Dopo la brutta sconfitta a Sacramento, i Lakers tornano in campo a Memphis, dopo un giorno di riposo, per affrontare una delle squadre più calde della Lega.
L.A. vince la palla a due ed il primo possesso è subito per i lunghi che però sbagliano, manco a dirlo. Dall’altra parte Allen segna i primi due dell’incontro. Kobe risponde immediatamente e, dopo un paio di buon e difese di Howard e due layup di Morris, i Lakers volano sul +4. Come a Sacramento, però, i gialloviola continuano a perdere troppi palloni e così Memphis si porta sul +5.
Con Memphis in vantaggio sul 18-14 arriva il primo, necessario, timeout per Mike D’Antoni.
Dopo il minuto, però, i Lakers continuano ad affidarsi al tiro dalla media di Gasol che però è sempre e comunque corto; i Grizzlies, invece, giocando con estrema semplicità ed efficacia si portano sul +11, 25-14. Intanto arriva il primo giro di cambi ed è da registrare, ancora una volta, l’impiego di Jamison da SF che si trova, poveretto, sulle piste di Rudy Gay. Il finale di quarto è sinceramente imbarazzante: i padroni di casa chiudono comodamente sul +16, 34-18. Lakers molli ed incapaci di giocare a questo livello.
Il secondo quarto, però, inizia stranamente con un quintetto sensato che vede Jamison da 4, Howard , MWP, Meeks e Duhon. La differenza, con il primo, è immediata: 10 a 0 di parziale, ispirato dall’ex di Cleveland che costringe Memphis al timeout e riapre, insperatamente, la partita. La second unit, con Bryant e Gasol in panchina e nonostante Howard continui a perdere qualsiasi pallone gli venga passato, tiene botta e riporta in linea di galleggiamento i gialloviola. A metà del quarto tornano in campo Kobe e Morris, mentre giustamente Gasol viene tenuto ancora in panchina. Appena tornano tutti i titolari, però, i Grizzlies riescono a riportarsi a distanza di sicurezza, sul + 12 con un 10-1 di parziale in appena 1 minuto. Sul finale di quarto Kobe si carica i Lakers sulle spalle e, con alcune giocate delle sue, riesce a limitare la mareggiata chiudendo il primo tempo solo sul -7, nonostante il peggior Gasol di sempre dal 2008 ad oggi continui a concedere dopo ogni errore dei Grizzlies un rimbalzo offensivo al suo uomo.
Lakers già a quota 11 palle perse, decisamente troppe e con un discreto il 44% dal campo, il 42 da 3 e l’83, questo si che fa notizia, ai liberi. Troppo alta la percentuale concessa agli avversari, 48%.
I lunghi dei Lakers iniziano male il secondo tempo perdendo ancora palloni. Memphis ritrova la doppia cifra di vantaggio spinta da un ottimo inizio del più piccolo dei fratelli Gasol ed in questo momento pure il più forte dei due: nuovamente 14 punti tra le due squadre, 55-69. Mike D’Antoni corre ai ripari, toglie Howard e rimette Jamison da 4. Questa volta però la partita non gira e prosegue la galleria degli orrori di questa squadra senza senso. Il terzo quarto termina 82-70 per i padroni di casa, da notare il buzzer beater di Jamison dopo il TD pass di MWP, probabilmente la migliore giocata dei Lakers della notte.
Il quarto quarto inizia con una tripla di Jamison, unica nota positiva della panchina, e pure Meeks, dopo un paio di errori, realizza due canestri da 3 punti. La difesa tiene e la sensazione è che il quintetto con 4 giocatori perimetrali ed Howard sia il migliore schierabile. Per la seconda volta nella stessa partita, infatti, è questo quintetto a fare meglio. Arriva la seconda rimonta, dunque ed i Lakers sono nuovamente sul -6, 82-88 con 9′ da giocare. Dopo il timeout, però, arrivano tre falli in attacco consecutivi che rallentano la rimonta. Memphis rimette dentro i titolari e torna +11. Una tripla di Kobe ed un ottimo possesso difensivo, nell’altra metà campo, obbligano Hollins al timeout, 95-87 per i Grizzlies con 5′ circa sul cronometro. Ancora Kobe, dopo il timeout, con un canestro da 3 che vale il -5.
Il finale è nervosissimo: contatti duri da una parte e dell’altra. I Lakers reclamano per qualche fischio che onestamente potrebbe starci, ma in attacco si affidano troppo a Kobe.
Il Bryant contro tutti non paga, Mike Conley chiude la partita.
Termina 98-106. 0-4 in trasferta, and counting.
(f.r.)