Pagelle Lakers 3/3 di stagione


Ecco le pagelle dei Lakers per l’ultimo terzo di stagione. Buona lettura e buon week end!

FISHER – Ultimo terzo di stagione un pò in crescita rispetto al secondo ma che risente dell’andamento ondivago dei Lakers. Forse Fisher è il giocatore che di più si trasforma tra regular e po anche perché Blake non gli ha dato certo una mano a livello di minutaggio; i

n queste partite gioca a sprazzi, ma in quei momenti in cui i Lakers sono la migliore difesa della lega, sembra ancora in grado di essere il vero Fisher. Voto 6

BRYANT – Ottimo nel 17-1 post ASG, sicuramente in continua crescita dal punto di vista fisico. Continua ad essere gestito nel minutaggio e per questo sono fondamentali in ottica po i 4 minuti abbondanti in meno rispetto l’anno scorso: per il resto, quando i Lakers non hanno voglia, il solito Kobe da reg season che sparacchia e vuole vincere da solo. Il suo tiro nell’ultima partita di regular a Sacramento cambia in meglio il nostro tabellone ai po. Sfiora la sospensione arrivando a 15 tecnici. Voto 7+

ARTEST – Nell’ottimo periodo post ASG letteralmente devastante sui due lati del campo, la chiave di volta in peggio e in meglio dei Lakers insieme a Bynum. Quando la truppa di Jax smette di giocare, torna simile a quello della seconda parte di stagione; ovviamente nei po serve il vero Ron, ma siamo tutti fiduciosi. Voto 7+

ODOM – In linea di massima continua la sua ottima stagione. Non tocca le vette del secondo terzo ed è in leggero calo nel finale dove evidentemente rifiata. Sinceramente sesti uomini decisivi come lui ce ne sono pochini e per quello che ti dà sui due lati del campo, non è corretto paragonarlo a Terry. Con la continuità avuta, può sperare nel titolo di miglior sesto uomo dell’anno e comunque per noi resta il solito barometro. Voto 7.5

GASOL – Anche in questa parte di stagione, è il Gasol di regular season dopo due titoli e il mondiale vinto. Ha chiaramente fatto una regular season passeggiando, si è risparmiato anche più di Kobe e nonostante questo i suoi 19 e 10 li fa sempre, ma è evidente che l’intensità non voleva e poteva darla dopo tutte queste vittorie in questi mesi. Chiaramente serve un Gasol al top per due mesi per provare a rivincere, ma l’unica possibilità di vederlo così era proprio averlo in seconda marcia in queste partite appena giocate. Gestito molto da Jax a livello di minutaggio nel finale, torna ad avere esattamente la media minuti, 37, dell’anno scorso dopo un inizio di stagione stancante causa assenza di Bynum. Voto 6.5

BLAKE – Complessivamente non bene. Certamente un po’ meglio del secondo terzo di stagione, ma era obiettivamente facile: nonostante questo, al momento è il giocatore che ha deluso di più, facendo quasi rimpiangere Farmar. Confido ancora che in una serie di po possa essere più utile di Jordan perché ha tutto per potersi esprimere al meglio in questo sistema, ma per il momento non merita la sufficienza e non solo perché segna poco. Fisher in fin dei conti non si è poi riposato come si pensava. Sul finire della regular season si prende la varicella, ne avrà per qualche giorno. Voto 5

BROWN – In calo nel suo terzo di stagione rispetto all’ottimo primo e al buon secondo. Non un giocatore continuo e lo si sapeva, non un mostro di intelligenza cestistica e lo si sapeva, ma comunque elemento utile di rotazione. Non è un fenomeno, ma il suo atletismo nei po servirà eccome ed è comunque in grado di dare 10 minuti di buon livello nei po per permettere a Kobe di essere mediamente fresco. Onestamente lo preferisco e lo preferirò sempre a Vujacic, nonostante gli attributi dello slavo. Voto 6.5

BARNES – Barnes rientra dopo due mesi di stop per l’intervento al ginocchio ed è ancora giustamente in rodaggio. Ultimamente comincia ad avere qualche minuto in più, ma ancora non si avvicina ai 21 di media che aveva prima dell’infortunio. Ovviamente non ancora al meglio, ma questo ultimo terzo di stagione è fondamentale per averlo in buona forma fisica e mentale sin dall’inizio dei po, dove sarà nelle idee di Jax un cambio di lusso per Artest da almeno 15-18 min. Voto 6+

BYNUM – Insieme ad Artest, anzi forse più di Artest, la chiave di volta del 17-1 dei Lakers post ASG e la saracinesca difensiva. Poi, quando i Lakers mollano, cala anche lui, anche se in linea di massima continua ad andare forte a rimbalzo, ma la difesa torna porosa. Sinceramente dopo lo spavento nella penultima gara di regular season che fortunatamente si risolve con una semplice contusione che lo renderà subito disponibile per gara 1 di domenica, entra nei po nelle migliori condizioni fisiche di sempre perché nel 2008 non c’era, nel 2009 era appena reduce da un lungo infortunio, l’anno scorso cominciò i po menomato mentre ora viene da tre mesi di regular season veri e continui e infatti il suo minutaggio delle ultime partite si attesta sui 35-38 minuti anche per far riposare Odom e Gasol. Se mantiene la cattiveria di marzo, i Lakers sono ingiocabili. Voto 7.5

CARACTER – Non gioca mai e con il rientro di Ratliff va in D-league. Voto n.g.

RATLIFF – Si pensava dovesse star fuori tutta la stagione e invece a sorpresa rientra tra i 12. Chiaro che l’età e i mesi infortunato lo rendono ancora lontano dalla forma migliore che comunque gli aveva garantito di giocare 8-10 min di media all’inizio della regular season quando Bynum era infortunato. Si giocherà con Smith il ruolo di quarto lungo ma ovviamente speriamo non ce ne sia bisogno. Di certo in teoria, 5 min può anche darli. Voto n.g.

WALTON – Minutaggio assai ridotto con il rientro di Barnes in questo ultimo terzo. Onestamente non sembra più utile. Voto n.g.

EBANKS – Non gioca mai e in più si infortuna alla gamba (frattura da stress). Voto n.g.

SMITH – In questo momento viene leggermente preferito a Ratliff come quarto lungo causa infortunio di Theo. Stiamo parlando comunque di 3-5 minuti in certe occasioni, obiettivamente non giudicabile. Voto n.g.

JACKSON – L’ultimo terzo di stagione va diviso in due tronconi: l’inizio è scintillante con i Lakers che dopo l’ASG hanno un record di 17-1 vincendo su campi difficili in scioltezza (esempio il dominio a Sas) e dimostrano solidità e compattezza difensiva invidiabile. Bynum è un punto di riferimento a rimbalzo e in difesa, mentre la squadra gira che è un piacere. Poi, ad un passo dal primo posto assoluto arrivano le 5 sconfitte consecutive contro avversari per lo più modesti e le ultime due vittorie che sanciscono il 57-25 di record conclusivo esattamente come quello del 2010. Come ho sempre detto, ritengo che il calo delle 5 sconfitte consecutive abbia reso estremamente felice Jax: per le sue squadre, il modo migliore di entrare nei po è proprio quello di essere piene di dubbi magari reduci da sconfitte brucianti e figuracce che lo costringono a parlare duro ed a tirar fuori le motivazioni massime dai giocatori. Ed è chiaro che anche questa volta il problema è stato solo di testa: questa è una squadra che viene da tre cavalcate da ottobre a giugno e l’unico modo per centrare il three – peat è spingere questi giocatori a dimostrare a loro stessi più che agli altri ancora qualcosa, perché come completezza di roster nessuno mette in dubbio nulla. Il rischio è uno solo e cioè che ci siano squadre comprensibilmente più affamate di noi, meno appagate e Jax cerca in qualunque modo di colmare questo deficit: in passato ha avuto sempre ragione lui. E comunque, in una regular season in cui gestisce alla grande Kobe e Pau, in cui la squadra gioca con le marce rilassandosi e passeggiando talvolta, riesce a centrare 57 w che vanno sempre fatte nell’Nba moderna. Il 57-25 di record gli vale il quarto posto assoluto davanti a Boston che era il primo obiettivo e il secondo ad Ovest. Sinceramente stare dietro a Chicago e Sas era impossibile per il modo che i Lakers hanno di intendere la regular season e anche Miami era abbastanza normale ad inizio stagione finisse davanti visto le grandi motivazioni dei big three. Il tabellone è sicuramente buono perché gli Hornets senza West sono abbordabili e Dallas con il fattore campo è avversario difficile ma alla portata; dall’altra parte Sas si troverà di fronte molto probabilmente Oklahoma in semifinale e magari passerà, ma di certo sarà una serie che può rimanere nelle gambe della squadra di Pop. Detto questo i Lakers sono assolutamente in grado di vincere una serie senza fattore campo contro gli Spurs sfruttando la grande fisicità sotto canestro. Alle Finals poi ci penseremo eventualmente a giugno, ma per conto mio avere il fattore campo contro Boston che ritengo essere la squadra anche senza Perkins con maggiori possibilità di arrivare fino in fondo è un vantaggio. Infine Jax entra nei suoi ultimi po della carriera con il miglior Bynum di sempre ai Lakers come condizione fisica e di testa e con una condizione globale buona a parte Blake vittima della varicella che però rientrerà. Vediamo se Phil riuscirà a chiudere la sua incredibile carriera con il 12° titolo assoluto, 4 three – peat e 2° con i Lakers, esattamente come i suoi Bulls. Comunque vada, grazie di averci permesso di essere competitivi: poi si può vincere o perdere ma i Lakers devono sempre restare lassù e speriamo che Brian Shaw o chiunque arrivi sappia colmare il vuoto che lascerà, perché è vero che gli allenatori passano e i Lakers restano, ma qui stiamo comunque parlando dell’allenatore più vincente della storia del gioco e un attimo di riguardo in più la si deve avere. Voto 6,5

By Phil 1982


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