Si torna allo Staples Center per gara-5, con i Lakers sul 3-1 ed al primo match point della serie che li vede opposti ai Denver Nuggets di George Karl.
L’inizio del match dei Los Angeles Lakers, per usare un eufemismo, non è dei migliori: l’attacco è confusionario, Kobe forza qualche conclusione con alterni risultati, Pau non è preciso con il jumper. I gialloviola sbagliano 10 dei primi 13 tiri e Denver ne approfitta per il primo vantaggio di serata, sul 12-7; Faried approfitta delle disattenzioni dei nostri lunghi firmando diversi canestri in contropiede, Gallinari è preciso con i piazzati, Lawson sforna assist a ripetizione e Denver, tirando quasi col 50% dal campo, riesce ad allungare il proprio vantaggio fino a 7 lunghezze. Bynum, non molto coinvolto nei minuti iniziali della partita, segna gli ultimi punti del quarto (lo chiude con 6+7) ed aiuta i lacustri a dimezzare lo svantaggio: a fine primo quarto il punteggio sul tabellone è 26-23 Nuggets, con Kobe 3/10 al tiro e Lakers al 35% dal campo. Come dire… prendendo spunto da Frankestein Junior, “potrebbe esser peggio… potrebbe piovere!”
Per fortuna nostra, non va come nel film: i Nuggets, con Lawson in panca nel secondo quarto, sbagliano 10 tiri su 11, e per quanto siano bassi i ritmi ed imprecisi i gialloviola c’è tempo e modo per rientrare, grazie ai punti di Barnes e Blake, sul 29 pari con 7 minuti da giocare nel secondo quarto. Karl chiama timeout per parlarci su, e al rientro in campo i Nuggets hanno una pronta reazione: triple di Miller e Afflalo, e Denver di nuovo a +6 a metà quarto. I Lakers sono mentalmente assenti, lasciano canestri facili e non sono concreti in attacco. Appena i Nuggets decidono di alzare il ritmo, per i gialloviola son dolori: parziale di 12-4 (con i punti di McGee, Afflalo e Faried) e Denver avanti di 10 punti. Kobe, decisamente frustrato dalla situazione, cerca e trova alcuni falli, e grazie ai liberi ed alla terza/quarta interferenza di McGee su una sua schiacciata riesce a riportare i lacustri a 6 punti di distanza. Il finale di tempo è 49-43 Denver.
I commenti nel topic del live sono gli stessi dei commentatori TNT Marv Albert e Steve Kerr: peggio di così è difficile giocare, ed i Lakers e Mike Brown possono solo ritenersi fortunati se, tirando col 33% e con 5 palle perse nel secondo quarto, un Gasol finora abulico da 1/7 al tiro, un Bynum presente solo a tratti (il tabellino dice 7+7), un Sessions fuori dal gioco (2 punti e 2 assist nel primo tempo) ed un Kobe impreciso, sono solo sotto di 6 punti all’intervallo.
Per i Nuggets ci sono già 13 punti per un Afflalo finalmente presente nella serie e 10+6 di Faried.
Il terzo quarto inizia con il più classico dei fuochi di paglia: i Lakers segnano 2 canestri consecutivi con Bryant e Sessions, tornano sul -2 ma da lì è notte fonda per alcuni minuti: parziale di 10-0 Nuggets, e sui fischi dello Staples Mike Brown è costretto a chiamare timeout. Il tabellone indica il massimo vantaggio per le pepite del Colorado, +12. I lacustri finalmente hanno una timida reazione, infilano immediatamente 5 punti (grazie anche alla seconda tripla nella serie di Matt Barnes) e accorciano la distanza nel punteggio. Kobe non ci sta a perderla, Bynum neppure (arrivano la schiacciata di potenza ed il tecnico per una spinta su Faried), e grazie ai punti di Bryant (7 consecutivi) i Lakers riescono a tornare sotto di 3 lunghezze, con 3 minuti da giocare nel terzo quarto. Karl chiama il timeout per fermare il recupero lacustre, ed ottiene l’effetto sperato: si torna in campo ed è Denver protagonista, con un parziale di 10-2, firmato McGee e Miller, che ricaccia i Lakers a -11. Il punteggio di fine terzo quarto è 76-65 per i Nuggets.
La pausa tra terzo e quarto quarto non serve per interrompere l’emmoragia Lakers: al ritorno in campo, passano 3 minuti e i Nuggets aggiungono altri 4 punti al loro vantaggio: con 9 minuti da giocare, i lacustri sono sotto di 15. Blake, come al solito orribile in difesa, segna due triple consecutive, ma dall’altra parte i Lakers non riescono a limitare l’asse McGee-Miller: i due segnano 10 dei primi 14 punti Nuggets nel quarto, e contribuiscono a mantenere intatto il vantaggio.
90-75 e 6:35 da giocare. Brown chiama timeout, e al rientro in campo c’è la reazione insperata dei gialloviola: i lacustri alzano l’intensità in difesa e infilano un parziale di 12-4 firmato Bryant, Gasol e Bynum; con 3 minuti da giocare, il vantaggio per le pepite è ridotto a 7 lunghezze. A quel punto, sentendo nell’aria dello Staples l’odore del sangue, Kobe si mette in proprio, segna 3 triple consecutive da vero Black Mamba e riporta i Lakers a soli 2 punti di svantaggio, con un minuto da giocare. Partita quindi riaperta.
Nell’ultimo minuto è Kobe a sbagliare, in due azioni consecutive, e con i liberi di Harrington e Lawson Denver si ritrova sopra di 4 punti a 19 secondi dal termine. Nell’azione successiva è Ramon Sessions, lasciato troppo libero da Gallinari, ad infilare la tripla del -1. Miller segna i liberi del +3, con 12 secondi da giocare, e nell’ultimo possesso Kobe Bryant e Ramon Sessions sbagliano le triple decisive che avrebbero significato il pareggio (e il conseguente overtime).
Finisce 102-99 per i Denver Nuggets.
Lakers che sicuramente meritano la sconfitta, per il modo orribile con il quale sono stati in campo per 42 minuti: Gasol e Bynum in versione mozzarelloni, poco coinvolti in attacco (colpa sicuramente del coaching staff) e stuprati in lungo e in largo da McGee e Faried; Blake orrendo in difesa su Miller; Sessions evanescente. Abbiamo giocato al nostro ritmo per tutta la partita, ma loro ci hanno messo il triplo dell’energia e dell’intensità, ed alla fine questo ha pagato.
Kobe chiude con 43 punti (di cui 14 nel quarto quarto), 14/32 al tiro, 6 rimbalzi e 5 assist. Bynum, dentro al match per troppi pochi minuti, chiude con 16+11 (e soli 8 tiri); Gasol termina il match con 9 punti e 10 rimbalzi. Ci sono poi 11 punti per Barnes (ma tirando 5/14) e 9+6+6 per Sessions.
Sponda Nuggets, Andre Miller e McGee migliori in campo, al di là del tabellino che indica 24 punti (8/11 al tiro), 8 assist e una sola palla persa per il primo, 21+14 (con 9/12 al tiro) per il secondo. Ci sono anche 19 punti per Afflalo e 14 per Gallinari.
Ci vorrà tutta un’altra intensità, fra due giorni, per portare a casa gara-6 e evitare di giocarsi gara-7 sabato.
Inutile dire che i primi da cui si aspetta una scossa sono Pau Gasol e Andrew Bynum: è inaccettabile il 58-44 Nuggets riguardo i punti nel pitturato, visti e considerati i frontcourt delle due squadre. Bisognerà tornare principalmente a martellare sotto canestro, cosa che non è stata fatta stasera, ma a Denver sarà tutt’altro che facile.
Go LAL!!
Enum