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Il sistema sanitario non era assolutamente pronto ad affrontare questo virus: gli ospedali sono andati in tilt ed anche per questo, ma non solamente, sono morte tante persone... tra cui mio padre

Cosa ho fatto di male per leggere ancora affermazioni quali "meno di diritti dei cani" o "lo Stato continua a vendere tabacco": sono estremismi che non tengono conto di esigenze fisiologiche (il cagar

Per fortuna ci sono quelli che in tutti gli ambiti non capiscono un cazzo

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Le teorie complottiste ci sono sempre e comunque. C'è chi si è improvvisato esperto di balistica o di medicina legale per spiegare come un AK47 fracassi i cervelli e al poliziotto non sia successo praticamente niente o come manchi il rinculo del fucile ecc.

 

Direi che comunque di pretesti per reprimere duramente gli estremisti islamici i potenti ne hanno a milioni. Non penso che questo attentato faccia o meno la differenza (se è quello a cui ti riferivi Garion con il tuo sospetto).

 

Poi lo sappiamo che spesso e volentieri quello che reggono le redini sono anche gli stessi che poi iniziano le guerre però boh, in questo caso non starei tanto a cercare altri responsabili.

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Quello che io trovo assurdo più di ogni altra cosa è che tutto questo, ogni volta, nasca dalla religione.


 


Ora, io parlo da ateo convinto e vabeh, i miei convincimenti ideali purtroppo spesso non vanno di pari passo con le esternazioni concrete nel senso che io sarei del filone "ognuno è libero di credere in quello che crede, io non credo nel Dio cattolico ma rispetto che invece lo fa", però poi bestemmio eccetera e mi rendo conto di poter essere offensivo alle orecchie di un credente, anche se so che non lo faccio con l'intento di atterrire chi mi ascolta, dal momento che inveire contro Paperino per me avrebbe la stessa valenza. La mia è più che altro una forma di sfogo.


 


Premesso questo, la storia ci insegna che l'Islam moderato non è l'Islam, come il Cristianesimo moderato non è il Cristianesimo. Sia Bibbia che Corano pullulano di incitazioni alla violenza, omofobia, misoginia, odio verso il diverso e chi più ne ha più ne metta; i moderati sono semplicemente più influenzati dai princìpi dell'umanesimo rinascimentale e del rispetto reciproco che dalla "parola di Dio" vera e propria, per come la vedo io.


 


E' evidente che in giro sia pieno di persone di religione islamica assolutamente perbene e che non si mettono a crocifiggere infedeli in mezzo alla strada, ma l'ipocrisia che vedo sparpagliata a once in televisione, internet, radio davvero non la posso tollerare. E' il peggio.


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La differenza sostanziale tra cristiani e mussulmani - e con questo non voglio mettere uno al di sopra dell'altro in quanto credo che la religione sia semplicemente un bisogno dell'uomo per sopperire alla paura della morte e della fine eterna e per alleviare le pene in vita, quindi sostanzialmente una finzione al pare dei libri fantasy del signore degli anelli - è che nel primo caso la Bibbia e il Vangelo sono trascrizioni di storie che sono capitate prima ai profeti e poi a Gesù tramite sempre il racconto degli apostoli mentre il corano sono le parole che Dio ha detto a Maometto.

 

Quindi nel corano ci sarebbero le parole dirette di Dio e da qui nasce anche la difficoltà per i mussulmani di discostarsi troppo da quelle parole e di usare l'interpretazione come si fa nei Vangeli e nella Bibbia.

 

Il corano sono i nostri 10 comandamenti. Difficile fare distinguo o interpretare.

 

Questo indipendentemente dal nostro rinascimento.

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Le parti più estreme delle dottrine islamiste vengono da testi sacri esterni al corano come le varie "sunna" o le "ijima'", che sono per stessa ammissione testimonianze di cui addirittura esistono diverse versioni come per i nostri vangeli canonici e non. Quindi non penso sia un problema di "tipo" di letteratura sacra (divina dettatura o racconto), ma proprio culturale come concordavamo io e Dandi nei nostri post.

 

Per chi non crede che tutte le mosse violente e usurpatrici degli stati occidentali (orrori in israele, le guerre al terrorismo di bush...) siano state un grosso regalo ai fondamentalisti, non so che dire... Inoltre buona parte di questi gruppi estremisti li abbiamo foraggiati a valanghe di soldi per tutta la guerra fredda facendoli radicare nel territorio e militarmente.

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Ma non è neanche una questione eclusivamente religiosa, è una questione culturale più ampia, nella religione trova la sua base. Non prendiamoci in giro, è veramente ridicolo sentire parlare certi buonisti in giro per la tv che, o perché ipocriti o perché scemi, vanno sostenendo che la violenza di questo tipo appartiene a tutti indistintamente. Negare che esista una questione islamica è vergognoso. Io parlo da credente, ma credente un po' a modo mio, per molti versi disprezzo anche profondamente la chiesa cattolica. E attenzione a mischiare questo con i discorsi alla Salvini e ritardati simili che fanno discussioni di cazzolunghismo su quale religione è superiore all'altra, come se stessero parlando di due squadre di calcio. No, questo è diverso. E' innegabile che a livello di civilizzazione i popoli islamici siano rimasti secoli indietro, INNEGABILE. Se facciamo finta che questa situazione ai più stia stretta, che vogliano solo essere lasciati in pace, che la maggior parte delle donne col burka soffra la condizione ridicola a cui la loro religione le condanna, siamo dei falsari. Perché l'11 Settembre erano tutti in piazza a festeggiare la morte di 3mila persone, non solo quei pochi cattivoni di Al-Qaeda. E gli esempi commoventi di chi invece mostra una mentalità avanzata, e si batte per i diritti che nella società occidentale stanno alla base delle più grandi democrazie del mondo, spesso finiscono in tragedia. Una presa di posizione dura e ferma nei confronti di questi atti, da quando sono cominciati, ancora non si è vista dai parte dei santoni vari, men che meno è sorta spontaneamente dagli islamici comuni. Sono pochi e meritano ammirazione e rispetto quelli che si sono integrati perfettamente in occidente pur continuando a professare la loro religione. Qui ci sono comici che imitano il papa, lo prendono proprio per il culo, e vecchiette che vanno ogni giorno a messa se la ridono di gusto davanti alla tv, di cosa stiamo parlando? E' come se noi ci fossimo fermati alle crociate (e il paragone non è nemmeno perfettamente calzante, ma è solo per rendere l'idea). Ridicoli i discorsi su chi ce l'ha più lungo che sfociano nella xenofobia, ma ridicoli anche quelli in cui si fa finta che la questione islamica non esista, lo ribadisco. 

E stiamo attenti, perché è evidente che a questi politici moderni senza palle il terrorismo sembri così lontano, anche in giorni come questi. Invece è qui. Questi erano cittadini francesi di seconda o terza generazione. Il movimento si sta allargando a vista d'occhio. Nel frattempo quegli altri criminali invadono l'Ucraina, in Egitto e Libia succede quello che è successo. Tutte cose scollegate, ma questo movimento ha tutto quel che serve per fare da collante. Trovare un modo per reprimerlo ora e con decisione.

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Vorrei proporvi una riflessione che ho fatto, non tanto sul terrorismo e le religioni quanto sulla libertà di parola.

 

Premessa fondamentale: i terroristi e chiunque imbraccia le armi contro gente indifesa sono dei mostri, senza se nè ma.

 

La domanda che mi sono posto è la seguente: la libertà di parola non ha alcun tipo di limite? Tipicamente, a ogni diritto segue anche un dovere nella società, in questo caso in particolare l'utilizzo responsabile della parola. Faccio due esempi esplicativi:

 

A ) è purtroppo successo molte volte che giornalisti o scrittori fossero uccisi dopo che avevano denunciato un'ingiustizia, il malaffare o dei comportamenti violenti. Esempi italiani famosi sono Giacomo Matteotti, Peppino Impastato o Giuseppe Fava. Qui penso che nessuno abbia dubbi sul fatto che queste persone sono morte perché con il loro lavoro cercavano di rendere migliore la nostra società, e sono largamente considerati dei martiri;

 

B ) controesempio volutamente estremo: nell'appartamento vicino al vostro viene ad abitare uno schizofrenico con precedenti di violenza. Per sollevare il morale del condominio, appendete delle sue caricature in veste di Hannibal Lecter. Per tutta risposta, lui prende una mannaia e vi squarta. Lui resta un assassino senza attenuanti, ma voi più che un martire della libertà siete uno scemo di guerra adatto alla trasmissione "1000 modi per morire".

 

Ora, io non sto assolutamente dicendo che i vignettisti di Charlie Hebdo fossero nella seconda categoria, anche perché sono convinto che la satira abbia anche un'importante funzione di denuncia di certi aspetti della società (e anche delle religioni quindi). Ma sinceramente faccio fatica anche ad accomunarli a chi è si è sacrificato per rendere la nostra società migliore come quelli citati prima. D'altro canto, nel 2006 Calderoli si è dovuto dimettere su richiesta di tutti i partiti perché aveva mostrato delle vignette su Maometto. Era tanto diverso il suo comportamento da quello di Charlie Hebdo? La differenza sta nel fatto che i secondi sono stati barbaramente trucidati? Qual è il limite tra diritto e irresponsabilità?

 

Io sinceramente faccio fatica a trovare una risposta.

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Finché l'uomo sarà così stupido da credere ad un qualsiasi Dio (che non sia Ronnie James, RIP), allora avverranno queste azioni. La religione è l'oppio dei popoli, annebbia il cervello più di qualsiasi droga, incatena la mente. Credere in un Dio è indice di debolezza mentale.

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Finché l'uomo sarà così stupido da credere ad un qualsiasi Dio (che non sia Ronnie James, RIP), allora avverranno queste azioni. La religione è l'oppio dei popoli, annebbia il cervello più di qualsiasi droga, incatena la mente. Credere in un Dio è indice di debolezza mentale.

Non sono assolutamente d'accordo. Ci sono atei molto più fondamentalisti e chiusi mentalmente di certi credenti. Il problema come sempre è l'estremismo, non l'oggetto dell'estremismo.

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Il problema è che il Dio in cui credono è il dio denaro / profitto / potere.

Quelli che si fanno esplodere o fanno queste cose non credono nel dio denaro/profitto/potere.

 

Lo fanno proprio in nome di dio.

 

Quelli come Bin Laden che girava con il crono americano invece si.

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I cinesi che torturano i tibetani o i nord coreani che opprimono i loro connazionali non credono in nessun dio, tranne nell'ideologia o in cose ben più prosaiche. Però non mi pare siano tanto più moderati.

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Non sono assolutamente d'accordo. Ci sono atei molto più fondamentalisti e chiusi mentalmente di certi credenti. Il problema come sempre è l'estremismo, non l'oggetto dell'estremismo.

 

 

I cinesi che torturano i tibetani o i nord coreani che opprimono i loro connazionali non credono in nessun dio, tranne nell'ideologia o in cose ben più prosaiche. Però non mi pare siano tanto più moderati.

Non esistessero le religioni, non ci sarebbero determinate oppressioni. I mentecatti ovviamente rimarrebbero, ma sarebbe una società più fruibile.

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Quelli che si fanno esplodere o fanno queste cose non credono nel dio denaro/profitto/potere.

 

Lo fanno proprio in nome di dio.

 

Quelli come Bin Laden che girava con il crono americano invece si.

 

Ma non sono proprio d'accordo.

Quelli hanno subito il lavaggio del cervello, pensano di agire in nome di un Dio, ma li usano come marionette.

 

EDIT concordo con NoConcept.

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Non esistessero le religioni, non ci sarebbero determinate oppressioni. I mentecatti ovviamente rimarrebbero, ma sarebbe una società più fruibile.

 

Coloro che opprimono, avrebbero uno strumento in meno.

Ne troverebbero un altro.

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Coloro che opprimono, avrebbero uno strumento in meno.

Ne troverebbero un altro.

Senza dubbio, ma sarebbero meno "potenti", avrebbero meno seguaci.

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Vorrei proporvi una riflessione che ho fatto, non tanto sul terrorismo e le religioni quanto sulla libertà di parola.

 

Premessa fondamentale: i terroristi e chiunque imbraccia le armi contro gente indifesa sono dei mostri, senza se nè ma.

 

La domanda che mi sono posto è la seguente: la libertà di parola non ha alcun tipo di limite? Tipicamente, a ogni diritto segue anche un dovere nella società, in questo caso in particolare l'utilizzo responsabile della parola. Faccio due esempi esplicativi:

 

A ) è purtroppo successo molte volte che giornalisti o scrittori fossero uccisi dopo che avevano denunciato un'ingiustizia, il malaffare o dei comportamenti violenti. Esempi italiani famosi sono Giacomo Matteotti, Peppino Impastato o Giuseppe Fava. Qui penso che nessuno abbia dubbi sul fatto che queste persone sono morte perché con il loro lavoro cercavano di rendere migliore la nostra società, e sono largamente considerati dei martiri;

 

B ) controesempio volutamente estremo: nell'appartamento vicino al vostro viene ad abitare uno schizofrenico con precedenti di violenza. Per sollevare il morale del condominio, appendete delle sue caricature in veste di Hannibal Lecter. Per tutta risposta, lui prende una mannaia e vi squarta. Lui resta un assassino senza attenuanti, ma voi più che un martire della libertà siete uno scemo di guerra adatto alla trasmissione "1000 modi per morire".

 

Ora, io non sto assolutamente dicendo che i vignettisti di Charlie Hebdo fossero nella seconda categoria, anche perché sono convinto che la satira abbia anche un'importante funzione di denuncia di certi aspetti della società (e anche delle religioni quindi). Ma sinceramente faccio fatica anche ad accomunarli a chi è si è sacrificato per rendere la nostra società migliore come quelli citati prima. D'altro canto, nel 2006 Calderoli si è dovuto dimettere su richiesta di tutti i partiti perché aveva mostrato delle vignette su Maometto. Era tanto diverso il suo comportamento da quello di Charlie Hebdo? La differenza sta nel fatto che i secondi sono stati barbaramente trucidati? Qual è il limite tra diritto e irresponsabilità?

 

Io sinceramente faccio fatica a trovare una risposta.

Discorso molto giusto e sinceramente credo che sia qui la chiave.

È difficile mettere CH sullo stesso piano di Peppino Impastato perché la mafia è oggettivamente "una montagna di merda". 

La martirizzazione delle vittime di Parigi, secondo me, contribuisce ad alimentare la visione demonizzata di una religione sempre più vista come una minaccia. Il fatto è che l'Islam non è oggettivamente una cosa cattiva (già in quanto religione non può essere definito oggettivamente).

Ho appena visto un video (grazie Weps) in cui viene provato come ancora il problema non sia la religione, ma il rapporto delle persone con la stessa. Ci sono musulmani buoni e musulmani cattivi. Il fatto che all'interno della mafia ci siano molte persone religiose non significa che il cristianesimo è una cosa cattiva.

 

Né è indice di debolezza mentale caro Daniele, perché se mi vieni a dire una cosa del genere devi innanzitutto dimostrarmi come fai a misurare oggettivamente la debolezza mentale di un individuo e poi dimostrare empiricamente che esiste un legame tra questa misura e la religiosità di un individuo. Altrimenti stiamo parlando solo di una tua opinione, e io, da cristiano (anch'io a modo mio), ti rispondo che potrei considerarmi offeso dal tuo post, ma non lo sono perché non sono debole mentalmente (visto che non mi stai fornendo una misura della debolezza mentale posso definirla autonomamente e soggettivamente), e questo già invalida la tua tesi/opinione. Il vero oppio dei popoli è l'ignoranza, non la religione.

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Né è indice di debolezza mentale caro Daniele, perché se mi vieni a dire una cosa del genere devi innanzitutto dimostrarmi come fai a misurare oggettivamente la debolezza mentale di un individuo e poi dimostrare empiricamente che esiste un legame tra questa misura e la religiosità di un individuo. Altrimenti stiamo parlando solo di una tua opinione, e io, da cristiano (anch'io a modo mio), ti rispondo che potrei considerarmi offeso dal tuo post, ma non lo sono perché non sono debole mentalmente (visto che non mi stai fornendo una misura della debolezza mentale posso definirla autonomamente e soggettivamente), e questo già invalida la tua tesi/opinione. Il vero oppio dei popoli è l'ignoranza, non la religione.

Purtroppo non c'è modo di estirpare la religione in modo proficuo da questo mondo. Ovviamente continuano a essere solo mie opinioni, ma sono più che convinto che un mondo privo di religione sarebbe migliore.

Non concepisco il credere in uno o più esseri superiori, non in una società di ricerca scientifica. Gli Egizi non sapevano perché il sole si presentava ogni giorno e credevano in Ra, non si spiegavano le piene del Nilo e credevano in un altro dio etc. Ma nella società odierna, davvero non lo riesco ad accettare.

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Io non faccio assolutamente fatica a conciliare scienza e religione. La religione si evolve di pari passo con le teorie scientifiche e l'esempio degli Egizi che hai fatto tu è calzante. Altrimenti il cristianesimo sarebbe dovuto cessare dopo la rivoluzione copernicana.

Secondo me oggi ci vuole più forza mentale a credere che a non credere. È facile dire che non può esistere un "signore con la barba che guarisce i malati, sposta i massi e vola". Molto più difficile è sforzarsi di trovare una spiegazione (che non è detto ci sia, altrimenti staremmo parlando di scienza e non di fede), nel 2014, di come questo sia possibile alla luce delle odierne leggi fisiche (che in futuro potrebbero anche essere confutate e riviste; per fare un esempio, prima di Oersted elettricità e magnetismo erano universalmente riconosciuti e trattati come due fenomeni separati).

 

Scusate l'OT  :ok21te:

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Ma non sono proprio d'accordo.

Quelli hanno subito il lavaggio del cervello, pensano di agire in nome di un Dio, ma li usano come marionette.

 

EDIT concordo con NoConcept.

Dal mio punto di vista tutti quelli che credono ad una religione subiscono un lavaggio del cervello. Poi dipende da quali idee vengono inculcate.

 

Mia nonna mi vieta di cantare il venerdì perché sin da piccola il prete diceva che il venerdì bisogna ricordare la morte di Cristo con la preghiera.

 

Dico solo che la maggior parte delle persone ci crede. Quelli che speculano e che ci guadagnano sono molto pochi rispetto ai numeri imponenti dei seguaci.

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Dal mio punto di vista tutti quelli che credono ad una religione subiscono un lavaggio del cervello. Poi dipende da quali idee vengono inculcate.

 

Mia nonna mi vieta di cantare il venerdì perché sin da piccola il prete diceva che il venerdì bisogna ricordare la morte di Cristo con la preghiera.

 

Dico solo che la maggior parte delle persone ci crede. Quelli che speculano e che ci guadagnano sono molto pochi rispetto ai numeri imponenti dei seguaci.

Scusa se mi permetto, ma la tua visione del credo religioso è un po' caricaturale. Chiaro che esiste anche quell'aspetto (anche se da noi tende per fortuna a scomparire), ma esiste anche una ricchezza etica, sociale, morale, filosofica e artistica che non va "buttata via insieme all'acqua sporca".

 

Raramente esiste il male assoluto, bisogna sempre avere la pazienza e l'intelligenza di discriminare tra il bene e il male.

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Non sono assolutamente d'accordo. Ci sono atei molto più fondamentalisti e chiusi mentalmente di certi credenti. Il problema come sempre è l'estremismo, non l'oggetto dell'estremismo.

Esatto.

Credere che il problema dell'uomo sia la religione è sbagliato.

Il problema dell'umanità sono certi esseri umani

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