“Be the difference” è scritto sulle magliette gialle distribuite all’ingresso dello Staples prima di gara 3. I Lakers si affidano a tutta la loro esperienza, che non si è vista nel tracollo degli ultimi 2′ dell’altro ieri, per tentare di riaprire un piccolo spiraglio nella serie contro i Thunder che, forti del vantaggio di 2-0, si presentano tranquilli in California pronti a sferrare il colpo decisivo che vale il ritorno alla finali dell’Ovest.
Partono benissimo i padroni di casa che firmano subito un parziale di 8-0 andando a bersaglio con 4 giocatori diversi, non prima che Sessions si sia preso la prima stoppata della serata da Ibaka. Dopo il timeout Durant e Westbrook segnano i primi punti della serata, ma i gialloviola restano concentrati e piazzano un altro 6-0 che costringe il coach ospite a fermare nuovamente la partita. Giro di cambi importante per gli ospiti: fuori subito Westbrook e dentro Harden con Durant da 4 tattico: i Lakers sembrano soffrire questa nuova conformazione avversaria e si vedono riavvicinare sul 18-11. Nel frattempo arriva anche il secondo fallo fischiato a Kobe (per la verità il primo dei due fischi sembra essere totalmente inventato), ma nonostante ciò Mike Brown lo lascia in campo. OKC continua la sua rimonta e arriva fino al -5, completando un 7-0 di parziale condito da due canestri persino di Fisher. Una tripla di Artest, sul terzo assist di Kobe, fissa il punteggio finale del primo quarto sul 23-15.
Intervista di fine quarto con Brooks che sottolinea la differenza di energia tra le due squadre in avvio e non manca di fare i complimenti al Venerabile Maestro per il suo impatto nella rimonta dei Thunder.
L’inizio di secondo quarto gialloviola è molto difficile. I Thunder si riavvicinano ulteriormente, complici alcuni scellerati possessi offensivi del duo Matt “chi l’ha visto” Barnes e Sessions. James Harden continua ad essere un rebus insoluto per qualsiasi Laker e così Oklahoma arriva fino al -2 ( 18 punti dalla panchina ospite ). In attacco però L.A. fatica tremendamente a ritrovare il ritmo dell’inizio e così Durant con la sua tripla porta per la prima volta nella serata in vantaggio i suoi: 33-32 e timeout obbligatorio per Mike Brown. Dopo il minuto, Kobe commette il terzo fallo stupidamente, ma viene lasciato in campo. La scelta paga ed il 24 riceve due fischi favorevoli, alquanto dubbi, che lo mandano in lunetta e riportano Los Angeles a più 3. La partita, intanto, cresce di fisicità: Westbrook ed Artest sfiorano la rissa e vengono separati a fatica dagli arbitri. Per la verità fa tutto, o quasi, l’ex UCLA mentre, nel caso di specie, MWP sembra avere, come unica colpa, quella di andare a cercare la palla contesa. Gli arbitri ne escono con un salomonico, quanto ridicolo doppio tecnico. Nel finale di quarto da segnalare il terzo fallo anche di Harden che, per fortuna, si siede in panchina dopo aver realizzato 12 punti in 15′. I liberi riportano i Thunder nuovamente in parità a 47. L’ultimo canestro del primo tempo è pero di World Metta che fissa il punteggio sul 50-47.
L’inizio di secondo tempo segue lo stesso canovaccio del secondo quarto. I Lakers faticano tremendamente a trovare la via del canestro, OKC guidata da Durant ( che sfrutta al meglio dei blocchi enciclopedici di Perkins ) piazza un parziale di 7-0 che vale il +4 e costringe Brown al timeout: gialloviola con poca energia, troppe palle perse e soprattutto rimbalzi offensivi concessi. I Thunder volano a +7 con i Lakers che continuano ad affidarsi solo ed esclusivamente a Bryant. Pessimo inizio di quarto specialmente dei due lunghi che fanno a gara a chi è più molle: + 5 Thunder con 2′ e poco più da giocare, 68-63. La partita è durissima, i Lakers fanno una fatica bestiale in attacco e restano letteralmente abbarbicati agli avversari grazie ai tiri liberi. Il punteggio, prima dell’ultima sirena, è fermo sul 70-69 per gli ospiti. Sul finale, un fischio dubbio pro Durant manda su tutte le furie persino Jack Nicholson.
Nell’intervallo è tempo di sentire Brown che sottolinea come i suoi debbano leggere meglio i pick and roll degli avversari: la vera chiave di volta della partita.
I Lakers iniziano l’ultimo quarto ancora con il doppio play, insieme con Artest, Bynum e Gasol. Un 4/4 ai liberi riporta i Lakers sul +1. Metta sbaglia due triple comode piedi a terra per il +4 ed i liberi di Hardin ed una magia di Durant, che segna persino cadendo a terra, riportano OKC in vantaggio: 76-74 ad 8′ dalla fine. Due canestri di Kobe riportano i padroni di casa a +2. Però Durant e soprattutto Hardin piazzano dal nulla un 7-0 di parziale che vale il +5 a 6’40” dal termine: un minuto di ordinaria follia di L.A. , complice la presenza in campo di Barnes, come sempre il miglior settimo uomo della panchina di OKC. Blake dopo il minuto riporta i Lakers in parità con due canestri in fila. I gialloviola però perdono qualche pallone di troppo e dall’altra parte i Thunder trovano sempre e comunque una soluzione o dalla lunetta o in contropiede: +5 per gli ospiti a 2’40” dalla fine. Pau, Kobe e ancora Kobe i Lakers chiudono un 6-0 di parziale che li riporta a +1 con 1’09” sul cronometro. Dopo il timeout Durant segna subito. Dall’altra parte i Lakers sbagliano due tiri ma vanno altrettante volte bene a rimbalzo offensivo, fallo su Kobe che dalla lunetta riporta avanti L.A. , 30” da giocare.
Sul possesso difensivo più importante della stagione MWP nega il tiro a Durant costretto a scaricare per Ibaka che sbaglia. Durant prende ancora il rimbalzo offensivo ma Ron, miracoloso, recupera il pallone. Fallo dei Thunder e 2/2 di World Metta che vale il +3 con 12” da giocare.
Porkins trova un canestro, semi fortunato, ma soprattutto immediato. Fallo su Kobe che fa 2/2. Durant sbaglia la chance per l’OT. Termina 99-96! ! ! !
See ya tomorrow ! ! ! Lakers survive !
LE SCOPE FICCATEVELE IN CULO CAMPAGNARI DELL’OKLAHOMA!
(f.r.)