LA Lakers @ Minnesota T’Wolves W 111-100 (21-26)
Dopo l’harakiri confezionato negli ultimi 10′ di Phoenix, i Lakers (20-26, peggior record dal 1993-94) tornano in campo a Minneapolis per cercare di riprendere la complicatissima rincorsa all’ottavo posto playoffs, ad oggi un vero e proprio miraggio. Nella freddissima città in cui 75 anni fa sono nati, i gialloviola ripropongono Gasol da centro con Howard costretto a lasciare la squadra per raggiungere Los Angeles con lo scopo di ricevere un trattamento alla spalla infortunata ( pare comunque che Superman si aggregherà ai compagni domenica in quel di Detroit ).
Il primo tempo del match trascorre via tranquillamente. I Lakers mostrano che i progressi mostrati conto Utah, OKC ed in parte Phoenix possono rappresentare una tappa importante verso la completa guarigione. Occorre precisare, comunque, che i Timberwolves, squadra dei sogni di Lakersland ( Adelman, Barea, Derrick Williams, Pekovic..) sono senza il loro miglior giocatore Kevin Love e con una marea di altri ottimi role players in lista infortunati. Le assenze degli avversari (5 sconfitte di fila and counting..), dunque, favoriscono i Lakers che, guidati in cabina di regia dal duo Kobe-Nash, giocano un ottimo primo quarto su ritmi D’Antoniani: tiri da 3, pick & roll e transizione veloce. Con gli avversari ridotti al lumicino, L.A. vola via già nel primo quarto. Per una volta, l’attacco è ottimo a prescindere dal Kobe facilitatore delle ultime partite. Positivo Gasol da centro, ma anche Clark da 4 tattico si conferma un’ottima pedina all’interno dello scacchiere di D’Antoni. Al termine del secondo quarto il punteggio recita 68-53, pochi sussulti ed un’ottima partita di squadra da parte gialloviola.
Il terzo periodo, però, inzia maluccio e i Timberwolves si riavvicinano riducendo in doppia cifra lo svantaggio smascherando la solita incostanza nel condurre le gare all’interno della stessa gara di L.A che è incapace di non complicarsi la vita da sola in questa disastrosa stagione: 0/7 dal campo nei primi 7′ del quarto, complice una semplice zonetta imbastita da Adelman per tentare di far perdere ritmo ai Lakers. Per scacciare i fantasmi dell’ennesima rimonta subita, serve una tripla di Nash che restituisce figucia, ritmo e soprattutto la doppia cifra di vantaggio. Ma quando l’enerzia sembra essere tornata tutta nelle mani dei Lakers, il russo Shved segna da centrocampo pescando il jolly che vale il -9, con appena 12′ e fa risuonare, tra le nevi del Minnesota, gli allarmi dei Lakers. Da brividi la percentuale dal campo nel terzo quarto: 3/19. Purtroppo però, nel quarto periodo, la musica non cambia ed i Wolves rimontano e si riportano fino al -4, con poco più di 5′ da giocare prima dell’ultima sirena. Serve un gioco da 3 punti di Gasol a ridare fiducia ai Lakers e soprattutto un buon margine sullo score: nuovamente +7. Termina 111-110. Prima vittoria lontano dallo Staples dopo ben 8 sconfitte consecutive.
Check in per Detroit, is next!
(f.r)