centimetri più bassa di lei. Considerando che la Tommasi, al netto degli immancabili tacchi a spillo, è alta 1.70, appare evidente come per farla sembrare una stangona abbiano fatto delle selezioni nei circoli arcinane per trovare la sua partner. Sara è lì, ingessata come un tizio sopravvissuto a una caduta dal terzo piano, mentre un fotografo scatta a raffica e la sodale tenta disperatamente di farla smuovere di mezzo centimetro.

 

Il budget

 

Parte la prima scena di sesso. Ambientazione: un tavolo Ikea, una sedia, un dildo senza neanche la vibrazione. Qui si capisce che il budget della produzione si aggira tra i 20 e i 40 euro: l’interpretazione della Tommasi, però, rivaluta il tutto. L’attrice porno professionista, infatti, ha una sua bravura: nonostante la sua “gentil compagna” abbia l’aspetto di quella che ne ha visti tanti, la pornostar riesce a simulare piacere in maniera, se non credibile, quanto meno eccitante. La Tommasi, la cui orchidea ha l’aspetto di quella che ne ha visti troppi, nella scena sfodera uno sguardo da triglia lessa mentre si infila sta specie di palo della luce su per i sacri condotti: un volto dubbioso, come a dire “Quand’è che dovrei godere?”.

 

A quel punto la partner, che è sulla sedia accanto al tavolo ed ha messo su le treccine da studentessa ninfomane giapponese (mentre i capelli della Tommasi, non si sa bene come, son diventati nero corvino) decide di smuovere un po’ la situazione coinvolgendo Sara in un atto di sesso orale. Risultato: quando subisce, la Tommasi si appoggia su un fianco con aria annoiata ma, soprattutto, quando è lei a praticare il cunnilinguus si mette a fare i grattini all’ombelico della tizia, che si sarà chiesta “Ma che cheeezz stai facendo, imbecille?”.

 

No, signori, non scherzo: le gratta la panza!

 

Secondo cartello

 

Finita la scena lesbo, compare un’altra scritta: “Mi piacerebbe essere presa con la forza. Sono sicura che farebbe bene al corpo e all’anima – Sara”. In un film normale questa frase provocherebbe pensieri a luci rosse ed eccitazione, ma siccome siamo di fronte ad un film comico, inevitabilmente allo spettatore viene in mente la Tommasi portata via di forza da due infermieri che urla “Non sono pazza! E’ che gli alieni mi sciolgono le pasticche nei bicchieri!”.

 

Il secsissiop

 

Comincia la prima scena di sesso vero. Lo screen che vedete a destra descrive l’ambientazione: la Tommasi è davanti a una bacheca piena di falli di plastica (n.b. originalissimo) ed è intenta a decidere quale può andare bene per lei. Mentre armeggia con una specie di idrante, il buontempone tamarro a sinistra si ferma e si avvicina, deciso a sorprenderla da dietro come Imodium. La nostra Sara, però, è piena di risorse: sfruttando gli occhi, che notoriamente ha dietro la nuca come gli insetti, ha capito di avere dietro di sè un truzzo palestrato pronto a prendere una denuncia per molestie e, prima che lui arrivi a mezzo metro, si è già sollevata la gonna mostrando il Frejus ed esclamando testualmente “Che bello! Un bel maschione tutto per me!”. L’intero film è pieno di frasi fregne… ehm pregne di significato: ci piace citare un “Ciao, sono Sara Tommasi e ciuccio bene i vasi!”.

 

E qui abbiamo la certezza che i testi non glieli scrive Sepulveda.

 

In realtà dopo la prima scena deve essere intervenuto il regista Guido Maria Ranieri, intimandole di fare finta di provare piacere. Sarà per questo che, quando decide di farsi trivellare come un pozzo a Bassora, lei sfodera la potente espressione antierettiva che vedete a sinistra, che rimanda al volto di una contadina lucana in periodo di lutto. Intanto alla comitiva si aggiunge l’immancabile cliente di turno e le fanno la festa mentre lei rimane fissa nel suo sguardo che denota grande preoccupazione per aver lasciato il gas aperto a casa.

 

Yo dawg!

 

A completare il tutto, per non saper nè leggere nè scrivere, arriva casualmente anche un uomo di colore, completando così l’enciclopedia dei luoghi comuni della pornografia. Il problema, però, non è lui. Il problema è che Sara Tommasi, magicamente, si è rivestita! Riassumiamo: sei in un negozio e decidi di concederti al primo truzzo che passa; trovandoti a fare ti concedi anche a un tizio con una faccia da commercialista e un medaglione di pollo al collo; siccome non c’è due senza tre, acconsenti a dare le tue grazie anche al cugino di Dikembe Mutombo. Poi, mentre sono lì tutti e tre a gettar salami nel corridoio, all’improvviso ti fermi e dici: “Interrompiamo un attimo che ho un pelino freddo, giusto il tempo di mettermi una cosa addosso”. E certo! Chiunque abbia fatto una gangbang sa che a metà ci si riveste!

 

Ad ogni modo, anche questa scena termina nel modo più classico, talmente classico che non c’è bisogno di specificarlo. Anche in quel caso lo sguardo di Sara denota preoccupazione più che piacere, vedi mai che son troppe calorie.

 

Gran finale

 

Dopo una breve parentesi di pochi secondi che mostra la Tommasi dopo l’ammucchiata, intenta a coprirsi la bocca come un bimbo che ha appena fatto il ruttino, il simpatico Quartetto Cetra si trasferisce in un retrobottega con le veneziane abbassate, che effettivamente se ne sentiva un gran bisogno.

 

Anche qui il regista deve essersi incazzato come un’aquila, intimandole: “Se proprio non riesce a recitare, almeno dammi carta bianca”. Lei, consapevole di non sentir niente comunque, deve avere fatto sì con la testolina e tralascio il resto per non turbare sessualmente i lettori.

 

Vi lascio solo un ultimo screenshot nel quale la Tommasi, all’apice di una trance interpretativa, prova finalmente a fare uno sguardo che somigli vagamente a quello di una donna che prova piacere. L’effetto è quello di una casalinga di Rovereto che telefona a Cucuzza per dirgli di aver visto la navicella di E.T.

 

Giudizio finale

 

Bastano poche parole. Illo tempore avevo consigliato a Sara Tommasi di darsi al porno in modo da sfruttare il suo unico vero talento. Devo constatare che il mio consiglio è stato un fallimento. Aiutatemi a trovare un talento a questa donna tale da giustificare la sua esistenza. Magari può essere brava come donna-bersaglio di un lanciatore di coltelli, oppure come appendiabiti semovente. Aiutiamola.

 

Vi lascio con una chicca: pare che dopo l’uscita del film, che il suo avvocato Marra (sì, quello dello strategismo sentimentale) ha provato inutilmente a bloccare, la Tommasi si sia pentita e abbia deciso di intraprendere un percorso di recupero personale. Andando a Medjugorie. E anche qui non scherzo.

 

Post scriptum

 

Mi è capitato sott’occhio un commento su Blogosfere di tale Riccardo Spiga, che si scandalizzava per la totale mancanza di empatia e solidarietà nei confronti di questa ragazza in difficoltà. Amico Riccardo, facciamo così: visto chenon mi risulta che la Tommasi in questi anni abbia lavorato gratis e visto che l’unico suo pregio è quello di essere talmente ridicola da diventare un’icona trash, se la cara Sara restituisce i soldi guadagnati io smetto di prenderla per il culo.

 

Se nella vita faccio di mestiere il pagliaccio, non posso lamentarmi se la gente ride di me.

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Aaaaaaaaaaaaaaaaaah!!! Scusate la registrazione apposita, è che ho la gnogna 24 ore su 24 attaccata al piccì che mi segnala ogni piccola sfumatura.

 

Volevo solo specificare che "NON SONO DI DESTRA", sono un innocuo radicale che però quando glie girano i cojotes scrive post stile Hitler per provocare. :ilsaggio

 

By the way, grazie a tutti per i complimenti! :icon_bananaride:

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Blog stupendo.

Per me puoì tifà chi te pare, m'hai fatto ammazza per mezz'ora buona oggi pomeriggio al lavoro :asd

 

Ehm...

:smiley-angelic004:

 

 

 

 

 

:loL2 :loL2

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