NBA Lockout: l’inizio di una lunga agonia.


 

Preannunciato da tempo, e’ arrivato puntuale come previsto:  a nulla sono valsi gli incontri delle scorse settimane.

Da una parte i proprietari (spalleggiati dal commissioner David Stern), dall’altra l’associazione dei giocatori, guidata da Billy Hunter: le due fazioni non solo non sono riuscite a trovare un punto d’accordo, hanno fatto ben pochi passi di avvicinamento.

La riduzione della percentuale di introiti destinata ai giocatori (oggi al 57%), l’entrata in vigore dell’Hard Cap (cioè un sistema salariale senza eccezioni come la MLE, i Bird Rights), il taglio alla durata pluriennale dei contratti (eliminando i garantiti), la diminuzione dei salari: queste alcune delle proposte degli owners mal digerite da Fisher e colleghi.
Alla base la perdita annuale collettiva di circa 370 milioni di $, con 22 franchigie su 30 con i conti in rosso.
Questo è almeno quello sostenuto dalla lega;  Billy Hunter, infatti, ha dichiarato che in realtà sarebbe solo un numero ristretto di squdre ad avere problemi finanziari, problemi che potrebbero essere risolti con una più oculata ripartizione delle entrate.

Da ieri 1 luglio, dunque, è tutto fermo: La Summer league è stata cancellata, l’NBA Europe Live Tour 2011 non è stato nemmeno pianificato.

Entrambe le parti si sono ben preparate all’eventualità del lockout; in particolare la Lega, ha fornito alle squadre le direttive da rispettare per tutto il periodo della serrata.
Sono a dir poco limitati i contatti tra il personale dei team ed i loro giocatori.
Sempre attenta al tema dei social media, la Lega impone ad un Coach, GM o persona appartenente allo staff dirigenziale, di poter sì continuare a seguire su twitter un giocatore ma senza inviare messaggi, nè fare un Re-Twitt di un suo post (!).
Le restrizioni si allargano anche allo scouting di prospetti NBA:  ad esempio, coach come Mike Brown e Larry Drew potranno assistere ai match dei loro figli nei tornei AAU estivi, ma dovranno lasciare l’impianto al termine della partita. Non sono consentite visite nello spogliatoio nè tantomeno agli allenamenti.
Le pene previste?Oltre alla sanzione economica (a sei zeri) i teams sono stati informati della possibilità di essere sottratti di future scelte al draft.

Nel frattempo la Players Association ha fatto rimuovere video e immagini dei giocatori dai siti ufficiali delle 30 franchigie, in quanto ‘fonte di guadagno per la lega’.
Provate ad andare nella pagina dei roster e a cliccare su uno di loro, oppure a spulciare la sezione dei wallpapers: troverete solamente quelli dedicati alle cheerleaders (non che ci manchi un primo piano di Shelden Williams o un sorriso di Delonte West..)

Ci saranno nuovi incontri tra 2 settimane, ma per gli addetti ai lavori il primo momento chiave arriverà attorno a metà di settembre quando, in caso persisterà una situazione di disaccordo, per Stern si avvicinerà il momento di ufficializzare la cancellazione della prima parte del calendario, a partire dalla pre-season.
E’ il momento in cui i proprietari vedranno aumentare esponenzialmente il proprio potere nella contrattazione: la realtà concretà, per i giocatori, dell’ammanco del primo primo stipendio a novembre. Durante il lockout, infatti, gli atleti non percepiranno alcun compenso.

Purtroppo per noi appassionati l’eventualità della cancellazione dell’intera stagione, così come successe per l’NHL nel 2004-05, non è poi così remota: i proprietari sembrano decisi a rischiare pur di rimettere a posto i conti.
L’NFL è in lockout da marzo, l’NBA si ritrova nella situazione che nel 1998-99 (ricorderete il titolo ‘con l’asterisco’ dei San Antonio Spurs) costò 32 partite; l’accordo venne infatti trovato il 6 gennaio, il giorno prima della deadline fissata per il salvataggio della stagione.

Proprio in quell’occasione David Stern sfoggiò la celebre barba da lockout durante l’autunno della serrata..lo rivedremo presto con quel look, pronto ad unirsi agli ZZ Top per la loro tourneè americana?

p.t.



 



One thought on “NBA Lockout: l’inizio di una lunga agonia.

  1. Sarà una lunga Estate, purtroppo le parti sono molto distanti. Condivido la scelta di dare una regolata agli stipendi da parte della Lega, forse però si potrebbe provare a farlo a gradini e non tutto in una volta.


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