Allo Staples Center i Lakers, alla ricerca della continuità che li possa spingere verso l’improbabile raggiungimento dei playoffs, trovano i Thunder la squadra più in forma della lega e la grande favorita, insieme a Miami, per giocarsi il titolo a giugno.
Si parte con le due squadre abbastanza fredde. MWP realizza il primo canestro dell’incontro, ma i primi 6′ trascorrono con parecchi errori da entrambe le parti: Kobe da l’impressione di voler coinvolgere i compagni, ma fa i conti con le braccia lunghe degli avversari sulle quali si infrangono spesso e volentieri i suoi tentativi di scarico. Durant e Westbrook, invece, sbagliano qualche conclusione di troppo, così si va al primo timeout con i padroni di casa avanti 11-8.
I Lakers, comunque, dimostrano quantomeno buona volontà e nonostante la diversa e superiore caratura degli avversari sono in partita con affidandosi, stranamente, alla difesa. In attacco troppi sbagli: Nash manca consecutivamente due wide open da 3 punti, Jamison un tap-in comodo. Ottimo, invece, l’inizio di Earl Clark che prima realizza da 3 e poi piazza pure un contropiede: soluzione rarissima nel playbook gialloviola.
Negli ultimi 2′ si sveglia, finalmente, Nash che realizza 5 punti in fila e i Lakers, grazie allo stupido fallo di Ibaka su Jamisonche vale 3 liberi, chiudono sul +4 il primo quarto: 27-23, meritando gli applausi dello Staples.
L’inizio di secondo quarto è ottimo e cavalcando l’ottima vena di Jamison i Lakers volano sul +9, complice pure l’assenza dal campo contemporaneamente di KD e Westrbrook: 25-34. Scott Brooks fiuta il pericolo di una possibile fuga gialloviola e rimanda subito in campo Durant. In un attimo i Thunder tornano in vantaggio: 36-38. Howard, intanto, nonostante gli incoraggiamenti del pubblico litiga con i liberi 1-8. I Lakers però non mollano e grazie a 5 punti in fila di Kobe e Nash si riportano in vantaggio sul +3, da segnalare pure un’ottima sequenza difensiva di Bryant contro Durant che vede il #24 rubar palla all’avversario. Ai Thunder, però, basta poco per riportarsi avanti: OKC, infatti, si aggrappa al solo Durant che in un paio di possessi rimette i suoi in vantaggio 44-47 e timeout obbligato per D’Antoni che, comunque, insiste troppo con Howard e Gasol contemporaneamente in campo nel secondo quarto. Comunque, nonostante l’inerzia sia per gli avversari guidati da un KD da 18 punti, i Lakers chiudono sotto solo di 1 punto il primo tempo: 52-53, dimostrando ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che con un Kobe “ecumenico”, probabilmente, il record sarebbe diverso.
Il Mamba, all’intervallo, flirta con la tripla doppia 6 punti, 7 rimbalzi e 6 assist.
Il secondo tempo si apre con un insolito jumper di Perkins dalla media, ma soprattutto con un brutto e fortuito contatto di gioco tra Kobe e Ibaka che spaventa parecchio lo Staples. La partita resta equilibrata: Durant è immarcabile, Westrbrook sbaglia qualsiasi cosa. Dall’altra parte la palla si muove bene ed i Lakers restano a contatto. Da segnalare, tra l’altro, storie tese tra Kobe ed il numero 0 avversario che, nel frattempo, riesce a litigare pure con un tifoso. Howar però commette prematuramente terzo e quarto fallo, così D’Antoni è “costretto” a mandare in campo Gasol in anticipo rispetto alla tabella di marcia. La partita si innervosisce e si fa dura. I Lakers ci sono e non consentono agli avversari di scappare: 63 pari con 5′ da giocare, grazie al jumper di Pau.
Dopo il minuto ancora equilibrio in California: il punteggio è 69-70 quando si iniziano gli ultimi 2′. Ancora bene Clark per i gialloviola, maluccio Gasol e Jamison invece. Comunque la palla in attacco non si ferma, Kobe firma il suo nono e decimo assist sul finire del quarto ed è ad un solo rimbalzo dalla tripla doppia: parità alla fine del terzo periodo a quota 75.
Mike D’Antoni inizia il quarto periodo con le due torri e Kobe e Nash in panchina. I Lakers, contro ogni pronostico però, tengono botta al buon inizio di Kevin Martin e grazie a 5 punti in fila di Meeks ed un paio di giocate positive di Gasol vanno in vantaggio sul + 4: 82-86. Dopo il timeout degli ospiti, Westbrook segna dopo una dubbia rubata a Duhon e successivamente Durant da 3 riporta OKC a +1. Intanto nel possesso seguente World Metta segna, ma Howard commette il quinto fallo personale costringendo D’Antoni a mandarlo in panchina. Durant sbaglia in attacco e Kobe penetra trovando il taglio di Clark che inchioda il +3. Successivamente sbaglia anche Westbrook che non riesce a schiacciare, lamentando un fallo di Gasol e guadagnando soltanto un tecnico: 90-87, Lakers con 5 lunghissimi minuti sul cronometro. Nash amministra il libero e dopo un gran canestro di Kobe è +6 L.A. Westrbrook segna e sul possesso seguente Nash ristabilisce 2 possessi pieni di vantaggio: 3:31 al termine. Contro ogni logica gli arbitri, però, ci mettono del loro e prima non vedono uno sfondamento su Gasol e sul possesso seguente fischiano una dubbia infrazione di passi a MWP dando la palla in mano ai Thunder con appena 4 punti da recuperare e 2 lunghissimi minuti e mezzo sul cronometro.
D’Antoni decide di rimandare in campo Howard. Durant sbaglia un comodo jumper e Kobe riporta il vantaggio a 6 punti. Durant dalla lunetta: -4, ma Kobe batte ancora Sefolosha dal post e vede benissimo il taglio di Gasol, +6, 101-95.
Dopo il timeout, Westbrook si butta dentro e riceve l’ennesimo fischio gratuito che lo manda in lunetta: -5 e 60′ tondi tondi alla fine. Kobe con un arresto e tiro incredibile contro il miglior difensore contro di lui fissa il +7. MWP, in difesa, vince un importante duello contro Durant e recupera il pallone. Westrbrook manda in lunetta Nash ed è 2/2, +9 con 30” appena dall’ultima sirena.
Finisce così. Restiamo un gruppo di stronzi che deve scalare l’Everest, ma quantomeno iniziamo ad avere le sembianze di una squadra.
Fermate Bistecca da qualsiasi proclamo.
(f.r.)