Los Angeles Lakers (10-5) vs Dallas Mavericks (8-6) W 73-70


Nel Marthin Luther King’s Day, allo Staples Center, gli uomini di Mike Brown incontrano per la prima volta dallo sweep subìto lo scorso maggio, i Dallas Mavs di Nowitzky e dell’ex Lamar Odom. I gialloviola, reduci dalla brutta sconfitta nel derby contro i Clippers trovano una squadra compatta, in crescendo, capace di trovare sempre meglio i nuovi equilibri che necessita un roster per certi versi nuovo di zecca.


Il primo quarto non è propriamente da tramandare ai posteri. L.A. tenta di tenere in mano il ritmo del match giocando spesso nella metà campo ed evitando la transizione che ha fatto vedere in questo primo scorcio di stagione; le percentuali non sono delle migliori però, specialmente dei Big. Kobe&Pau chiudono con 1/9 in due mentre per Dallas, che accetta il ritmo scelto dai padroni di casa, Nowitzky è protagonista in negativo con un brutto 0/4 dal campo. Per i Campioni NBA in carica, è però positivo l’impatto di Lamar Odom: l’ex Lakers scende sul parquet con la testa sul match e porta i suoi, con una tripla allo scadere, sopra di 3 (15-18).
Nel secondo periodo prendono il proscenio le SuperStar. Dirk, coadiuvato da Marion, segna due canestri in fila e permette ai suoi di tenere il vantaggio nei primi 6′ di quarto (25-30 Mavs con 5:56 da giocare); Kobe, invece, dopo aver lasciato responsabilità e palloni ad un buon Bynum e ad un Gasol in crescita, dà la carica con il 4/4 dal campo negli ultimi tre minuti che permette ai suoi di mettere la testa avanti. L.A. chiude con un ottimo parziale di 14-5 e si trova sopra di 4 lunghezze (39-35) in un primo tempo fatto di 13 cambi di leaderships e di sette situazioni di parità.

L’inizio del secondo tempo non promette nulla di buono in termini di vivacità e divertimento.
I ritmi rimangono bassi, le percentuali dal campo si attestano sul 30-35% per ambo le parti.
I gialloviola giocano malissimo. Nessuna idea, nessuno schema, tiri senza senso di Metta World Peace. E’ il solito match tipo di questa stagione, ma Kobe non è quello delle ultime cinque partite; infatti, il Mamba sbaglia tutti i tentativi dal campo anche in questo periodo, ma nonostante questo e una produzione offensiva mediocre, la palla in post-basso non arriva. Bynum, unico salvabile, riceve il primo e ultimo entry-pass dopo sei minuti. Dallas, d’altro canto, continua a giocare la sua partita, trovando la transizione quando gli viene concessa (concretizzandola grazie a Nowitzky, ancora una volta) e cercando soluzioni offensive da pick&roll e dal post-medio. A sbloccare la situazione di parità che caratterizza anche questa frazione ci pensa Lamarvellous: tripla in faccia a McRoberts e Mavs che volano sul +5, chiudendo il terzo quarto avanti, 46-51. I Lakers segnano la miseria di 7 punti in questo terzo quarto, con tanti saluti al carro.

Nell’ultima frazione, però, L.A. si sveglia.  La produzione offensiva continua a non essere delle più brillanti, ma quantomeno la difesa intensa ed ordinata e la capacità di togliere la transizione ai Texani, permette ai padroni di casa di tornare sotto. Dallas smette di segnare e subisce un parziale di 17-4, chiuso da 4 punti di Fisher versione oldstyle. I Lakers trovano anche il +7 (66-59), a 3:37′ dalla fine.
Kobe e ‘Drew segnano quattro punti pesanti per confermare il parziale, ma i Mavs non si arrendono e nonostante due pessime prestazioni di Kidd e Terry, rimangono a contatto grazie al glaciale Dirk Nowitzky (70-68 a meno di un minuto dalla fine).
La partita torna ad essere punto a punto quindi e a 20 secondi dalla fine i Mavs hanno il pallone per il possibile sorpasso. Terry attacca dal palleggio sfruttando un blocco; Kobe e Pau, in quella situazione difendono malissimo e il Jet si ritrova solo davanti a Bynum, segnandogli in faccia il canestro che vale il 70 pari, a 9 secondi dal termine.
Timeout  per i Lakers. Al rientro in campo, la palla ovviamente va a Kobe. Carlisle decide per il raddoppio immediato ma il n°24, dopo gli errori di questo primo scorcio di stagione nei finali, rimane lucido: palla a Fisher, che da quasi 8 metri prende il jumper. Solita parabola, solito risultato: lo schiaffo della retina che vale la vittoria.
Carter, con 2 secondi da giocare, tenta la tripla ma non va. Il Venerabile Maestro decide anche questa. I Lakers vincono 73-70 e ottengono la decima W in stagione.

D.M.


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