Nell’ormai immancabile matinee domenicale, si affrontano seconda e terza forza dell’ovest e primo e secondo scorer della lega. Tanti spunti di interesse da questo match, tuttavia indecifrabile sotto alcuni punti di vista, visti i possibili calcoli sugli accoppiamenti ai playoffs che potrebbero fare le due squadre, e Kobe Bryant e Kevin Durant faccia a faccia per il titolo di cannoniere, divisi solo da 0,1 punto di media in favore del Capitano.
Partita che nel corso del match si rivelerà ricca di avvenimenti ed entrambe giocheranno a viso aperto senza pensare alla classifica. Ma partiamo con ordine.
Primo quarto di equilibrio fino a 3 minuti dal termine con l’ingresso di Harden, futuro sicuro sesto uomo dell’anno, da l’inerzia ai Thunder con canestri di pregevole fattura e a fine 1° periodo porta avanti Oklahoma di 6 punti, con i lacustri che ancora faticano a carburare, Kobe in testa. Ottimo anche Ibaka e Perkins in difesa, con i nostri lunghi in difficoltà.
Il secondo periodo inizia come era finito il primo, la panchina non da alcun apporto e i ragazzi di Scott Brooks superano la doppia cifra di vantaggio rischiando di spaccare già il match.
I Lakers però non ci stanno e vengono aiutati da un protagonista a sorpresa, Jordan Hill, che viene scongelato del tutto dopo i buoni minuti in garbage fatti vedere ultimamente e riescono a riportare il match punto a punto. Buona fino a qui anche la prova di World Peace.
A 1:39 dalla fine del primo tempo, ecco il colpo di scena: Metta World Peace dopo una schiacciata poderosa in cui riporta i Lakers a -1, durante i suoi soliti festeggiamenti coloriti, si trova nella sua strada il malcapitato Harden che si prende una gomitata violentissima da Artest. Sì, perchè l’ultima volta che fece una cosa del genere, si chiamava Artest. A velocità normale, in live, sembrava un gesto fortuito, ma dopo il primo replay si capisce subito che è un gesto di follia del figlio del Queens. Ovviamente gli arbitri dichiarano un flagrant di tipo 2 e Ron abbandona il campo per quella che potrebbe essere stata la sua ultima partita di quest’anno (o addirittura della sua carriera) in gialloviola, chiusa con 12 punti 5 rimbalzi e 3 rubate…
Si torna al basket giocato e il primo tempo si chiude sul +5 Thunder, con un Durant in spolvero e Ibaka dominatore delle aree.
Il povero Harden, intanto, dopo gli accertamenti andati bene, saggiamente comunque viene deciso di non fare rientrare in campo.
La ripresa parte male, malissimo. I Lakers sembrano sotto shock per quello combinato da Artest, i Thunder invece sembrano infuriati, Durant in testa su tutti, come già aveva dichiarato nell’intervista di ESPN tra primo e secondo tempo e si nota anche dall’espressione facciale, mai vista prima così arrabbiata.
Insomma, i gialloviola vanno nel pallone, Bynum corpo totalmente estraneo e indisponente e Sessions deraglia più volte contro la difesa di Oklahoma. Entrambi poi saranno panchinati e non rientreranno più nel match. Terzo periodo che finisce sul +16, match in totale controllo per OKC e Lakers in ginocchio.
Nel quarto/quarto i Lakers sembrano crederci ancora tuttavia. Fisher a 7 minuti dal termine con una bomba ci spedisce a -14 la partita è tutt’altro che conclusa.
Nonostante tanti, troppi liberi sbagliati, ma con un cuore immenso e con 2 triple di Blake, aiutati anche da un Westbrook inguardabile, tornano a -5 con 3:19 sul cronometro. Match totalmente riaperto e inerzia tutta dalla parte dei Lakers.
Ebanks è attivissimo, soprattutto in difesa, dove in qualche modo riesce a limitare Durant. A poco più di 1 minuto dal termine Bryant, fino a quel momento autore di una prestazione mediocre, piazza un’incredibile tripla in sospensione allo scadere del cronometro dei 24 e da il vantaggio ai lacustri.
Westbrook con 2 liberi riporta i Thunder in avanti ma Kobe ancora una volta mette un’altra folle tripla per il +2. Ma non basta perchè il prodotto di UCLA sempre dalla lunetta farà tornare il match in parità.
Prima Bryant e successivamente Durant sulla sirena sbagliano i tiri decisivi. Ooovertime! Che per come si era messa, ha dell’incredibile.
Sarà un OT con molti errori e difese forti, ad 1:39 dal termine si va sul 97 pari e da lì nessuno riuscirà più a fare canestro. L’ultimo possesso ancora una volta sarà dei Thunder ma viene gestito male e Westbrook è costretto a prendere una tripla forzatissima che a stento arriva al ferro. Altro overtime e altri 5 minuti di fuoco.
Il secondo OT si aprirà male con una brutta persa in campo aperto ma Blake, oggi ispiratissimo, con una tripla impossibile ci porta sul +3, che però viene subito pareggiata da Durant. Sul 104 pari, a meno di 1 minuto dal termine, ancora Bryant e ancora una volta con una semi-follia, piazza un canestro in faccia all’ex Biella Sefolosha e da lì sarà un monologo gialloviola che, finalmente precisi dalla lunetta, riusciranno a portare a casa il match.
Finisce 114-106 per quella che forse è la vittoria più bella di quest’anno, soprattutto per come arrivata, dopo essere stati sotto di 18 punti contro una corazzata come OKC.
Premiato il coraggio di Mike Brown, che terrà in campo un Blake finalmente senza paura e indecisioni, un Hill che chiuderà con 14 punti e 15 rimbalzi, ma oltre a questo autore di grandi difese e aiuti, un Ebanks che ha fatto il massimo contro il possibile MVP di quest’anno. Inutile sprecare aggettivi su Bryant, autore di canestri impossibili e di un’importanza capitale, e buona prestazione di Gasol che dopo avere avuto qualche difficoltà nei primi tre quarti nel finale si è fatto sentire e chiuderà con quasi una tripla doppia a 20+14+9.
Le note negative, come già detto, sono Sessions e Bynum, in panchina punitiva, sperando che tornino in fretta sulla retta via.
Ma la vera macchia, enorme, purtroppo, è la follia di Artest. Aldilà del gesto gravissimo, anche per la squadra sarà una perdita importante, visto che era al suo momento migliore da quando è ai Lakers ed era un assoluto fattore. Per il primo turno sembra certa la sua assenza.
Next stop: e anche ultimo stop di Regular Season, giovedì notte a Sacramento. Partita che sembra facile ma non da sottovalutare perchè sarà l’ultima partita dei Kings a Sacramento e potrebbero giocarla al massimo per onorarla, vista anche la rivalità che hanno contro di noi. Diventerebbe una sgambata se, come si spera, i Clippers da qui alla fine dovessero lasciarne una per strada.
BY LA Lover