LA Lakers @ Detroit Pistons 98-97 W (22-26)


Ore 18:54, tra un po’ inizia la partita! Apro LakersLand, entro nella sezione Off Topic e mi appresto a scrivere un commovente post nel topic “Sport americani” su come Kurt Warner (sempre sia lodato) ai tempi dei Rams mi abbia fatto avvicinare a quello che è il mio sport preferito dopo la pallacanestro, ma non faccio in tempo a finire che salta tutto.
Dopo i primi secondi di stupore sopraggiunge il giramento di palle perché capisco cos’è successo: sono saltate le prese. Mentre chiamo l’elettricista fregandomente del fatto che sia Domenica cerco di arrangiarmi con la connessione Wind del cellulare, tento addirittura di aprire Firstrow, pessima idea. A questo punto realizzo che l’unico modo di seguire la partita è attraverso il play by play di NBA.com sperando che l’azidetto elettricista si sbrighi.
Faccio questa doverosa premessa per scusarmi della mancanza di dettagli sul primo tempo ed i primi minuti del terzo quarto, chiedo venia guys. Ad ogni modo provo a dire qualcosa anche sulla parte che non ho visto basandomi sul play by play ed i commenti nel topic del live.

E’ un match che i Lakers non possono assolutamente permettersi di perdere, si gioca a Detroit contro una delle squadre più scarse della lega, ancora una volta senza Dwight Howard e con Gasol in quintetto da centro.
I nostri iniziano piuttosto bene se non altro nella metà campo offensiva. Le difese sono parecchio allegre e grazie soprattutto ad uno straordinario Earl Clark L.A. chiude in vantaggio 32-27.

Nel secondo periodo Mike ci delizia con uno dei suoi magici quintetti, rispettando l’ormai nota tradizione importata dal suo predecessore, e infatti i Pistons passano al comando in meno di un minuto e mezzo. Un paio di canestri di Meeks e una schiacciata di Gasol riportano i nostri a +6. Rientrati i titolari giochiamo in maniera decisamente migliore e manteniamo una certa distanza di sicurezza, ma è quando mancano un paio di minuti alla fine del primo tempo che il play by play mi informa di un Time Out tecnico dovuto alla necessità di utilizzare l’istant replay. Faccio 2+2 e in una frazione di secondo intuisco che Ron, preso dallo storico amore (naturalmente corrisposto) per l’ambiente in cui si sta giocando, ha combinato qualche stronzata. Dopo un po’ compare la scritta “World Peace Foul: Flagrant Type 1 (3 PF) (2 FTA)” e mi tranquillizzo. Uno spettacolare alley oop dalla rimessa sull’asse Bryant-Clark con 0.4 secondi sul cronometro suggella un buon primo tempo, si va al riposo lungo sul +11 (62-51).

Finalmente arriva l’elettricista e mentre gli spiego quanto sia veramente dispiaciuto per averlo disturbato di Domenica sera e lui mi risponde che non ci fa niente (il solito scambio di falsità di rito insomma…), risolve il problema e placa la mia ira funesta.

Accendo il pc giusto in tempo per vedere Bryant attentare all’integrità del canestro e mi chiedo se per caso sono tornato indietro nel tempo e sto guardando un Lakers-Pistons di 5-6 anni addietro, poi vedo Nash con la nostra maglia e tutto diventa più chiaro. La tremenda inchiodata di Kobe segna l’inizio di un bel parziale dei Lakers che nel giro di pochissimo tempo si portano sul massimo vantaggio (+18), ma guai a pensare che la partita sia finita con questa squadra di pazzi. La seconda parte del quarto infatti è dominata da Detroit che trascinata da Monroe, Drummond e Bynum accorcia sensibilmente le distanze. Il terzo quarto termina 78-72 per noi.

Il quarto periodo è uno spettacolo indecente dall’inizio alla fine. Facciamo pena in attacco e nella nostra metà campo confermiamo l’innata capacità di resuscitare anche i morti, oggi tocca a Villanueva! Per non parlare di Bynum e Drummond che sembrano Stockton e Malone. Bruciato l’intero vantaggio accumulato ad inizio terzo quarto ci ritroviamo pari a due dalla fine e tocca a Bryant togliere le castagne dal fuoco con un gioco da tre punti che risulterà decisivo. Facciamo comunque di tutto per perderla nell’ultimo minuto, Clark sbaglia due tiri liberi, loro sono sfortunati in occasione di un lay-up in&out di Bynum e Steve Nash, il miglior tiratore di liberi nella storia della lega, regala ai Pistons un’altra possibilità con 3 secondi sul cronometro. Fortunatamente la loro rimessa è un disastro e riusciamo a strappare questa vittoria indegna. Ancora una volta dilapidiamo un vantaggio enorme e ci complichiamo la vita da soli contro una squadra ridicola, possiamo salvare solo il risultato finale e l’ennesima prestazione convincente di Earl Clark. Prossima partita nella notte tra il 5 e il 6 a Brooklyn contro i Nets, da valutare le condizioni di Howard. Per il momento nonostante la vittoria c’è solo una profonda amarezza, troppa per pensare ad un sondaggio divertente.

A.S.


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