Los Angeles Lakers @ Memphis Grizzlies 116-111 2OT (26-16)


A meno di 48 ore dalla deadline, che deciderà le sorti della stagione, i Lakers nella notte erano impegnati in una partita molto più importante di quello che possa sembrare, visto che con i Grizzlies si è divisi da una sola W. Fari puntati, ovviamente, su Pau Gasol, che come domenica nella sofferta ma goduriosa vittoria contro i Celtics, potrebbe essere alla sua ultima partita in gialloviola, proprio contro la sua ex squadra. Caso del destino? Oltre a lui ci sono anche altri elementi che rischiano di vestire la canotta più prestigiosa dell’NBA per l’ultima volta, come Blake e McRoberts.

Ma adesso passiamo al basket giocato: pronti e via e i Grizzlies partono subito forte con il loro punto di forza, ovvero l’atletismo che ha distrutto gli Spurs lo scorso anno. I ragazzi vengono sopraffatti e il primo periodo è a favore degli orsi che chiudono sul +8 grazie ad un bel primo quarto di Tony Allen e alle troppe palle perse e seconde chances concesse finora dai lacustri.
Il secondo quarto si apre con una buona – incredibile a dirsi (in trasferta) – second unit, che con un parziale di 8-0 chiuso dal floaterino di Goudelock fa tornare in parità il match. E come accade spesso ultimamente, Bynum fa da leader dei panchinari. Riposo per Drew ed ecco che Memphis si riporta ancora una volta sul +8, torna in campo e ancora un’altra rimonta fino al 49 pari, a chiudere il tempo ci pensano Pondexter con una tripla e Bryant con una slam dunk. Nel plus/minus dopo 24 minuti Bynum sarà il migliore del quintetto con +6. Statistica che spesso lascia il tempo che trova, ma non in questo caso. I Lakers in questo momento non possono fare a meno di Drew. Bene anche Bryant con 12 punti e soli 5 tiri presi. Gasol, il nostro, spettatore non pagante come ampiamente prevedibile, mentre il fratellino ha spiegato basket in attacco.

La ripresa inizia con i Lakers che ci capiscono poco e nulla e come capita spesso fuori dallo Staples, subiscono un parziale devastante: Mareese “Mataresse” Speights ne è assoluto protagonista, oggi il prescelto del season high è lui con 25 punti, Gasol è anch’esso protagonista ma in negativo, con Mike Brown costretto addirittura a panchinarlo per Murphy(!) con 6 minuti da giocare nel periodo. Parziale di 20-4 e +17 Memphis con la partita che sembra ormai voltata in un’unica direzione.
Ma non è così. I lacustri si rimboccano le maniche e pian piano risalgono la china fino a chiudere il terzo quarto sul -9 rimanendo nel match.
Quarto periodo dove Bryant riesce a completare la rimonta. Dopo la tripla di Pondexter che riporta i Grizzlies sul +5, il Capitano prende il palcoscenico e con 7 punti e 2 assist, di cui uno pregevole per Gasol, porta addirittura in vantaggio i Lakers. Marc riporta la parità e nel finale Kobe in equilibrio precario e Conley da distanza siderale sbagliano gli ultimi tiri. Overtime!

Sarà un overtime con molti errori, ma Pau decide di iniziare a giocare e a passarla come solo lui tra i lunghi sa fare. Nel finale prima Pondexter sbaglia la tripla, poi Bryant decisamente sulle gambe (chiuderà il match con 51 minuti giocati) non riesce a piazzare il buzzer della vittoria. Altro overtime al FedExForum.

Il secondo OT sarà decisamente più ricco di emozioni del primo. Si apre al meglio con una tripla di Blake che però nel possesso successivo decide di annullare quello di buono fatto facendosi soffiare la palla in campo aperto di Conley. Kobe perde una palla sanguinosa e a 2:16 dal termine Grizzlies sul +3 e inerzia dalla loro parte. Al rientro dal timeout un complicato layup di Bynum, un jumper di Kobe e una slam dunk di Bynum servito da un altro cioccolatino del catalano, ridanno l’inerzia ai lacustri. +3 Lakers a 38 secondi dal termine. Gli ultimi possessi degli avversari saranno confusi e Bynum, ormai sempre più clutch, la chiude con un 2 su 2 dalla lunetta. La battaglia finalmente finisce e i Lakers ne escono vittoriosi.

Importante W che consolida il terzo posto, ma soprattutto per come arrivata, era complicato recuperare 17 punti di svantaggio. Bravi!
Riguardo i singoli, altra grandiosa prestazione di Bynum, che oltre ai 37+16 ha anche regalato momenti di difesa enciclopedica su Marc Gasol, nel secondo tempo e negli OT soprattutto. La maturità per il nostro bimbo sembra DAVVERO completata.
Pau invece, anche in una delle serate più nere della stagione, riesce comunque a tirare fuori 8 assist, segno del talento immenso di questo giocatore, che però è in maniera evidente giunto alla fine della sua avventura a Los Angeles.

Next stop: domani notte a New Orleans, nonostante la stanchezza per questa notte è un match da portare per forza a casa contro la peggior franchigia dell’ovest, aspettando sempre novità in sede di trade…


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