Seconda trasferta consecutiva per i Lakers, che a New Orleans affrontano gli Hornets, futuri Pellicans, di Eric Gordon e della prima scelta Anthony Davis. Lacustri che si presentano con tre quinti del quintetto base (World Peace, Bryant e Howard) in condizioni fisiche non ottimali, ma purtroppo la classifica non permette ad alcun lacustre di prendersi una giornata di riposo.
Si parte con i gialloviola che raggiungono velocemente il bonus, grazie ai due falli di Gordon e Davis, sebbene la difesa di New Orleans non sia delle più attive. Kobe si fa subito vedere con un bell’assist per l’inchiodata di Howard, ma le diverse palle perse dei lacustri nei primi minuti permettono agli Hornets di portarsi in vantaggio, sul 13-12. Roger Mason segna i primi tre canestri di serata, ponendosi come primo candidato ad essere la guardia a cui concederemo la serata di grazia, e grazie ai suoi punti gli Hornets infilano un parziale di 9-1 con cui si portano sul +4. La difesa lacustre è inguardabile sui pick’n’roll giocati da Vasquez (9 punti e 4 assist nel solo primo quarto), e gli uomini in bianco arrivano a condurre di 6 lunghezze; con l’uscita di Vasquez, arrivano diverse palle perse per gli Hornets, e ci pensa Kobe Bryant (con due triple consecutive) a riportare il punteggio in parità. A fine primo quarto, il tabellone dice 28 pari.
Secondo quarto che inizia senza Bryant e Nash in campo, ed in attacco si nota subito: le idee sono poche e confuse, i lacustri non segnano dal campo per 2 minuti, e di colpo scendono a -8. A questo si aggiunge anche il malaugurato terzo fallo di Howard, dopo appena un paio di minuti nel secondo quarto. Rivers, scelto con la decima pick all’ultimo draft, si scatena in attacco, e grazie ai suoi punti gli Hornets volano sul +10 a metà quarto. Ma non basta: arrivano due triple consecutive per Eric Gordon, ed il vantaggio degli uomini in maglia bianca si porta a quota 16. E non è ancora finita: l’attacco lacustre è inefficiente, la difesa senza Howard fatica enormemente, e con i punti di Vasquez e Gordon gli Hornets si portano sul 63-38. Parziale di 35-10 (in neanche dieci minuti) a favore degli Hornets. Proprio così: 35 punti presi in 10 minuti dalla peggior squadra della Western Conference. Negli ultimi minuti del quarto, grazie a diversi tiri liberi del Mamba, i gialloviola infilano 7 punti consecutivi, chiudendo il primo tempo sul 48-67.
Sono quindi 19 i punti di vantaggio per gli Hornets, che hanno approfittato dell’assenza di Howard (e di un orribile difesa sugli esterni) per allungare sui gialloviola. 5 le triple segnate da New Orleans, di cui tre firmate da Gordon (a quota 11, miglior marcatore tra i padroni di casa).
Per i lacustri, sono già 17 i punti di Kobe Bryant (insieme a 5 palle perse); a sottolineare quanto gli Hornets abbiano potuto controllare la situazione in entrambe le aree, ecco il conto dei rimbalzi: 28-15 per i padroni di casa, con già 7 rimbalzi offensivi a loro favore.
I Lakers tornano dagli spogliatoi con più voglia di difendere, e con due triple di Metta World Peace si portano sul -15; arrivano però, a poca distanza l’uno dall’altro, il quarto fallo per Metta e per Howard. Superman rimane in campo, segna ancora su assist di Bryant, ma i lacustri si riaddormentano e permettono agli Hornets di riportarsi sul +21 grazie ai punti di Gordon e Vasquez. D’Antoni è costretto a fermare l’emorragia con un timeout, ma al ritorno in campo la situazione non varia di molto: Howard segna, Kobe pure, ma la difesa continua a concedere troppi tiri wide open agli Hornets, che con Vasquez e Gordon riescono a mantenere intatto il vantaggio.
Terzo quarto che si chiude sul 93-75 in favore dei padroni di casa.
Nel quarto decisivo, è Kobe Bryant ad iniziare col piede sull’accelleratore; arrivano 5 punti consecutivi del Mamba, oltre all’assist per il -13 di Meeks. I gialloviola però si fermano di nuovo, e sul -17 D’Antoni è costretto a chiamare nuovamente timeout. Kobe continua con gli assist per Howard, arrivando a quota 10, e quando rimangono 6 minuti da giocare i Lakers sono ancora sotto di 13 punti. Meeks e Bryant dimezzano lo svantaggio con due triple in un amen, e grazie ad alcune buone difese arriva il parziale gialloviola: 9-0. Con tre e mezzo da giocare, i Lakers sono miracolosamente sotto di cinque punti. E non basta: arriva subito dopo l’ennesima tripla di Meeks, per il -2 gialloviola. Gli Hornets continuano a sbagliare tiri, commettono un infrazione di 24 secondi, e con un minuto e mezzo da giocare Kobe completa la rimonta. 102 pari.
Gordon sbaglia da una parte, World Peace dall’altra; Gordon ha l’occasione per portare in vantaggio i suoi ma calpesta la linea laterale, perdendo così palla, e dall’altra parte è invece Kobe Bryant, con l’arresto e tiro, a portare i Lakers sul +2. Con 36 secondi da giocare, gli Hornets arrivano vicini al canestro ma è Howard, con la quarta stoppata di giornata, a negare il pareggio a Lopez. Palla ai Lakers, che con un blocco (e una disattenzione di Aminu) mandano Kobe a schiacciare per il 106-102. Il resto è fuffa: LAKERS WIN.
Per la cronaca, i gialloviola chiudono il match con un parziale di 20-0 negli ultimi 6 minuti e 47 secondi. 108-102 il finale.
Possiamo rispolverare un ritornello celebre per questi colori: quando è servito, i lacustri hanno girato due viti in difesa e l’hanno portata a casa.
Howard, Bryant e Meeks i migliori per i gialloviola: il primo ha lucchettato il centro area nel quarto quarto (chiuso 33-9), gli altri due hanno tirato la carretta e segnato quando contava.
Kobe chiude il match con 42 punti (14/21 al tiro), 12 assist e 7 rimbalzi; era da quasi 30 anni che un lacustre non scriveva su un tabellino 40 punti e 12 assist. Howard, che ha saputo abilmente controllare la propria situazione falli nel terzo e quarto quarto, chiude con 20+15, 4 stoppate e 3 rubate. 19 i punti di Meeks (5/9 da 3 punti).
Si torna in campo allo Staples Center fra 48 ore: gli avversari saranno i Toronto Raptors di Gay e Lowry, vittoriosi nella notte a Phoenix.
Go LAL!!
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