Diciannovesima partita di RS per i nostri Lakers, ed è di nuovo derby: dopo neanche 2 settimane dalla sconfitta contro i Clippers, le due squadre si affrontano di nuovo, questa volta con parquet gialloviola.
Chris Paul rientra dall’infortunio (sofferto durante il primo match tra le 2 compagini di Los Angeles), mentre per i Lakers sempre out Blake e Caracter. Per i Lakers, l’obiettivo è semplice: fermare l’emorragia, evidenziata dalle 4 sconfitte nelle ultime 5 partite giocate.
Inizio shock dei Clippers: nei primi 3 minuti Butler decide di scavare subito il solco, infilando 11 punti con 4 tiri grazie anche ad alcune difese poco attente di Barnes, che verrà molto presto panchinaro. I Lakers sono concentrati in attacco, la palla arriva costantemente sotto ai nostri lunghi e difatti 11 dei primi 13 punti gialloviola sono firmati Gasol&Bynum; in difesa c’è meno attenzione, i Clippers infilano 8 dei primi 12 tiri e scappano sul 19-9. Dopo il timeout obbligato Lakers sul -10, ad entrare per Fisher non è Morris (come nelle ultime partite) ma Goudelock: la guardia da Stone Mountain infila 5 punti, e insieme ai primi punti di Kobe e alla schiacciata in contropiede di Bynum i Lakers infilano un parziale di 14-4 che li riporta in parità a quota 23.
Il primo quarto si conclude con il punteggio di 27-25 Clippers; dopo Butler con 11 punti c’è Gasol con 9 e Griffin con 8.
Nel secondo quarto la situazione è equilibrata: i 13 punti iniziali di Foye e Williams si contrappongono a quelli di Gasol e Goudelock, e dopo 6 minuti i Lakers sono ancora sotto di 2 punti. Unico neo finora per i Lakers? Porta il nome di Metta, e ciò vi basterà a capire tutto: solite percentuali di tiro, solite incommentabili spadellate, si fa in parte perdonare con 4 assist. Nei minuti finali del quarto la situazione non cambia: Chris Paul ha tempo di infilare i primi 2 punti della sua partita, Fisher mette la tripla nell’ultimo possesso Lakers ed all’intervallo il punteggio è 51-49 per i Clippers.
I Lakers hanno percentuali migliori (addirittura un 44% da 3 punti, che diventerebbe 66% senza i mattoni già citati del signor World Peace) e son guidati da un Gasol in grande spolvero, con 17 punti e 4 rimbalzi. Sponda Clippers, ci sono 7 assist per un poco presente Chris Paul, 13 per Butler e 12 per Griffin.
Molto interessante l’equilibrata distribuzione dei tiri per i lacustri: 9-7-7 per le nostre 3 punte di diamante. Bynum è a 9 punti, Kobe a 8.
Terzo quarto che si apre con dei Lakers molli in difesa e imprecisi in attacco, e con i Clippers che guidati da Paul subito ne approfittano, scappando in 2 minuti sul +9. I Lakers, dopo il timeout, sono più determinati, e con un parziale di 7-0 ritornano subito sul -2. In questo parziale si fa notare Metta per una disputa amichevole con Griffin (dopo una sua presa da lotta greco-romana).
Kobe è a dir poco impreciso, si fa notare più per le 6 palle perse (in 10 minuti) che per altro; sponda Clippers, Griffin è molto presente in attacco, e grazie ai suoi punti i Clippers si riportano sul +6. I Lakers non segnano (tolti 3 liberi) per 5 minuti e mezzo, ma gli avversari non sanno approfittarne ed a fine terzo quarto c’è di nuovo un solo possesso di distanza tra le due squadre: 71-68 Clippers.
Nel quarto quarto c’è molto nervosismo, e fioccano i tecnici: prima Mo Williams si fa’ notare per un Flagrant sul malcapitato Goudelock, poi McRoberts e Evans si beccano un doppio tecnico per scaramucce varie. E nell’azione successiva, il gialloviola continua con la provocazione, ed il risultato è secondo tecnico e conseguente espulsione (non che si fosse fatto granché notare, durante i minuti giocati).
I punti sono pochi, nella prima metà del quarto, con il gioco spesso fermo per falli vari: con 8 minuti da giocare, decide però di entrare in partita Kobe Bryant, che firma 8 punti in fila per portare i Lakers finalmente in vantaggio, sull’84-80. A questo punto, Metta va negli spogliatoi, lasciando il posto all’Artest vecchio stile: Ron segna una tripla con metri di spazio per portare i Lakers sul +5, e dopo la risposta di Griffin è di nuovo lui a recuperare palla e a servire l’assist a Bynum per il canestro del +5 con 2 minuti e mezzo da giocare.
I Lakers arrivano all’ultimo minuto sul +2, ed è Bynum time: prima si prende il tiro, segnandolo, del +4 (con Kobe che, per una volta, saggiamente non si prende il jumper ma la passa sotto per l’appoggio più semplice del nostro centro), poi dall’altra parte del campo stoppa Jordan chiudendo di fatto il match. I liberi di Kobe e Pau servono solo per aggiustare il suo tabellino ed il risultato finale, che dice 96-91 per i Lakers.
Finalmente si interrompe la striscia di sconfitte dei nostri gialloviola, ma quello che più importa è che è arrivata una buona prestazione di squadra, sia in attacco (con una buona distribuzione degli attacchi, molte triple segnate e poche forzature) sia in difesa, dove quando serviva abbiamo stretto 2 viti (come una volta) mettendo fuori ritmo gli avversari e costringendoli a soluzioni con minori percentuali.
Buona la partita di Gasol, che chiude con 23+10+4 e con il merito di aver tenuto Griffin spesso fuori dall’area, costringendolo a jumper che non sono certo la sua specialità; Kobe ne mette 24 (con 17 tiri, questa è la notizia) ed aggiunge 7 rimbalzi e 6 assist ad una partita che sarebbe stata molto positiva senza le 6 perse del terzo quarto (7 in totale). Drew finisce la partita con 19+6 e 4 stoppate, compresa quella decisiva nel finale. Ci sono poi anche 14 punti per un ottimo Goudelock (20 minuti in campo, tutti meritati), 11 per Fisher e 3+5+7 assist per un Ron Artest che nel secondo tempo ha giocato molto bene, mettendo in campo più energia che nelle ultime 10 partite messe insieme e trascinando i Lakers alla vittoria nel quarto finale.
Per i Clippers, ci sono i 26+9 di Griffin, 16 di Butler e Williams, 4+12 assist per un Paul al rientro e 11 punti per Jordan.
Ah, da sottolineare: 50% da 3 punti alla fine, con 8 canestri infilati dai nostri esterni.
Il record ora recita 11 vittorie e 8 sconfitte; prossimo match fra 3 giorni a Milwaukee, in casa dei Bucks.
Go LAL!!
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