Ci sono due nomi molto familiari nello startin’ five dei Los Angeles Lakers: uno ritorna titolare dopo due partite di assenza, uno ritorna dopo quasi due mesi. Un nero, un bianco. Un esterno, un lungo. Un americano, uno spagnolo. Insomma, l’avrete capito: Kobe Bryant e Pau Gasol di nuovo in campo con l’uniforme gialloviola dei Lakers. Gli ospiti di serata sono i Washington Wizards, capitanati da John Wall e l’ex di turno Trevor Ariza.
I lacustri, in uniforme casalinga, partono subito forte: gli sguardi di intesa tra Kobe, Dwight e Pau sono numerosi e quasi divertiti, la palla circola bene ed i primi 5 canestri losangelini sono di 5 giocatori diversi. I Wizards segnano appena tre volte, tutte in contropiede, ed in 6 minuti il vantaggio è già in doppia cifra: 16-6, e timeout obbligato per Washington. Gli ospiti non si fanno attendere, piazzando alcune triple con Ariza e Webster, ma la mira dei gialloviola è precisa e permette loro di rimanere avanti per tutto il primo quarto. L’attacco è particolarmente efficace, anche quando è Steve Blake a prendere il posto di Nash: lui e Kobe trovano ripetutamente la soluzione migliore (prima il Jamison solo sotto canestro, poi il Meeks tagliante, poi il Meeks piazzato nell’angolo, poi il Jamison sulla linea dei 3 punti), ed i lacustri possono così allungare. Il primo quarto si chiude, con il sorriso dei gialloviola in campo e dei tifosi attaccati allo schermo, sul 35-19 Lakers. Padroni di casa che tirano con il 68% dal campo, 75% da tre punti e 100% ai liberi.
Il secondo quarto si apre sulla falsariga del primo, se non fosse che la palla non vuole più entrare. I Lakers sbagliano i primi 6 tiri del quarto, ma Washington non è brava ad approfittarne, per cui il vantaggio dei lacustri non ne risente. Wall e Nenè segnano diversi canestri piuttosto facili, dall’altra parte è Nash ad illuminare la situazione e a trovare Clark e Howard per le bimani. Le percentuali non saranno più quelle del primo quarto, per i padroni di casa, ma il vantaggio rimane tranquillizzante. La rotazione a 9 elementi, insieme ai 3 giorni di riposo che il calendario ha concesso ai Lakers, dà buoni frutti. Il cronometro corre, senza particolari interruzioni, e quando arriva la sirena il punteggio è di 57-41 a favore dei Lakers.
Una parola su tutte? Teamwork: a fine primo tempo non c’è nessun lacustre ad aver preso più di 6 tiri, e solo Gasol ha meno di due canestri dal campo. Ci sono 17 assist su 22 canestri Lakers, e l’attacco (stavolta si può proprio dire) è di quelli che si fanno guardare.
Secondo tempo che si apre con diversi errori e palle perse per i padroni di casa. Kobe confeziona due cioccolatini per Howard, ma sono troppo poco: Wall e compagni confezionano un 12-4 che dimezza il vantaggio lacustre, e costringe Mike D’Antoni a chiamare timeout. La difesa dei padroni di casa è tutt’altro che concentrata, ed i pick’n’roll dei Wizards portano ancora punti a referto. Washington arriva fino al -6, sul 63-57, ma sono Howard e Nash (tripla, e decimo assist per Kobe Bryant) a riportare il vantaggio in doppia cifra. Kobe ha tempo di regalare un altro assist a Dwight, ma le palle perse Lakers continuano, e la difesa concede vita troppo facile agli esterni Wizards. Arriva un 9-0 Washington, ed il vantaggio gialloviola evapora velocemente. Il quarto si chiude sul 74-72 Lakers, con appena 17 punti segnati dai lacustri in 12 minuti.
Nella prima azione del quarto quarto arriva il pareggio Wizards, firmato John Wall; i Lakers segnano 5 punti in fila con Jodie Meeks, ma il vantaggio non dura: arrivano subito i punti di Ariza e Wall, e Washington si trova a condurre, per la prima volta nel match, sull’81-79. D’Antoni è costretto a far entrare, con 9 minuti sul cronometro, Bryant e Howard. Kobe accende il pubblico dello Staples Center inchiodando la schiacciata dalla linea di fondo, e quando Metta World Peace trova Meeks per la tripla sono i lacustri a condurre, sull’89-86. Washington sfrutta bene le carenze difensive dei Lakers, riuscendo in numerose situazioni a trovare la tripla con l’esterno rimasto senza uomo (quasi sempre Trevor Ariza). Bryant è caldo e colpisce con i jumper, dall’altra parte sono Ariza e Wall a tenere a contatto Washington. Con due minuti da giocare, è Nenè a segnare ripetutamente su Howard, riportando così avanti i Wizards. Kobe Bryant si intestardisce e forza due volte, ed è ancora Nenè, dalla lunetta, a portare Washington sul +2. Metta commette fallo in attacco, ma Wall sbaglia dall’altra parte, regalando ai gialloviola l’occasione per pareggiare.
99-97, 16 secondi da giocare: palla a Kobe Bryant, blocco alto di Howard, il Mamba prende il tiro da 3 metri, la palla rimbalza due volte sul ferro ed esce. Wall prende il rimbalzo, e segna i due liberi del +4. Kobe segna ancora, da 3 punti, ma ormai è tardi: Wall dalla lunetta fissa il punteggio sul 103-100 finale. Kobe riesce a tirar la tripla del pareggio, sulla sirena, ma è corta e si ferma sul ferro.
Sconfitta bruciante per i lacustri, che buttano via una partita che, per come era stato giocato il primo tempo, era già in cassaforte. Male l’attacco nel quarto finale, con Kobe troppe volte in isolamento (praticamente tutti i possessi degli ultimi 4 minuti, escluso uno con palla a World Peace) e Howard mai cercato nei minuti decisivi. Ma è la difesa la principale imputata: 31 punti subiti nel terzo ed altrettanti nel quarto quarto, troppi se di fronte ci sono i Washington Wizards.
Career high di triple segnate per Trevor Ariza (sette), il quale conclude con 25 punti; career high alla voce assist per Wall (sedici), a cui aggiunge 24 punti e 6 rimbalzi. Per i Lakers ci sono 21 punti e 11 assist per Bryant, 20+15 per Howard e 16 punti per Meeks.
L’ottavo posto è ancora nelle mani dei Lakers, ma per mantenerlo ci vorrà molta più continuità, nel gioco e nei risultati, di quella vista fino ad adesso in questa Regular Season.
Go LAL!!
by Enum