Big Game James 0 Posted May 7, 2008 Report Share Posted May 7, 2008 Vedo che il topic langue, e sì che notizie ce ne sono Beccatevi questa, è partita la corsa verso i 200$ :ehhhhhhhh ( e per chi ride :nono , dico che si faceva lo stesso per chi parlava di 100$,quindi attenzione ) La corsa del greggio è per il momento inarrestabile e le prospettive di medio termine sono tutt'altro che rassicuranti. A dirlo è Arjun N. Murti, l'analista che balzò alla ribalta poco più di tre anni orsono, quando fece balenare per la prima volta lo spauracchio dei 100 dollari al barile. Ieri la sagra dei record non ha deluso chi aveva puntato sui rincari. Il West Texas Intermediate, greggio di riferimento per il mercato nordamericano, si è spinto al Nymex fino a 122,73 dollari la barile con il contratto per consegna in giugno, che poi ha chiuso a 121,84, un paio di dollari più della sera precedente. Anche il Brent, benchmark europeo, ha toccato vette mai viste, con una fiammata fino a 120,99 dollari nel pomeriggio e con una chiusura per la prima volta sopra i 120 dollari. Una spinta è venuta dalla debolezza del dollaro, un'altra, più robusta, dai timori di interruzioni dell'offerta in alcuni Paesi produttori. Tutto ciò mentre la domanda mondiale, secondo le proiezioni del dipartimento statunitense dell'Energia, si avvia a crescere quest'anno di 1,2 milioni di barili, trainata dai consumi di Bric (Brasile, Russia, India e Cina) e Medio Oriente. In tre giorni il Wti ha guadagnato quasi 10 dollari e in un anno esatto è raddoppiato (la chiusura di lunedì 7 maggio 2007 al Nymex era a 61,47 dollari), trend che sta mordendo i consumi americani, già colpiti da una situazione economica non proprio brillante. Le prospettive hanno dato ossigeno ai rialzisti: a New York sta riprendendo vigore l'interesse per le opzioni call sul Wti per consegna in dicembre a 200 dollari (il contratto dà il diritto di acquistare il corrispondente future). Qualche notizia dai fronti caldi del petrolio giustifica la scommessa, che comunque non comporta un esborso eccessivo. L'Iran, quarto produttore mondiale, ha detto no alle ispezioni sui siti delle sue centrali, lasciando viva la tensione. In Nigeria lo sciopero negli impianti Exxon è terminato, ma le incursioni della guerriglia sono una costante minaccia per le attività della Shell. Uno spiraglio si può aprire grazie a Jimmy Carter, il presidente americano che aveva vissuto gli anni caldi della rivoluzione khomeinista e dell'invasione sovietica dell'Afghanistan. Il Movimento per l'emancipazione del delta del Niger infatti si è detto disponibile a siglare una tregua per trattare la soluzione della crisi con la mediazione di Carter. Le considerazioni più incisive sono comunque quelle contenute nel rapporto curato da Murti per Goldman Sachs. L'offerta non cresce a sufficienza e il Wti, tempo sei-ventiquattro mesi, si proietterà tra 150 e 200 dollari. La Cina, nota il rapporto, ha più che raddoppiato i consumi di petrolio dal novembre 2001 (quando il Wti stazionava a 16,70 dollari, il livello più basso del decennio in corso) e ha risucchiato la capacità produttiva di riserva. In sostanza, mancano investimenti per spronare la produzione dell'Opec e per frenare la flessione dell'output in Messico e Russia. «Sta cominciando il finale di partita», dice il rapporto, secondo cui la teoria del super-picco è entrata in una fase decisiva. I possibili scenari sono due: se il rincaro si dimostrerà graduale, potrà durare più a lungo, presumibilmente fino al 2011, con una media annua che potrebbe aggirarsi intorno a 110 dollari nel 2009 e a 120 $ nei due anni successivi. Se invece il rally sarà tumultuoso, Murti arriva a ipotizzare 125 dollari quest'anno, 200 nel 2009, per poi scivolare a 150 l'anno successivo e a 75 dollari nel 2011. Il rientro delle quotazioni verso una sorta di normalità, previsto per il 2012, dovrà però essere favorito, dice Murti, da un «razionamento della domanda, specialmente negli Stati Uniti». Vale la pena ricordare che Murti fu il primo a parlare di un super-picco, proponendo nel 2005 una gamma 50-105 dollari per il Wti entro il 2009. E le medie al Nymex si collocarono a 56,71 $ nel 2005, a 66,23 l'anno successivo e a 72,36 nel 2007. L'effetto del caro-greggio sui consumi americani è già visibile: nelle stime del dipartimento Energia il secondo e terzo trimestre vedranno una riduzione della domanda, complice il rincaro della benzina, che in giugno rischia di toccare una punta di 3,73 dollari/gallone. Contro l'Opec – che non vede motivo per aumentare la produzione e che dal 1° gennaio dovrebbe "perdere" l'Indonesia, ormai divenuto un importatore netto di greggio – si è scagliata Hillary Clinton, accusando il Cartello di indebite distorsioni del mercato. Con i sauditi, che dell'Organizzazione sono i leader, intende discutere entro un paio di settimane il presidente George W. Bush. Ma sui risultati, il mercato non sembra scommettere. Quote Link to post Share on other sites
COOPapERino21 1,595 Posted May 7, 2008 Report Share Posted May 7, 2008 Vedo che il topic langue, e sì che notizie ce ne sono Beccatevi questa, è partita la corsa verso i 200$ :ehhhhhhhh ( e per chi ride :nono , dico che si faceva lo stesso per chi parlava di 100$,quindi attenzione ) La corsa del greggio è per il momento inarrestabile e le prospettive di medio termine sono tutt'altro che rassicuranti. A dirlo è Arjun N. Murti, l'analista che balzò alla ribalta poco più di tre anni orsono, quando fece balenare per la prima volta lo spauracchio dei 100 dollari al barile. Ieri la sagra dei record non ha deluso chi aveva puntato sui rincari. Il West Texas Intermediate, greggio di riferimento per il mercato nordamericano, si è spinto al Nymex fino a 122,73 dollari la barile con il contratto per consegna in giugno, che poi ha chiuso a 121,84, un paio di dollari più della sera precedente. Anche il Brent, benchmark europeo, ha toccato vette mai viste, con una fiammata fino a 120,99 dollari nel pomeriggio e con una chiusura per la prima volta sopra i 120 dollari. Una spinta è venuta dalla debolezza del dollaro, un'altra, più robusta, dai timori di interruzioni dell'offerta in alcuni Paesi produttori. Tutto ciò mentre la domanda mondiale, secondo le proiezioni del dipartimento statunitense dell'Energia, si avvia a crescere quest'anno di 1,2 milioni di barili, trainata dai consumi di Bric (Brasile, Russia, India e Cina) e Medio Oriente. In tre giorni il Wti ha guadagnato quasi 10 dollari e in un anno esatto è raddoppiato (la chiusura di lunedì 7 maggio 2007 al Nymex era a 61,47 dollari), trend che sta mordendo i consumi americani, già colpiti da una situazione economica non proprio brillante. Le prospettive hanno dato ossigeno ai rialzisti: a New York sta riprendendo vigore l'interesse per le opzioni call sul Wti per consegna in dicembre a 200 dollari (il contratto dà il diritto di acquistare il corrispondente future). Qualche notizia dai fronti caldi del petrolio giustifica la scommessa, che comunque non comporta un esborso eccessivo. L'Iran, quarto produttore mondiale, ha detto no alle ispezioni sui siti delle sue centrali, lasciando viva la tensione. In Nigeria lo sciopero negli impianti Exxon è terminato, ma le incursioni della guerriglia sono una costante minaccia per le attività della Shell. Uno spiraglio si può aprire grazie a Jimmy Carter, il presidente americano che aveva vissuto gli anni caldi della rivoluzione khomeinista e dell'invasione sovietica dell'Afghanistan. Il Movimento per l'emancipazione del delta del Niger infatti si è detto disponibile a siglare una tregua per trattare la soluzione della crisi con la mediazione di Carter. Le considerazioni più incisive sono comunque quelle contenute nel rapporto curato da Murti per Goldman Sachs. L'offerta non cresce a sufficienza e il Wti, tempo sei-ventiquattro mesi, si proietterà tra 150 e 200 dollari. La Cina, nota il rapporto, ha più che raddoppiato i consumi di petrolio dal novembre 2001 (quando il Wti stazionava a 16,70 dollari, il livello più basso del decennio in corso) e ha risucchiato la capacità produttiva di riserva. In sostanza, mancano investimenti per spronare la produzione dell'Opec e per frenare la flessione dell'output in Messico e Russia. «Sta cominciando il finale di partita», dice il rapporto, secondo cui la teoria del super-picco è entrata in una fase decisiva. I possibili scenari sono due: se il rincaro si dimostrerà graduale, potrà durare più a lungo, presumibilmente fino al 2011, con una media annua che potrebbe aggirarsi intorno a 110 dollari nel 2009 e a 120 $ nei due anni successivi. Se invece il rally sarà tumultuoso, Murti arriva a ipotizzare 125 dollari quest'anno, 200 nel 2009, per poi scivolare a 150 l'anno successivo e a 75 dollari nel 2011. Il rientro delle quotazioni verso una sorta di normalità, previsto per il 2012, dovrà però essere favorito, dice Murti, da un «razionamento della domanda, specialmente negli Stati Uniti». Vale la pena ricordare che Murti fu il primo a parlare di un super-picco, proponendo nel 2005 una gamma 50-105 dollari per il Wti entro il 2009. E le medie al Nymex si collocarono a 56,71 $ nel 2005, a 66,23 l'anno successivo e a 72,36 nel 2007. L'effetto del caro-greggio sui consumi americani è già visibile: nelle stime del dipartimento Energia il secondo e terzo trimestre vedranno una riduzione della domanda, complice il rincaro della benzina, che in giugno rischia di toccare una punta di 3,73 dollari/gallone. Contro l'Opec – che non vede motivo per aumentare la produzione e che dal 1° gennaio dovrebbe "perdere" l'Indonesia, ormai divenuto un importatore netto di greggio – si è scagliata Hillary Clinton, accusando il Cartello di indebite distorsioni del mercato. Con i sauditi, che dell'Organizzazione sono i leader, intende discutere entro un paio di settimane il presidente George W. Bush. Ma sui risultati, il mercato non sembra scommettere. Presidente... mi vuoi far rispolverare i miei studi economici??? tornando seri... credo che l'ipotesi di Murti sia tutt'altro che inattendibile: spesso se dici certe cose vieni classificato "disfattista" ma la crescita di domanda cinese (e non solo... presumibile anche quella indiana) non può che far lievitare il prezzo del barile. Senza considerare che si continua ad investire poco su fonti d'energia alternative Quote Link to post Share on other sites
Big Game James 0 Posted May 7, 2008 Report Share Posted May 7, 2008 la spinta dei paesi BRIC è imponente,l'impatto demografico dell'India ancor peggio,sui russi mi sono pronunciato in un post precedente,saranno loro a comprarsi il mondo, altro che i cinesi A livello domestico ci stiamo attrezzando per sopperire alla nostra cronica assenza di materie prime con idee innovative tese ad aumentare l'approvigionamento di fonti energetiche,vedi l'ineffabile Tremonti che parla di far costruire centrali nucleari dall'altra parte dell'Adriatico Quote Link to post Share on other sites
dmaffoli14 0 Posted May 7, 2008 Report Share Posted May 7, 2008 io spero che questa emergenza faccia attivare concreti e seri progetti di approvvigionamento energetico partendo da fonti alternative al petrolio(basta che non siano i biocarburanti che è veramente una cagata pazzesca) e magari pulite. La tecnologia già esiste è che chi ha il potere ha troppi interessi ancora legati al petrolio quindi ancora siamo all'inizio. Quote Link to post Share on other sites
COOPapERino21 1,595 Posted May 7, 2008 Report Share Posted May 7, 2008 la spinta dei paesi BRIC è imponente,l'impatto demografico dell'India ancor peggio,sui russi mi sono pronunciato in un post precedente,saranno loro a comprarsi il mondo, altro che i cinesiA livello domestico ci stiamo attrezzando per sopperire alla nostra cronica assenza di materie prime con idee innovative tese ad aumentare l'approvigionamento di fonti energetiche,vedi l'ineffabile Tremonti che parla di far costruire centrali nucleari dall'altra parte dell'Adriatico Non me la racconti giusta... hai appeso le scarpette al chiodo una dozzina di anni fa e sei un supermanager con tanto di 24ore e MF fissi in valigetta... TV solo Bloomberg television vero??? sull'ineffabilità di Tremonti :piantoacatinelle ... l'hai notata anche tu??? allora non è solo una mia impressione... quoto quanto scritto da dmaffoli Quote Link to post Share on other sites
Miki93 52 Posted May 7, 2008 Report Share Posted May 7, 2008 NEW YORK - La lunga sosta è finita: dopo otto mesi di riflessione l'America ha riattivato la morte di Stato. In Georgia, col beneplacito in extremis della Corte Suprema, è stato messo a morte William Earl Lynd, condannato per l'omicidio della sua ragazza vent'anni fa. L'amministrazione penitenziaria della Georgia per tutto il giorno aveva lavorato alla preparazione dell'iniezione letale. 53 anni, Lynd è stato messo a morte alle 19:51 ora locale (le 01:51 in Italia), dopo aver consumato l'ultimo pasto a base di hamburger e cipolla, pancetta e un gigantesco frappè alle fragole e aver chiesto un blando sedativo prima di esser portato nella camera della morte. La sua esecuzione che non avrebbe fatto notizia se non si fosse trattato della prima attuata da quando la Corte Suprema, il 16 aprile scorso, ha cancellato con un verdetto di 7-2 le speranze degli oppositori di veder dichiarate illegali le iniezioni letali. L'ultima esecuzione prima di Lynd negli Usa risale al 25 settembre 2007, quando il Texas mise a morte Michael Richard. Poche ore dopo, i giudici di Washington annunciarono di voler valutare un caso del Kentucky nel quale si sollevavano i dubbi sulle iniezioni, definendole incostituzionali perché paragonate a un metodo «crudele» di far giustizia. «LA MORATORIA» - Per mesi, da quel giorno, la Corte Suprema aveva bloccato ogni esecuzione, creando una situazione di moratoria di fatto cessata a metà aprile, quando la tesi sostenuta nella causa del Kentucky è stata bocciata. La decisione della Corte ha rimesso in movimento l'iter in vari stati. Mentre in Georgia gli avvocati di Lynd si affannavano per ottenere rinvii dell'ultimo momento, in Mississippi è stata fissata per il 21 maggio l'esecuzione di Earl Wesley Berry, che doveva morire il 30 ottobre scorso ma era stato temporaneamente «graziato» dalla causa del Kentucky. In Texas, un giudice ha ordinato che il 5 agosto venga messo a morte Jose Medellin, un messicano il cui caso in passato ha creato tensioni tra gli Usa e il Messico per presunte violazioni dei diritti all'assistenza consolare per l'imputato. In totale, sono 14 le esecuzioni in programma nei prossimi sei mesi negli Usa e altre potrebbero aggiungersi al calendario. Ma il ritmo non è certo quello del passato recente e l'America resta in una fase di ripensamento. Nel 2007, complice anche lo stop a settembre, sono state 42 le esecuzioni negli Usa, il numero più basso dal 1994. Cinque dei 36 stati che prevedono la pena capitale stanno ripensandoci, per effetto del dibattito degli ultimi anni. Uno stato, il New Jersey, lo scorso anno è diventato il primo a rinunciare alla pena capitale da quando fu reintrodotta negli Stati Uniti nel 1977. Quote Link to post Share on other sites
Big Game James 0 Posted May 7, 2008 Report Share Posted May 7, 2008 Duffy, ma quale supermanager :nono Hai ragione invece sul Sole 24 Ore,una vera bibbia da più di 20 anni ormai,l'unico quotidiano cartaceo su cui investo la mia pecunia, gli altri leggendoli solo online perchè non li ritengo meritevoli nemmeno dell'investimento di un centesimo Bloomberg lo trovo un pò troppo ingessato come canale,preferisco di gran Lunga Class CNBC Quote Link to post Share on other sites
COOPapERino21 1,595 Posted May 7, 2008 Report Share Posted May 7, 2008 Duffy, ma quale supermanager :nono Hai ragione invece sul Sole 24 Ore,una vera bibbia da più di 20 anni ormai,l'unico quotidiano cartaceo su cui investo la mia pecunia, gli altri leggendoli solo online perchè non li ritengo meritevoli nemmeno dell'investimento di un centesimo Bloomberg lo trovo un pò troppo ingessato come canale,preferisco di gran Lunga Class CNBC come darti torto sulla nostrana carta (straccia) stampata??? ormai viaggio sulle edizioni on line anche io e qualche approfondimento "settimanale"... Quote Link to post Share on other sites
Miki93 52 Posted May 7, 2008 Report Share Posted May 7, 2008 LONDRA - Di solito, per far passare il singhiozzo basta bere un bicchiere d’acqua o trattenere il fiato alcuni secondi. Ma per Christopher Sands, un 24enne cantante di Lincoln, capoluogo del Lincolnshire, contea inglese delle Midlands orientali, nessuno dei vecchi rimedi pare funzionare, visto che è da febbraio dell’anno scorso che soffre di singhiozzo cronico e che in 15 mesi ha calcolato di aver avuto quasi 10 milioni di singulti. In pratica, un attacco ogni 2 secondi per oltre 12 ore al giorno, che fanno 1.800 in un’ora, 21.600 in una giornata e 7,9 milioni in un anno. Non solo. Spesso il singhiozzo gli prende persino quando dorme, tanto che ormai ha smesso di contare le notti insonni che ha passato, come pure i pasti che ha saltato. «Non posso nemmeno giocare alla Playstation – ha raccontato il ragazzo al Daily Mail () – perché se sto guidando, vado regolarmente a sbattere contro il muro. Immaginatevi se guidassi davvero… Sono veramente esausto, mi sento uno zombie e sto uscendo di senno. Non riesco a mangiare, a dormire, a socializzare e nemmeno a lavorare, perchè comporre musica o cantare è praticamente impossibile. Due settimane fa con la mia band, gli Ebullient, stavamo per iniziare un concerto, quando mi è preso un attacco. I miei compagni volevano che ce ne andassimo, ma io ho detto di no. Mi sono scolato una pinta di coca cola e alla fine ha funzionato». INTERVENTO CHIRURGICO - Il povero Christopher le ha provate tutte per guarire. «Ho bevuto acqua in almeno cento modi diversi, fatto yoga, reiki, provato rimedi a base di erbe, ma il singhiozzo non se n’è mai andato. Mi sono addirittura sottoposto ad ipnosi e sono andato pure nella camera iperbarica, ma non è servito a niente». E proprio quando cominciava a temere di dover convivere con questo impiccio per il resto della sua vita, ecco l’ultima speranza, sotto forma di un’operazione chirurgica per riparare una valvola dello stomaco mal funzionante e che, secondo i medici del Queen’s Medical Centre di Nottingham, sarebbe la causa della sua dolorosa condizione. «Punto tutte le mie speranze su questo intervento – ha confidato Sands - perché voglio ritornare alla mia vecchia vita». MA IL RECORD NON E' SUO - Il primo attacco arrivò nel settembre del 2006 e durò circa due settimane, per sparire improvvisamente così come si era presentato, salvo poi ricomparire nel febbraio dell’anno successivo. «Inizialmente, non ero troppo preoccupato perché non avrei mai creduto che i singulti non sarebbero mai cessati. Poi, invece, le cose sono cambiate. Nessuno sa quando inizieranno gli attacchi e i bruciori di stomaco che li accompagnano sono davvero tremendi, tanto che spesso finisce che mi butto sul pavimento in preda alla disperazione» :ehhhhhhhh Poveraccio... Quote Link to post Share on other sites
Kobe Bryant 0 Posted May 8, 2008 Report Share Posted May 8, 2008 Oddio, povero Christopher....come si fa a vivere con un singhiozzo ogni 2 secondi :ehhhhhhhh Quote Link to post Share on other sites
Kobe24 0 Posted May 8, 2008 Report Share Posted May 8, 2008 Bisogna essere proprio sfigati.. :-? Quote Link to post Share on other sites
Go Lakers 1 Posted May 8, 2008 Report Share Posted May 8, 2008 LONDRA - Di solito, per far passare il singhiozzo basta bere un bicchiere d’acqua o trattenere il fiato alcuni secondi. Ma per Christopher Sands, un 24enne cantante di Lincoln, capoluogo del Lincolnshire, contea inglese delle Midlands orientali, nessuno dei vecchi rimedi pare funzionare, visto che è da febbraio dell’anno scorso che soffre di singhiozzo cronico e che in 15 mesi ha calcolato di aver avuto quasi 10 milioni di singulti. In pratica, un attacco ogni 2 secondi per oltre 12 ore al giorno, che fanno 1.800 in un’ora, 21.600 in una giornata e 7,9 milioni in un anno. Non solo. Spesso il singhiozzo gli prende persino quando dorme, tanto che ormai ha smesso di contare le notti insonni che ha passato, come pure i pasti che ha saltato. «Non posso nemmeno giocare alla Playstation – ha raccontato il ragazzo al Daily Mail () – perché se sto guidando, vado regolarmente a sbattere contro il muro. Immaginatevi se guidassi davvero… Sono veramente esausto, mi sento uno zombie e sto uscendo di senno. Non riesco a mangiare, a dormire, a socializzare e nemmeno a lavorare, perchè comporre musica o cantare è praticamente impossibile. Due settimane fa con la mia band, gli Ebullient, stavamo per iniziare un concerto, quando mi è preso un attacco. I miei compagni volevano che ce ne andassimo, ma io ho detto di no. Mi sono scolato una pinta di coca cola e alla fine ha funzionato». INTERVENTO CHIRURGICO - Il povero Christopher le ha provate tutte per guarire. «Ho bevuto acqua in almeno cento modi diversi, fatto yoga, reiki, provato rimedi a base di erbe, ma il singhiozzo non se n’è mai andato. Mi sono addirittura sottoposto ad ipnosi e sono andato pure nella camera iperbarica, ma non è servito a niente». E proprio quando cominciava a temere di dover convivere con questo impiccio per il resto della sua vita, ecco l’ultima speranza, sotto forma di un’operazione chirurgica per riparare una valvola dello stomaco mal funzionante e che, secondo i medici del Queen’s Medical Centre di Nottingham, sarebbe la causa della sua dolorosa condizione. «Punto tutte le mie speranze su questo intervento – ha confidato Sands - perché voglio ritornare alla mia vecchia vita». MA IL RECORD NON E' SUO - Il primo attacco arrivò nel settembre del 2006 e durò circa due settimane, per sparire improvvisamente così come si era presentato, salvo poi ricomparire nel febbraio dell’anno successivo. «Inizialmente, non ero troppo preoccupato perché non avrei mai creduto che i singulti non sarebbero mai cessati. Poi, invece, le cose sono cambiate. Nessuno sa quando inizieranno gli attacchi e i bruciori di stomaco che li accompagnano sono davvero tremendi, tanto che spesso finisce che mi butto sul pavimento in preda alla disperazione» :ehhhhhhhh Poveraccio... Questo è proprio messo male.. 15 mesi con il singhiozzo è un po una palla.. Quote Link to post Share on other sites
Big Game James 0 Posted May 8, 2008 Report Share Posted May 8, 2008 Un'idea per il 3° LLG,perchè non ci spostiamo un pò più a nord? Guida del ministero: ecco dove trovare le parigine più belle Nel libro sono indicati bar, parcheggi, market, fermate di metrò dove è facile vederle (e abbordarle). Ma è polemica MILANO — «Se cerchi le gambe delle più belle donne di Parigi, non devi avventurarti nei sobborghi, devi sapere che il posto giusto è nella zona della chiesa della Madeleine, agli Champs Elysées». Oppure al caffè Louis-Philippe, quarto arrondissement, dove da un tavolino particolare (indicato con precisione nella guida) si può godere di una panoramica superba sulle gambe delle belle signore che salgono e scendono la scala a chiocciola del locale. È lapidario il 34enne Pierre-Louis Colin che, dopo aver scritto, a quattro mani con il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner, tra i fondatori di Medici senza frontiere, la «Guide des jolies femmes de Paris», vive da autentico braccato da un mese. Il tempo esatto di uscita del volume in libreria. Il tempo del suo successo. «Tutti lo cercano, tutti vogliono sapere se quanto ha scritto risponde al vero», dicono al telefono frettolosamente, sul fare della sera, al ministero. Centonovanta pagine di consigli, indirizzi di bar, caffè, parcheggi, market, musei, orari di treni, fermate di metro e bus (indicate con tutti i dettagli: numero di linea e chilometro della fermata), di luoghi insomma dove è facile «avvistare» il meglio del pubblico femminile nella città- simbolo dello charme. «Credo nella contemplazione — dice questo enfant prodige, laureato alla Ecole Normale Superieure —. Non possiamo considerarci voyeur soltanto perché guardiamo il bello ». Insomma, con Monna Lisa e la Tour Eiffel, Parigi aveva forse bisogno di una guida che indicasse i luoghi migliori per rinfrancarsi la vista con il meglio del mondo femminile in transito. «La mia stessa amica del cuore mi ha criticato all'uscita del libro. Perché non l'hai titolato "Voyeur's guide to the Pretty women of Paris?", mi ha subito rinfacciato — spiega quest'uomo che ha il compito di scrivere i discorsi del ministro per cui lavora —. Rispondo semplicemente che tutto nasce dal rispetto del prossimo. Sono convinto che la mia guida contribuirà alla missione-gentilezza». Si possono incontrare i giovani alla moda, in Rue Montorgueil, secondo quanto riporta l'ultimo vademecum parigino, così come «gemme femminili abbaglianti» nel viavai dei giardini Luxembourg, in Boulevard Saint- Germain. «Non si tratta di fare il cascamorto, ma semplicemente di ammirare la bellezza delle ragazze parigine. Sono uniche al mondo. Come ogni regione ha la sua gastronomia, ogni arrondissement ha la sua specialità femminile. Questo ho voluto segnalare con il mio lavoro», precisa stizzito Colin. Con ostinazione, il braccio destro del ministro Kouchner, «anche lui ha avuto una parte decisiva nelle scelte», sottolinea che: «Contemplare non vuol dire incontrare e tanto meno fare gli occhi dolci a una bella ragazza. Non è certamente quello il modo di conquistarla ». «La mia guida — rincara la dose l'autore — è come quella dei musei o dei ristoranti: luoghi, orari, possibilità ». In ultima analisi Colin appare sincero: «Il mio lavoro è da intendere come inno alla donna e alla sua libertà». Quote Link to post Share on other sites
COOPapERino21 1,595 Posted May 8, 2008 Report Share Posted May 8, 2008 Un'idea per il 3° LLG,perchè non ci spostiamo un pò più a nord? Guida del ministero: ecco dove trovare le parigine più belle Nel libro sono indicati bar, parcheggi, market, fermate di metrò dove è facile vederle (e abbordarle). Ma è polemica MILANO — «Se cerchi le gambe delle più belle donne di Parigi, non devi avventurarti nei sobborghi, devi sapere che il posto giusto è nella zona della chiesa della Madeleine, agli Champs Elysées». Oppure al caffè Louis-Philippe, quarto arrondissement, dove da un tavolino particolare (indicato con precisione nella guida) si può godere di una panoramica superba sulle gambe delle belle signore che salgono e scendono la scala a chiocciola del locale. È lapidario il 34enne Pierre-Louis Colin che, dopo aver scritto, a quattro mani con il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner, tra i fondatori di Medici senza frontiere, la «Guide des jolies femmes de Paris», vive da autentico braccato da un mese. Il tempo esatto di uscita del volume in libreria. Il tempo del suo successo. «Tutti lo cercano, tutti vogliono sapere se quanto ha scritto risponde al vero», dicono al telefono frettolosamente, sul fare della sera, al ministero. Centonovanta pagine di consigli, indirizzi di bar, caffè, parcheggi, market, musei, orari di treni, fermate di metro e bus (indicate con tutti i dettagli: numero di linea e chilometro della fermata), di luoghi insomma dove è facile «avvistare» il meglio del pubblico femminile nella città- simbolo dello charme. «Credo nella contemplazione — dice questo enfant prodige, laureato alla Ecole Normale Superieure —. Non possiamo considerarci voyeur soltanto perché guardiamo il bello ». Insomma, con Monna Lisa e la Tour Eiffel, Parigi aveva forse bisogno di una guida che indicasse i luoghi migliori per rinfrancarsi la vista con il meglio del mondo femminile in transito. «La mia stessa amica del cuore mi ha criticato all'uscita del libro. Perché non l'hai titolato "Voyeur's guide to the Pretty women of Paris?", mi ha subito rinfacciato — spiega quest'uomo che ha il compito di scrivere i discorsi del ministro per cui lavora —. Rispondo semplicemente che tutto nasce dal rispetto del prossimo. Sono convinto che la mia guida contribuirà alla missione-gentilezza». Si possono incontrare i giovani alla moda, in Rue Montorgueil, secondo quanto riporta l'ultimo vademecum parigino, così come «gemme femminili abbaglianti» nel viavai dei giardini Luxembourg, in Boulevard Saint- Germain. «Non si tratta di fare il cascamorto, ma semplicemente di ammirare la bellezza delle ragazze parigine. Sono uniche al mondo. Come ogni regione ha la sua gastronomia, ogni arrondissement ha la sua specialità femminile. Questo ho voluto segnalare con il mio lavoro», precisa stizzito Colin. Con ostinazione, il braccio destro del ministro Kouchner, «anche lui ha avuto una parte decisiva nelle scelte», sottolinea che: «Contemplare non vuol dire incontrare e tanto meno fare gli occhi dolci a una bella ragazza. Non è certamente quello il modo di conquistarla ». «La mia guida — rincara la dose l'autore — è come quella dei musei o dei ristoranti: luoghi, orari, possibilità ». In ultima analisi Colin appare sincero: «Il mio lavoro è da intendere come inno alla donna e alla sua libertà». MI SA CHE MI HAI CONVINTO... hai durato fatica eh??? quando si parte?!? io sono sempre dalla parte della... CULTURA!!! :goodnews Quote Link to post Share on other sites
Big Game James 0 Posted May 8, 2008 Report Share Posted May 8, 2008 Questa almeno a Duffy interessa di sicuro, almeno siamo in 2 Guerre stellari nell’informazione economica internazionale. Ci è voluto quasi un anno per completare l’operazione (annunciata come fatta già nel lontano 15 maggio 2007) ma adesso l’agenzia inglese di notizie Reuters e la canadese Thomson sono davvero fuse in una, e con questo hanno dato vita al più grande fornitore mondiale di informazioni finanziarie, scavalcando per un punto percentuale la quota di mercato mondiale dell’americana Bloomberg (quella di cui è proprietario il sindaco di New York). L’aritmetica dice: Bloomberg 33%, Reuters 23% e Thomson 11%, in totale 34% con le loro forze riunite. Però i crudi numeri non sono tutto, e nelle fusioni si scopre (spesso) che la somma di due aziende può essere inferiore alle parti, perché amalgamare due entità con storie e anime differenti si rivela (quasi sempre) più difficile di quanto ci si immaginasse. Succede nei matrimoni, succede anche con le imprese. Perciò la nuova Thomson-Reuters guidata da Thomas Glocer - che era già il top manager della Thomson - ha approntato un piano aggressivo per consolidarsi davvero nel ruolo di numero uno, lanciando la sfida a Bloomberg anche sulla qualità dell’offerta. Gli analisti danno un giudizio articolato: secondo la newsletter Insider Market Data Reference, citata da BusinessWeek, la strategia è giusta ma non sarà facile far meglio di un avversario come Bloomberg. Nei mesi scorsi c’è stata un’altra grossa operazione nel settore, quando la News Corp dell’australiano Rupert Murdoch si è comprata la Dow Jones. A Murdoch interessava non solo e non tanto l’agenzia di notizie quanto il quotidiano Wall Street Journal che fa parte dal gruppo; ma le agenzie (soprattutto se specializzate in economia) sono un oggetto pregiato in sé, perché i grandi gruppi dell’editoria cercano ansiosamente di indovinare quale sarà il futuro del settore, provano a legare meno strettamente il loro destino ai giornali di carta (il cui avvenire è un punto interrogativo) e puntano a rafforzarsi nelle attività che permettano di indirizzare le loro informazioni a tutti i media, compresi quelli elettronici, che siano computer, Blackberry o altro. Proprio il gruppo Thomson era stato un pioniere di questa strategia già negli Anni 90, cambiando il suo focus dai giornali di carta alla diffusione di notizie economiche indifferentemente a quotidiani, istituzioni, imprese o privati comunque connessi (via web o altro). La nuova Thomson Reuter vuol premere l’acceleratore tenendo il volante in questa direzione. Con molta fantasia: per esempio, fra le idee del top manager Glocer c’è di combinare la competenza di Reuter nei bond islamici con quella di Thomson nella Sharia, per prendere l’onda della finanza islamica, in pieno sviluppo. Ma cercare di indovinare il futuro, incluso quello delle comunicazioni, è un esercizio pericoloso, e non esistono paradisi esenti da crisi. Il 90% degli introiti della Reuter viene dalla fornitura di notizie non ai giornali ma alle istituzioni finanziarie. Di conseguenza la mazzata sui mercati finanziari del 2001 ha colpita duramente l’agenzia, poi la ripresa è stata lenta, e adesso c’è un’altra crisi in corso. Dipendere dai cicli dell’industria finanziaria, dopotutto, non è tanto più allegro che dipendere da quelli dell’industria editoriale tradizionale. è per questo che Thomson Reuters tiene tanto ad allargare la platea a clienti direttamente raggiungibili attraverso computer, Blackberry ecc. Sempre cercando di indovinare il futuro. Quote Link to post Share on other sites
Miki93 52 Posted May 8, 2008 Report Share Posted May 8, 2008 PECHINO - Durante le Olimpiadi di Pechino saranno 94mila gli agenti impiegati a garantire la sicurezza, con le divise che «schiacceranno» in quantità il numero di atleti presenti, 10.500, per una proporzione di quasi nove ad uno. Da giornali e tv siamo abituati a vederli stare sull'attenti, impassibili, con la schiena dritta, quasi fossero robotizzati. Una serie di foto dettagliate pubblicate dal Daily Mail svela ora tuttavia il «segreto» di questi, all'apparenza, freddi militari cinesi. FOTO CHOC - Nel colletto, come rivelano alcune immagini pubblicate su diversi media, ci sono due aghi, per i quali diventa molto fastidioso, se non addirittura doloroso, abbassare il capo. Un espediente che ricorda vagamente i famosi sostegni alle palpebre in Arancia Meccanica che bloccano lo sbattimento delle ciglia. La Cina nel frattempo sta mettendo a punto le esercitazioni militari anti-terrorismo in vista dei Giochi olimpici del prossimo agosto: le truppe si concentreranno anche su possibili attacchi biochimici e nucleari, oltre che su operazioni di recupero in condizioni di emergenza. Quote Link to post Share on other sites
Big Game James 0 Posted May 9, 2008 Report Share Posted May 9, 2008 Qua si parla di una (vecchia) gloria locale :inchino Vincenzo Danti, discepolo perugino di Michelangelo che conquistò Firenze di Francesco Prisco Spesso i migliori discepoli sono quelli che non sono mai entrati in contatto diretto con il maestro, ne hanno anzi studiato da lontano le magie, subendone quel fascino che fa da anticamera all'idealizzazione del proprio modello. Fu così per il perugino Vincenzo Danti (1530-1576) che forse incontrò soltanto di sfuggita il grandissimo Michelangelo Buonarroti, ma ne riuscì comunque a declinare il paradigma artistico con rara sapienza lavorando proprio a Firenze, la capitale dell'umanesimo che aveva consacrato il genio del suo maestro. A distanza di 432 anni dalla morte, la città medicea celebra Danti con la prima mostra monografica a lui dedicata, in programma fino al 7 settembre al Museo nazionale del Bargello. Una personale che fa idealmente seguito a quella ospitata l'anno scorso dalla stessa struttura, dedicata a Desiderio da Settignano, altro illustre scultore poco noto della Firenze rinascimentale. Stavolta, però, il pretesto dell'esposizione è il restauro delle tre grandi figure in bronzo della porta sud del Battistero, che raffigurano la "Decollazione del Battista" e probabilmente costituiscono il capolavoro dello scultore. Grazie alla disponibilità dell'Opera di Santa Maria del Fiore, questo gruppo monumentale, restaurato sotto la supervisione dell'Opificio delle Pietre Dure, rappresenta il fulcro del percorso espositivo che, perciò, è sintomaticamente intitolato "I grandi bronzi del Battistero - L'arte di Vincenzo Danti, discepolo di Michelangelo". Contemporaneo e concittadino del Giambologna, ma trapiantato a Firenze e morto assai giovane, Danti lavorò a lungo al servizio dei Medici. Gran parte delle opere che realizzò per Cosimo I sono oggi conservate al Museo Nazionale del Bargello che può essere considerato, per questo, la sede privilegiata per richiamare l'attenzione del pubblico su questo campione di tecnica plastica del Cinquecento, particolarmente attento alla lezione di Michelangelo. Nonostante Danti non sia stato né un allievo né un collaboratore diretto del Buonarroti, ne fu tuttavia tra i più originali e importanti seguaci. Il suo rapporto con Michelangelo, di cui può ritenersi un ideale "discepolo", si basò infatti su una libera elezione delle opere del maestro come modelli normativi: studiandole lungamente e da vicino, egli ne condivise in profondità non solo gli ideali formali, ma anche la tecnica e il metodo di lavoro. Peraltro, il suo "michelangiolismo" è diverso da quello dei diretti seguaci fiorentini del Buonarroti, legati alle opere giovanili del maestro presenti a Firenze. Danti porta invece nella città dei Medici il linguaggio formale del Michelangelo attivo a Roma e dei molti suoi discepoli (sia gli scultori che i pittori) dal 1550 in poi. Nella capitale del Regno Pontificio Vincenzo Danti completò infatti la sua formazione, presso la bottega dell'orafo ed architetto bresciano Panfilio Marchesi. Quegli anni furono occasione di studio minuzioso sulle opere del Michelangelo più maturo che, forse, riuscì ad incontrare personalmente. Giunto a Firenze con la fama di "enfant-prodige", Danti fu preso a stipendio da Cosimo I, anche in virtù della presentazione del "cameriere" perugino del duca, Sforza Almeni: per lui Vincenzo scolpirà nel 1561 la sua più bella opera in marmo, "L'Onore che vince l'Inganno", custodita sempre al Bargello. L'esposizione fiorentina, che riunisce al gruppo del Battistero e alle opere di Danti già presenti al Bargello gran parte di quelle collocate in altre sedi del capoluogo toscano e in raccolte museali in Italia e all'estero, rappresenta certamente l'occasione per uno studio critico approfondito di questo scultore anche dal punto di vista della sua tecnica magistrale. L'attuale restauro del gruppo monumentale con la "Decollazione di San Giovanni del Battistero" offre alla mostra e al catalogo un ulteriore fondamentale apporto di conoscenze scientifiche. Quote Link to post Share on other sites
Miki93 52 Posted May 9, 2008 Report Share Posted May 9, 2008 Poco dopo l'annuncio che il cellulare sta diventando il migliore amico dell'uomo, gli scienziati dimostrano che i telefonini hanno più influenza sugli esseri umani di quanto si potesse pensare. Infatti sembra che i campi elettromagnetici emessi da un cellulare interferiscano con le onde cerebrali generate dai neuroni all'interno del nostro cervello (proprio nello stesso modo in cui interferiscono con gli apparecchi elettronici e per cui l'uso dei telefoni portatili è vietato negli ospedali e durante il decollo degli aerei). CONTROLLO DELLE FUNZIONI ENCEFALICHE - Gli scienziati da anni sono in grado di misurare le onde cerebrali, considerate l'ultimo elemento vitale distintivo tra la vita e la morte di un essere umano. È noto che le onde variano in base all'attività cerebrale di una persona e al suo stato di veglia o meno. Meno noto è che in medicina esistono sistemi collaudati di stimolazione celebrale attraverso onde magnetiche transcraniche (transcranial magnetic stimulation - TMS) ed è dimostrato che è possibile con questo metodo controllare le funzioni encefaliche. Priorio in questo campo nuove interessanti rivelazioni sono emerse da due recenti ricerche, riportate da Scientific American. LE ONDE CEREBRALI - La prima, condotta dall'Università di tecnologie Swinburne di Melbourne, ha monitorato un campione di 120 uomini e donne, dimostrando che le onde del telefonino incrementano significativamente l'attività di un particolare tipo di onde cerebrali, le «alfa», la cui presenza è un segnale chiave per distinguere lo stato di sonno da quello di veglia. DISTURBO DEL SONNO - Il secondo studio, condotto dall'Università britannica di Loughborough, ha voluto verificare se il segnale di un telefonino che influenza le onde alfa possa, di conseguenza, incidere sullo stato di coscienza alterandolo, modificando il funzionamento del cervello e il comportamento di una persona. Secondo i risultati della ricerca, ottenuti misurando le onde cerebrali di alcuni volontari, le alterazioni sulle onde alfa causate dall'apparecchio non solo influenzano il comportamento del soggetto durante la telefonata, ma permangono ancora a lungo dopo che la chiamata è terminata. Inoltre durante gli esperimenti è emerso che alcuni dei soggetti esaminati avevano difficoltà ad addormentarsi. Gli esperti sono andati ancora più a fondo e hanno misurato le onde cerebrali in relazione a cellulare spento, acceso o in stand-by, mentre il soggetto era in ascolto e mentre il soggetto parlava. Sembra che durante il dialogo vengano sollecitate differenti onde cerebrali, le onde delta, anch'esse legate al sonno, ma ancora più sensibili rispetto alle alfa. I soggetti le cui onde delta erano state disturbate durante l'esperimento hanno impiegato il doppio del tempo per addormentarsi, anche ore dopo che il telefono era stato spento. L'EFFETTO DI UN CAFFE' - Insomma, gli effetti di una chiamata al cellulare prima di dormire corrispondono all'incirca a due tazze di caffè e, a parte questo, sembrano non avere altre controindicazioni. Queste scoperte aprono comunque le porte a nuove indagini: a quante onde elettromagnetiche, provenienti da svariate fonti, siamo sottoposti nella nostra vita senza rendercene conto e come queste possono influenzare la nostra esistenza? Quote Link to post Share on other sites
Miki93 52 Posted May 10, 2008 Report Share Posted May 10, 2008 WASHINGTON – Una seconda corsa all’oro è iniziata a Los Angeles e a Beverly Hills, la corsa all’oro nero, il petrolio. Vicino alle case e ai palazzi dei divi di Hollywood, vengono sfruttati pozzi vecchi e trivellati pozzi nuovi. Li nascondono finte facciate di condomini, musei e via di seguito. Un pozzo si trova addirittura nel campus del liceo di Beverly Hills, un altro lungo Pico street, una delle grandi arterie cittadine. Nel primo trimestre dell’anno scorso, riferisce Usa today, furono riaperti 50 pozzi, nel primo trimestre di questo anno ne sono stati riaperti 129. Complessivamente nella Contea di Los Angeles e nelle sue acque ve ne sono ben 3.164 in attività, con una produzione media annua di 27 milioni di barili, un numero destinato ad aumentare. L'OPPOSIZIONE DI CHI SI PREOCCUPA PER L'AMBIENTE - Molti attori “verdi” come Daryl Hannah, impegnati nella difesa dell’ambiente, hanno invano tentato di bloccare la corsa all’oro nero, denunciando il crescente inquinamento provocato dai pozzi. Si sono inutilmente opposti anche i surfisti, i velisti e così via, che vorrebbero l’oceano libero per i loro svaghi. MA I PERMESSI CRESCONO - Con il petrolio a quasi 130 dollari al barile, il Comune e la Contea di Los Angeles oggi riscuotono più tasse e concedono più permessi di trivellazione, anche presso le spiagge. Richard Kline, il vicepresidente della Occidental petroleum, che opera nella zona, ha dichiarato che l’isola davanti a Long Beach contiene quasi pozzi 2.000 nascosti da un falso centro turistico: «Usiamo le tecnologie più moderne per proteggere la natura» ha assicurato. Un’altra compagnia petrolifera, la PXP, ha chiesto di trivellare a Culvert city, uno dei quartieri centrali di Los Angeles. In cambio, donerà alla Contea una vasta area costiera di sua proprietà, dove non c’è petrolio, e ne farà un parco naturale. Steve Rusch, un dirigente, ha spiegato di avere raddoppiato la produzione in 15 anni: «Siamo sicuri che sotto la città e i dintorni esistono grandi giacimenti» ha asserito. «Non so se arriveremo al record dei 133 milioni di barili stabilito nel ’69, ma è nell’interesse della California che andiamo avanti». «SOLO I TURISTI SI STUPISCONO» - Secondo Rusch, per la maggioranza degli abitanti i pozzi e le pompe sono da sempre parte del paesaggio: «E’ oltre un secolo che qui si estrae petrolio. Sono solo i turisti a sorprendersi delle nostre strutture». E la polemica con Hollywood? I petrolieri la liquidano con una brusca osservazione: che dopo il petrolio, l’industria del cinema è la più inquinante di Los Angeles, e non può quindi lanciare “la prima pietra”. La California è il quarto produttore americano di oro nero dopo il Texas, l’Alaska e la Lousiana. Ma il suo petrolio non è del migliore, e quando il suo prezzo crollò molti pozzi vennero chiusi, persino con il cemento. Dall’anno scorso le esplorazioni sono riprese con la benedizione anche del governatore, l’ex attore Arnold Schwarznegger, e del presidente Bush, che vogliono ridurre la dipendenza degli Stati uniti dal Medio oriente nel campo dell’energia. Quote Link to post Share on other sites
snakepit 7,420 Posted May 11, 2008 Report Share Posted May 11, 2008 Avete problemi a raggiungere troppo facilmente la felicità con la vostra donna? Non siete soli, ne soffre 1 uomo ogni 5.Per risolvere il problema, Durex ha preparato una campagna pubblicitaria molto divertente. In realtà promuove preservativi ritardanti, ma per farlo utilizza delle federe per cuscini che riproducono donne che di attraente non hanno proprio nulla. Un po’ come il vecchio trucco di pensare a tutt’altro mentre si fabbrica amore (il consiglio è sempre quello di godersi ogni secondo), la società scherza su uno dei problemi imbarazzanti dell’uomo. Purtroppo non si hanno informazioni sulla volontà di Durex di fornire in qualche modo queste federe, potrebbero fare la comparsa, però, in qualche negozio specializzato. Quote Link to post Share on other sites
Miki93 52 Posted May 11, 2008 Report Share Posted May 11, 2008 Oddio :-? Quote Link to post Share on other sites
Alex 81 Posted May 11, 2008 Report Share Posted May 11, 2008 Questa è fortissima,sono sicuro che se mettessero in commercio quelle federe andrebbero a ruba Quote Link to post Share on other sites
Guest Feel Posted May 11, 2008 Report Share Posted May 11, 2008 Questa è stupenda!!! Quote Link to post Share on other sites
Kobe24 0 Posted May 11, 2008 Report Share Posted May 11, 2008 Incredibile Quote Link to post Share on other sites
COOPapERino21 1,595 Posted May 12, 2008 Report Share Posted May 12, 2008 Qua si parla di una (vecchia) gloria locale :inchino Vincenzo Danti, discepolo perugino di Michelangelo che conquistò Firenze di Francesco Prisco Spesso i migliori discepoli sono quelli che non sono mai entrati in contatto diretto con il maestro, ne hanno anzi studiato da lontano le magie, subendone quel fascino che fa da anticamera all'idealizzazione del proprio modello. Fu così per il perugino Vincenzo Danti (1530-1576) che forse incontrò soltanto di sfuggita il grandissimo Michelangelo Buonarroti, ma ne riuscì comunque a declinare il paradigma artistico con rara sapienza lavorando proprio a Firenze, la capitale dell'umanesimo che aveva consacrato il genio del suo maestro. A distanza di 432 anni dalla morte, la città medicea celebra Danti con la prima mostra monografica a lui dedicata, in programma fino al 7 settembre al Museo nazionale del Bargello. Una personale che fa idealmente seguito a quella ospitata l'anno scorso dalla stessa struttura, dedicata a Desiderio da Settignano, altro illustre scultore poco noto della Firenze rinascimentale. Stavolta, però, il pretesto dell'esposizione è il restauro delle tre grandi figure in bronzo della porta sud del Battistero, che raffigurano la "Decollazione del Battista" e probabilmente costituiscono il capolavoro dello scultore. Grazie alla disponibilità dell'Opera di Santa Maria del Fiore, questo gruppo monumentale, restaurato sotto la supervisione dell'Opificio delle Pietre Dure, rappresenta il fulcro del percorso espositivo che, perciò, è sintomaticamente intitolato "I grandi bronzi del Battistero - L'arte di Vincenzo Danti, discepolo di Michelangelo". Contemporaneo e concittadino del Giambologna, ma trapiantato a Firenze e morto assai giovane, Danti lavorò a lungo al servizio dei Medici. Gran parte delle opere che realizzò per Cosimo I sono oggi conservate al Museo Nazionale del Bargello che può essere considerato, per questo, la sede privilegiata per richiamare l'attenzione del pubblico su questo campione di tecnica plastica del Cinquecento, particolarmente attento alla lezione di Michelangelo. Nonostante Danti non sia stato né un allievo né un collaboratore diretto del Buonarroti, ne fu tuttavia tra i più originali e importanti seguaci. Il suo rapporto con Michelangelo, di cui può ritenersi un ideale "discepolo", si basò infatti su una libera elezione delle opere del maestro come modelli normativi: studiandole lungamente e da vicino, egli ne condivise in profondità non solo gli ideali formali, ma anche la tecnica e il metodo di lavoro. Peraltro, il suo "michelangiolismo" è diverso da quello dei diretti seguaci fiorentini del Buonarroti, legati alle opere giovanili del maestro presenti a Firenze. Danti porta invece nella città dei Medici il linguaggio formale del Michelangelo attivo a Roma e dei molti suoi discepoli (sia gli scultori che i pittori) dal 1550 in poi. Nella capitale del Regno Pontificio Vincenzo Danti completò infatti la sua formazione, presso la bottega dell'orafo ed architetto bresciano Panfilio Marchesi. Quegli anni furono occasione di studio minuzioso sulle opere del Michelangelo più maturo che, forse, riuscì ad incontrare personalmente. Giunto a Firenze con la fama di "enfant-prodige", Danti fu preso a stipendio da Cosimo I, anche in virtù della presentazione del "cameriere" perugino del duca, Sforza Almeni: per lui Vincenzo scolpirà nel 1561 la sua più bella opera in marmo, "L'Onore che vince l'Inganno", custodita sempre al Bargello. L'esposizione fiorentina, che riunisce al gruppo del Battistero e alle opere di Danti già presenti al Bargello gran parte di quelle collocate in altre sedi del capoluogo toscano e in raccolte museali in Italia e all'estero, rappresenta certamente l'occasione per uno studio critico approfondito di questo scultore anche dal punto di vista della sua tecnica magistrale. L'attuale restauro del gruppo monumentale con la "Decollazione di San Giovanni del Battistero" offre alla mostra e al catalogo un ulteriore fondamentale apporto di conoscenze scientifiche. visto la pubblicità per i perugini... beccati questo: http://www.andersenfestival.it/ Sabato 24 Maggio nello splendido scenario della Baia del Silenzio Vinicio Capossela presenta "Storie di marinai, balene e profeti" Quote Link to post Share on other sites
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